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Unità funzionale della società

sono sempre omogenee e diffuse nell'intero sistema sociale. Merton obietta dicendo che una società non può essere paragonata ad un organismo vivente in cui tutte le parti sono interconnesse, il suo grado di integrazione interna varia nel tempo ed è diverso a seconda della società. Questa è segmentata, composita, formata da elementi eterogenei e scarsamente collegati fra di loro, ne è un esempio la religione. Perciò bisogna studiare con teorie di medio raggio la natura e il grado di diffusione delle funzioni esercitate da specifiche istituzioni in specifici contesti.

2. : secondo cui ogni istituzione o abitudine consolidata svolge sempre e necessariamente qualche funzione in seno alla società. Il postulato esclude che istituzioni o usanze del passato possano sopravvivere in modo inerziale senza + esercitare le funzioni per cui erano sorte.

3. : tra istituzioni e funzioni.

Una istituzione può svolgere sempre e soltanto una specifica funzione, e a sua volta questa può essere svolta solo da quella istituzione. Il postulato esclude la possibilità che esistano delle alternative funzionali, ossia che delle funzioni possano essere svolte da istituzioni diverse da quelle originarie. La conclusione di Merton è che bisogna pervenire ad una concezione problematica dei rapporti tra istituzioni e funzioni, dal momento che: - le funzioni possono essere svolte da più istituzioni; - la stessa istituzione può svolgere diverse funzioni; - le funzioni svolte da un'istituzione non sono necessariamente quelle previste all'origine. 4: Funzioni manifeste e funzioni latenti Una caratteristica del funzionalismo è il primato accordato alle conseguenze oggettive delle azioni rispetto ai motivi che spingono i soggetti ad agire o alle opinioni che essi hanno delle proprie azioni. Merton condivide questo primato maaggiunge che bisogna tener ben distinti i motivi che spingono gli individui ad agire dalle conseguenze oggettive che possono derivare dalle loro azioni. Le conseguenze di un'azione possono essere note e volute dai soggetti che la compiono (funzioni manifeste), oppure possono non essere volute né conosciute (funzioni latenti). Ma se le funzioni latenti sono per definizione sconosciute, come si fa a sapere che esistono e come si fa ad individuarle? Qui entra in gioco la ricerca sociologica: le funzioni latenti sono ignorate dai membri della società ma possono essere oggetto di scoperta e di riflessione da parte dei ricercatori. La distinzione tra funzioni manifeste e latenti ha delle conseguenze: la prima sta nell'individuare nelle funzioni latenti l'oggetto di attenzione da parte di chi fa ricerca. Al ricercatore spetta di spiegare certe pratiche con analisi che vanno oltre il senso comune, che stimolano a riflettere da un punto di vista diverso da quello posseduto.dai soggimpegnati nelle pratiche esaminate dal ricercatore. E' ragionevole presumere che in una società in rapida trasformazione come la nostra, le innovazioni svolgono sempre delle funzioni latenti che prima non esistevano. E' possibile distinguere due aree diverse di ricerca sociale. Il fatto che le conseguenze di determinati fenomeni siano conosciute, cioè siano delle funzioni manifeste, non vieta che esse diventino oggetto di ricerca. Per studiare l'esatta portata di specifiche funzioni manifeste si creano appositi istituti di ricerca o si appaltano ricerche con lo scopo di ottenere le conoscenze necessarie per prendere le iniziative più opportune. In questi casi il ruolo dell'intellettuale è limitato a suggerire i modi più efficienti per attuare delle decisioni o a introdurre delle alternative di azione che non violino i valori dell'amministrazione. Il funzionalismo di Merton può essere definito critico, perché non sempre le

funzioni svolte da determinate istituzioni sono positive e quindi spetta al ricercatore indipendente metterle in luce; ed è liberale, perché è lontano da ogni opzione ideologica di destra come di sinistra.

5: Le funzioni latenti come strumento di ricerca: le disfunzioni della burocrazia

I tratti caratteristici della critica mertoniana sono 2:

  1. in conformità al concetto di funzione latente Merton non cerca le ragioni di quel cattivo funzionamento all'esterno della burocrazia, cerca invece per linee interne alla burocrazia. Egli perviene così ad un'analisi di alcune certezze circa la razionalità del modello burocratico weberiano ed inaugura il revisionismo post-weberiano.
  2. importanza che nell'analisi di Merton assumono alcuni aspetti caratteristici della personalità di chi opera in strutture burocratiche. Merton compie un'operazione ambivalente: da un lato critica il modello weberiano della burocrazia mettendone in luce le

insufficienze analitiche; dall'altro lato muove quelle critiche con un approccio funzionalistico arricchito proprio della dimensione sogg che è centrale nel patrimonio concettuale di Weber.

95.1: "L'incapacità" di adattarsi al nuovo

La normativa che regola un apparato burocratico è composta da: gerarchia, tirocinio e carriera, sicurezza di impiego, sfere di competenza, segreti di ufficio, circolari, formalità di contatti. Questo insieme di norme e procedure è stato via via perfezionato per poter soddisfare 2 funzioni manifeste:

  • offrire agli utenti del servizio un trattamento equo ed imparziale;
  • eliminare occasioni di attriti e rivalità tra i membri dell'organizzazione.

