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RITUALISMO NO SI
INNOVAZIONE / RIBELLIONE SI NO
RINUNCIA NO NO
L’Anomia, in questi casi, non è assimilabile al comportamento. Mentre invece la DEVIANZA coincide con un
comportamento volto al cambiamento.
Invece, quando l’ANOMIA viene considerata una proprietà del singolo, allora è considerata SOLO come
rifiuto della norma in quanto norma, come una condizione di marginalità totale dove manca “il fare”.
Come affermava SIMMEL c’è una dialettica dei PROCESSI SOCIALI che si sviluppa o nel CONSENSO oppure
nel CONFLITTO.
Già nel primo processo sociale che abbiamo studiato, ovvero nel Processo di Socializzazione, è presente
questa dialettica. E, poi, anche del Processo di Comunicazione.
In tutte queste istanze non c’è solo la volontà di
CONDIVIDERE ma anche quella di CONTROLLARE. I
processi sociali sono espressioni del MACRO che sono già all’interno di ogni singolo individuo.
SIMMEL è l’unico a parlare di conflitto, escludendo però il conflitto di classe (infatti è una sociologia
nordamericana che non usa il paradigma marxista).
Il conflitto è fisiologico della cultura, soprattutto della cultura moderna; perché nessuna cultura potrà mai
assorbire i vari conflitti che sono anche un’espressione di quella parte di INDIVIDUALITA’ che non diventa
mai SOCIALITA’.
Appunti LIBRO ESPERIENZA DEL SOCIALE ↓
ESPERIENZA : la parola-‐guida di tutto il testo. Una delle istanze che appartengono all’uomo di sempre è
quella di condividere qualcosa. L’ESPERIENZA che ci interessa è quella dell’intersoggettività, dell’apertura di
EGO verso ALTER; di adattasi, di essere plastico ma anche di mettere nel contesto la sua eccentricità.
È un’ESPERIENZA che si sviluppa nelle RELAZIONI ma che, allo stesso tempo, risente dei
CONDIZIONAMENTI dell’ambiente. L’esperienza si fa!, non è qualcosa di già acquisito. Non si chiude mai il
processo esperienziale. È tutto incentrato, appunto, in incontri e relazioni (soprattutto ci occuperemo di
relazioni comunicative, che sono le più forti e in teoria sono quelle che dovrebbero garantire la reciprocità
di tali relaziona menti).
MANNHAIM, il massimo esponente della sociologia della conoscenza; il più giovane dei classici è una figura
“ponte” tra Classici e Contemporanei. È l’autore che più ci ha fatto capire quanto siano forti i
condizionamenti. C’è un condizionamento molto forte che deriva dall’essere figli del proprio tempo, un
condizionamento dal quale non abbiamo nessuna protezione; però c’è anche un altro livello di
Appunti Sociologia Generale – Salvatore Tropea – LUMSA 2011/2012
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Appunti Sociologia Generale – Salvatore Tropea – LUMSA 2011/2012
condizionamento, ovvero ciò che facciamo, ciò a cui ci leghiamo nel corso della vita quotidiana. In questo
caso si parla di ideologie (come sistema di idee e non come ideologie politiche), cioè una posizione sociale
ecc. Poi, invece, ci sono anche le UTOPIE che sono delle diverse visioni del mondo di chi non vuole
mantenere la realtà esistente.
Il condizionamento però si può “risolvere” o, meglio, può essere “negoziabile” e quindi si deve essere
consapevoli di possedere dei condizionamenti. Sempre MANNHAIM ci dice che nessuna persona si può
liberare definitivamente dai condizionamenti, però, allo stesso tempo, la persona ha un ruolo
fondamentale per rendere i condizionamenti più aperti e più flessibili. Quindi, il condizionamento non va
visto come una forza autoritaria che limita tutto e sempre, ma va visto comunque come qualcosa con cui
dobbiamo fare i conti. Proprio per questo motivo la PERSONA riveste una grande importanza.
Non si deve fare l’errore, però, di dare troppa importanza agli individui singoli e mettere in secondo piano
le persone che si relazionano tra loro. A conferma di questo, Elias diceva che la persona è tale ed esiste
proprio quando si mette in relazione.
Nella persona l’individuo non è un “valore” che ha più importanza, ma è esso stesso un “normale” valore.
Nella società di oggi manca il “riconoscersi nell’essere nel mondo ed essere soggetti del mondo”. Questo
perché si può passare da un eccesso all’altro, fino ad arrivare anche all’eccessiva individualizzazione. Il
soggetto dell’ESPERIENZA è una PERSONA VERA; le persone, nel fare le loro esperienze, non devono
evocare il passato del già fatto ma la progettualità del fare, di fare esperienza, e confrontarsi con tantissimi
aspetti differenti.
PRIMO CAPITOLO : il primo capitolo pone queste questioni, dà le linee guida per entrare nell’analisi degli
autori, che però non sono analisi a se stanti di ogni autori come se ognuno fosse indipendente dall’altro, ma
hanno una stretta correlazione anche con le varie tematiche.
L’EMERGENZA PERSONA : il pericolo che ha la nostra persona nella modernità quando invece ci dovrebbe
essere una rivalutazione dell’essere PERSONA. Una “persona” che ci deve fare sentire importanti e