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Stato evoluzione della società: rappresentato dall'evoluzione della famiglia

Il momento determinante della storia è infatti la riproduzione della vita, ciò che avviene nella famiglia. La famiglia si evolve partendo da uno stato selvaggio: famiglia consanguinea che esclude il commercio sessuale fra i propri membri. La proprietà è comune. Barbarie: poligamia, il quale è un diritto concesso al solo uomo. Civiltà: è la famiglia monogamica costruita sulle basi della proprietà privata. A seguito della proprietà privata, ci sarà la proprietà sociale. In questo modo, la famiglia diverrà un'industria sociale, la cura e l'educazione dei figli diventa un fatto sociale. L'evoluzione della proprietà dipende a sua volta dallo sviluppo dello Stato il quale sorge proprio per riconoscere e consacrare la proprietà privata, oltre che assicurare il predominio della classe che.

Possiede questa proprietà. Lo Stato è per Engels il prodotto della società giunta ad un certo stadio di sviluppo. Proprio a causa di questa divisione fra classi, lo Stato è diventato una NECESSITÀ perché esso serve per risolvere gli antagonismi al suo interno. Esso appartiene alle classi possidenti, ma non è detto che durerà in eternità: con la fine delle classi e del loro antagonismo, crollerà anche lo Stato.

LASSALLE studia l'EVOLUZIONE STORICA DEL DIRITTO e vede come esso rappresenti, nel corso della storia, una sempre più forte LIMITAZIONE DELLA PROPRIETÀ PRIVATA. Nell'EVOLUZIONE DELLA PROPRIETÀ infatti, all'inizio della sua esistenza l'uomo è padrone di tutto, non ha limitazioni anzi, può essere padrone di altri uomini SCHIAVITU'. Di seguito, abbiamo la SERVITU' DELLA GLEBA, per arrivare al periodo della Rivoluzione Francese la quale ha il

merito di ABOLIRE OGNI PROPRIETÀ CHE ABBIA PER OGGETTO LA VOLONTÀ UMANA. A tutt'oggi però, rimane il problema del capitalismo, il quale comunque è SFRUTTAMENTO INDIRETTO dell'uomo e delle sue forze produttrici. Avremo libertà piena e assoluta soltanto con l'ABOLIZIONE DELLA PROPRIETÀ PRIVATA.

Lassalle inoltre ravvisa come le istituzione, in primo luogo la COSTITUZIONE debbano essere costruite sulle basi di una realtà sociale esistente, la quale tenga conto dei REALI RAPPORTI FRA LE FORZE ESISTENTI NELLA SOCIETÀ. Abbiamo così la sua distinzione fra COSTITUZIONE REALE e "scritta su un pezzo di carta".

MENGER è il fondatore del SOCIALISMO GIURIDICO, un movimento che si contrappone fortemente al FORMALISMO. Menger respinge le tesi di Marx secondo cui il diritto è una sovrastruttura delle strutture produttive. Non è vero, il Diritto è INDIPENDENTE dalla società ma, purtroppo,

