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Lisandro le propone di fuggire dalla casa paterna e di farsi trovare di notte nel bosco.
Troveranno rifugio presso una zia, ricca ereditiera senza figli, del giovane e là potranno
celebrare le tanto sospirate nozze. La legge di Atene non potrà perseguitarli.
Entra Elena, che si strugge per il suo amore non corrisposto. Vorrebbe prendere le
sembianze, gli occhi, la voce melodiosa di Ermia per poter conquistare Demetrio e chiede
all’amica in che modo ha avvinto il cuore del giovane. Ermia risponde di non aver mai
incoraggiato l’amore di Demetrio.
“I frown upon him; yet he loves me still. I give him curses; yet he gives me love. The more I
hate, the more he follows me”.
Ermia dice di non avere colpa ma Elena ribatte che la colpa è da attribuire alla bellezza
della giovane. Ermia la consola dicendole che Demetrio non vedrà il suo volto ancora a
lungo e le rivela il suo progetto di fuga d’amore con Lisandro. I due innamorati escono
dalla scena, su cui rimane solo Elena. La giovane è considerata bella da tutta la città di
Atene ma a lei non importa, dato che Demetrio non lo pensa. Inizia una requisitoria contro
l’Amore, spergiuro e poco saggio. Spesso Cupido s’inganna nella scelta, preso dalla foga.
Allo stesso modo Demetrio le ha giurato più volte amore eterno e la grandine dei
giuramenti si è sciolta al contatto con il calore di Ermia. Elena decide di rivelare il progetto
di fuga a Demetrio: costui inseguirà Ermia e Elena, seppur a caro prezzo, vedrà l’amato.
Seconda Scena
Entrano in scena Quince, Snout, Flute, Snug, Bottom e Starveling, che devono
organizzare la recita della “Lamentevolissima commedia e la crudelissima morte di Piramo
e di Tisbe” in onore delle nozze tra Teseo e Ippolita. Quince fa il capocomico e inizia a
distribuire le parti: Bottom farà Piramo. Bottom non sa chi sia Piramo, se un amante o un
tiranno. Gli viene detto che Piramo è un innamorato che si toglie la vita. Bottom dichiara
che farà commuovere il pubblico, anche se preferirebbe una parte da Ercole, in cui
occorra urlare a squarciagola. Flute sarà Tisbe; come Bottom prima di lui, non sa
nemmeno chi sia Tisbe e compreso che è la giovane amata da Piramo obietta dicendo che
gli sta spuntando la barba. Quince ribatte dicendo che tutti gli attori indosseranno
maschere. Bottom li interrompe e si propone come Tisbe, dicendo che simulerà una voce
soave. Quince ribadisce le parti decise. Starveling sarà la madre di Tisbe, Snout il padre di
Piramo. Quince assegna a Snug la parte del leone; Snug accetta ma esige
immediatamente il copione dal momento che è lento nell’apprendimento. Quince lo liquida
dicendo che dovrà solo improvvisare e ruggire. Bottom interviene e si propone per
impersonare il leone, che farà in modo realistico. Quince teme che un’interpretazione
troppo realistica del leone spaventi le donne e li porti a una condanna a morte. Bottom
allora cambia idea e dice che ruggirà come una colombella di latte, come un usignolo.
Quince ribadisce che Bottom dovrà fare Piramo e Bottom inizia a fantasticare su quale tipo
di barba usare. Quince dà appuntamento agli altri per le prove l’indomani notte, nei pressi
del palazzo ducale fuori città. Teme che in città i loro trucchi siano svelati e copiati. Invita i
compagni a imparare a memoria le parti e si congedano.
