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COMUNICAZIONE INTERPERSONALE:
• Presenza fisica e psicologica
• Contesto sociale formale
• Conoscenza dei ruoli e delle distanze sociali
COMUNICAZIONE DI MASSA
• Canale di comunicazione molto potente
• Un unico emittente (superiore ai destinatari), e più riceventi non considerati come
soggetti individuali
• Messaggio codificato in modo univoco
TEORIE SUGLI EFFETTI DEI MEDIA
• Teoria ipotermica: attraverso i media, gli emittenti causano comportamenti e azioni
desiderate sui riceventi -> colpiti e diretti
• Teoria critica: scuola di Francoforte -> media come strumento di potere per un elite
economica-politica -> logica del profitto
• Teoria culurologica: fine della cultura individuale
• Teoria del doppio flusso di comunicazione: la comunicazione dei mass media
viene ricevuta solo dai leader di opinione i quali la interpretano ad altri. Doppio
flusso -> comunicazione di massa + interpersonale
• Teoria funzionalista e teoria degli usi e delle gratificazioni dei media: utilizzo
dei media da parte del ricevente per soddisfare i propri bisogni-> rovesciamento
New media internet l’individuo assume un ruolo attivo
Selettività, interattività (ricevente diventa emittente), multimedialità (immagini, musica e
video), virtualità (mondo alternativo).
Capitolo 5
SPAZIO SOCIALE: struttura dei rapporti che legano tutti coloro che formano una società
sistema per descrivere i rapporti. Continuum di strati dominato dal conflitto di classi e
gruppi.
STRATO: categoria di persone che occupano una posizione analoga e si collocano sullo
stesso piano di una piramide
STATUS: posizione che si occupa all’interno di una società in relazione alla
considerazione degli altri. Distinzione tra STATUS ASCRITTI (innati) e ACQUISITI (li
abbiamo scelti)
Dimensioni che definiscono gli status: culturale ed economico (ascritto ed acquisito), di
nascita o appartenenza (ascritto)
Processo di mobilità -> possibilità di cambiare il proprio status. Può’ essere
ORIZZONTALE (cambiamenti che non influiscono) O VERTICALE (ascendente o
discendenze)
CATEGORIA SOCIALE: appartengono alla stessa categoria gli individui che presentano le
stesse caratteristiche pur non avendo alcun rapporto sociale -> individuo come unità
sociale
OPINIONE PUBBLICA: questa categoria comprende le correnti di opinioni, espressioni,
valutazioni, le quali condizionano le scelte decisionali.
Distinzione tra MASSA e FOLLA
Massa: insieme di individui che manifesta un atteggiamento uniforme -> sotto controllo.
Gli individui perdono la propria individualità -> non hanno interesse ad uscire dalle masse
perché soddisfano i propri bisogni.
Folla: insieme di individui dai comportamenti imprevedibili -> incontrollato
AGGREGATO: insieme di individui la cui caratteristica è costituita dalla vicinanza fisica ->
casualità, assenza di forma trovarsi insieme per caso carattere provvisorio
CASTA: forma di aggregazione si appartiene solo per nascita regolato da norme ->
chiusura verso il mondo esterno
CETO: rango a cui appartieni -> stile di vita -> dipende dl consumo -> quanto puoi
spendere?
CLASSE: Marx fu il primo ad utilizzare il concetto di classe in senso sociologico. Classe
come realtà intermedia tra categoria e gruppo -> categorie che in più hanno interessi
comuni che legano i membri. Consapevolezza e coscienza di classe. Classe come
condizione all’interno della quale si formano i gruppi.
GRUPPO: forma di aggregazione più importante valorizza individuo si agisce e si
pensa diversamente a quando si è da soli. Gruppo come insieme di individui in rapporto di
interazione tra loro per perseguire un fine comune attraverso un’azione collettiva.
L’ingresso nel gruppo avviene per nascita, casualmente, volontariamente, per adesione.
Cooptazione: i membri del gruppo decidono chi far entrare
Azione collettiva: creativa, spontanea se ci sono rapporti primari.
Olson: l’azione collettiva non può nascere spontaneamente ognuno pensa a se stesso
per natura. Si ottiene l’azione sociale attraverso il controllo sociale e attraverso incentivi
personali.
ESTRANEO: colui che si inserisce per la prima volta in un gruppo modificando le relazioni
tra gli altri membri in sua presenza
STRANIERO: sceglie lui di essere tale outsider
EMARGINATO: esclusi perché non condivide i valori del gruppo.
Simmel l’uomo partecipa alla vita di gruppo solo con una parte di sé
GRUPPI INTERNI (in-group): legato al sentimenti del noi
GRUPPI ESTERNI (out-group): gruppi estranei
GRUPPI DI RIFERIMENTO: ci si identifica nei valori
GRUPPI PRIMARI: si struttura dall’interno trova il proprio fine all’interno del gruppo
(amore, amicizie, parentele)
GRUPPI SECONDARI: rapporti formai, standardizzati
GRUPPI DI INTERESSE: finalità comune
QUASI GRUPPI: GRUPPI DI PRESSIONE: rivolgono richieste ben precise
LOBBIES: tramite di intermediazione tra mondo degli affari e
sistema politico
Secondarizzazione dei gruppi primari
NEOTRIBALISMO: sfuggire alle tendenze, prevalere della “ragione calcolante” ricerca di
nuove forme culturali
Indebolimento dei gruppi a causa dell’estensione dei fenomeni di massa.