L'intera normativa nasce per poter perseguire con il massimo di efficienza, imparzialità e riservatezza gli scopi istituzionali per cui l'organizzazione è nata, e allo stesso tempo di favorire con sanzioni e remunerazioni la massima

Identificazione dei funzionari con gli scopi dell'organizzazione. I funzionari sono sottoposti ad una serie di pressioni sociali: devono addestrarsi e specializzarsi nelle procedure più adatte ad affrontare i problemi oggetti del loro lavoro; le procedure devono essere standardizzate per poter evitare che trattamenti differenziati in situazioni analoghe possano tradursi in privilegi o abusi ingiustificati verso gli utenti; sono costantemente invitati ad attenersi scrupolosamente alle norme vigenti.

Merton dice che la specializzazione a cui sono chiamati i funzionari può tradursi in deformazione professionale, in una "incapacità addestrata" che si manifesta quando le azioni basate sull'addestramento e l'abilità tecnica, che in passato avevano dato un esito positivo, possono risultare in risposte inappropriate sotto mutate condizioni. Quando la realtà muta, tutto l'apparato viene messo in crisi. L'addestramento troppo

specifico del funzionario, si traduce in mancanza di duttilità nell'applicazione delle norme e quindi un mancato adattamento, che provocherà frustrazioni e ansie per il soggetto e un mancato perseguimento degli scopi per cui l'organismo burocratico era stato creato. L'incapacità di adattamento appare come primo caso di funzione latente dell'ordinamento burocratico. 5.2: Il ritualismo burocratico L'efficace funzionamento di una struttura sociale dipende anche dal saper infondere nei membri del gruppo i sentimenti e gli atteggiamenti appropriati. Ciò avviene anche nella burocrazia. Accade però che, allo scopo di assicurare la disciplina, questi sentimenti sono più intensi. Questa maggiore intensità non provoca solo fedeltà alle norme ma un conformismo che diventa fine a se stesso. L'adesione alle regole, concepita originariamente come mezzo, diventa fine a se stessa, verificandosi così il processo della

“trasposizione delle mete”, per cui un valore strumentalediventa finale. Qsti inconvenienti di ultraconformismo sono aggravati quando casi dubbi o anomalisottoposti all’esame del funzionario provocano delle incertezze interpretative. Quando la singolaritàdel caso imporrebbe un trattamento + elastico, il timore di comportarsi in maniera difforme dallenorme paralizza il burocrate, gli fa ingigantire le difficoltà e rallenta la soluzione della pratica.

5.3: Spirito di corpo e orgoglio di mestiereMerton scrive che i funzionari hanno coscienza che un destino comune unisce tutti coloro chelavorano insieme. Essi condividono i medesimi interessi e qsto fenomeno è favorito dal fatto che lacompetizione è relativamente limitata dall’esistenza di un progresso di carriera in termini dianzianità. La lotta all’interno del gruppo è così ridotta al minimo.I regolamenti interni sono stati escogitati in modo da minimizzare

dannose competizioni. Ma qstafunzione manifesta è compromessa da una funzione latente, ovvero la creazione di uno spirito dicopro che porta spesso i burocrati a difendere i propri interessi costituiti piuttosto che ad assistere gli utenti e i superiori. Gli utenti diventano così vittime di un trattamento lacunoso per rigidità e lentezza, mentre i superiori corrono il rischio di restare privi di vitali info dai loro dipendenti.

105.4: Contrastanti aspettative di burocrazia e di utenza

Altra fonte strutturale di disfunzione si trova nell'irriducibile contrasto tra il modo di procedere del burocrate e le aspettative dell'utente. La personalità del burocrate ruota intorno alla norma dell'impersonalità e l'utente non gradisce il comportamento stereotipato del burocrate che riduce il suo caso ad una pratica. La tensione aumenta quando il sentimento del burocrate di essere un fedele servitore della norma si traduce in un attegg

All'utente appare altezzoso e arrogante. La disfunzione attiene alla natura stessa della burocrazia che ha una struttura di gruppo secondaria, cioè formalità e impersonalità dei rapporti, per esplicare determinate attività che non potrebbero essere adempiute in modo soddisfacente se si seguissero i criteri propri dei gruppi primari. Gli utenti chiedono che i funzionari dimostrino duttilità, che quindi introducano nel loro comportamento valutazioni di tipo personale. Dall'altro lato però se un trattamento personale sostituisse il trattamento impersonale ciò provocherebbe diffusa disapprovazione e accuse di favoritismo e nepotismo.

CAP.3: ALVIN GOULDNER: LA PLURALITÀ DEI MODELI BUROCRATICI

1: Il contributo di Gouldner al dibattito post weberiano

GOULDNER adotta un funzionalismo critico che lo rende sensibile ad individuare le funzioni latenti di provvedimenti, norme e istituzioni. Il suo scopo è quello di dimostrare che il

modelloweberiano di burocrazia è minato da una contraddizione insanabile tra i principi di disciplina e di competenza.
Dettagli
Publisher
A.A. 2012-2013
34 pagine
3 download
SSD Scienze politiche e sociali SPS/09 Sociologia dei processi economici e del lavoro

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher cecilialll di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Sociologia dell'organizzazione e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Teramo o del prof Di Federico Rossella.