Secondo Atto
Prima Scena
Puck e una fata fanno il loro ingresso sulla scena, annunciando l’arrivo di Oberon e
Titania, di cui sono rispettivamente servitori. Oberon è arrabbiato con Titania perché la fata
ha preso con sé un paggio che lui avrebbe voluto come suo scudiero. La fata riconosce
nel demone Puck, o Robin Goodfellow, che nei villaggi spaventa le ragazze, screma il
latte, non fa lievitare la birra e fuorvia i pellegrini. Puck aiuta e porta fortuna a coloro che
gli si rivolgono in maniera gentile. Il folletto rivela la sua identità e dice di essere il buffone
di Oberon e di trovar sempre nuovi scherzi per divertire il suo padrone: con gli stalloni
simula il nitrito delle puledre, fa sì che le donne anziane si rovescino addosso la birra o
cadano dalle sedie.
Entrano in scena Oberon e Titania che si rinfacciano reciproci tradimenti. Secondo la fata,
Oberon ha cantato versi d’amore per Fillide, e ama Ippolita, motivo per cui ha fatto ritorno
ad Atene. Secondo Oberon, Titania ha una simpatia per Teseo, motivo per cui il re di Atene
ha abbandonato e tradito Perigone, Arianna, Antiope ed Egle. I litigi dei due si sono
riversati sulla natura. Ci sono state alluvioni, i fiumi sono straripati dagli argini inondando i
campi, gli ovili sono vuoti e i corvi pingui grazie alle carcasse degli animali morti. Le
stagioni si sono sovvertite e il clima umido ha portato malattie tra gli uomini.
Oberon sostiene che per far cessare tutto ciò basta che la fata restituisca il paggio. Titania
rifiuta in quanto aveva promesso alla madre del paggio, sua fedele e mortale amica, di
prendersi cura del bambino e di non abbandonarlo mai. La madre del paggio, con la quale
Titania soleva osservare la distesa del mare e le navi che lo solcavano di sera, era morta
di parto. Oberon ribadisce le condizioni del patto (Titania ha abbandonato il letto
coniugale) ma lei rifiuta. Titania e il suo seguito escono e Oberon ha in mente un piano:
manderà Puck a cogliere la viola del Pensiero, un fiore il cui succo, se versato sulle
palpebre dormienti di una persona, la farà delirare d’amore per qualsiasi creatura. La viola
ha tale potere magico perché in passato era stata colpita da una delle frecce di Cupido.
Oberon ha intenzione di versare il succo sulle palpebre di Titania, affinchè la donna si
innamori dell’essere più ripugnante (bertuccia, babbuino, orso, leone, lupo o toro) e nel
frattempo, accecata dall’amore, ceda a lui il desiderato paggio.
Demetrio nel frattempo è giunto nel bosco alla ricerca di Ermia, informato da Elena che lo
insegue senza sosta. Demetrio scaccia la donna che continua a ribadire il proprio amore e
la propria attrazione. Demetrio si infuria perché non ha ancora trovato l’amata nel bosco e
ingiunge ad Elena di fermarsi. Demetrio non comprende come la donna possa amarlo
visto che lui non l’ha mai lusingata né ha pronunciato dolci parole. A Elena ciò non
interessa e si comporterà alla stregua di un cagnolino fedele.
“The more you beat me, I will fawn on you. Use me but as your spaniel, spurn me, strike
me, neglect me, lose me”.
Demetrio disprezza la donna che accetterebbe di essere trattata come un cane pur di
vederlo e le dice di essere stata imprudente nel seguire di notte e per il bosco un uomo
che notoriamente non la ama. Demetrio si inoltra nel bosco lasciando Elena in preda alle
fiere. La giovane continuerà a seguire l’amato, cosa atipica per una donna.
“The story shall be chang’d: Apollo flies, and Daphne holds the chase; the dove pursues
the griffin, the mild hind makes speed to catch the tiger.”
Demetrio la minaccia dicendole che se gli terrà dietro nel bosco potrebbe recarle oltraggio
ma Elena sostiene che Demetrio rechi costantemente oltraggio a lei e al suo sesso. Le
donne devono esser corteggiate, non corteggiare.
