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CAPITOLO XIII

Identità etnica e nazione (differenze)

Modello Renan (francese)

Vengono esaminate una serie di definizioni della nazione. Il principio dinastico, che prevede la

formazione di una nazione dall’alto, ad opera di una famiglia regnante in un territorio, non spiega

tutti i casi di formazione di uno stato (es. stati uniti e svizzera, nei quali non vi era una base

dinastica). Nemmeno il criterio della razza e dell’etnia funziona correttamente per determinare

l’esistenza di una nazione. Neppure la religione costituisce secondo Renan una buona base per

l’individuazione di uno stato. infine Renan, rifiuta anche il principio geografico, secondo il quale i

confini naturali dovrebbero essere il criterio guida per individuare la nazione.

Sul piano metodologico egli segue un approccio multidimensionale: la nazione moderna è il risultato

storico prodotto da una serie di fatti convergenti nella stessa direzione. Sul piano del contenuto

l’approccio di Renan, tende a rivendicare gli aspetti di scelta, affiliazione, adesione di fronte agli

aspetti oggettivi della nazione. In questo senso la nazione è in primo luogo una grande solidarietà,

costituita dal sentimento dei sacrifici compiuti e di quelli che si devono ancora compiere. Presuppone

un passato, che si riassume nel presente attraverso un fatto tangibile: il consenso, il desiderio di voler

continuare a vivere insieme. L’esistenza della nazione è un plebiscito di tutti i giorni. Il modello di

Renan costituisce la nazione sulla base della cittadinanza.

Modello Weberiano

Approccio analitico di tipo multidimensionale. Egli mette in relazione il formarsi e il persistere della

nazione con l’agire di comunità. si può dire che Weber pensa alla nazione all’interno di un

quadrilatero composto dallo stato o comunità politica, dalla comunità culturale, dall’agire degli

individui orientato in senso solidale, e dal progetto di potenza di un élite. Infatti secondo lui, il

concetto di nazione rimanda sempre alla relazione con la potenza politica. Weber mette insieme

tratti oggettivi come la comunità di lingua, di religione, di costumi e tratti soggettivi come lo speciale

pathos collegato al progetto politico della comunità, o il sentirsi una comunità di destino. Tali tratti

infine non devono per forza essere tenuti presenti nello stesso momento.

Modello Parsoniano

Modello multidimensionale AGIL di Parsons. Il modello può essere interpretato come una costruzione

teorica basata sulla differenziazione della società in sistemi e sottosistemi e, nello stesso tempo, nella

integrazione degli attori sociali all’interno di ciascun sistema e dei sistemi nella società. Su questa

base emerge anche la distinzione tra nazione ed etnia: la nazione tende a coincidere, nella realtà o

nel progetto di una determinata popolazione, con una società, con un sistema sociale complesso;

l’etnia per quanto possa essere abbastanza grande numericamente non presenta il grado di

complessità della nazione. Un tratto distintivo della nazione è costituito dalla logica dei rapporti

sociali tra i propri membri. Facendo riferimento al modello di Parsons, possiamo mettere in relazione

le diverse dimensioni sociali e la loro funzione:

Dimensione A: adattamento, indica che la società che si pensa come ideale di nazione, deve

• essere capace di assicurare l’autonomia, che si consegue con una capacità generale di fare

fronte al rapporto che può essere anche difficile e di sfida con l’ambiente.

Dimensione G: conseguimento degli scopi, fa riferimento alla capacità di agire in modo

• unitario come se la popolazione avesse degli scopi comuni e li volesse perseguire. Agire

come una comunità.

Dimensione I: integrazione, riguarda il tipo di rapporto esistente tra gli individui di una

• determinata popolazione. Per essere una nazione bisogna creare rapporti orientati alla

solidarietà.

Dimensione L: latenza, indica funzioni di riproduzione della società. qui Parsons include la

• cultura, le emozioni, i costumi, etc..

Per creare una nazione non basta che si parli un’unica lingua, o si abbiano gli stessi costumi, occorre

sentirsi una nazione. Nel complesso dunque possiamo definire una nazione come una popolazione

con: Una capacità di utilizzare le risorse del proprio ambiente.

• Una organizzazione politica alla quale viene attribuito il compito di realizzare le finalità

• della comunità.

Un livello di integrazione e solidarietà tra tutti i membri della comunità.

• Un certo livello culturale comune.

Una nazione può inoltre sopportare una buona dose di differenze al suo interno e richiedere d’altra

parte un certo grado di omogeneità. Quest’ultima riguarda l’orientamento dell’azione degli attori. Si

tratta dei valori comuni posti a base della costituzione della nazione. Questi valori definiscono la

comunità come eventualmente aperta o chiusa, come disposta alla cooperazione con altre comunità

o invece pronta al conflitto.

CAPITOLO XIV

La personalità autoritaria

Ricerca sulla personalità autoritaria (Adorno e Sanford).