Capitolo 6
Cultura del presente: un tipo di cultura senza storia e tradizione, né progetti per il futuro
riduzione della complessità
Cultura: rappresentata da quei modelli di comportamenti, norme, tradizioni consuetudini,
modi di pensare che regolano la vita collettiva in un determinato contesto spazio-
temporale.
Perché si crea cultura? Per difenderci dalla natura stessa bisogno di certezze
Cultura come natura artificiale basata su valori e modelli che rappresentano la “perfetta
società”.
Elementi materiali della cultura: oggetti che soddisfano i bisogni dell’uomo
Elementi non materiali (cultura borghese): immagini, significati, convinzioni, miti che fanno
parte del patrimonio collettivo.
Cultura come tentativo di frenare istinti ed emozioni
Eredità culturale: trasmissione da una generazione all’altra delle forme e dei significati
della vita collettiva.
Tradizione: esperienza sociale che si è sedimentata nella coscienza di gruppo e si è
oggettivata in un sistema di simboli che possono essere trasmessi da una generazione
all’altra. Tradizione come fondamento e aspettativa
Uomo sia come prodotto della cultura che come produttore di cultura
Lowenthal: analizza il passaggio dalla cultura borghese (’68) a quella di massa
Fenomeni di massa come evoluzione del capitalismo perdita di fiducia nei valori società
di consumatori impossibilità di diventare colti
Capitolo 7
I valori creano morale sono elementi strutturali di ogni cultura
I valori sono proiezioni dei bisogni di cui gli individui sono portatori valori come
oggettivazione dei bisogni sociali
Valori come dei invisibili che orientano la società e la cultura
Vita collettiva non concepibile senza valori anima di un popolo, continuità, tradizione
• Comuni ad un certo numero di individui che li interiorizzano e li assumono come
propri
• Posti come fine dell’agire collettivo
• Corrispondere ai sentimenti “pro-tempore” dominanti, così che gli individui sono
disposti a lottare per essi
• Essere la base del consenso, della legittimazione, dell’integrazione
IDEOLOGIA: valore che si tramuta in un progetto di società
• Radica mitica : fa riferimento a grandi valori dell’umanità
• Derivazioni : ragionamenti spiegare il presente e le sue ingiustizie
• Proiezione utopica : un progetto di società che se realizzato permetterebbe di
soddisfare tutti i bisogni degli uomini
IDEOLOGIA TOTALE: concezione del mondo, modo di considerare la vita e la realtà di
tutta un’epoca
IDEOLOGIA PARZIALE: particolari percezioni all’interno dell’ideologia totale
RAPPRESENTAZIONI COLLETTIVE: idee di senso comune connesse tra loro attraverso
le quali la società concepisce il mondo e interpreta la realtà
Fenomeni di massa ideologia di massa (ideologia fredda)
Società ideale: modello nella quale si realizzano tutti i valori
Ideale di società: ognuno la immagina in modo diverso
Cultura come progetto di società orientato da valori, un insieme di modelli di
comportamento, di personaggi, cioè di ruoli sociali, di funzioni istituzionali
Modelli di comportamento: guida all’azione di un individuo atteggiamento uniforme
NORMA: aspetto costrittivo
MODELLO: per raggiungere un obiettivo
COSTUMI: comprendono le norme regolatrici e di controllo codice morale ciò che si
sempre fatto
USI: norme di comportamento diffuse in aree ristrette poco vincolanti
ABITUDINI SOCIALI: non presentano alcun vincolo di obbligatorietà né sanzioni
MODA: Scarsa interiorizzazione, rapida diffusione, identità superficiale e provvisoria
prevalere della società di massa controllo sociale
Comportamenti devianti sanzione
Perfetta integrazione personalizzazione delle norme
Anomia: rifiuto della norma
Punto di devianza: limite oltre il quale la norma viene trasgredita
RUOLO: personaggio che ciascuno di noi rappresenta nelle diverse attività
istituzionalizzate l’individuo non ha più spazio per sé e per trovare il proprio equilibrio
Nel rapporto tra società ideale e società reale si colloca l’aspettativa di ruolo ruolo come
“abito” che il sistema culturale ha predisposto
Distinzione tra ruolo ascritto (automatico) ed acquisito (scelta personale)
RUOLO: ciò che l’individuo fa in una rappresentazione della società
STATUS: definisce ciò che l’individuo è
Rapporto tra individuo e ruolo influenza diretta il ruolo tende ad assorbire la personalità
urtando contro la libertà della vita individuale
Conflitto tra ruoli: difficoltà di mantenere unità e coerenza
ISTITUZIONE: struttura stabile che si compone di modelli di comportamenti, ruoli e
rapporti sociali realizzati dagli individui in forma tipica, unitaria e vincolante per la
soddisfazione di bisogni sociali fondamentali
L’istituzione permette al singolo di realizzare i propri bisogni, regolando e dando certezze
ai rapporti di interazione. Le istituzioni non riescono a rappresentare tutta la realtà sociale.
Istituzione come disegno ideale di un gruppo gruppo come realizzazione concreta
dell’istituzione
Gerarchia delle istituzioni cambiate nel corso del tempo:
• Medioevo: istituzione religiosa
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