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Il comunismo e la prassi rivoluzionaria
Per Marx esistono due classi sociali:
- i capitalisti (borghesi)
- i proletari (operai)
Le classi per Marx sono solamente due perché egli si basa sulla suddivisione di reddito. La classe (raggruppamento economico) è un raggruppamento sociale, basato sulla somiglianza di reddito.
Marx nel 1848 scrisse "Il manifesto del partito comunista", è un testo militante. "Proletari di tutto il mondo (o di tutti i paesi), unitevi", così si conclude questo testo (internazionale comunista). "I filosofi hanno solo interpretato il mondo in diversi modi, ora si tratta di trasformarlo" (XI tesi su Feuerbach, principio del "materialismo storico"), quindi basta parlare, ora bisogna iniziare ad agire in base alla consapevolezza "Tutta la storia è storia della lotta di classe", la prima frase del libro.
Per Marx la lotta di classe non è, quindi gli sfruttati si ribelleranno.
infatti Marx, a metà tra l'utopia e la certezza, nel suo Manifesto accentuerà l'obbligo di agire per modi concreti. Il motore del cambiamento è il conflitto per Marx, quindi se non lotti non cambia niente. La storia quindi si muove in modo dialettico, secondo un conflitto delle classi. Marx distingue quindi una classe in sé (la classe operaia) e la classe per sé (i capitalisti). La classe operaia non è però cosciente. Il compito degli intellettuali è quello di aiutare la classe sociale degli sfruttati a prendere coscienza di sé, perché da soli non erano in grado. Il problema principale del comunismo è la padronanza dei mezzi di produzione da parte dei capitalisti e per risolvere il problema bisogna rendere pubblici i mezzi di produzione (quindi fare sì che i mezzi di produzione siano degli operai, anziché dei capitalisti). Anche Orwell in "Animal farm" sottolinea che non si puòfar nta che almeno una volta nelle formedi vita sociale non si possa mettere di mezzo il potere.fi fi fi fi fi fl fi fl fi fi fi
Il motore di tutta la storia è il conflitto di classe, cioè il movimento dialettico che porta la classe sfruttata a ribellarsi a quella sfruttatrice, trasformando il mondo. Questo processo non accadrà casualmente, ma solamente quando la classe operaia prenderà coscienza di sé e della sua condizione di sfruttamento. Ma per farlo deve riuscire a bucare il velo dell'ideologia.
IDEOLOGIA
Si parla di ideologia quando si vuole imporre una visione del mondo, quindi faccio prevalere la coscienza, le mie idee, rispetto a com'è la realtà. L'ideologia è la narrazione di un gruppo sociale, attraverso la quale cerca di imporre agli altri i propri interessi e i propri punti di vista.
L'ideologia è una sorte di falsa coscienza, quindi è qualcosa che viene inculcata, passata attraverso
ciò che la società e i media ti raccontano. La falsa coscienza è difficile da abbattere, perché a volte è più tranquillizzante della realtà. Quindi l'ideologia unisce capitalisti ed operai nella stessa coscienza. La religione è "l'oppio dei popoli", per Marx la religione può permetterti di stare meglio, ma la realtà è quella che stai vivendo, quindi è una falsa coscienza. Per Marx è quindi importante combattere tutte queste forme di pensiero. Le ideologie servono a ridurre il potenziale di conflitto nella società.
GEORGE SIMMEL è stato un autore dalla forte componente profetica, quindi ha intuito processi, fenomeni (globalizzazione) ed oggetti di attenzione che sono divenuti molto più attuali in epoche successive. Simmel affronta una sociologia della metropolitana o della metropoli. Simmel ha capito che vivere in una città cambia notevolmente la nostra vita.
La sociologia dei processi urbani è uno dei settori più vivi e fertili della nostra società. La metropoli è il luogo in cui le differenze si manifestano in maniera evidente (cosmopolitismo banale).
Dentro la metropoli avvengono i fenomeni sociali che più interessano la sociologia di Simmel1. La vita quotidiana guadagna il centro della scena: la vita sociale è fatta di banalità2. Un numero elevato di interazioni e di possibilità, soprattutto tra persone diverse da noi, crea delle occasioni che ci portano a stare in relazione con altre persone in maniera continua, ma anche disordinata (di intenzioni e non solo)3. La vita si fa veloce, frenetica, così come le stesse interazioni che si combinano e ricombinano. La metropoli, esattamente come le interazioni, è un acceleratore di moltissimi eventi4. Nascono nuovi stili di vita, nuove abitudini, nuovi costumi, nuovi bisogni e nuovi consumi prima impensabili.
