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ROUTIZZAZIONE O CRISTALLIZZAZIONE DELL'AZIONE

Di solito tali meccanismi passano attraverso le fasi della rottura, dello scontro e dell'influenza istituzionale durante le quali è richiesta

una particolare leadership; ogni movimento utilizza poi simboli che consentono di identificarlo e al contempo di trasmettere messaggi.

I movimenti collettivi possono adottare 3 strategie o forme di protesta collettiva: quella dei numeri(cortei, referendum); quella del danno

materiale(scioperi, atti terroristici); quella della testimonianza(veglie,fiaccolate,scioperi della fame).

I movimenti collettivi sono stati intesi secondo diverse concezioni. Stando a Karl Marx essi sono espressioni di interessi di classe,

oppure espressione di un conflitto diretti a provocare mutamenti radicali; secondo il sociologo americano Talcott Parsons i movimenti

collettivi sono elementi di disturbo in un sistema composto da sottosistemi in equilibrio; una terza ed ultima concezione vede i

movimenti collettivi sempre come gruppi che contribuiscono al mutamento del sistema sociale, tale approccio richiama la mobilitazione

delle risorse, la quale volge l'attenzione alle risorse del gruppo.

I nuovi movimenti collettivi si interessano di tematiche culturali(la salute, il rapporto vita-morte) più che economiche e non richiedono

l'intervento dello Stato ma sono finalizzati alla difesa dell'autonomia personale; quindi nell'analisi sociologica perché permettono di

riflettere su alcune profonde questioni. Sono esempi di movimenti collettivi i movimenti ecologisti o pacifisti.

Tuttavia si pongono 2 questioni, l'uno relativo all'azione collettiva poiché ci sono movimenti ispirati a logiche diverse (si pensi ad es. ai

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movimenti ambientalisti a livello locale che mirano a difendere l'intero patrimonio dell'umanità e non il singolo patrimonio ambientale

locale) e l'altra questione è attinente invece all'effettiva capacità da parte dei movimenti collettivi di operare trasformazioni in quanto è

realmente difficile che tali movimenti riescano effettivamente a risolvere i problemi cruciali dell'umanità.

Struttura sociale

Tra i membri che compongono ogni collettività esistono differenze oggettive,tale fenomeno è detto di differenziazione sociale. La

differenziazione sociale è un processo tramite il quale le parti di una collettività acquisiscono identità sociali distinte in termine di

funzione,attività,cultura,potere. Nella riflessione sociologica,il termine differenziazione ha due fondamentali significati: in primo luogo

secondo Parsons,la differenziazione ha contribuito all'incremento della complessità sistemica della società,con la progressiva

affermazione della politica,dell'economia,della religione. In secondo luogo ha identificato i livelli di potere,di autorità, di ricchezza,di

prestigio di una determinata collettività. Le differenze riguardano gli individui come pure gruppi,categorie sociali più o meno grandi.

Si possono definire 4 gruppi così suddivisi:differenze di attività,professione;differenze di

cultura,religione,nazionalità,educazione;differenze di obblighi morali,comportamento;differenze di risorse sociali. Le differenziazioni

naturali includono l'età,la generazione di appartenenza,l'etnia,l'ambiente naturale. I fattori di differenzazione sociale più rilevanti sono:

la legislazione(differenzazione tra i soggetti coniugati ed i celibi/nubili o vedovi,le norme che

regolano,glistudenti,ilavoratori,ipensionati,le politiche sociali),il lavoro(le occupazioni danno luogo a differenti posizioni sociali,ad un

differente inquadramento,a differenti valutazioni sociali),la spendibilità sul mercato(la capacità dell'individuo può essere più o meno

ampia e favorevole,comporta variazione di status),il potere(economico e sociale,una categoria sociale o una associazione possono

godere di determinate agevolazioni,fiscali,politiche economiche),accumulazione e gestione del capitale accumulato(la formazione di

nuovi classi sociali porta a nuove stratificazioni),le dimensioni della società( l'inserimento di nuove etnie porta ad un aumento della

differenzazioneinterna,nonchè complessità degli strumenti di governo),tecnologie(specialmente informatiche portano alla nascita di

sub-popolazioni, caratterizzate da determinate caratteristiche,competenze,capacità occupazionali).Le differenze oggettive vengono

definite disuguaglianze. La disuguaglianza sociale si caratterizza come ogni differenza che ha una connotazione ingiusta e

pregiudizievole per lo sviluppo delle potenzialità individuali nella collettività. Le disuguaglianze presentano un aspetto oggettivo

nell'inuguale distribuzione delle risorse, e soggettivo riferibile a criteri di non conformità a criteri di giustizia sociale e al giudizio di

iniquità di merito,dirittiacquisiti,diritti di nascita. Nella società industrializzata, la stratificazione sociale è caratterizzata dalla

multidimensionalità. Reddito,prestigio,potere e istruzione,costituiscono le dimensioni della disuguaglianza sociale.

All'allocazionedelle risorse economiche contribuiscono istituzioni come il mercato,lo Stato e la comunità,che ne regolano la

distribuzione e la produzione. Le tre istituzioni fanno riferimento a tre principi essenziali: scambio di mercato(è il trasferimento di un

bene che ha valore economico da un venditore a un compratore in cambio di denaro),redistribuzione(trasferimento di beni o risorse ad

un centro,successivamente una distribuzione e allocazione fra i membri di una società)reciprocità(prestazione o cessione di beni

materiali con la previsione di una restituzione in tempi e modi prestabiliti).