Alla base della ricerca opera una concezione attiva dell’individuo, concepito in modo molto diverso

da quanto fa il comportamentismo americano. Gli autori della Personalità autoritaria, non applicano

la schema stimolo-risposta proprio della psicologia di tipo behavioristico, ma costruiscono uno

schema complesso del rapporto esistente tra ambiente, bisogni dell’individuo e preferenze

ideologiche. Secondo gli autori, il comportamento, per quanto coerente, non è la stessa cosa della

personalità; la personalità sta dietro al comportamento e all’interno dell’individuo. Le forze della

personalità non sono risposte ma disposizioni alla risposta. L’io è in questo caso concepito come una

forza attiva tra le altre forze attive, come la personalità e l’ambiente. La struttura dell’Io è in effetti

un fattore dinamico tra pressione dell’ambiente e pulsioni legate ai bisogni fondamentali della

personalità.

La metodologia della ricerca sulla personalità autoritaria mette insieme analisi qualitativa e analisi

quantitativa. Gli autori suppongono che se l’ideologia è una tale organizzazione delle opinioni

dell’individuo, essa si esprimerà su diversi aspetti della realtà in modo coerente. Perciò con un

metodo fondato su approssimazioni e correzioni successive, giungono a elaborare tre scale di

atteggiamento.

Prima scala (A-S): si esplorano le opinioni degli intervistati sull’antisemitismo.

• Seconda scala (E): scala relativa all’etnocentrismo.

• Terza scala (CPE): scala per esplorare le opinioni politiche, in particolare il conservatorismo

• politico-economico.

Quarta scala (F): per indagare le disposizioni culturali ad accettare, in determinate

• condizioni, forme di propaganda di tipo fascista.

Sulla base della metodologia di Likert per la misurazione di scale di atteggiamento, gli autori

sottopongono agli intervistati una serie di item invitandoli ad esprimere con un +1,+2+,+3

l’accordo, e con l’inverso, il disaccordo. I ricercatori attribuivano a ciascuna opinione un punteggio e

distinguevano intervistati con alto, medio o basso punteggio sulla scala. Si è evidenziato che gli

individui con punteggio più alto di una scala, conseguivano un alto punteggio anche sulle altre. (tratti

simili). i risultati fanno riferimento alla popolazione americana.

I tratti dell’etnocentrismo e della personalità autoritaria

La prima considerazione da fare riguarda il rapporto tra ciò che un gruppo di minoranza è

effettivamente e ciò che gli viene attribuito. Es. ebrei da un lato vengono accusati di starsene per

conto proprio, dall’altro vengono criticati per la loro invadenza = gli autori sostengono che

l’antisemitismo e l’etnocentrismo dipendano più da bisogni della personalità degli individui antisemiti

ed etnocentrici e non da qualità effettivamente possedute da ebrei o membri delle altre minoranze.

L’antisemitismo presenta infatti alcuni tratti tipici:

Concetti e categorie stereotipate.

• Immagine negativa dell’intero gruppo.

• Incapacità di sentire gli ebrei come individui.

Questi tratti dell’antisemitismo si ritrovano nella sua ideologia più generale: l’etnocentrismo. Questo

termine si riferisce alle relazioni tra i gruppi umani. L’etnocentrismo è una concezione gerarchica dei

gruppi umani, nella quale si privilegia il proprio gruppo di appartenenza e si svaluta il gruppo

esterno. Opera il meccanismo d’identificazione-differenziazione ci si identifica con il gruppo di

appartenenza e ci si differenzia dal gruppo esterno (gioco di valorizzazione-svalorizzazione) il

nostro gruppo ha tutte le qualità positive, quello altrui tutte le qualità negative.

Nell’etnocentrismo come ideologia totale sono contenuti alcuni tratti che, se interpretati come sintomi,

possono aiutarci a definire la personalità autoritaria. Per sondare la relazione tra disposizioni

autoritarie ed etnocentrismo gli autori costruiscono la scala F. le variabili sono:

Il convenzionalismo: adesione ai valori convenzionali propri della classe media.

• Sottomissione all’autorità

• Aggressività autoritaria

• Anti-intraccezione: opposizione agli individui soggettivi, immaginativi, di animo tenero.

• Superstizione e stereotipia

• Potere e durezza

• Distruttività e cinismo

• Proiettività

• Preoccupazione esagerata per il sesso

I risultati ottenuti vengono analizzati secondo le procedure già individuate. Ciò che è interessante è

la correlazione trovata tra il punteggio dei diversi gruppi di intervistati della scala F e il punteggio

da loro conseguito sulle altre scale (dinuovo tratti simili). Se i gruppi di intervistati si esprimono in

modo coerente e costante su diverse scale conseguendo sempre lo stesso tipo di punteggio, ciò

significa che esiste una relazione importante e significativa tra l’ideologia etnocentrica degli

individui e determinate caratteristiche della loro personalità. Tendenze liberali e politica si

coniugano con anti-etnocentrismo e con una personalità aperta e matura; il contrario vale per il

conservatorismo politico che si coniuga con un forte etnocentrismo e una struttura autoritaria di

personalità. Attraverso l’utilizzo della scala F si arriva a una definizione sistematica della

personalità autoritaria. In particolare, i tratti consistono nella debolezza dell’ego associata

Dettagli
A.A. 2013-2014
27 pagine
8 download
SSD Scienze politiche e sociali SPS/08 Sociologia dei processi culturali e comunicativi

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher eleonora.demarco di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Sociologia delle relazioni interetniche e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Torino o del prof Ricucci Roberta.