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INTRODUZIONE
Slogan che guida il libro: “la riforma delle pensioni comincia da bambini”
Cuore del libro: cambiamento dello status sociale delle donne
La logica dell'industrialismo è stata a lungo il principio regolatore della nostra vita come lavoratori
ma ora non è più così soprattutto perchè l'economia ora si basa per 2/3 sui servizi quindi il modello
“male breadwinner” si sta perdendo:
− La famiglia convenzionale è sempre più minoritaria perchè prevalgono ormai nuclei
familiari di una sola persona o mongenitoriali e coabitazioni (tante donne scelgono di essere
madri sole e sempre più bambini nascono fuori dal matrimonio)
− il numero di donne che scelgono di non avere figli o limitare il numero a 1 è in aumento (i
demografici la chiamano sindrome di bassa fertilità)
− rimandiamo l'età genitoriale (media del primo parto 30 anni, 5 anni più elevata del 1960) e
anticipiamo l'età pensionistica
− nascita di nuove forme familiari dove il matrimonio diventa una tra le tante possibilità di
diventare genitori.
Differenze con il passato:
− il matrimonio veniva rimandato per la povertà, oggi dipende dalla volontà di autonomia
delle donne
− l'essere madre sola avveniva per vedovanza, oggi per il divorzio o separazione
− le donne non sposate e senza figli erano serve nelle case di privilegiati ed erano costrette a
rinuncire alla procreazione, oggi avviene per le tendenza a fare carriera
− la domanda di servizi era limitata a classi privilegiate, oggi l'economia dei servizi è guidata
dall'allargarsi del potere d'acquisto
Motivazione dei cambiamenti dal modello “male breadwinner”:
− straordinari progressi in fatto tecnologico che hanno avuto ripercussioni sui guadagni, sulla
ridistribuzione del reddito e sulle prospettive di carriera dei cittadini
− la popolazione ha potuto godere di un miglioramento di grado d'istruzione e formazioni,
senza precedenti storici
− il mondo del lavoro casalingo ha subito una trasformazione (le famiglie hanno esternalizzato
parte del lavoro di cura, di preparazione del cibo e domestico)
− le coppie non decidono più sulla base della produttività ma sulla base delle relazioni di
potere e delle preferenze coniugali
− l'uguaglianza di genere nella produzione domestica è un processo in corso
Si parla di rivoluzione perchè rappresenta una trasformazione fondamentale per una società
avvenuta in un breve periodo di tempo, incompiuta perchè in molti luoghi le donne lavorano ancora
molto meno rispetto agli uomini (o comunque con grosse differenze nel welfare*). Quando sono
incompiute le rivoluzioni tendono a comportare maggiori squilibri, esempi lampanti sono la bassa
natività nonostante il desiderio di avere figli, pochi gli investimenti nella qualità di vita di questi
bambini; ricerche statistiche sottolineano l'importanza dell'infanzia per le opportunità di vita delle
persone (opportunità dei bambini sono troppo condizionate dalla fortuna al momento della nascita).
Per tornare a tassi di natalità più alti, studi dimostrano che è necessario uno stato sociale più
ugualitario per il genere. Per ritornare ad un equilibrio* bisogna trovare una logica che governi i
comportamenti e le decisioni degli individui (deve pervadere tutti gli ambiti della vita) e trovare un
modello che sia ottimale. La critica alla definizione di rivoluzione per questo processo è: già nel
passato le donne non solo erano casalinghe ma contribuivano all'economia domestica lavorando
come contadine. Il libro cerca di capire le dinamiche degli equilibri e comprenderne le conseguenze.
Equilibrio di Becker: famiglia nucleare con uomo procacciatore e donna che cura la casa,
matrimonio in giovane età, alta fertilità, coppie stabili
Nuovo equilibrio (equilibrio sull'uguaglianza di genere): costituito da norme e comportamenti i
contrasto tra loro. Parte dalla ricerca da parte delle donne di autonomia economica ricerca che
ridefinisce la vita familiare senza escludere la maternità.
Dati suggeriscono che 1/3 dei cittadini si trova in un equilibrio instabile che implica un insicurezza
nelle scelte delle persone su cosa sia il meglio per loro.
Definizioni:
Micro-sociologia: studio delle interazioni quotidiane su individui e il significato che ricoprono
Teorie micro-sociologhe (in ordine Hommans, Garfinkel, Goffman, Mead/Blumer)
teoria dello scambio → interazione di individui basata sul rapporto costi/benefici
etnometodologia → condivisione di regole comuni che regolano l'interazione tra individui
modello drammaturgico → come sul palcoscenico formalizzato davanti e informale dietro
interazionismo simbolico → analisi delle interazioni dirette nei contesti di vita quotidiana
(importanza al linguaggio!)
