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Foucault e il potere come relazione

Foucault insiste sulla coestensività del potere rispetto alla totalità del corpo sociale, e questo non perché il potere avrebbe il privilegio di raggruppare tutto sotto la sua invincibile unità, ma perché si produce in ogni istante, in ogni relazione tra un punto e un altro punto. Il potere parrebbe dunque farsi col farsi della relazione e trasformarsi con essa. Il potere non può essere acquistato o condiviso né completamente rifiutato. L'unico modo per avvicinarci al potere è quello ludico, cercando di mettere in campo le tattiche e le strategie più adeguate in vista degli obiettivi che si intendono perseguire.

Foucault attribuisce ai rapporti di potere una natura intenzionale ma non soggettiva. Egli intende segnalare che, sebbene in ciascuna relazione si possano rintracciare tattiche, obiettivi, occorre guardarsi dal credere possibile individuare uno stato maggiore responsabile dei loro intrecci. Data l'assenza di un

Centro regolatore dell'ordine generale del dominio, occorre evitare di considerare lo Stato come il primum movens del potere. Una concezione emergentista dei rapporti di potere prevede una partenza dal basso, dalle capillarità, per poi muoversi verso l'alto cercando di distinguere i viluppi sino al livello degli apparati amministrativi e dei grandi conflitti tra gruppi sociali.

Il filosofo rifiuta l'approccio giuridico del potere. La teoria giuridica ha sempre ritenuto possibile ricondurre il fenomeno del potere alla costituzione della sovranità, intesa come un centro che ne irradia tutte le manifestazioni. Ma considerando il sovrano come la fonte esclusiva del potere, si scambia per certi versi l'effetto per la causa. Tale teoria vede la genesi della sovranità e quindi del potere, come il risultato di uno scambio tra soggetti. Esistono soggetti liberi ed uguali che comprendendo i rischi nella loro condizione, vi sfuggono attraverso la costituzione del sovrano.

Isoggetti esistono sempre prima del potere, sono già dati, ed è questa loro preesistenza che rende possibile la fabbricazione del potere. Foucault rifiuta proprio questa scansione logica, questa disposizione temporale che porta dai soggetti al potere. Nel suo registro la sequenza è invertita: il potere passa attraverso l'individuo che ha costituito, è una forza costitutiva del soggetto e non certo limitativa come nell'altro caso. I regimi disciplinari segnano l'emersione di un altro tipo di produttività esercitata dal potere. Il fallimento educativo della prigione per esempio, è noto come i suoi effetti di riproduzione della criminalità. Producendo delinquenti, il carcere contribuisce ad alimentare quella paura necessaria affinché altri poteri, come la polizia, non solo vengano accettati, ma se ne richieda un ampliamento del raggio d'azione. Troviamo dunque nel dispositivo carcerario una sorta di volano per

L'esercizio di altre forme di potere. Asostanzialità, emergenza e doppiaproduttività del potere sono i tre snodi concettuali attorno ai quali ruota tutta l'analitica foucaultiana del potere. La doppia produttività ha come effetto essenziale la formazione di un sapere; nella costituzione dei soggetti il potere non può fare a meno di utilizzare e di costruire un sapere su di essi. Nei reticoli disciplinari come il carcere e la Chiesa, ciò che oltre ai soggetti viene prodotto è un accumulo di sapere, di metodi di osservazione e di verifica che sono contemporaneamente effetti del potere e condizioni per la sua proliferazione. Le discipline e i loro processi di produzione e scambio di sapere influenzano gli effetti di potere. Foucault vede strutturarsi con i discorsi e con le pratiche mediche un regime di verità così prorompente da mutare gli orizzonti di possibilità del potere e con essi, l'intero procedere dell'umanità.

Secondo il sociologo, quello che la medicina contribuisce a realizzare è una doppia entrata dei corpi nella sfera del mercato: una prima relativa alla loro funzione produttiva, una seconda data dal consumo del prodotto salute. La medicina, oltre ad un'opera manutentiva volta a garantire quell'efficienza necessaria agli individui nell'esecuzione dei loro compiti di produzione, inizia a svolgere nei confronti della salute una funzione mercificante. Il novecento è testimone anche di una medicalizzazione indefinita della società, cioè di una vastissima disseminazione delle pratiche mediche, in grado di raggiungere la totalità delle sfere sociali, sconfinando quindi dai suoi tradizionali recinti d'azione. Ma c'è il rischio che una società completamente de-medicalizzata, cioè una società di corpi naturalmente sani, finirebbe ironicamente col coincidere con una società i cui individui hanno.interiorizzato stili di vita e modi di rappresentare il reale completamente medicalizzati: è questo il prodotto creato dall'eccessivo confinamento della medicina che si insedia nel cuore dell'immaginario sociale oltre che nel livello istituzionale. Questo porta ad una medicalizzazione anche della storia, o meglio è proprio perché il sapere biomedico si propone come il propulsore dell'andamento storico che si realizzano le forme di medicalizzazione sopra viste. Illich studiò la iatrogenesi negativa, cioè i rischi e i danni prodotti da un funzionamento scorretto della medicina, dovuti all'ignoranza dei medici e all'arretratezza della loro disciplina; Foucault analizza invece quella positiva dovuta non tanto all'ignoranza della scienza medica quanto piuttosto alla rapida progressione delle sue conoscenze e alla loro corretta applicazione. La svolta secondo lui è da rinvenire nella scoperta degli antibiotici, cheavrebberoreso più resistenti quei batteri che la terapia dovrebbe invece distruggere. Più si proteggono i corpi attraverso barriere farmacologiche e più si affievoliscono le loro difese naturali. La medicina non agisce più solo al corpo del singolo o al corpo sociale ma a livello della vita stessa: possibilità di produrre e di far terminare la vita. L'avvento della biopolitica non è che il realizzarsi del processo di medicalizzazione indefinita della società e della storia. Per Foucault il flirt, l'intreccio tra politica e medicina comincia agli albori dello Stato moderno. È proprio quando la politica comincia ad accorgersi delle possibilità nascoste nell'utilizzo amministrativo dei dispositivi medici, che prende avvio la stagione dello stato e dei suoi apparati. La nascita dello stato moderno avviene nella Germania della fine XVIII secolo e sembrerebbe che la società, nel rapportarsi con lo Stato.duplichila sua identità, apparendo una prima volta come forza costitutiva dello Stato stesso, ed una seconda come l'oggetto della sua azione, vale a dire come una popolazione. Nell'incorporazione della medicina tra gli apparati statali, questa si vede assegnare funzioni di controllo e monitoraggio delle condizioni igieniche della popolazione e di salubrità dei suoi ambienti di vita. Il sociologo, ci mostra che là dove per prima gli Stati si sono andati formando è andata contemporaneamente formandosi quella che prende il nome di polizia medica: quel meccanismo che permette l'elaborazione della scienza dello Stato e al contempo ne applica le analisi. Anche l'insieme dei mezzi che servono a far crescere le forze dello stato, garantendo il buon ordine dello stato stesso. Gli ambiti di azione sono la giustizia, l'ordine pubblico e l'igiene. Quest'ultima rappresenta il dispositivo atto a realizzare questa nuova funzione di produzione.

