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CAMBIAMENTO SOCIALE E FORME DI

SOCIALIZZAZIONE

I ruoli nella società.

1.

Ogni persona ha numerose posizioni nella società; ognuna di tali

posizioni è chiamata status. Vi sono status che si acquistano con la

nascita (sesso, cognome, nazionalità per il luogo in cui si nasce) e

status che si ottengono compiendo degli atti (l’iscriversi ad una

scuola produce lo status di studente). I primi si chiamano “ascritti”

mentre i secondi si chiamano “assunti”. Appare chiaro come il

concetto di status consista in una condizione alla quale viene

attribuita un’etichetta di riconoscimento nei diversi ambienti sociali,

nei quali l’individuo viene a collocarsi.

Diverso e complementare è il concetto di ruolo che identifica i

comportamenti legati a determinati status. Il ruolo, quindi, è

definibile come “l’insieme dei modi di agire che in una data società

sono considerati caratteristici della condotta delle persone

nell’esercizio di una particolare funzione”. Ad ogni status

corrispondono quasi sempre diversi ruoli. Un insegnante si

comporterà in maniera diversa con i propri allievi, i propri colleghi, il

proprio preside, il provveditore, i genitori degli allievi. L’insieme dei

ruoli riferiti ad uno status specifico costituisce un complesso di

ruoli. 16

Dunque lo status rappresenta la posizione sociale mentre i ruoli

rappresentano i modi di comportarsi delle persone che si trovano in

quella posizione. Per capire i due concetti si può pensare ad un

attore (status) che si trova a recitare in sequenza personaggi

differenti (ruoli).

In genere, le nostre relazioni con gli altri hanno significati diversi per

noi e per gli altri, implicheranno comportamenti tra loro difformi e

livelli distinti di coinvolgimento. Parsons distingue tra ruoli che

richiedono l’applicazione di regole generali indipendentemente dalle

situazioni e dalle altre persone con le quali si interagisce (ruoli

universalistici) e ruoli che si esercitano con l’instaurazione di

rapporti speciali caso per caso (ruoli particolaristici). In

conseguenza si danno cinque categorie che contrappongono

situazioni nelle quali si adotteranno ruoli del primo o del secondo

tipo. Avremo dunque:

L’alternativa tra affettività e neutralità affettiva, che distingue

• tra ruoli che prevedono la manifestazione di sentimenti (tra

parenti o amici) e ruoli che richiedono il controllo dell’emotività

(tra medico e paziente);

L’alternativa tra attribuzione e realizzazione, che separa i ruoli

• collegati a status non scelti (uomo o donna) e i ruoli acquisiti

(quelli di insegnante e di madre);

L’alternativa tra specificità e diffusione, che mette in evidenza

• l’ampiezza dei contenuti caratteristici delle relazioni tra i

soggetti nelle diverse circostanze: si pensi da un lato al

rapporto tra insegnante e studente, ove il contenuto è limitato

alla dimensione scolastica, e quello tra genitore e figlio, ove il

contenuto non ha limiti specifici.

L’alternativa tra universalismo e particolarismo, che propone la

• differenza tra generalità – genericità dei rapporti tra un

soggetto e il resto della società (il negoziante e i compratori),

da un lato, e la peculiarità dei rapporti tra consanguinei (il

negoziante e i suoi familiari) dall’altro;

L’alternativa tra orientamento all’individuo e orientamento alla

• collettività, che mette su diversi piani l’agire per i propri

interessi (il commerciante che vende i suoi prodotti) e l’agire

17

per gli interessi della collettività (il funzionario di un ente

pubblico).

Spesso capita di creare ruoli (c.d. informali) attribuendo a degli

individui caratteristiche derivanti dai loro comportamenti nei nostri

confronti o, genericamente, in pubblico. Una persona può essere

considerata simpatica o antipatica e, in conseguenza, le verrà

attribuita un’etichetta che connoterà in chi la conosce

un’aspettativa implicita di comportamento.

Nella società moderna la diversità dei ruoli ed il vario tipo di

coinvolgimento che essi richiedono creano un problema di gestione

dei rapporti sociali. Problema che viene ad accrescersi dalla sempre

crescente complessità della relazioni interpersonali.

Perciò si configura il rischio di conflitti di ruolo per la compresenza

di aspettative diverse da parte di persone e ambiti che fanno parte

del mondo del singolo soggetto (molti giovani devono fare i conti

con le aspettative dei genitori e con quelle dei propri coetanei).

Per riuscire a gestire le diverse aspettative del mondo esterno uno

dei mezzi utilizzati è fornito dalla stessa organizzazione sociale. Si

crea cioè un meccanismo di interdipendenza tra attori e aspettative

di comportamento che produce un equilibrio di scambio, interazione

e complementarietà fra i diversi ruoli che ogni individuo è chiamato

ad assumere. Il complesso di questa interazione di ruoli viene

chiamato da Parsons “sistema sociale”.

In questo sistema sociale l’individuo si potrebbe trovare di fronte a

un complesso di aspettative collettive circa il suo comportamento.

