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LA TEORIA DELLA COLTIVAZIONE TELEVISIVA

Secondo la teoria della coltivazione televisiva, il pubblico assorbe gradualmente nel tempo le

concezioni della realtà presentate dalla televisione, che sostituiscono la realtà vissuta tutti i giorni.

E’ il caso delle soap opera, delle fiction, che trasmettono emozioni, comportamenti situazioni

interpersonali di un certo tipo che vengono coltivati dagli spettatori che alla fine credono di vivere

nella realtà proposta dalla televisione. Ma anche questa teoria ha dei limiti: Il pubblico infatti non è

mai completamente passivo perché interpreta, rielabora e media i contenuti televisivi in base alle

proprie conoscenze interpersonali.

L’AGENDA SETTING

Secondo la teoria dell’agenda setting i media dicono alla gente quali sono i temi, gli argomenti, i

problemi veramente importanti e di cui bisogna occuparsi e poi i media impongono un ordine di

priorità e in base a questo ordine di priorità gli dedicano più spazio e tempo all’interno di un

programma.

4 LA COMUNICAZIONE MEDIATA DAL COMPUTER

I NUOVI MEDIA

Accanto ai media tradizionali si aggiungono i nuovi media che presentano caratteristiche precise:

Digitalizzazione: I nuovi media elaborano i dati in forma digitale ; la parola digitale deriva dal

latino digitus (dito e il dito veniva usato per contare) quindi si può dire che digitale è sinonimo di

numerico. Digitalizzare un informazione significa rappresentarla con una sequenza di cifre che nel

mondo dell’informatica si tratta di cifre binarie cioè bit. L’informazione digitalizzata può essere

facilmente archiviabile, trasportabile e conservabile.

Multimedialità: con questa caratteristica il contenuto di un messaggio può essere articolato

attraverso diversi canali sensoriali ed espressivi.

Interattività : è la capacità di un medium di lasciare che l’utente possa influenzare il contenuto e la

forma di comunicazione scelta. L’interattività avviene a 3 livelli:

L’utente si limita a selezionare quali informazioni ricevere;

1. Il medium prevede anche un canale di ritorno per ricevere informazioni sull’utente (il world

2. wide web da all’utente la possibilità di usare informazioni predefinite, ma l’utente comunica

la sua richiesta al server che risponde di conseguenza);

È l’utente steso che produce informazioni che fa circolare nel sistema ( è ciò che succede

3. con l’e mail).

Ipertestualità L’ipertesto è un insieme di informazioni collegate tra loro in modo da poter essere

usate attraverso diversi percorsi di lettura personalizzati da ogni utente. Il world wide web ( che

significa ragnatela grande quanto il mondo) è un ipertesto.

Ciberspazio : Le reti diventano strumenti di comunicazione tra persone.

INTERNET E LA SUA STORIA

La prima rete telematica fu creata nel 1969 e fu chiamata Arpanet, che serviva a mettere in

comunicazione due punti qualsiasi di una rete seguendo percorsi diversi. Il termine Internet deriva

da Inter e Networking e indicava la capacità della rete di collegare sistemi informatici diversi posti

anche a grande distanza tra loro e in paesi diversi. Questo è possibile grazie all’uso di un

linguaggio comune compreso dal maggior numero possibile di calcolatori elettronici ; questo

linguaggio è chiamato protocollo di comunicazione. In pratica Internet è l’insieme di computer e

reti, diffuse in tutto il mondo, collegate tra loro attraverso canali diversi (cavi, onde radio, satelliti9e

unite da gruppi di protocolli (Internet protocoll). Internet non coincide con il world wide web , ma

ne rappresenta solo un dei molti servizi, insieme alle chat, alla posta elettronica ecc.

Internet diventa familiare quado nel 1999 le compagnie telefoniche offrono la connessione gratuita,

gravata solo dai costi telefonici; la tecnologia Adsl, la fibra ottica e la connettività mobile hanno

permesso i collegamenti e nuove modalità di connessione come la banda larga. La banda larga

permette di seguire un evento in streaming dalla web radio o web tv, si può pubblicare su un proprio

server, scrivere in un blog, ecce cc. I network peer-to-peer come emule sono reti per lo scambio

illegale di brani musicali.

La COMUNICAZIONE MEDIATA DAL COMPUTER (CMC)

La CMC può essere:

One-to-one: quando si comunica in forma privata tramite posta elettronica con un vecchio

1) amico;

One-to-many: quando si comunica in forma centralizzata tramite un sito web (come i

2) quotidiani on line);

Many-to-many: quando si partecipa a forme di comunicazione collettiva multidirezionale

3) come accade nei forum

Prima generazione: CMC socialmente povera

Tutta la CMC degli anni 80 è caratterizzata in primo luogo da una scarsità di informazioni del

contesto sociale in cui avviene la comunicazione ed in secondo luogo l’assenza di norme

comunemente accettate per lo sviluppo della comunicazione stessa.La CMC, sotto l’aspetto

organizzativo delle aziende, di quegli anni ha delle caratteristiche:

• La CMC veicola poche informazioni sul contesto sociale;

• Le persone tendono a sopravvalutare la propria importanza all’interno del network;

• Le persone si comportano in modo più irresponsabile nelle comunicazioni via computer

rispetto quelle faccia a faccia;

• La posta elettronica viene usata per comunicare cattive notizie

La CMC quindi da un lato incentiva la partecipazione più libera dai condizionamenti sociali e

dall’altro crea una deindividuazione che permette, con la condizione di anonimato, un ambiente

sociale incline al litigio.

