Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
Per Weber la burocrazia non riguarda solo il pubblico ufficio, ma bensì tutti gli ambiti della società
in cui viviamo. Anche un'impresa economica è burocratizzata.
Le ragioni della burocrazia
1. Produttività: la burocrazia implica il passaggio dal lavoro generico alla specializzazione. La
burocrazia riduce i margini di incertezza dell'agire umano.
2. Potere: in tutti i gruppi umani si assiste a una costante lotta per il potere; certe caratteristiche
della burocrazia operano proprio per controllare il conflitto.
3. Funzioni delle regole: le regole consentono ai dirigenti di mettere in secondo piano la propria
responsabilità personale. Sono molto simili agli ordini, ma sono meno personali e dirette. Gouldner
ha individuato altre funzioni delle regole burocratiche: comunicazione, controllo a distanza,
legittimazione della punizione, discrezionalità (strumento di negoziazione nelle mani dei dirigenti,
che possono allentarle in cambio di cooperazione da parte dei dipendenti).
4) I lati deboli delle organizzazioni
Essa nasce per dare efficienza, per creare strutture razionali ed organizzazioni scientifiche. Weber
per riferirsi al tipo di impresa (pubblica o privata che sia) parlava del potere. Il potere è
legale-razionale (si basa sulla legalità delle regole).
La burocrazia comporta però anche disfunzioni importanti ( studiate da vari sociologi ):
− spiegazione della deformazione professionale; Merton è un sociologo contemporaneo che
nel 1949 scrive “ teorie e strutture sociali”, dove parla di formalismo burocratico. Secondo
lui la necessità di attenersi a regole generali e personali tende a sviluppare deformazioni
professionali da parte dei funzionari delle organizzazioni burocratiche. I mezzi diventano i
fini ( inversione del rapporto mezzi – fini ) e a causa della grossa adesione alle regole, il
conformismo diventa il fine stesso dei funzionari. C'è un eccesso di formalismo dovuto
all'aderenza esagerata; tutto questo comporta incapacità di adattamento alle nuove situazioni
e siccome aumenta la rigidità, il burocrate non sa cosa fare e come muoversi nell'ufficio. Gli
apparati burocratici statali oggi sono obsoleti. Le regole sono anche perverse perché le
norme che si pensa portino ad una maggiore efficienza del sistema, in realtà portano ad una
situazione di inefficienza. Esse non dipendono dalla volontà dei singoli, ma se non si
modificano la situazione peggiora continuamente. Avvengono quindi delle deformazioni
burocratiche quando ad esempio si presentano dei casi non previsti dal regolamento (in
questo caso la burocrazia può risultare inefficiente).
− Crozier è un sociologo francese che parla di Giochi di potere ( giochi= relazioni );
studiando la burocrazia nel 1963 ha scritto “ il fenomeno burocratico “, basandosi sul fatto
che secondo lui all'interno della burocrazia si stabiliscono relazioni di potere non previste in
precedenza e che portano ad una possibilità di influenzare il comportamento altrui
( relazioni di potere che si creano al di là dell'organizzazione leale ).
Effetti: la burocrazia tende a regolamentare tutto con leggi astratte. Nella realtà non si può
prevedere tutto, ci sono sempre degli imprevisti. Ogni margine di incertezza comporta un potere
discrezionale: l'incertezza genera le disfunzioni. Si cerca di gestire l'incertezza a proprio vantaggio;
la burocrazia era nata per eliminare questo ma il potere discrezionale rimane.
Il risultato può essere la mancanza di flessibilità e innovazione, la lentezza ed infine la stagnazione.
Patologia
In casi estremi il prodotto finale di un'organizzazione può avere scarsa attinenza con le sue
dimensioni. La Legge di Parkinson ipotizza che il personale di un'organizzazione tenda ad
aumentare quasi automaticamente, perché ogni funzionario desidera moltiplicare i propri
subordinati. Il risultato è una burocrazia sempre crescente, devota ai propri scopi immaginari, con
un vertice sempre più ipertrofico, che genera sempre più lavoro inutile e diventa sempre meno
produttiva. Altre ricerche non hanno confermato queste relazioni: molte aziende utilizzano
computer per ridurre il personale, oppure i dirigenti possono tagliare i “rami secchi”
dell'organizzazione, diminuendo quindi il fabbisogno di lavoro.
Obbedienza cieca
La burocrazia è in grado di esercitare sulle persone una notevole pressione. Stanley Milgram fece
degli esperimenti a riguardo nelle quali i soggetti della ricerca dovevano obbedire all'ordine di
istruire un “allievo” che in realtà era un attore, che si trovava in un locale adiacente alla camera
nella quale veniva eseguito l'esperimento. Il suo studio rappresenta una prova drammatica della
potenziale disponibilità a obbedire ciecamente all'autorità. C'è una vera e propria spersonalizzazione
dei rapporti umani (anche le divise e le uniformi contribuiscono a questa spersonalizzazione).
Conflitto
I conflitti che derivano da problemi o da ostilità personali possono essere definiti conflitti irrazionali
(conflitti/incompatibilità personali); quelli radicati nell'organizzazione stessa, invece, sono chiamati
conflitti razionali (derivano dalle stesse funzioni messe in opera dalle organizzazioni).