diritto, invece, si occupa delle RELAZIONI SOCIALI che influenzano la creazione e l'applicazione delle norme giuridiche. Secondo BRUGI, è necessario adattare il diritto alle reali condizioni sociali, tenendo conto delle esigenze della classe lavoratrice. Per fare ciò, i giuristi dovrebbero abbandonare le loro istanze formaliste e dimostrare maggior interesse per i problemi sociali, studiando i rapporti di potere tra le classi opposte al fine di elaborare soluzioni migliori. LEVI sostiene che le radici del diritto si trovano nella coscienza giuridica popolare. In Italia, questo movimento ha favorito lo sviluppo delle ricerche empiriche nel campo del diritto. RENNER distingue la scienza del diritto dalla sociologia del diritto. La scienza del diritto si occupa delle norme e delle istituzioni, mentre la sociologia del diritto si concentra sulle relazioni sociali che influenzano il diritto.diritto invece, si occupa della STRUTTURA, ossia degli strati ECONOMICO e SOCIALE prende le parti extragiuridiche e le colloca nel meccanismo giuridico. Renner analizza poi la PROPRIETA', dall' ECONOMIA ARTIGIANA dove la CASA è il luogo di produzione. Col passare del tempo, cambia però la STRUTTURA, per cui si passa dal PATRIMONIO (complesso di beni cui il proprietario può disporre) al CAPITALE (potere di CONTROLLO su altri esseri umani). Ora, il proprietario può DARE ORDINI e FARLI ESEGUIRE. LENIN rilegge Marx il quale, secondo lui, auspica una RIVOLUZIONE VIOLENTA che porti all'annientamento totale della classe borghese. Vanno respinte le istanze borghesi di parlamentarismo e tutto ciò che prevede la sopravvivenza del vecchio Stato borghese. CAPITALISMO COMUNISMO questo passaggio avviene in 2 FASI : 1)I mezzi di produzione diventano di proprietà COLLETTIVA. In questa fase, il diritto borghese è abolito solo per quel cheriguarda la fase produttiva. Tale diritto sussiste per stabilire la ripartizione dei prodotti e del lavoro tra i membri della società. 2) ESTINZIONE DELLO STATO. Scompaiono tutti i contrasti di lavoro e intellettuali, quindi scompare la disuguaglianza sociale. Non sappiamo però quando questo accadrà. Tutto ciò dipende dalla rapidità di sviluppo del comunismo. MONDOLFO ha criticato Lenin, così come aveva fatto in precedenza Kautsky. Egli inoltre, critica il formalismo giuridico. LE DOTTRINE GIURIDICHE Si tratta perlopiù di movimenti CONTRARI AL FORMALISMO GIURIDICO. JEHRING CRITICA IL DIRITTO e la sua tendenza a staccarsi dalla vita reale senza badare ai più importanti interessi materiali. Questo autore è CONTRARIO ALLA SCUOLA STORICA. Il diritto non nasce dal nulla, come una lingua. Esso nasce come LOTTA per la difesa dell'arbitrio e della LEGALITÀ. Con il diritto si intende raggiungere la PACE. Da questo punto di vista,è molto importante il sentimento del diritto. Il diritto nasce da uno scopo collegato agli interessi altrui. Il diritto raggiunge il proprio scopo quando si riesce a far confluire verso di esso gli interessi altrui. La funzione del diritto nella società è quella di controllo sociale, un controllo basato sulla ricompensa (dando luogo a rapporti economici) o sulla coercizione (rapporti giuridici). Kirchmann evidenzia i contrasti fra diritto positivo (rigido e schematico) ed il diritto che vive fra la gente (autonomo, libero e indipendente dalla scienza). Il diritto non è soltanto sapere, ma è anche e soprattutto sentire. Il diritto non può essere quindi considerato dal giurista nel modo freddo ed oggettivo che caratterizza il formalismo. Kantorowicz si occupa della scienza del diritto libero. Non è vero che non esiste altro diritto al di fuori dello Stato. Il diritto si deve avvicinare alla cultura e, quindi, alla società. Kantorowicz si

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occupa poi di definire la Sociologia del Diritto.Questa disciplina può indagare gli EFFETTI PRODOTTI DALLE LEGGI NELLA VITA SOCIALE. In questo modo, si possono anche scoprire i FINI delle leggi stesse, i quali sono volti a difendere determinati interessi considerati rilevanti.

EHRLICH vede il diritto come ORGANIZZAZIONE DEI GRUPPI SOCIALI. Il centro di gravità del diritto si trova quindi nella società e la sociologia del diritto, per questo, si occupa di ciò che è CONCRETO, di un diritto che non è formulato in proposizioni giuridiche, ma che comunque regola la vita sociale. Tale diritto, si studia a partire dal documento giuridico, fino ad arrivare all'OSSERVAZIONE DIRETTA DELLA VITA SOCIALE, degli scambi, usi e consuetudini dei vari gruppi sociali. Non è vero che tutto il diritto viene prodotto dallo Stato con le sue leggi. Gran parte del diritto trae le sue origini DALLA SOCIETÀ perché esso VIVE NEI RAPPORTI SOCIALI come la famiglia,

Il matrimonio, eccetera.

