vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
Spore batteriche
È una prerogativa di alcuni batteri Gram-positivi (mai di
quelli Gram-negativi) quella di poter formare la spora,
struttura protettiva, disidratata, pluristratificata,
metabolicamente inerte (quiesciente, in uno stato di “vitalità
sospesa”), che contiene una copia completa del cromosoma
batterico, minime concentrazioni di protei- ne essenziali e
ribosomi, un’elevata concentrazione di calcio e acido
dipicolinico. Essa risulta costituita da una membrana interna,
due strati di peptidoglicano e un rivestimento esterno. Tali
spore vengono dette in quanto originano all’interno
endospore
della cellula madre (la cui struttura cellulare diventerà
residuale e detta esse divengono
sporangio); spore libere
nell’ambiente alla disgregazione/autolisi dello sporangio.
Solo alcuni membri dei generi Bacillus (aerobi) e Clostridium
(anaerobi) di interesse medico sono in grado di produrre
endospore; tuttavia vi sono anche altri batteri, come gli
actinomiceti e alcuni cocchi (Sporosarcina), che possono
produrre forme sporali.
Scopo delle spore batteriche è quello di proteggere il DNA
genomico dall’essiccazione, dal calore intenso, da radiazioni e
dall’attacco di enzimi e agenti chimici, e quindi di aiutare la
sopravvivenza della specie in ambienti avversi (scarsità di
umidità e nutrienti ecc.); le spore possono rimanere vitali a
lungo, anche per secoli. La proverbiale resistenza ambientale
delle spore pone tuttavia problemi in ambito sanitario (vi sono
specie sporigene che sono patogeni pericolosi) e a volte
industriale: si pensi all’igiene degli alimenti
(conservazione), all’esigenza della sterilizzazione in
autoclave di oggetti e strumenti, come i ferri chirurgici.
La morfologia e la disposizione delle endospore variano con le
specie e spesso sono elementi importanti per l’identificazione
dei batteri; esse possono presentare una forma sferica o
ellittica e avere un diametro inferiore o superio re a quello
della cellula madre.