Il sistema economico

La struttura fondamentale della disuguaglianza sociale è la divisione del lavoro. I principali fattori di divisione del lavoro sono: utilità o

superiorità della prestazione(fattore legato alla specializzazione di un soggetto in una particolare attività, in relazione alla disponibilità

di tale competenza, e la richiesta societaria),valutazione sociale delle occupazioni(attribuzione di una valenza positiva o negativa ad un

determinato lavoro, considerando la variabile del prestigio dell'occupazione stessa)il potere(che individui,gruppi o classi hanno per

imporre o negare l'accesso a determinati lavori).

Il sistema politico

L'evoluzione del potere nei moderni sistemi politici è passato attraverso il riconoscimento di tre tipi di cittadinanza: civile, che

comprende libertà personali di movimento; politica, con l'estensione del diritto di voto a tutti i cittadini; sociale, con il diritto al

benessere, alla sicurezza,alla salute, all'istruzione. Lo Stato sociale deve fare i conti con: la globalizzazione dell'economia, gli squilibri

demografici, le trasformazioni del lavoro(il precariato), il rapporto squilibrato tra prelievo fiscale e spesa pubblica.

L'articolazione delle differenze

Differenze ascritte e acquisite

Le differenze individuali sono di due tipi: ascritte e acquisite. Le differenze ascritte sono ereditate per nascita, comprendono l'insieme

di vantaggi o svantaggi che conseguono dal nascere maschile o femminile nell'ambito di un determinato strato socio-culturale. Le

differenze acquisite derivano dal comportamento che un individuo mette in atto nel corso dell'intera esistenza, in primo luogo dalle

scelte del proprio percorso formativo e professionale. Esistono 2 fondamentali meccanismi che condizionano i processi allocativi che

hanno a che fare con le differenze tecniche: il pregiudizio e la discriminazione. Il primo si riferisce alle opinioni, ai giudizi, agli

atteggiamenti verso i membri di un determinato gruppo etnico minoritario; la discriminazione si riferisce ai comportamenti e produce

l'esclusione da determinate ricompense e opportunità. I rapporti tra minoranze etniche e società ospite possono essere distinti in

concetti di integrazione e assimilazione. L'assimilazione è un processo attraverso il quale lo straniero interiorizza i modelli di

comportamento e gli orientamenti volontari della società ospite. L'integrazione riguarda la sfera socio-economica e il raggiungimento di

stili di vita che non comportano tuttavia una completa conformità culturale. L'assimilazione si manifesta in genere nelle seconde

generazioni attraverso il processo di acculturazione tramite il quale, due gruppi differenti selezionano e parzialmente trasformano

alcuni tratti della cultura con cui sono entrati in contatto, adottandoli nel proprio sistema culturale di riferimento. Le differenze di genere

maschile femminile non riguardano differenze biologiche quanto l'esperienza di vita del genere maschile rispetto a quello femminile. Le

differenze d'età variano a seconda del ciclo di vita di un individuo, in base a cui si verificano diverse aspettative e ci si confronta con

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differenti norme sociali. Ogni società quindi è caratterizzata da un complesso di disuguaglianze, le differenze di accesso ad una serie

di risorse sociali desiderabili(denaro,prestigio)vengono a costruire un sistema di posizioni lungo una scala gerarchica. Si può definire la

stratificazione sociale come la distribuzione di individui o gruppi, su una scala di posizioni sociali tra loro distinte in base al possesso di

risorse socialmente rilevanti,sia economiche(reddito,ricchezza,occupazione),sia politiche(il potere),sia simboliche(il prestigio). Durkeim

con l'opera"La divisione del lavoro sociale", afferma che nelle società tradizionali gli individui si assomigliano e sono intercambiabili,

uniti dalla solidarietà"meccanica", basata sul senso di appartenenza al gruppo. Nella società moderna, la divisione del lavoro porta gli

individui a differenziarsi, scegliendo l'occupazione a loro più congeniale; la specializzazione porta gli individui a collaborare tra di loro

come un organismo. Questo approccio può essere definito integrazionista e sarà ripreso nel '900 da Parsons.

La stratificazione sociale

Un approccio alla stratificazione sociale che rivela una forma di dominio della società industriale capitalistica è proposto da Marx. La

società moderna si basa sullo sfruttamento della classe operaia. Si verifica allora un processo di proletarizzazione, riferito alle classi

medie(impiegati,autonomi) che confluiscono in un proletariato sempre più vasto. L'unica forma di mobilità è quella collettiva, destinata

a verificarsi per mezzo della rivoluzione. Il concetto di classe sociale riguarda la collettività degli individui accomunati dalla stessa

condizione nei rapporti di produzione. L'approccio di Marx concentra l'attenzione su fattori economici, sui rapporti che si formano

nell'ambito della produzione,come fonte di stratificazione. E' un approccio dicotomico, poichè considera due classi in una situazione

decisamente conflittuali. Una visione più a

Dettagli
A.A. 2013-2014
12 pagine
2 download
SSD Scienze politiche e sociali SPS/07 Sociologia generale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher frog17-votailprof di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Sociologia generale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Libera Università Maria SS.Assunta - (LUMSA) di Roma o del prof Malizia Pierfrancesco.