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Spam telefonico
Nessuno, senza il nostro preventivo consenso, può importunarci
con quella fastidiosissima attività nota come spamming, cioè
l’invio di sms, mms, fax, e-mail indesiderati! Nessuno può
divulgare i nostri dati o le nostre immagini senza il nostro
preventivo consenso! Eppure a volte sono proprio i più giovani a
non rendersi conto che, pubblicando storie, foto o addirittura
filmati e i loro dati personali su Internet (per esempio su You
Tube, Facebook e Myspace) lasciano delle tracce elettroniche
indelebili di cui altri si avvalgono per attività più o meno lecite. Da
un lato datori di lavoro e università raccolgono così
informazioni preziose sui candidati: i loro potenziali dipendenti
o studenti! Dall’altro personaggi senza scrupoli se ne appropriano
per pubblicazioni non autorizzate, per telefonate di disturbo,
attività di spamming, per attuare veri e propri ricatti e così via.
Purtroppo ancora pochi sanno che esiste un vero e proprio codice
della privacy e una Autorità Garante della protezione dei dati
personali alla quale possiamo segnalare tutte le violazioni
riguardanti il nostro diritto alla riservatezza!
Spam telefonico: basta disturbare gli utenti!
Un gestore continuava a inviare sms e mms pubblicitari anche
dopo la revoca del consenso da parte degli interessati. E loro non
ne potevano più dei continui sms e mms pubblicitari che
ricevevano anche dopo aver detto e scritto per mesi alla loro
società telefonica di cessare quegli invii che per loro erano solo
fonte di disturbo e dopo aver espressamente revocato il consenso
all’uso dei propri dati. Stanchi della pubblicità e di inutili
rassicurazioni, due clienti hanno segnalato la vicenda al Garante
della privacy, il quale al termine di una serie di accertamenti,
condotti anche presso la società, ha vietato l’uso dei dati personali
di tutti gli abbonati a un determinato servizio telefonico perché
trattati in modo illecito. L’Autorità ha prescritto, cioè ordinato, al
gestore l’adozione di misure organizzative e tecniche tali da
assicurare a coloro che revocano il consenso di non ricevere più
messaggi pubblicitari. Per il servizio in questione, la società non
aveva tenuto conto della revoca del consenso dei propri clienti e
continuava a inviare sms e mms pubblicitari incorrendo così in
un sistematico trattamento illecito di dati nei confronti di una
molteplicità di abbonati.