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VOLOStili (servono a mantenere un corretto equilibrio per la fase di atterraggio):

A. Veleggiato o Hang

B. Raccolto o Tuck Style

C. Step o Passi in aria (1 e ½, 2 e ½, 3 e ½)

ATTERRAGGIO

  • Nella fase discendente della parabola l'atleta si troverà con le gambe verso l'avanti alto ed il busto leggermente inclinato verso le ginocchia.
  • Braccia: dall'avanti alto verso il basso dietro.
  • Cercare di atterrare il più lontano possibile con i piedi "senza sedersi".
  • La misura viene presa dalla linea di stacco fino al punto più arretrato dell'atterraggio. Si effettua la misurazione dal segno più vicino al punto di battuta nella zona di caduta, lasciato dal corpo o da ogni parte a esso unito (anche pettorina e capelli contano...)

Volo e atterraggio non influiscono sulla lunghezza del salto.

Alcune indicazioni didattiche per il salto in lungo

  • Anche l'atleta evoluto, nonostante possegga una

Rincorsa perfettamente automatizzata, ricerca sempre il miglioramento nella sua esecuzione, altrimenti ripercussioni negative sulla qualità del salto stesso.

  • Molto difficile da parte dei principianti raggiungere la massima V controllabile al momento dello stacco, o per distribuzione ritmica errata, o perché troppo lunga o troppo corta.
  • La paura del nullo in battuta può creare inizialmente delle insicurezze e successivamente un solidificarsi di abitudini motorie tecnicamente errate.

Come motivare i giovani futuri saltatori?

  • Molti abbandonano la disciplina dato che si trovano male con lo stacco obbligato.
  • Far provare lo stacco libero ad alcuni giovani ha dato entusiasmo, donando sicurezza ed incrementando i livelli motivazionali.

Allenamento Tecnica

  • Miglioramento mobilità Anca e F piede
  • Miglioramento coordinazione Corsa e rincorsa
  • Miglioramento comportamento Stacco sulla orizzontale
  • Apprendimento take off da rincorsa veloce

Salto

triplo• Salto + sofisticato; richiede un apprendimento tecnico più complesso.

• Nasce con le Olimpiadi moderne (originariamente prevedeva un doppio salto e lo stacco).

• Il salto triplo femminile fu inserito solo nelle olimpiadi del 1996 (Atlanta) benché fosse giàinserito nel programma dei campionati mondiali indoor e outdoor.

• Una buona tecnica può sopperire alla mancanza di potenza, velocità o ritmo.

• ORA: 2 balzi successivi, sullo stesso arto, dopodichè 1 alternato e stacco in buca.

• LUNGHEZZA SALTO: 15-18 m; record: 18.29 m.

Successo del salto dipende da:

• V di rincorsa (circolare a ginocchia ed anche alte, come salto in lungo). V crescente.

• Minima perdita di V nelle fasi di appoggio dei tre balzi (stacco, balzo, balzo, balzo, buca).

• Capacità degli arti inferiori di effettuare tutti e tre i balzi nella maniera più efficace.

• Corretta distribuzione ritmica dei tre balzi.

Angolo proiezione centro di gravità: minore rispetto ad un lunghista. BALZI: - hop: sx. - step: sx. dura meno degli altri, perché è il 2° balzo successivo sullo stesso arto. - jump: dx Nei giovani si tende a mantenere i balzi di ampiezza pressoché uguale (33%); poi crescendo l'atleta deve sfruttare maggiormente il primo e l'ultimo. Allenamento Tecnica: - Miglioramento mobilità anca (balzo quasi in divaricata sagittale - balzo che proietti l'atleta il più avanti possibile). - Miglioramento coordinazione corsa e rincorsa. - Miglioramento comportamento reattivo-orizzontale del salto (anche con V elevata). SALTI IN ELEVAZIONE Occorrono: - Abilità ginnastiche: gran parte della preparazione di questi atleti ruota attorno all'acrobatica. Molti preparatori vengono dalla ginnastica. - Alti livelli di sprint: per la rincorsa. - Capacità di salto. 3. Salto in alto - Maggiori evoluzioni da un punto di vista tecnico: modificazioni

dell'azione di valicamento dell'asticella. Inizialmente: raccolto, sforbiciata, ventrale. Poi: Fosbury (1968(?)).

L'evoluzione dei record del mondo segue l'evoluzione della tecnica.

  • Si stacca col piede più lontano dal tappetone.
  • Per i destrimani l'arto di stacco è il sx (rincorsa a dx): si blocca il ginocchio a 90°, rotazioni su diversi assi, richiamo arti inferiori, atterraggio.
  • ALTEZZA SALTO: 2 m circa / record: 2,45 m.

Rincorsa

  • A differenza dei salti in estensione, obiettivo è quello di raggiungere V ottimale che favorisca lo sviluppo della più elevata spinta verticale sull'ultimo appoggio.
  • Rincorsa di circa 6-10 passi (V: 6,5-7,5 m/s donne e 7-8 m/s uomini).
  • Prima parte rettilinea e seconda parte in curva.
  • Frequenza degli ultimi 3 passi in crescendo e ridotta lunghezza ultimo passo.
  • Rincorsa rettilinea: ogni passo più lungo e veloce del precedente.

in curva: l'atleta inclina il corpo verso il centro/l'interno aumentando la F del passo

Penultimo appoggio: si effettua con caricamento e abbassamento del CDG.Stacco

Obiettivo realizzare massima elevazione del CDG.

Contatto del piede di stacco con il terreno: leggero anticipo del tallone rispetto alla pianta.

Effettuare estensione completa dell'arto di spinta e buona verticalità del tronco e capo.