Regolazione ed incanalamento della salute nei sistemi di utilità dello Stato. Uno stato rendendo felici tramite la polizia i suoi cittadini, ne guadagna in potenza. La polizia però non può obbligare alla felicità. Per un altro studioso francese la polizia svolge funzioni di economia politica, cioè operazioni con cui la popolazione viene studiata nella sua naturalità e poi pianificata come ambito di ordine di benessere fisico e di produzione del necessario. Se l'obiettivo della polizia è una regolazione medica della popolazione nel rispetto della sua naturalità, il modo migliore per raggiungerlo è delegare a questa compito alcune specifiche componenti della popolazione stessa, cioè favorirne processi di autoregolazione, attraverso il nucleo familiare. L'economicizzazione della medicina comporta anche un'economicizzazione nell'erogazione delle sue prestazioni. Nell'ibridazione tra cura e giustizia.

la medicina e in particolare la psichiatria divengono dispositivi di pianificazione e difesa sociale. Medicina narrativa L'attuale sviluppo dell'approccio sociologico ai temi della salute è termometro di uno spostamento che dalla sociologia della medicina si è stabilizzato sulla sociologia sanitaria o della salute, con il doppio risultato di: maturare una riflessione autonoma sulla definizione di malattia e di malessere; transitare da una posizione di strumento per la medicina sociale a quella di epistemologia autonoma con lo scopo di investigare il significato sociale di malattia, malessere, cura, nella costante ricerca di un nesso tra sistema sociale e soggetto-persona. La sociologia affronta i problemi della vita e della salute entro uno schema disciplinare che ha almeno tre poli: la natura esterna, quella interna, il sistema sociale che è storicità e il soggetto persona come coscienza intenzionale in rapporto al suo mondo vitale. In questo spostamentoper la ricerca di paradigmi che possano collegare le persone, la narrativa può avere un forte ruolo: come metodo per indagare in profondità nel campo ed individuare ipotesi, come strategia per ipotizzare scenari, come indagine per raccogliere nuovi tipi di dati. Il modello d'aggiornamento proposto ai medici dall'attuale indirizzo di evidence-based medicine, cerca di fornire informazioni sui progressi della medicina nelle sue specializzazioni attraverso abstract che condensano i contenuti e le risultanze obiettive delle diverse terapie. Lo scopo è quello di aiutare il medico fornendogli una sintesi delle migliori esperienze affinché faccia scelte terapeutiche obiettive ed appropriate. La struttura degli studi di evidence (prove) segue uno schema semplice: posto il problema della definizione diagnostica del disturbo, vengono riferiti studi, su casi e trattamenti, con le percentuali di effetti significativi sui pazienti. Al dilivo di fornire raccomandazioni basate sull'evidenza per la gestione delle malattie. Tuttavia, nonostante l'importanza di queste linee guida, è importante considerare che la pratica clinica è un'arte complessa che richiede anche l'esperienza e il giudizio clinico del medico. Inoltre, la medicina è una disciplina in continua evoluzione e le conoscenze scientifiche possono cambiare nel tempo. Pertanto, è fondamentale che i medici mantengano aggiornate le proprie conoscenze e si impegnino in un apprendimento continuo. Infine, è importante sottolineare che la medicina non è solo una scienza, ma anche un'arte che richiede empatia, compassione e attenzione verso i pazienti. La relazione medico-paziente è fondamentale per una cura efficace e umana. In conclusione, la medicina è una disciplina complessa che richiede una corretta metodologia degli studi, l'utilizzo delle linee guida di pratica clinica e l'esperienza clinica del medico. È importante mantenere aggiornate le conoscenze e ricordare che la medicina è sia una scienza che un'arte.
Dettagli
Publisher
A.A. 2012-2013
12 pagine
4 download
SSD Scienze politiche e sociali SPS/07 Sociologia generale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher bilancino di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Sociologia della salute e della medicina e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università Politecnica delle Marche - Ancona o del prof Vicarelli Giovanna.