Macro-sociologia: studio delle strutture che sorreggono la società ed il rapporto struttura/individuo
Welfare state: insieme di interventi pubblici che vengono regolati da diritti sociali e dai contributi
dei lavoratori (lo Stato interviene attraverso trasferimenti monetari e servizi) triangolo STATO-
MERCATO-FAMIGLIA. La distribuzione del benessere (reddito, salute, istruzione, casa, cure)
avviene secondo i tre principi di:
− assistenza (approccio residuale) verso chi è più a rischio ovvero i poveri
− assicurazione sociale (approccio corporativo o occupazionale) verso categorie socio-
economiche ovvero i lavoratori
− sicurezza sociale (approccio universalistico) verso tutti i cittadini (cittadinanza)
Tipologie di Welfare:
− regime liberale: il welfare si basa sulla prova dei mezzi basato sul trasferimento a carattere
universale o occupazionele come in Gran Bretannia, USA, Australia
− regime conservatore corporativo: basato sulla tradizione statalista e dottrina della Chiesa che
preserva i differenziali di status del lavoro come in Austria, Belgio, Francia, Germania, Italia
− regime socialdemocratico: espansione del welfare sull'intervento pubblico sia sul mercato
che nella famiglia quindi eguaglianza di standar di vita più elevati esteso a tutta la
popolazione garantendo a tutti le più alte prestazioni come nei Paesi Scandinavi
Regimi di welfare: contenuto delle politiche sociali dello Stato e regolazione di sistemi econimco-
politici basati sul benessere come combinazione nel tempo e nello spazio tra mercato del lavoro-
famiglia-stato.
Destratificazione: riduzione di differenziali di reddito, occupazione e di rendita (status)
Demercificazione: (relazione stato-mercato) ridurre la dipendenza dal mercato
Defamiliarizzazione: (relazione stato-famiglia) ridurre la dipendenza dalla famiglia
Equilibrio: ordine normativo che guida le preferenze, i comportamenti, le aspettative nei confronti
degli altri. Tipi di equilibrio:
− Fordista: male breadwinner (uomo come unica fonte di reddito)- matrimonio e figli in età
giovane- coppie stabili (no divorzio)- mercato del lavoro stabile con contratti indeterminati
− postfordista: ricerca del capitale umano nelle donne con aumento della loro autonomia; la
rivoluzione delle donne coincide con la nascita della conoscenza (abilità cognitive
sviluppate nell'infanzia e studi specifici)
− instabile: scarto tra il desiderio e il realizzato; l'instabilità produce bassa fertilità (intesa
come programmazione di figli), alte disuguaglianze economiche (quando il doppio reddito
della famiglia avviene solo nelle classi alte), polarizzazione negli investimenti possibili sui
figli
CAPITOLO 1 -Le famiglie e la rivoluzione nel ruolo delle donne
In questo capitolo viengono esaminati aspetti della vita quotidiana relativi alla coppia, matrimonio,
famiglia e soprattutto sulla cura della casa e dei figli confrontandoli nel tempo.
Nel dopoguerra ci fu un rapido declino dell'occupazione femminile, questi sono considerati decenni
eccezionali per gli aspetti sopra elencati. Aspetti considerevoli:
− rapporto tra uomini e donne che hanno concluso gli studi (salto avanti per la paritàche
coincide con l'accesso alle scuole specialistiche per le ragazze)
− ricerca concentrata su donne sposate o con figli piccoli
− le donne stanno arrivano alla convinzione di uno stile di vita basato sull'occupazione anche
se scelgono la maternità
− nuovo status economico delle donne è accompagnato da nuove logiche comportamentali
− maternità questione centrale nelle scelte di vita(legata anche alle poche opportunità di
inerruzione del lavoro) quindi le donne più istruite lasciano il lavoro per sempre meno
tempo mentre le donne del dopoguerra con la prima gravidanza lasciavano definitivamente
− nel momento in cui le donne che erano operaie cominciarono a fare le casalinghe quelle
delle classi alte iniziarono a fare carriera e dare inizio a questa vera e propria rivoluzione
I dati di un quadro generale:
− anni 60 la partecipazione delle madri al mercato era del 38% con una crescita a 54% nel 70 e
82% nell'80 negli USA
− Regno unito più greduale raggiungendo da poco il 60% quindi il cambiamento è incomleto
− in scandinavia ormai si è verificata la completa maschilirizzazione del corso di vita delle
donne con l'utilizzo del lavoro part-time quando in maternità
− Italia e Spagna hanno raggiunto da poco il 50% ma possiamo attribuire questo ritardo
all'assenza di opportunità a tempo parziale e le donne dopo la maternità hanno solo due
scelte: o rientrare presto a lavoro o abbandonarlo definitivamente
− Germania e Paesi Bassi cambiamento analogo agli USA ma la maggior parte delle donne
tendono ad avere un lavoro part-time
Nuova logica nella formazione delle famiglie:
− matrimonio è stato sostituito sempre di più dalla convivenza che studi hanno dimostrato
verificarsi più duratura, stabile e con + figli (crescita esorbitante dei numeri di divorzi)
− l'età media della prima maternità si è cresciuta notevolmente (viene rimandata anche per
aumento dell'istruzione, alti tassi di disoccupazione giovanile, difficoltà accesso alle case)
− molti figli nascono fuori dal matrimonio (in scandinavia il 50%) (le madri adolescenti ne
costituiscono una parte soprattutto in USA)
− il marito sta perdendo il potere di scelta su quando e quanti figli avere
− all'interno delle coppie vale sempre di più l'omogamia in termini di scuole frequentate con
quindi alta probabilità di gusti e scelte condivisi perchè in comune (qusta logica è
profondamente diversa se guardiamo alla cima o al fondo della scala sociale)
− tutti i dati confermano che il basso tasso di natalit&agrav