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-solai semplici;
-solai composti.
I solai semplici sono utilizzati in genere per luci (L) non superiori ai 4-5m e sono costituiti
da legnami di sezione rettangolare (travetti) disposti parallelamente fra di loro secondo il
lato minore del vano,ad interasse (i) di 40-80 cm. I travetti appoggiano per circa 20-25 cm
sulla muratura,la quale necessita quindi di tasche per poterle accogliere.L’impalcato vero e
proprio è realizzato con tavolato continuo (spess minimo 23-35 mm) chiodati
superiormente i travetti e completato con un getto di conglomerato con funzione irrigidente
(caldana) composto da aggregati fini e malta per uno spessore di 5-8 cm. La finitura
prevede poi il sottofondo e la relativa pavimentazione.Con interasse dei travetti non
superiore ai 40-50 cm il tavolato può essere sostituito da elementi piani in laterizio.
I solai composti sono utilizzati per luci maggiori e sono realizzati con travi principali (dette
anche rompitratta) disposte ancora secondo il lato minore del vano,ad interasse di 3-
4m,trasversali ai travetti.Le travi principali scompongono la superficie da coprire in
sottocampi e l’appoggio dei travetti può essere realizzato disponendo gli stessi in
continuità.L’esecuzione dei manufatti lignei era affidata ai magisteri della carpenteria.Per
contenere lo spessore complessivo del solaio si appoggiavano i travetti,allineati a filo
superiore trave,su mensole (gattelli) o correnti (costoni) chiodati e legati con regge
metalliche (moietta) lateralmente alla rompi tratta.Poi,per una migliore ripartizione delle
pressioni e per il livellamento dei piano di posa,le travi principali venivano appoggiate su
degli spessori di legno o pietra dolce spianata (banchinaggio). A ciasun estremo della
trave principale potevano essere fissati uno o due piatti metallici staffati ad occhiello (capo
chiave) per l’inserimento di un paletto (bolzone),per “aiutare” la trave nella sua
deformazione flessionale e anche per una funzione di tirante di collegamento fra le
murature. Gli appoggi mensolati lapidei miglioravano la durabilità dei manufatti lignei
eliminando gli attacchi di muffe e parassiti.La ricerca di maggiore rigidità e di stabilità portò
a soluzioni cassettonate con inserimento a forza di travi (spezzoni) ortogonali alle pareti
delle travi principali o dei travetti.Per ottenere invece una superficie continua,l’intradosso
dei solai era completato con la posa in opera di una soffiatura (controsoffitto) realizzata
con stesa di malta (in genere di gesso) su una trama portante di cannicciato o in listelli a
sezione trapezia.La presenza di contraffissi poteva dar luogo a soffittature sagomate a
volta mentre,nel caso dei cosiddetti cassettonati, si realizzava un fasciamento delle travi e
dei travetti con possibili interventi di decorazione pittorica.Per alleggerire il carico sugli
impalcati,le tramezzature erano in alcuni casi sospese con un sistema composto da un
travetto di base (bancale) e tiranti vincolati alle murature d’ambito.
SOLAI MISTI IN FERRO-LEGNO
Il primato raggiunto dall’industria siderurgica alla metà del 19 secolo consentì in edilizia
l’impiego del ferro,con la produzione inustriale di profili a doppio T di significativa altezza
(8-30 cm).Una fase transitoria si caratterizzò per la sostituzione delle travi rompi tratta con
i profili metallici,anche se i travetti secondari e tavolato completavano ancora il solaio.La
possibilità di estendere la luce di progetto (fino a 5-6m) e dilatare l’interasse di posa (oltre
il metro) favorì decisamente l’uso dello schema a solaio semplice ove le tavole,in questo