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CAP. 1 COMUNICAZIONE ELETTRONICA E GESTIONE DELLA

CONOSCENZA

Questo testo parte dall’analisi del capitale sociale come risorsa fondamentale per le imprese

contemporanee che vogliono puntare sul vantaggio competitivo. La sua analisi è complessa dal

momento che si tratta di analizzare una risorsa intangibile, che spesso viene misurata attraverso i

risultati ottenibili ma che, secondo l’autrice e molti altri studiosi, andrebbe misurata

qualitativamente dal punto di vista delle relazioni che legano i soggetti di un’organizzazione.

L’analisi del capitale sociale umano riporta il focus sull’individuo e sul suo bagaglio di conoscenze

e competenze che può mettere a disposizione dell’altro e nelle imprese contemporanee tale concetto

risulta inevitabilmente legato al ruolo delle tecnologie informatiche IT che hanno scardinato i

vecchi vincoli di spazio e tempo e hanno trasformano le organizzazioni in imprese asincrone, de

spazializzate e ubique.

Alle IT possono essere attribuiti 3 ruoli:

- Sostituivo (sostituisce l’uomo in quelle attività di archiviazione e di elaborazione dei dati)

- Integrativo (affianca il management nelle funzioni di coordinamento)

- Innovativo (l’utopia tecnologica che prevede la capacità da parte delle IT di portare dei

cambiamenti radicali)

Questi tre ruoli corrispondono a quelle che sono le aspettative nelle aziende e al grado di maturità

delle tecnologie e le ECT sono le tecnologie emergenti. Questi strumenti consentono una ritenzione

sofisticata delle informazioni critiche e una loro elaborazione che permette di ottenere dei dati

impossibili da avere senza il loro ausilio. Oltre all’attività di accumulazione consentono anche la

diffusione di tali dati, pensiamo semplicemente alla mail e a quanto essa abbia amplificato i tempi

di diffusione, accresciuto l’accessibilità all’informazione e pertanto quanto essa sia responsabile di

aver incrementato a dismisura gli scambi umani. I pericoli di questa situazione, secondo studiosi

come Weick, Walsh e Ungoson sono che l’uomo utilizzi questi strumenti anche quando se ne

potrebbe fare a meno, e quindi il rischio è quello di agire di meno, socializzare di meno e quindi di

estraniarsi.

Il paradigma IT UTOPICO definito da diversi studiosi, in particolare Schein, vede nelle ECT la

soluzione a molti problemi organizzativi grazie ai suoi poteri di simultaneità, gestione della

complessità e dalla relativa economicità/efficienza che esse consentono. Ciò potrebbe però portare a

delle organizzazioni piatte, dove la gerarchia aziendale viene meno, ma per il momento i manager

continuano a muoversi entro modelli gerarchici pertanto il fatto che le it possano diventare uno dei

più potenti fattori di UNFREEZING culturali nelle aziende è ancora un’utopia.

Il paradigma IT SOCIOLOGICO affronta le moderne tecnologie informatiche dal punto di vista

dell’impatto che queste hanno sul comportamento degli individui e sostiene che i sistemi di EC

vadano progettati secondo i modelli sociali preesistenti, evidenziando che i sistemi di EC di tipo

collaborativo sono i più efficaci.

La prospettiva IT EMERGENTE ha un approccio duale al tema “tecnologia-sistema sociale” infatti

sostiene che le tecnologie emergenti da un lato vengono influenzate dagli attori che utilizzano la

tecnologia stessa, e da un lato le tecnologie, attraverso le nuove opportunità che offrono a loro volta

modificano i sistemi di interazione sociale, condizionandoli e portandoli a mutare. Tra i due poli c’è

quindi una relazione di tipo riflessivo di influenza reciproca e la sua valutazione dipende dalle

funzioni che permette, a prescindere dalle intenzioni di chi l’ha progettata. (AST teoria secondo cui

le ECT sono dei processi socialmente costruiti nei quali la tecnologia viene usata per rinforzare e

consolidare o adattare un insieme di regole e di prassi di interazione)

La prospettiva IT ORGANIZZATIVA tenta di sintetizzare le tre teorie di cui sopra partendo da i

loro punti deboli: la tecnologia non può essere un fattore automatico di cambiamento culturale come

vorrebbe il paradigma utopistico ma il cambiamento, quando avviene, è casuale. E anche il fato che

i creatori di tecnologie siano separati dalle funzioni dello strumento non regge in quanto è ovvio che

la progettazione di una IT è necessariamente legata a delle necessità specifiche.

RAPPORTO TRA TECNOLOGIA E CONOSCENZA

- Le ECT consentono un veloce adattamento del sistema organizzativo ai cambiamenti interni

ed esterni e ciò sposta l’attenzione dai fenomeni strutturali ai sistemi di allineamento delle

azioni e dei comportamenti.

- Consentono un trasferimento immediato delle info

- Rendono meno costosa la ridondanza informativa

- Consente di trovare soluzioni più facilmente (mail, repository, help in linea)

Il problema odierno sulla gestione della conoscenza nelle imprese è la sua codificabilità: solo una

conoscenza strutturata in un sistema di regole e di relazioni può essere facilmente comunicata.

Pertanto le tecnologie dovrebbero essere in grado, attraverso delle metodologie collaborative, di

mettere a disposizione conoscenze tacite. Purtroppo molte conoscenze non vengono scambiate con

le altre unità organizzative, oppure alcune sono altamente locali e quindi non trasferibili in contesti

diversi, ma per quelle che invece può essere utile scambiare le ECT possono offrire delle soluzioni.