LA NORMA GIURIDICA È CONDIZIONATA DALLA SOCIETÀ. Il diritto permette di definire le posizioni dei singoli all'interno della società nonché la loro FUNZIONE ed i compiti che spettano loro. Ciò che fa sorgere il diritto sono i FATTI GIURIDICI: CONSUETUDINE - DOMINIO DELL'UOMO SULLA COSA (distribuzione del possesso nella società). All'insieme di regole prodotte da questi fatti giuridici se ne affiancano altre che svolgono la stessa funzione ma prodotte da altre fonti: RELIGIONE, MORALE, COSTUME, ecc. GENY invita ad un'approfondita RICERCA SOCIOLOGICA studio dei fenomeni sociali considerati in se stessi. Gli elementi puramente formali non sono sufficienti per la comprensione del problema, per cui è necessario che la giurisprudenza cerchi al di fuori di questi elementi i mezzi per adempiere la sua missione. DUGUIT considera la scienza giuridica come una scienza sociale. Per capire il

fenomeno giuridico bisogna far riferimento alla SOLIDARIETA' SOCIALE. In tutte le forme di raggruppamento umano infatti, esiste la sola persona umana con la propria coscienza e la propria volontà. Coscienza e volontà fanno sì che l'uomo sia un essere sia INDIVIDUALE che SOCIALE. Individualità e socialità si integrano fra loro. Per HARIOU sono le ISTITUZIONI a fare le regole del diritto TEORIA DELLA FONDAZIONE DELLE ISTITUZIONI LE ISTITUZIONI SONO IL CENTRO E LA FONTE DEL DIRITTO. Le ISTITUZIONI, per Hariou, sono FORMAZIONI SOCIALI che contano su un centro di potere il quale conta sulle adesioni dei singoli. SANTI ROMANO si ispira ad Hariou. Il diritto è l'ORDINAMENTO GIURIDICO, è ISITITUZIONE e comprende, oltre la norma, anche la VOLONTA'. OGNI ISTITUZIONE E' UN ORDINAMENTO GIURIDICO e viceversa. Il diritto contiene quindi al suo interno la SOCIETA' come entità distinta dagli individui,

l'evoluzione del diritto sulla base delle esperienze passate. Secondo Holmes, il diritto non è una scienza esatta, ma è influenzato da fattori sociali, economici e politici. Pertanto, per comprendere appieno il diritto, è necessario analizzare le decisioni dei giudici e le loro motivazioni, piuttosto che limitarsi a una mera analisi logica. Holmes sostiene che il diritto non è solo un insieme di regole astratte, ma è un prodotto della società e delle sue esigenze. Le leggi sono create per risolvere i problemi concreti che sorgono nella vita quotidiana e sono influenzate dalle opinioni e dalle convinzioni dei membri della società. Pertanto, per comprendere appieno il diritto, è necessario considerare il contesto sociale in cui si sviluppa. Inoltre, Holmes critica il formalismo giuridico, che considera il diritto come un sistema chiuso e razionale, indipendente dalle influenze esterne. Secondo Holmes, questa visione limitata del diritto non tiene conto della complessità della vita reale e delle sue molteplici sfaccettature. Pertanto, è necessario adottare un approccio realistico che consideri il diritto come un fenomeno dinamico e in continua evoluzione. In conclusione, il realismo americano proposto da Holmes sostiene che per comprendere appieno il diritto è necessario analizzare le decisioni dei giudici e le loro motivazioni, considerando il contesto sociale in cui si sviluppa. Il diritto non è solo un insieme di regole astratte, ma è un prodotto della società e delle sue esigenze. Pertanto, lo studio del diritto dovrebbe basarsi sull'esperienza giurisprudenziale e sulla comprensione delle realtà sociali, anziché limitarsi a una mera analisi logica.
Dettagli
Publisher
A.A. 2012-2013
13 pagine
SSD Scienze politiche e sociali SPS/12 Sociologia giuridica, della devianza e mutamento sociale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Menzo di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Sociologia giuridica e della devianza e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi Suor Orsola Benincasa di Napoli o del prof Barba Davide.