(incontri di gala, etichette). La città crea occasioni che invece la campagna non permette. Tra questi a Simmel interessava soprattutto la moda (tipico fenomeno metropolitano). Il fenomeno della moda garantisce il bisogno di distinzione e il bisogno di identificazione, quindi non vogliamo sembrare delle persone di massa. Aumenta la stimolazione nervosa dell'individuo che per opporsi e resistere deve farsi blasé. Noi dobbiamo resistere a questi stimoli assumendo un atteggiamento blasé, cioè per resistere bisogna essere necessariamente un po' disinteressati, quindi non farsi piacere tutto. Cambiano i concetti di vicinanza e lontananza e aumenta la mixité sociale in città. Per Simmel l'unità base della società non sono gli individui, ma le loro associazioni (la forma della loro sociazione), la sociologia formale. È come dire che per Simmel le molecole sono più importanti degli atomi, la relazione.emergedagli individui e si impone ad essi. Nella vita collettiva si formano delle realtà emergenti, che prima non c'erano, ma due o tre persone si associano e quindi questa realtà si crea. La relazione è come se venisse prima dai soggetti che sono in relazione, infatti il legame civincola e ci fa essere in un determinato modo.
2. Le molecole possono assumere forme e comportamento diverso in base al numero degli elementi che le compongono e al tipo del legame che le unisce
Sociologia geometrica: le figure/forme minime
Diade non può mai esistere la modalità a gruppo contro il singolo. Le dinamiche che si possono creare sono sempre a due e nel momento in cui entra un terzo la situazione si amplia.
Triade è il numero minimo di elementi per creare un numero più elevato di situazioni diverse:
Collaborazione alla pari
- Alleanza due contro uno
- ff fi fl ff fl fiffi
Terzo come mediatore o arbitro
(provocatore)
•Lo straniero“Lo straniero è colui che oggi viene e domani rimane”, quindi lo straniero è colui che attraversa.
Per Simmel tutti siamo stranieri inizialmente, ma poi scegliamo a quali essere più vicini siasicamente, sia emotivamente. Quindi la società si costruisce in base al mix di chi vuole starcivicino e di chi vuole starci lontano.
Lo straniero è una persona che arriva da un altro luogo ed entra in un gruppo, del quale non faparte n dall’inizio ed è un personaggio inedito, che porta a quel gruppo la di erenza.
Il soggetto che noi sentiamo vicino negli a etti, ma è lontano sicamente è la spiegazione dellalontananza. Mentre l’essere straniero è spiegato dal soggetto lontano socialmente, ma che èvicino sicamente. Secondo Simmel notiamo che lo straniero è colui che ci ha raggiuntosicamente (vicinanza sica), ma che venendo da un’altra cultura, ci è
socialmente lontano. Per Simmel le persone lontane sia fisicamente, sia socialmente non sono stranieri, perché non possono venire vicino fisicamente come loro (extraterrestri). Sociologia geometrica: la distanza e lo spazio. Una teoria della distanza e della differenza ("lo straniero") che anticipa la globalizzazione. Tutti siamo stranieri nella categorizzazione. La società si costruisce decidendo chi è vicino e chi è lontano. Anche del valore Simmel costruisce una concezione basata su prossimità e distanza. La nostra società nasce da una geometria di relazioni in cui noi decidiamo chi ci sta vicino e chi sta lontano, fino ad arrivare a tradurre nello spazio fisico questa prossimità o questa lontananza. La nostra vita sociale si basa su come categorizziamo gli altri, infatti ad ogni categoria si associa un valore, quindi il nostro esprimerci è un giudicare. La grande realtà metropolitana propone una vicinanza fisica, ma una forte distanza sociale.lontananza sociale ("ivicini di casa" nella metropoli contemporanea). Il rapporto umano è circolare, si basa sulla fiducia e sulla socialità, senza fiducia non si può creare un legame sociale. Il denaro universalizza lo scambio non legandolo più a merci specifiche. Con il denaro infatti dai valore in cambio di merce e non come nel baratto, merce in cambio di merce. Il denaro ha un potere estrattivo e universalizzante, quindi porta la vita sociale a diventare sempre più astratta. GEORGE HERBERT MEAD
Le caratteristiche fondamentali dell'interazionismo simbolico sono:
- L'unità di analisi fondamentale della sociologia è il gruppo, inteso come insieme di soggetti che interagiscono tra di loro (simile a Simmel)
- Centralità della mente: la vita sociale ne è la premessa, ma senza la mente la vita sociale non potrebbe svolgersi (anche qui simile a Simmel). Viene messa al centro dell'attenzione la mente "Mente,