Oberon assiste alla scena e ha intenzione di far versare a Puck del succo di viola del
Pensiero anche sulle palpebre di Demetrio affinchè all’uscita dal bosco il giovane ami
Elena. Puck torna portando con sé il fiore. Oberon si occuperà di Titania, mentre Puck
dovrà andare alla ricerca di Demetrio. Il giovane sarà riconoscibile grazie alla foggia
ateniese degli abiti.
Seconda scena
Titania, cullata dalla ninna nanna del suo corteo di fate, si addormenta nel suo giaciglio di
fiori. Oberon arriva e pronuncia l’incantesimo: “Apri gli occhi non appena vil creatura si
avvicina.”
Nel frattempo arrivano nel bosco Lisandro ed Ermia. Il ragazzo ha smarrito la strada e
decide, vedendo la giovane stremata, di coricarsi per la notte e di proseguire il cammino
all’alba. Lisandro vuole dormire accanto a Ermia ma la giovane rifiuta, dato che non si
addice alla virtù di una ragazza giacere vicino ad un uomo. Lisandro acconsente alla
richiesta dell’innamorata e si distende un poco discosto da lei. Puck sopraggiunge nel
luogo in cui riposano i due innamorati e vedendoli lontani l’uno dall’altra, pensa che si tratti
di Demetrio, il giovane sdegnoso di cui gli ha parlato Oberon, e di Elena, timorosa nei
confronti del giovane. Versa dunque sugli occhi di Lisandro il filtro d’amore: la prima donna
che vedrà al risveglio sarà quella di cui si innamorerà.
Giungono nello stesso punto anche Elena e Demetrio. Il giovane continua a rimproverarla
e a mostrare il suo fastidio nell’essere inseguito e lascia sola la fanciulla nel bosco. Elena
ricomincia a struggersi e a invidiare gli occhi maliosi di Ermia, luminosi e non lavati di
pianto. A un certo punto vede Lisandro steso per terra e teme che il giovane sia
addormentato o morto. Lo scuote e Lisandro si sveglia, innamorandosi di lei. Il giovane
pronuncia parole d’odio contro Demetrio ed Elena gli dice di non preoccuparsi, dato che
Ermia comunque ama lui e non Demetrio. Lisandro però ha cambiato oggetto d’amore e
chiama tedioso il tempo passato con Ermia e cornacchia la precedente amata, dai capelli
scuri. Elena invece è denominata dal giovane colombella, dati i suoi capelli biondi. Elena
non comprende questo improvviso mutamento da parte di Lisandro ed è convinta che
l’uomo la voglia prendere in giro per la sua scarsa bellezza e oltraggiare; la ragazza
afferma di dover già sopportare le offese da parte di Demetrio senza essere ulteriormente
beffata da Lisandro.
Lisandro è però convinto del suo amore per Elena e sostiene che per lui Ermia abbia
rappresentato un’indigestione di dolci o un’atroce eresia. Nel frattempo Ermia si desta da
un incubo, quasi un sogno premonitore: ha sognato di avere una serpe in seno e di vedere
Lisandro ridere della sua disavventura. Si accorge poi dell’assenza dell’amato, lo chiama
più volte e, non avendo ricevuto risposta, si mette alla ricerca del ragazzo.
Terzo Atto
Prima Scena
Sulla scena entrano Snout, Starveling, Bottom, Quince, Snug e Starveling. Adibiscono lo
spiazzo erboso a palcoscenico e la siepe di biancospino a spogliatoio. Iniziano a far le loro
considerazioni sullo spettacolo da rappresentare. Bottom obietta che Piramo nell’originale
si uccide con una spada e che le dame potrebbero spaventarsi. Starveling suggerisce di
eliminare la scena del suicidio. A Bottom viene l’idea di scrivere un Prologo in cui tutti i
dettagli verranno chiariti: le spade usate non faranno del male a nessuno, Piramo non si
uccide realmente e Piramo è i