Gli arti liberi giocano un ruolo fondamentale: ginocchio sale flesso fino altezza anca.

Fase di Volo

Movimenti rotatori attorno agli assi del corpo:

  1. asse longitudinale
  2. asse trasversale

In questa fase l'atleta deve disporre la massa del proprio corpo nella posizione migliore aifini della massima economicità del volo e della massima stabilità nelle rotazioni sull'asticella.

Qualità di un saltatore in alto

  • Tecnica perfetta
  • Buona preparazione sul piano fisico
  • Rapidità

(velocità specifica)• Avere i seguenti riferimenti antropometrici:

  • Alti e leggeri
  • Arti inferiori lunghi
  • Articolazioni (ginocchia e caviglie) solide
  • Piedi grandi (il 95% delle lesioni al tendine d'Achille si verificano sui piedi piccoli)

Corsa iniziale quasi balzata, poi aumento frequenza e riduzione ampiezza passo nella fase finale. Azione braccia aiuta, ma è soggettiva.

4. Salto con l'asta

  • Femminile introdotta tardivamente nel mondo olimpico (nel 2000 a Sydney).
  • Molte ex ginnaste sono mutuate verso questa disciplina (si pensava quasi fosse obbligatorio avere un passato da ginnasta - non è proprio così per gli uomini).
  • Necessita di una rincorsa importante, cui ultima parte è la più importante, perché da indicazioni sulle velocità raggiunte.
  • Nasce per spostarsi da una parte all'altra del fiume, come una pertica rigida, quindi era più un salto in estensione. Poi si è sviluppato
come disciplina e quindi come salto in elevazione.
  • 3 tentativi per ogni misura, terminati i quali si è eliminati dalla gara.
  • Le prime competizioni moderne si tennero in Inghilterra intorno al 1850.
  • Prima mancavano i tappetoni di sicurezza.
  • L'attrezzo può svolgere una funzione predominante (come le scarpe per le discipline precedenti): nel corso degli anni ha assunto delle qualità tali da permettere il raggiungimento delle misure odierne. Le aste erano poco flessibili, di legno (frassino ecc)... poi bambù e atterraggio su sacchi di sabbia (che non permettono un assorbimento e ammortizzazione dell'acada ottimale come quello sui tappetoni). Poi aste in metallo e fino alle olimpiadi di Roma del 1960. Poi fibra di vetro o carbonio, flessibile, per permettere una restituzione di energia tale da permettere questi salti in elevazione.
  • Gli atleti cambiano asta in funzione dell'altezza che vanno ad affrontare, quindi

dell'asticella. L'asta è di forma non cilindrica, leggermente conica: per pochissimi mm, è più larga alla base è più stretta in cima.

  • Esistono varie lunghezze di aste, generalmente quelle tipiche utilizzate dagli atleti più forti sono lunghe dai 5.10 ai 5.30 m e impugnate con la mano alta a pochi centimetri dalla loro estremità.
  • Un altro fattore importante di questo attrezzo è la durezza, ovvero la resistenza opposta alla pressione: più un'asta è dura, più forza è in grado di restituire all'atleta e quindi più questo può andare in alto.
  • L'asta ha anche un senso di piega che le viene conferito in fase di costruzione (l'orientamento degli avvolgimenti di fibra). Si può infatti notare che un'asta è leggermente curva e questa curvatura, definita in ambito tecnico piega, deve essere rispettata al momento dello stacco, ovvero è

necessario spingere l'asta nella direzione della sua curvatura; in caso contrario l'integrità dell'asta è messa in serio pericolo ed è alto il rischio di rottura dell'attrezzo durante la fase di massima piega (che si raggiunge quando l'atleta è già in volo e all'inizio della fase di raccolta) da cui gli spiacevoli incidenti che si possono verificare in caso di rottura - l'usura e circostanze varie...

  • Avere delle doti acrobatiche è fondamentale.
  • ALTEZZA SALTO: 5-6 m / Record: 6.18m

MODELLO DI PRESTAZIONE

  • Le tecniche cambiano in funzione dei materiali; tecnica e posizionamento dell'atleta cambiano.
  • L'atleta deve essere dotato di una buona capacità di correre ad alta velocità mantenendo comunque un buon posizionamento anche dell'asta.
  • Andamento del record del mondo: prime misure "basse" dovute a incertezze e materiali; poi misure alte.
  • Imbucata
dell'asta: asta va inserita nella buca dell'imbucata dell'asta. Blocca l'asta che viene caricata dall'atleta che stacca e deve verticalizzare il proprio corpo per passare oltre l'asticella.
  • Passaggio asticella: importante la spinta degli arti superiori e del cingolo scapolo-omerale; l'atleta deve spingersi e spingere via l'asta ma anche nel frattempo mantenere una traiettoria che gli permetta di non ricadere sopra l'asticella.
Quattro fasi (gesto completo):
  1. Rincorsa
  2. Caricamento asta (con imbucata)
  3. Oscillazione-slancio
  4. Raddrizzamento-volo-caduta
Caratteristiche atleta:
  • Capacità di corsa e rincorsa, buona preparazione acrobatica.
  • Per chi inizia: propedeutici (rincorsa con asta, rincorsa e imbucata, ecc...)
  • Per il gesto completo: avere padronanza della verticale rovesciata, di esercitazioni alla sbarra di attrezzistica... le palestre di questa di
Dettagli
Publisher
A.A. 2020-2021
117 pagine
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SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-EDF/02 Metodi e didattiche delle attività sportive

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher chtg di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Sport individuali e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Roma "Foro Italico" o del prof Piacentini Maria Francesca.