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Il “modello sperato non ha la possibilità di incidere realmente sui processi
supermercato”
decisionali a causa del limite dato dal tipo di relazione tra medico e paziente che deve
essere vista come un processo di co-produzione piuttosto che di produttore/consumatore,
si è spostato l’accento dal concetto di concorrenza a quello di cooperazione,
pertanto
costruendo delle policy networks attraverso le quali i diversi professionisti possono
collaborare tenendo in conto il soggetto della cura
Sfide al consumerismo
In Italia la logica consumerista non sembra poi così tanto diffusa ed è influenzata da
fattori come l’età, l’istruzione e la gravità della malattia; si è anche preso in considerazione il
possibile effetto della diffusione di internet che crea una spaccatura tra ottimisti e pessimisti
ma non è a oggi possibile dare un risultato assoluto.
In Gran Bretagna, la sperimentazione dell’EPP non ha dato buoni risultati né in termini di
miglioramento di salute, né di risparmio di spesa, anzi può risultare dannoso
Non si nega che un cambiamento da parte dei pazienti, che vogliono essere maggiormente
l’autonomia dei medici
informati, ci sia stato, ma questo non attacca sia per la differenza
tra i pazienti che vogliono essere informati (molti) e quelli che vogliono partecipare (pochi) sia
grazie alla resilienza dei professionisti l’incorporazione
Il problema della medicina convenzionale si è risolto con
Il consumerismo organizzato non è visto come una minaccia ma come un opportunità
(fund-raising) l’impatto non è stato grande, perché i
Anche in merito al consumerismo istituzionalizzato,
reclami, anche se mettono più in soggezione i medici, sono spesso rivolti
all’organizzazione generale
Rimane aperta la questione che con l’aumento dell’istruzione le cose possano cambiare nei
prossimi anni Impatto della logica manageriale
In Italia la logica manageriale stenta ad essere dirompente a causa della corruzione e
dell’influenza della
della continua negoziazione delle decisioni tra manager e medici e
politica sui manager Sfide al managerialismo
C’è un da parte dei medici per l’impatto del managerialismo [“il controllo
forte allarme
esercitato dai manager ha fatto diminuire la qualità delle cure”]
Una nuova organizzazione dei compiti secondo mansioni suddivise in base a criteri di
efficienza sta attaccando la giurisdizione professionale, anche se in realtà in sanità si parla di
meccanismi di soft bureaucracy (rituali partecipativi, strategie della razionalità, appelli senza
scelta)
Spesso le decisioni sono negoziate tra medici e manager
In Italia l’aziendalizzazione è avvenuta in maniera discontinua e frammentata a causa del
tentativo della politica di amministrare direttamente le aziende sanitarie (processo di
downgrading)
La perdita di autonomia individuale viene recuperata con l’aumento di autonomia a livello
collettivo (dipartimenti, unità organizzative, gruppi di MMG)
La capacità maggiore o minore dei manager di influenzare le decisioni mediche dipende da:
- limiti strutturali (ad esempio le linee guida possono essere applicate alla lettera in una
UTIC ma non in una USA)
- limiti dettati dagli attori (medici pro-attivi, medici duali, medici critici)
l’incertezza e la complessità
- anche giocano un ruolo fondamentale poiché richiedono
maggiore libertà e autonomia