Le aspettative sono rivolte ad un insieme di comportamenti

codificati che si identificano con le norme (sia quelle formali: se

firmiamo un contratto per comprare una casa, la casa la dobbiamo

pagare; sia quelle informali: regole della buona educazione).

Il complesso di queste norme rappresenta per l’individuo la

principale componente del processo di adattamento al suo

ambiente sociale. Questo processo è definito “socializzazione”. Con

la socializzazione l’individuo apprende e interiorizza, lungo il corso

della sua vita, gli elementi socioculturali del suo ambiente,

integrandoli alla struttura della sua personalità. L’adattamento di

18

una singola persona ad un determinato ambiente sociale è la

naturale conseguenza della socializzazione e sta a significare che il

singolo ha sufficienti elementi in comune con gli altri componenti di

una determinata collettività ed è in grado, conseguentemente, di

condividere un certo tipo di sentimenti aspirazioni, gusti, bisogni.

La società moderna è caratterizzata poi dalla rapidità dei

cambiamenti in pressoché tutti i settori delle idee e

dell’organizzazione sociale. Ne derivano conflitti di valore tra vecchi

modelli e nuovi che devono interpretare le forme di organizzazione

sociale. Questa società richiede ai propri membri uno spirito di

adattamento alle novità; è indispensabile non rifiutare

aprioristicamente modelli di comportamento e norme di condotta

nuovi da parte di persone e gruppi diversi, all’interno del proprio

ambito sociale. La capacità di mettersi nei panni dell’altro consente

di adattarsi a persone molto diverse tra loro e da noi.

Problemi di identità.

2.

La società contemporanea si contraddistingue per la compresenza

di diversi “mondi”, ovvero di diverse realtà nelle quali l’individuo è

inserito, nelle quali l’individuo è chiamato ad operare: ad assumere

ruoli sociali. Si pone quindi per l’individuo un problema di gestione

del mondo sociale. Un problema che diversi autori vedono risolvibile

solo attraverso una progressiva frammentazione della realtà sociale

in diversi sottosistemi che evolvono secondo proprie regole e

richiedono all’individuo differenti tipi di comportamento. Così, ad

esempio, l’individuo assumerà atteggiamenti di rigido rispetto

formale se inserito in un ambito lavorativo ove vi è una scala

gerarchica, mentre attiverà comportamenti più elastici e informali

se inserito in contesti amicali o parentali.

Nella società moderna sempre più netta è la differenza tra sfera

pubblica e privata.

La società pre – moderna invece vedeva un individuo che era

sempre nello stesso “mondo”, sia che si trovasse sul luogo di lavoro

sia che si trovasse a casa o ad una cerimonia.

Quindi la società moderna, mettendo gli individui in relazione con

ambienti di significato differente, genera negli individui stessi una

19

profonda crisi di “identità individuale”, intesa come un sistema di

significati che, mettendo in comunicazione l’individuo con l’universo

culturale dei valori e dei simboli sociali condivisi, gli permette di

dare senso alla propria azione agli occhi propri e a quelli degli altri,

di operare delle scelte e di dare coerenza alla propria biografia.

L’identità dell’uomo moderno è assai flessibile ma anche instabile e

precaria. Il problema centrale diventa quello della definizione e del

ruolo dell’identità all’interno della relazione tra la singola persona e

l’insieme variegato di ruoli.

La riflessione sociologia ha posto diverse interpretazioni di questa

dinamica:

T. Parsons, rappresentante del funzionalismo, afferma che

• l’individuo sviluppa la propria identità nel processo di relazioni

con il mondo esterno. L’identità mette in condizione l’individuo

di scegliere tra diverse richieste di comportamento che gli

vengono dal’inserimento in una molteplicità di ruoli, stabilendo

delle gerarchie e delle priorità e dunque agendo in maniera

razionale per il raggiungimento dei fini prescelti.

La scuola dell’interazionismo simbolico considera che l’identità

• si viene formando attraverso la capacità del singolo individuo

di immedesimarsi nella prospettiva del proprio simile con il

quale entra in contatto, riuscendo a interpretare le aspettative

dell’altro nei propri confronti. Ne consegue una tendenziale

imprevedibilità e mutevolezza dell’identità che secondo alcuni

può essere rappresentata come una maschera che l’individuo

mette e toglie a seconda delle circostanze. In questo modo il

soggetto verrà a trovarsi in una situazione di conflitto, o

perché è coinvolto in diversi ruoli difficilmente integrabili, o

perché percepisce una sfasatura tra la concezione che ha di sé

e le aspettative di ruolo degli altri.

Una variante della precedente interpretazione distingue tra

• concezione di sé (l’insieme di valori e aspirazioni di fondo che

l’individuo ritrova in sè) e immagine di sé (l’apparire

dell’individuo in una circostanza data).

Un ulteriore variante interpretativa del tema dell’identità

• secondo la scuola dell’interazionismo simbolico distingue tr

Dettagli
Publisher
A.A. 2013-2014
42 pagine
SSD Scienze politiche e sociali SPS/07 Sociologia generale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher uappo10 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Sociologia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Milano - Bicocca o del prof Sekulic Tatjana.