Anteprima
Vedrai una selezione di 4 pagine su 15
Sociologia parte II Processi e trasformazioni sociali Pag. 1 Sociologia parte II Processi e trasformazioni sociali Pag. 2
Anteprima di 4 pagg. su 15.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Sociologia parte II Processi e trasformazioni sociali Pag. 6
Anteprima di 4 pagg. su 15.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Sociologia parte II Processi e trasformazioni sociali Pag. 11
1 su 15
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

La quarta forma è l’istruzione burocratica indispensabile per le grandi organizzazioni formali che governano società

evolute e complesse. Nasce in Cina alla fine del I millennio per allontanare i militari dal potere politico. Fu introdotto il

sistema degli esami per accedere alla burocrazia imperiale e il titolo di studio sostituiva l’iniziazione e l’apprendistato per

accedere ad occupazioni privilegiate.

Ovunque è stata imitata la struttura tipica dei sistemi europei, presi a modello per la loro supremazia geo-politica ed

economica. La struttura del sistema scolastico si articola su 3 livelli:

 Livello base (scuola primaria-elementare), un ciclo di base finalizzato all’apprendimento delle competenze cognitive di

base e e di regole di convivenza sociale.

 Livello intermedio (scuola secondaria-media inferiore e superiore), in cui vengono fornite competenze cognitive

intermedie e competenze professionali. Essa ha una duplice origine: da un lato deriva dalla scuole d’elite pre-moderna e

comprende ginnasi, accademie e collegi che fornivano una preparazione generale finalizzata all’accesso all'università;

dall’altro deriva da varie forme di apprendistato occupazionale finalizzato all’apprendimento di competenze

immediatamente utilizzabili sul lavoro

 Livello superiore (scuola terziaria-università), suddiviso in indirizzi diversi e finalizzato ad acquisire competenze

cognitive o professionali di tipo superiore e alla socializzazione a stili di comportamento. Il livello terziario comprende sia

facoltà universitarie derivanti dall’originaria istituzione medievale, sia facoltà universitarie nate successivamente. Ogni

ciclo di apprendimento successivo presuppone il precedente sia dal punto di vista sostanziale che formale. L’istruzione

secondaria dal 1960 ad oggi è praticamente universale, con partecipazione della popolazione pari all’80% e negli ultimi 4

decenni l’istruzione terziaria è passata dal 30% al 60%. L’espansione globale dell’istruzione superiore è un fenomeno

legato non solo allo sviluppo economico, ma anche alla variazione delle condizioni politico-culturali.

Se la scuola elementare è legata all'idea di sviluppo di stato nazionale gerarchico e chiuso, l’espansione della scuola

superiore è associata alla diffusione di ideali democratici universalistici ed alla formazione di una forza lavoro tecnicamente

competente ed autonoma nei comportamenti. L’espansione della scuola superiore assume la struttura di un processo di

contagio, ovvero un meccanismo espansivo le cui cause sono relative ad un calcolo di costi e benefici: i costi, grazie

all’intervento diretto ed indiretto dello stato, si sono ridotti. E poiché il mercato lavoro non offre opportunità di impiego, la

scuola diventa la migliore opportunità. Un altro motivo per cui è aumentata la scolarità è perché dal 2° dopoguerra le

riforme della scuola ne hanno semplificato la struttura e ne hanno diminuito la selettività, riducendo il rischio di fallimento

ed aumentando invece la stima di concludere il percorso incominciato. Inoltre, il titolo di studio diventa più importante

perché definisce la posizione sociale del suo portatore. I livelli macro, cioè il contesto sociale in cui avvengono le scelte

individuali, sono la standardizzazione e la stratificazione. La standardizzazione si riferisce all’omogeneità dell’offerta

formativa su tutto il territorio nazionale. La stratificazione si riferisce a percorsi formativi differenziati soprattutto a livello

di scuola secondaria: percorsi più prestigiosi danno accesso all’università o occupazioni migliori. Dopo la seconda Guerra

Mondiale nella scuola superiore era visibile la stratificazione dei percorsi di studio: c’erano percorsi alti di tipo accademico

che conducevano all’università, e percorsi bassi di tipo professionalizzante che conducevano al mondo del lavoro. In Italia,

con la Riforma Gentile del 1923, la scuola era molto stratificata, mentre negli anni '60 è iniziato il processo di de-

stratificazione, precisamente nel 1962 con l’introduzione della scuola media unica triennale uguale per tutti sostenuta

dai partiti di sinistra e da imprenditori che chiedevano manodopera più qualificata. La de stratificazione è stata eliminata

nella scuola superiore solo nel 1968, con l’eliminazione del vincolo di accesso alle facoltà universitarie. Oggi c’è una netta

divisione tra formazione superiore accademica e formazione superiore di tipo professionale. Questo si vede bene in

Germania, dove i giovani già a 10 anni vengono suddivisi tra 3 percorsi scolastici e dove dai 14 anni la scuola secondaria

superiore è affiancata da un sistema di formazione professionale detta Ausbildung, che consente una rapida transizione dalla

scuola al lavoro. L’università è l’istituzione più antica, nasce in Prussia a inizio 1800 come luogo di formazione di élite. Le

università americane di oggi ed in numerosi paesi europei continuano nominalmente a vivere nella scia del modello

humboldtiano, dal nome del fondatore dell'Università di Berlino (1810), ovvero un'università che unisce ricerca e didattica

in nome del progresso della nazione, con l'esplicito mandato di formare l'élite. L’espansione scolastica in Europa è un

processo che presenta aspetti economici di grande importanza, ma sono soprattutto le cause strutturali non economiche che

vedono sistemi di istruzione superiore che non solo formano competenze, ma danno legittimità all’operato della classe

dirigente e ne selezionano i futuri membri. E’ un fenomeno di natura internazionale e globale, anche se i sistemi scolastici

rimangono nazionali anche nei livelli superiori.