SECONDA GENERAZIONE: CMC SOCIALMENTE RICCA

A partire dagli anni 90 la tecnologia telematica non è solo limitata all’ambiente lavorativo , in cui le

mail o la comunicazione via computer è determinata solo nel contesto lavorativo, ma si estende

all’ambiente quotidiano e domestico. Si sviluppano infatti gli abbonamenti internet che diventano

alla portata di tutti. Si cominciano a definire le comunità virtuali: dove si ridefiniscono modelli di

interazione tra le persone, scopi di gruppo, mantenimento del gruppo, caratteristiche degli attori del

gruppo ecc.

TERZA GENERAZIONE : CMC COME DIMENSIONE QUOTIDIANA

Si parla di terza generazione della CMC per definire il nuovo secolo che viviamo, in cui la CMC

occupa la vita quotidiana di ogni cittadino del mondo occidentale.; oggi l’uso del computer

coinvolge individui appartenenti a tutte le fasce di età, cultura, e reddito. Oggi la CMC viene usata

per svago o per lavoro; è diventata una esperienza quotidiana.

LA COSTRUZIONE DELL’IDENTITA’ ON LINE

Sia nella comunicazione faccia a faccia che in quella CMC accadono degli imprevisti:

incomprensioni, litigi, equivoci. Ma sicuramente la CMC può essere tenuta più sottocontrolo

rispetto alla comunicazione faccia a faccia; per esempio l’uso degli smileys o faccine nella CMC è

più facile rispetto all’uso del sorriso in una conversazione verbale. Questo da un lato può facilitare

le conversazioni, ma dall’altro può nascondere la realtà. Infatti su internet non esistono

discriminazioni e cosi come ognuno può presentarsi per quello che è , può spacciarsi per una

persona che non è.

Il primo passo per la costruzione dell’identità online è la scelta del nome: il nome proprio non viene

più usato, ma si preferisce utilizza un nicks o pseudonimo, che viene scelto per rivelare qualcosa

della propria identità. Il nicks ha la stessa importanza del nome anagrafico, perché è il primo

mattone della identità on line.Lo pseudonimo è diverso dall’anonimato: perché l’anonimato non

permette relazioni sociali stabili; lo pseudonimo permette lo scambio libero di opinioni,

informazioni e sostegno a categorie di persone discriminate come gli alcolisti o gli omosessuali.

Anche la firma on line permette di veicolare informazioni sulla propria persona. La presentazione di

se online può proseguire con la costruzione di un blog o sito web personale. Il proprio profilo

personale può contenere i propri dati anagrafici, il curriculum, gli interessi personali, ecc. Questo

da spazio alla costruzione di diverse identità a secondo delle persone, dei contesti e degli ambienti

virtuali differenti. Le identità virtuali, infatti, possono essere viste come vie di fuga dalla realtà; per

questo la comunicazione virtuale non dovrebbe mai sostituire totalmente la comunicazione

tradizonale. La vita sociale in rete può essere considerato uno spazio in cui le persone possono

sperimentare cose nuove, senza subire le conseguenze sociali di ciò che fanno. Questa possibilità si

chiama “moratorium”: cioè uno spazio di sperimentazione, i cui noi in internet possiamo anche

provare di far parte di una banda di malavitosi senza avere le conseguenze che avremmo se lo

facessimo nella realtà.

LE COMUNITA VIRTUALI E I SOCIAL NETWORK

In rete possono nascere delle comunità virtuali ogni volta che delle persone si trovano a comunicare

tra loro attraverso internet. Il concetto socilogico di comunità è diverso rispetto a quello di comunità

online. In senso sociologico la comunità è richiede ai suoi membri la condivisione del senso di

appartenenza, di regole e valori condivisi, comporta una rete di solidarità tra gli individui stessi. La

comunità virtuale è composta da persone che usano pseudonimi e nomi che cambiano spesso, le

relazioni sono basate su e mail, conferenze pubbliche, contatti telefonici, postali; i rapporti non sono

reali ma , appunto, virtuali.

La società in cui viviamo viene spesso chiamata network society o comunità reticolare: i servizi

web, ( chiamati sns: siti di social network) infatti, forniscono la possibilità di costruire un profilo

pubblico all’interno di un sistema chiuso, di creare una lista di utenti con i quali si vuole stabilire

una relazione e permette di navigare tra le liste di amici proprie o altrui.In Italia Facebook è il sns

più utilizzato. I sns costituisco nuovi ambienti di interazione chiamati networked publics o pubblici

connessi; cioè spazi digitali in cui le persone si confrontano pur rimanendo invisibili.

APPLICAZIONI WEB 2.0 E CONTENUTI GENERATI DAGLI UTENTI.

Internet è diventata una rete di comunicazione quando gli utenti hanno iniziato a utilizzarla per la

condivisione di informazioni e si sono sviluppate le società on line per il commercio elettronico:

come amazon. Vi è una seconda generazione di servizi online che viene chiamata Web 2.0; un

esempio di web 2.0 èsono i portali di content sharing per la pubblicazione di contenuti mltimediali

come foto e video (You tube).

Concett

Dettagli
Publisher
A.A. 2017-2018
24 pagine
SSD Scienze politiche e sociali SPS/08 Sociologia dei processi culturali e comunicativi

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher gio.for di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Introduzione ai media e sociologia dei processi culturali e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Libera Università della Sicilia Centrale "KORE" di Enna o del prof Polizzo Gabriella.