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SITUAZIONE EUROPEA: Paesi con ottimi livelli di social care sia per i minori che per gli anziani
- Danimarca
- Svezia
- Finlandia
Paesi con scarso sviluppo di servizi in entrambe le aree
- Portogallo
- Grecia
- Spagna
- Irlanda
- Germania
Paesi con ottimi servizi solo per gli anziani
- Olanda
- Norvegia
- Gran Bretagna
Paesi con buoni servizi solo per i minori
- Belgio
- Francia
- Italia (solo per la fascia di età 0-3 anni)
L'APPROCCIO NEL SUD EUROPA
Le politiche sociali partono da alcuni presupposti concettuali:
- Solidarietà familiare e parentale, che prevede forti obblighi di solidarietà
- Orientamento ai trasferimenti monetari più che ai servizi (disoccupazione, reddito cittadinanza)
- Incrementare i servizi significherebbe favorire il lavoro delle donne, creare nuovi posti di lavoro nel settore dei servizi (nidi, pre/dopo-scuola, campi estivi...)
Misure per il mantenimento dei figli:
- ASSEGNI FAMILIARI: introdotti negli anni '30 del 1900 per
diverse finalità:
- Combattere la povertà diffusa tra le famiglie con numero elevato di figli
- Incremento della fecondità (motivi bellici: 1.000.000 di baionette, motivi religiosi...la pianta che non dà frutto...)
- Contrastare il declino di fecondità (fini bellici)
- Finalità pronatalistiche e preservazione della razza (Germania nazista)
ASSEGNI DI MATERNITÀ (madri sprovviste di altre coperture assicurative)
BONUS BEBÈ
DETRAZIONI FISCALI
Gli ultimi tre rappresentano misure introdotte di recente, l'Italia è tra gli ultimi posti in Europa per il sostegno alle famiglie per mantenere i figli.
Misure per la cura dei figli:
- Conciliazione famiglia-lavoro: misure sociali che favoriscono la cura dei figli da parte di entrambi i genitori e servizi per l'infanzia rappresentano strumenti per favorire la presenza delle donne nel mercato del lavoro
- Tempo: Congedo obbligatorio di astensione dal
lavoro che spetta alla madre;
Congedo genitoriale periodo facoltativo, successivo a quello obbligatorio, che spetta sia alla madre che al padre, variamente retribuito;
Congedo di paternità retribuito, da fruire immediatamente dopo la nascita;
In Italia i congedi per i padri sono più utilizzati da chi lavora nel settore pubblico;
I servizi:
- Scelte politiche e ricadute sulla famiglia: i servizi pubblici per l'infanzia sono uno strumento per sostenere e mantenere le donne nel mondo del lavoro. Nell'area del sud Europa per la fascia 0-3 anni il numero dei posti disponibili ogni 100 bambini è limitato. Carenza di servizi di mensa, pre e doposcuola, attività extrascolastiche estive, servizi integrativi educativi, di cura e custodia influiscono sulle scelte famigliari. In assenza di servizi, di congedi lunghi e ben pagati la cura dei figli sotto i 3 anni è responsabilità della famiglia. Nei Paesi dove la cura privata:
scarseggiano si fa ampio ricorso alla nonni, baby-sitter (si sfavorisce l'occupazione e si favorisce il lavoro nero).
Politiche di cura per gli anziani: non sanitaria informale,
STATO DELL'ARTE: Il lavoro di cura non retribuito,
svolto nell'ambito privato soprattutto dalle donne, costituisce la quota più rilevante delle prestazioni di assistenza e di aiuto fornite agli anziani autonomi e non autonomi.
Invecchiamento della popolazione: aumento dei grandi anziani (ultraottantenni non autosufficienti, la disabilità aumenta dopo i 75 anni);
Riduzione dei caregiver: in particolare le donne. Entrano sempre più nel mondo del lavoro e per più tempo, per cui, diminuisce il tempo a disposizione per le cure famigliari.
DIFFICOLTÀ:
Riduzione delle famiglie estese: organizzazione dell'assistenza più complessa, specie se si vive lontano;
Rottura della coppia coniugale: anziano fragile divorziato riceve meno sostegno di uno coniugato.
vedovo;
Rottura coppia coniugale: i genitori con figli divorziati perdono il contatto con nuore e generi;
Emigrazione dei giovani: difficile curare i genitori lontani;
OBIETTIVI PER LA CURA AGLI ANZIANI:
- Mantenere il più a lungo possibile la persona anziana, anche se disabile, nel proprio ambiente famigliare, nella comunità, nella propria abitazione; community care
- La cura a domicilio è la priorità delle politiche di cura degli anziani;
- Sviluppo dei servizi territoriali: assistenza domiciliare, alloggi protetti, centri diurni, assegni a sostegno della cura informale (es. assegni di accompagnamento);
MISURE ATTUALI:
- Indennità di accompagnamento
- Assegno di cura
- Monetizzano la relazione di cura e rinforzano le prestazioni nel contesto famigliare
- Alternative ai servizi pubblici alla persona domiciliari o residenziali
- Sostengono il lavoro informale di caregiver famigliari e incoraggiano il lavoro irregolare
IMMIGRAZIONE E
SOCIETÀ IN ITALIA → DA PAESE DI EMIGRANTI A PAESE DI IMMIGRAZIONE
Tra il 1860 e il 1980, l'Italia è stata uno dei Paesi con la maggior emigrazione (oltre 27 milioni di persone ha espatriato in cerca di lavoro, verso Australia, nord Europa ed America). Gli italiani sparsi nel mondo sono circa 80 milioni, in particolare in Francia, America del Sud, USA, Canada, Messico ed Australia.