Per quanto riguarda i conflitti razionali si può effettuare un'ulteriore distinzione:
− conflitti tra soggetti che competono indirettamente: ci sono soggetti che competono tra di
loro svolgendo funzioni diverse all'interno dell'impresa ( i professionisti consulenti che
lavorano alla ricerca e quelli della produzione, ovvero i dirigenti Staff → i primi si ritengono
superiori ai secondi e si verificano tensioni perché entrambi i gruppi competono per il
prestigio all'interno dell'organizzazione ).
− conflitti tra soggetti che competono direttamente: avvengono all'interno della stessa
funzione/ufficio. Le risorse sono dunque limitate (in un percorso di studi professionali i più
giovani sono in conflitto perché devono farsi notare dallo staff dirigente).
− conflitti interni alla gerarchia: sorge tra soggetti collocati a livelli diversi della struttura di
un'organizzazione. Questi conflitti il più delle volte si riferisco al modo in cui viene fatto il
lavoro (non tanto a che cosa deve essere fatto). Gouldner ha descritto il conflitto
sviluppatosi in uno stabilimento dopo la morte di un dirigente piuttosto permissivo e la sua
sostituzione con uno molto rigido. Il nuovo dirigente non conosceva gli operai abbastanza
bene da potersi fidare di loro; si sentì in dovere di far rispettare la disciplina nel modo più
rigoroso. Gli operai si sentirono offesi da questo trattamento ed il loro rendimento, al posto
di migliorare, peggiorò. Questo atteggiamento non fece altro che confermare l'opinione del
nuovo dirigente, e cioè che gli operai dovevano essere rigidamente controllati.
→ Gestione del conflitto
− Cooptazione: tipico di questi apparati quando ci sono conflitti; consente di controllare le
tensioni. Un conflitto estremo è ingestibile, ma ci sono conflitti che possono essere
recuperati all'interno di un organo decisionale e possono essere controllati. La cooptazione
consiste nell'allargare il processo decisionale ad alcune delle parti insoddisfatte.
− Ristrutturazione organizzativa: tecnica molto radicale, che può comportare l'abolizione o la
creazione di nuovi reparti, la ridefinizione dei rispettivi rapporti, lo spostamento delle
persone coinvolte nel conflitto in reparti diversi.
5)Il futuro delle organizzazioni
Nonostante alcune interessanti novità nella struttura delle organizzazioni, dovremo continuare a
servirci di burocrazia per gestire un mondo sempre più complesso. Nello stesso tempo, però
continueremo a nutrire sentimenti ambivalenti nei confronti della burocrazia a causa della sua
impersonalità, delle frustrazioni che comporta e delle sue intrusioni nella nostra vita.
La relazione tra società moderna e la burocrazia è un pò come un matrimonio tra nevrotici: è un
rapporto di amore e odio, e ne siamo così dipendenti che non riusciamo a pensare al divorzio.
Le organizzazioni nel XXI secolo
Ci sono vari tipi di organizzazione che la nostra società ha visto susseguirsi; ogni tipo di
organizzazione ha la sua diversa forma di struttura data ed improntata in base al periodo in cui è
emersa.
− Si parla di industrializzazione primaria ( '700 – '800 ): essa è stata analizzata da Marx.
− Si parla di Fordismo come la seconda ondata di industrializzazione (metà '800 – 1970);
nasce il gigantismo industriale. Caratteristiche:
− produrre ogni cosa da sé (le cose si producevano solo all'interno della struttura).
− migliorare attraverso progressivi ingrandimenti.
− gestire il processo produttivo mediante regole e procedure amministrative.
Le carriere legate al fordismo erano personali ; esse erano rigide e non flessibili, seguivano binari
stabiliti ed erano organizzate precisamente. Il fordismo entra in crisi negli anni '70, lasciando il
posto ad imprese che si articolavano in centri autonomi.
− Si parla di post-fordismo; è l'epoca della flessibilità (si sviluppa prima negli Stati Uniti e poi
in Europa → Sennet: “L'uomo flessibile”), non tutto viene prodotto ed organizzato nella
stessa impresa. Caratteristiche:
− produrre soltanto ciò che si è capaci di fare al meglio ed esternalizzare il resto.
− migliorare attraverso lo sviluppo di una rete collaborativa di fornitori, clienti ed partner.
− gestire il processo produttivo mediante meccanismi di mercato.
Non c'è più una gerarchia così netta. Nel post-fordismo cambia proprio la struttura dell'azienda e i
lavoratori diventano flessibili sia all'interno (potevano cambiare competenza all'interno della
fabbrica oppure il lavoro stesso) sia all'esterno (si parla di mobilità del lavoro e c'è sempre una
maggiore necessità di qualificazione continua).
− La quarta ondata porta all'eliminazione di qualsiasi forma di gerarchia; domina più il
concetto di rete che di gerarchia, c'è un coordinamento autonomo da parte delle imprese
stesse. La flessibilità della carriera professionale è massima (capacità di autogestione →
definizione carriera da parte del singolo). Non vi è più dipendenza da un capo gerarchico,
ma c'è un coordinamento autonomo del proprio lavoro; si formano così delle mini-imprese i
cui principi guida saranno:
1. essere capaci di fare ogni cosa in ogni luogo e in ogni momento.
2. migliorare at