La convinzione di questa enorme possibilità delle ECT a sostegno dei problemi di Knowledge

management deve essere testata in quanto va incontro a diversi problemi:

- Difficoltà di definire il concetto di knoledge

- Difficoltà legata alla natura di ciò che si scambia (conoscenze, competenze, best practises)

- Difficoltà nella mappatura di queste conoscenze

- Difficoltà nel far emergere la conoscenza tacita

Inoltre bisogna far attenzione a distinguere tra informazione e conoscenza, e secondo due autori è

proprio questa confusione di concetti che ha portato a credere che la conoscenza possa essere

trasferita tramite reti informatiche. E’evidente che i sistemi informatici da soli non bastano per

veicolare conoscenza in modo efficace e poiché vi sia conoscenza è necessario che vi sia una

rappresentazione mentale dell’informazione più ricco. In altri termini, le tecnologie creano la base

per superare certe difficoltà legate all’accumulazione delle conoscenze, ma devono essere le

organizzazioni a far si che i sistemi di ect possano produrre i loro risultati.

Il funzionamento degli strumenti di comunicazione elettronica è determinato dall’equilibrio tra

capacità di progettazione del sistema della conoscenza e dalle capacità di coordinamento e di auto-

organizzazione dei suoi attori. Due fattori che determinano l’uso delle ect sono le caratteristiche

preesistenti del sistema organizzativo e dalla sua capacità di adattarsi.

Tre tipi di organizzazione secondo la loro gestione della conoscenza:

- Knowledge pushing (conoscenza one-shot, altamente codificata) contro Knowledge Pulling

(tipiche dei centri di ricerca dove prevale un atteggiamento graduale di costruzione

collaborativa della conoscenza)

- Sistemi di diffusione casuale contro sistemi di diffusione selettiva (a seconda che le

possibilità di incontro per la risoluzione dei problemi siano pianificate o meno, decise

liberamente o a priori)

- Sistemi di diffusione full open contro accesso discriminato

LA MISURAZIONE DELLA GESTIONE DELLA CONOSCENZA è un’attività altamente

complessa ma si può avere un’indicazione della capacità dell’impresa di apprendere attraverso un

indicatore generico di variazione (nuova conoscenza immessa/organizzazione preesistente) e tale

indice deriva da altri due indicatori di secondo livello, ovvero il tasso di contribuzione e il tasso di

adozione (un proxy della qualità della conoscenza contenuta nella memoria organizzativa).

Sull’impatto di questi processi la strutturazione organizzativa è molto importante nella fase del

lancio di un sistema di conoscenza (EKMS) mentre nella fase successiva deve solo facilitare

l’accesso a questa risorsa.

Purtroppo analizzare questo rapporto non è cosa semplice per via delle difficoltà di catturare il

fenomeno stesso della conoscenza nonché di qualificare l’atteggiamento degli attori.

LA COOPERAZIONE COME SCELTA RAZIONALE in quanto oggi più che mai è diventata un

elemento essenziale per l’innovazione organizzativa, uno strumento che permette di modificare e

rivedere i processi di creazione della conoscenza. La tecnologia da sola non è in grado di svolgere al

pieno le sua capacità di connessione, accumulazione e condivisione, anzi essa richiede

INTELLIGENZA SOCIALE E ORGANIZZATIVA. Si tratta sostanzialmente di una tecnologia

relazionale pertanto è da questo punto di vista che deve essere analizzata, progettata e misurata.

Parole come network, connettività e organizzazione devono diventare i nuovi paradigmi dell’epoca

post industriale. Diventa quindi necessario analizzare nuovamente anche il concetto di cooperazione

organizzativa alla luce dei cambiamenti che le ECT hanno portato, ai vincoli di spazio e tempo che

hanno abbattuto e delle altre opportunità che possono favorire la cooperazione stessa.

In questo testo si affronta proprio il rapporto tra le IT e le forme di cooperazione interindividuale

andando oltre i tradizionali modelli oggettivi e soggettivi nello studio del problema organizzativo.

Cap. 2 LE METAFORE DELLA CONOSCENZA IN RETE

Molti studiosi hanno utilizzato delle metafore per rappresentare il loro approccio verso il knowledge

management e verso la learning organization:

- La metafora di INTERNET: esso si avvicina sia a un sistema caotico auto-organizzante, sia

al modo in cui gli attori organizzativi interagiscono con i sistemi di gestione elettronica di

conoscenza. Internet infatti, così come per gli EKMS è flessibile e adattabile al

cambiamento, è basata sul principio di interoperabilità, offre un coordinamento automatico

per velocizzare le interazioni, è un potente strumento per visitare fonti di informazioni, p

una rete caotica di info e conoscenze, è un fornitore economico a libero accesso di info e

cono, è un enorme ipertesto. In questo contesto viene a crearsi un nuovo tipo di spazio

sociale dove ogni individuo è produttore e consumatore di informazioni. E’ come un

processo di centuriazione (sistema di organizzazione del terreno agricolo dove non si segue

un orientamento predefinito ma si seguono le pendenze naturali del terreno). In internet,

come negli EKMS si annullano le distanze fisiche e mentali e si libera l’uomo dalle

componenti prossemiche consentendogli di essere anytime (il tempo n

Dettagli
A.A. 2014-2015
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SSD Scienze politiche e sociali SPS/07 Sociologia generale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher silvia.furcas.1 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Sociologia dell'innovazione e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Milano - Bicocca o del prof Diamantini Davide.