Repubblica o mercato – Produzione e diffusione della conoscenza in Europa

La strategia di Lisbona del marzo 2000 definisce un obiettivo strategico ambizioso: diventare un’economia basata sulla

conoscenza tecnico scientifica (knowledge-based economy), più competitiva e più dinamica. L’obiettivo primario è la

competitività, la sostenibilità, il benessere e la coesione sociale. Il mezzo privilegiato per raggiungere questo obiettivo è

l'adozione di politiche in materia di ricerca e sviluppo. Le attività incentrate su scienza e tecnologia svolgono un ruolo

centrale nella nuova economia. Con il termine “Big Science” si intende il modo di organizzare la produzione della

conoscenza basato su una crescita esponenziale del personale impiegato in attività di R&S e su un notevole aumento di

budget pubblici destinati alla ricerca, che era prodotta da grandi istituzioni finanziate pubblicamente e impegnate in progetti

di carattere internazionale.

A partire dagli anni ’70 l’immagine miracolistica della scienza iniziò ad entrare in crisi a causa del mutato clima nei

confronti della scienza, in particolare legato timore sollevato dalla pressione sociale di un rischio di disastri nucleari e

deterioramento dell’ambiente. Come conseguenza si assiste ad un nuovo modo di produzione della conoscenza, basato sul

controllo di comitati, commissioni per monitorare gli impatti della tecnologia sulla società ed ambiente. Questo nuovo

modo di produzione è chiamato scienza post accademica e vede la collaborazione di aziende, università ed agenzie

governative. Con il termine “Scienza Modo 2” in particolare ci si riferisce al processo di produzione di conoscenza in cui

sono coinvolte competenze ed esperienze eterogenee e dove il controllo della qualità sulla produzione e sulla validità

scientifica è affidato ad una pluralità di attori. La produzione scientifica deve avere una sua giustificabilità sociale e vede

coinvolti sempre più i network internazionali. Anche il ruolo delle università è cambiato: alla missione di insegnamento e

ricerca si è aggiunta quella di partecipazione alla sviluppo economico, tanto che, specie quelle americane, hanno uffici che

creano centri di ricerca gestiti con imprese private. Con “Tripla Elica” si intende un modo di produrre la conoscenza che

vede la collaborazione di imprese, università e agenzie governative che danno vita ad altre istituzioni, a comitati etici e

uffici relazioni con il pubblico per gestire in prima persona il rapporto con i cittadini e l’opinione pubblica.

La ricerca scientifica è il mezzo con cui l’UE vuole raggiungere competitività, globalizzazione e crescita economica. Il

periodo che va dal 2° dopoguerra fino agli anni 1970 era caratterizzato dal boom economico, dalla mancanza di

disoccupazione, dalle politiche di keynes in materia di intervento a livello di gestione e controllo dello stato nell’economia.

Con le crisi petrolifere del 1973 e 1979, i problemi di inflazione produssero politiche volte alla ristrutturazione del

capitalismo, alla deregulation delle politiche neoliberiste e alla ristrutturazione del lavoro con la trasformazione dei processi

produttivi che ponevano al centro l’impiego della conoscenza e la conseguente affermazione del concetto di competitività.

Negli anni della crisi petrolifera si delinea la Terza Rivoluzione Industriale basata sulla rivoluzione delle tecnologie

dell’informazione e della comunicazione che a fine anni '70 iniziano ad assumere un ruolo endogeno nelle dinamiche della

crescita economica. Si è tanto più competitivi quanto più si è in grado di concentrare attività ad alto contenuto di

conoscenza e di tecnologia. Tecnologia e conoscenza determinano rendimenti di scala crescenti, migliorando il rapporto

capitale-lavoro. Se nell’industrialismo tradizionale i processi tecnologici erano orientati a massimizzare la produzione,

nell’era dell’inflazionismo i processi tecnologici sono orientati ad accumulare sia la conoscenza che ad incrementare la

stessa tecnologia, ad aumentare le risorse destinate alla produzione e alla trasmissione della conoscenza stessa tramite

istruzione, formazione e R&S.

Le politiche europee nell’ambito della produzione e diffusione della conoscenza scientifica risalgono all’istituzione

dell’Euratom siglato nel 1957 nel cui trattato si parla di ricerca nucleare e di diffusione delle cognizioni tecniche a livello

europeo, delineando le aree su cui si è concentrata anche successivamente l’azione dell’UE nel tempo: libera circolazione

degli specialisti all’interno della comunità, creazione di programmi comunitari di ricerca ed insegnamento, finanziamento di

ricerche, creazione di centri di ricerca comunitari, istituzione di programmi di finanziamento e coordinamento della ricerca,

creazione di regole comuni (brevetti e licenze d’uso) per i diritti di proprietà intellettuali. Con l’Atto Unico Europeo (AUE)

il progresso scientifico e tecno

Dettagli
Publisher
A.A. 2017-2018
15 pagine
SSD Scienze politiche e sociali SPS/08 Sociologia dei processi culturali e comunicativi

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Merikey di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Sociologia dei processi culturali e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Torino o del prof Sciolla Loredana.