Dagli anni Ottanta registra invece un'inversione in senso immigratorio e diviene a sua volta, meta di immigrazioni internazionali.
Nel 2010 immigrati regolari in Italia: >4000000 pari al 7.7% della popolazione. Entro il 2020 si prevede il raddoppio degli immigrati. Vi è la necessità di nuove politiche di accoglienza, sociali e sanitarie per costruire un nuovo welfare e rispondere ai bisogni di una società in trasformazione. Mentre gli italiani a loro volta continuano ad emigrare (nel 2013 sono 94126 il 19% in più del 2012).
Concetto di SOCIETÀ
MULTICULTURALE: rappresenta la storia di individui provenienti da diversi contesti culturali che hanno intrecciato "reti di culture" ridefinendo nuovi spazi complessi della società attuale. La sfida dellamulticulturalità in sanità: Necessità di nuove politiche di accoglienza, sociali e sanitarie per costruire un nuovo welfare che risponda ai bisogni di una società in trasformazione; Bisogna prendere atto delle trasformazioni socio-culturali e realizzare politiche di integrazione sanitaria che sappiano rispondere ai bisogni dei "vecchi" e dei "nuovi" cittadini; Nasce dalla consapevolezza che nelle diverse culture, termini e concetti come salute e malattia hanno assunto nel corso dei secoli diversi significati; Anche oggi è così, ci dobbiamo confrontare con persone di culture diverse che hanno una concezione ed un approccio alla salute ed alla malattia diverse dalle nostre; Per cui, l'infermieredeve avere una formazione multiculturale. Infatti da un’indagine di alcuni anni fa, è emerso che il personale infermieristico ha conoscenze interculturali scarse. L’A.I.T (Associazione Infermieristica Transculturale) attiva specifici corsi di formazione. Vi è la proposta per un Master universitario sull’infermieristica culturale ma non è ancora stato avviato. Nel frattempo, l’infermiere deve mantenere un equilibrio che eviti l’approccio stereotipato, dedicando risorse ad adeguati processi comunicativi, alla raccolta di tutte le informazioni individuali e di contesto.
IL NURSING TRANSCULURALE:
Nasce dagli studi di Madeleine Leininger, infermiera ed antropologa americana. Mise in evidenza che per poter avere un’assistenza adeguata e funzionale viera la necessità di riconoscere le differenze culturali di cui una persona è portatrice e renderla per questo soggetto dell’intervento. Richiede dunque, una corretta analisi
della cultura di provenienza così da plasmare la progettazione di pratiche assistenziali idonee per ogni cultura. L'obiettivo è quindi quello di riconoscere le differenze culturali di cui una persona è portatrice. Tali diversità non sono più un fattore di difficoltà ed esclusione ma divengono uno strumento fondamentale per l'assistenza infermieristica olistica (nuovo modo di fare assistenza). Madelaine crea il modello del sole nascente che persegue l'obiettivo del benessere del paziente. Prende in considerazione i seguenti elementi del paziente: cultura, assistenza, visione del mondo, sistema di benessere folk and ethic.
LA CENTRALITÀ INFERMIERISTICA: l'infermiere diventa mediatore principale della situazione assistenziale, che comprende mediare con la persona proveniente da contesti culturali diversi attraverso il dialogo, la fiducia negoziata, la relazione senza pregiudizi, stereotipi, atteggiamenti assistenziali etnocentrici.
per giungere ad una corretta e adeguata gestione, pianificazione, erogazione e valutazione dell'assistenza. La cosa più importante è il DIALOGO, da esso nasce il sapere della differenza dell'infermiere, che si propone di raggiungere la comprensione dei fatti che appaiono strani, bizzarri, incomprensibili al nostro sguardo perché diversi rispetto a quelli che ci sono naturali / familiari. È il mediatore dell'incontro e confronto con culture diverse. IL DIAMANTE CULTURALE: per analizzare il complesso fenomeno della multiculturalità, da applicare in sanità, è necessario illustrare il concetto di diamante culturale della GRISWOLD. Secondo lei, il diamante è fatto di 4 elementi fondamentali: 1. Oggetti culturali: simboli, credenze, valori, pratiche di una certa etnia. 2. Creatori culturali: organizzazioni e sistemi che producono e distribuiscono oggetti culturali. 3. Destinatari culturali: la gente che fa esperienza della cultura.el percorso terapeutico. La cultura, intesa come insieme di valori, credenze, tradizioni e comportamenti condivisi da un gruppo sociale, influisce direttamente sulla salute delle persone. Il diagramma culturale della salute mette in evidenza l'importanza di considerare la dimensione culturale nella pratica sanitaria. Questo approccio permette di comprendere meglio le diverse esigenze di salute delle persone appartenenti a diverse culture e di garantire un accesso facilitato e funzionale ai servizi sanitari. Nel contesto sociale, la cultura viene creata ed esperita. La correlazione tra cultura e società è molto stretta. La cultura influenza le dinamiche sociali e, allo stesso tempo, la società influenza la cultura. Il diamante culturale rappresenta il presupposto per la ridefinizione dei nuovi bisogni di salute nella società multiculturale. Questo concetto mette in luce l'importanza di considerare la diversità culturale nella pianificazione e nell'erogazione dei servizi sanitari. Al centro di tutto ciò c'è la salute, che è un diritto inalienabile della persona. La salute è il cuore del sistema e l'obiettivo principale del percorso terapeutico.