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Il linguaggio
Ogni evento comunicativo è la risultante di un complesso di fattori che intervengono tra loro, permettono di realizzarsi della comunicazione. Più specificatamente nell'interazione "faccia a faccia" ciascun soggetto caratterizzato dai propri riferimenti culturali, atteggiamenti dinamiche psicologiche nonché connotato dalle proprie caratteristiche fisiche, si trova ad essere coinvolto nella sua totalità psicofisica. Elemento fondamentale affinché si realizzi la comunicazione è rappresentato dalla condivisione del codice, soprattutto per ciò che riguarda il livello della condivisione dei significati. Sia Lotman sia Morin attribuiscono grande importanza allo spazio della significazione, l'uno parlando della semisfera quale spazio semiotico, l'altro definendo l'oosfera quell'insieme di simboli, idee, miti, costruiti dalle culture umane, per entrambi comunque lo spazio della significazione è.
quello spazi elettivo entro cui abitano lenostre menti. La condivisione pertanto anche di questi spazi disignificazione consente la piena realizzazione del processocomunicativo. Nella molteplicità di codici quelli che assumono unarilevanza fondamentale nell’interazione comunicativa sono quellinumerici e quelli analogici, che la specie umana utilizzaindistintamente e contemporaneamente. Il linguaggio NUMERICOè quello che rimanda a un sistema codificato di simboli eformalizzato di segni la cui relazione con il significato di cui sonoportatori è convenzionalmente stabilita dal gruppo sociale checondivide la medesima lingua. Il linguaggio ANALOGICO fariferimento a quei segnali che contengono una qualcherappresentazione o immagine del significato a cui si riferiscono.Questo tipo di linguaggio, a differenza di quello numerico chepresuppone la condivisione del sistema codificato ( la lingua, viene“agito” dal nostro corpo, in qu8anto i messaggi analogici
formattazione del testo utilizzando i seguenti tag HTML:possono essere prodotti attraverso la mimica facciale, gli atteggiamenti posturali, la gestualità, la gestione della distanza, i segni paralinguistici. Ciascun messaggio inviato attraverso i due linguaggi rappresenta un comportamento e poiché per un sistema vivente è impossibile non avere un comportamento è facilmente desumibile che è impossibile non comunicare.
In ogni comune scambio comunicativo gli individui utilizzano entrambi i linguaggi che si integrano costantemente in un gioco di reciproca complementarietà. Ciascuno di noi è in grado di emettere una quantità di segnali analogici che accompagnano e/o integrano o sostituiscono il linguaggio verbale, determinando in tal modo una comunicazione diversamente armoniosa o coerente, a seconda della circostanza e degli stati emozionali che la situazione comunicativa viene a generarsi.
Gli studi sulla comunicazione hanno evidenziato in tutti i processi comunicativi si possa operare una
distinzione tra il piano del contenuto, trasmesso dalla linguache rimanda ai concetti espressi verbalmente e quello relazionale espresso, dai segnali analogici, i quali veicolano informazioni più ampie rispetto a quello fornite attraverso l'uso del codice linguistico.
La coerenza fra i segnali emessi sui due piani rende la relazione positiva e l'attenzione si focalizza sul contenuto. Nel momento in cui si percepisce una distonia fra il piano del contenuto e quello dei segnali analogici, l'attenzione si sposta proprio sugli aspetti della relazione, si trascura il contenuto e la qualità della comunicazione si deteriora.
Appare chiaro che anche la più piccola azione comunicativa non è un semplice passaggio d'informazioni, ma rappresenta un complesso di azioni consce e inconsce che coinvolgono gli individui nella loro totalità sia a livello consapevole ma ancor più inconsapevole.
LA COMUNICAZIONE FACCIA A FACCIA
Ogni evento comunicativo
è la risultante di un complesso di fattori che interagendo tra loro permettono il realizzarsi della comunicazione. Più specificatamente nell’interazione faccia a faccia, ciascun soggetto, caratterizzato dai propri riferimenti culturali, atteggiamenti, dinamiche psicologiche, nonché, connotato delle proprie caratteristiche fisiche, si trova a essere coinvolto nella sua totalità psicofisica. In questo tipo di comunicazione il linguaggio numerico e quello analogico assumono una rilevanza notevole poiché s’integrano e si completano a vicenda, in un intrecciarsi continuo il cui esito condiziona la qualità della comunicazione. Infatti, nel momento in cui il linguaggio verbale (inteso come sistema codificato di simboli e segni prodotto da una società), si accompagna in sintonia a quello analogico (inteso come quel complesso di azioni corporee che si producono in modo più o meno inconsapevole), la dinamica della relazione si rivela
La positiva attenzione si orienta quasi esclusivamente sul piano del contenuto. Ma nel momento in cui i messaggi analogici, recepiti dal nostro sistema di controllo subcosciente, appaiono distonici rispetto al contenuto espresso verbalmente ecco che la qualità della comunicazione si deteriora perché si attivano tutti quei meccanismi psicologici per i quali l'attenzione si sposta sul piano della relazione e sulla comprensione di tali messaggi piuttosto che su quelli espressi dal codice linguistico. Appare chiara l'importanza che i messaggi analogici assumono nella comunicazione interpersonale, faccia a faccia, in considerazione del principio secondo cui ogni atto comunicativo rappresenta di fatto un comportamento e quindi ogni individuo in quanto essere vivente non può non comunicare. Infatti, anche la semplice presenza fisica in un determinato contesto, pur in assenza di qualunque forma di dialogo, di fatto rappresenta un comportamento e quindi una comunicazione.
Più analiticamente, la mimica facciale, gli atteggiamenti posturali, la gestualità, la prossemica e i segni paralinguistici, costituiscono quegli elementi del linguaggio analogico, che per la forza percettiva con cui sono ricepiti, rappresentano gli elementi di maggiore forza in una situazione comunicativa faccia a faccia. Per ciò che riguarda la mimica facciale, essa connota in modo diretto ciò che si vuole trasmettere a livello comunicativo, la faccia quindi diventa il più importante canale della nostra espressività attraverso cui si trasmettono messaggi di diversa natura e a un diverso grado di consapevolezza (pallore o rossore, difficilmente gestibile dal soggetto). Anche il modo di muoversi rappresenta una fonte di segnali analogici attraverso cui si manifestano i propri stati emotivi e i tratti della personalità. Per quanto la struttura corporea sia frutto del patrimonio genetico, è pur vero che il corpo stesso è modellato.dall'uso che ne facciamo e dalle posture che più frequentemente assumiamo. Un altro importante veicolo della comunicazione analogica è costituito dalla gestualità che in particolare per i popoli mediterranei rappresenta un elemento di supporto e rinforzo del linguaggio verbale con il quale agire in forte interconnessione e sintonia. La gestione dello spazio inoltre incide in modo sostanziale in tutti i processi comunicativi, giacché la distanza che s'interpone con gli interlocutori è esplicativa in base al tipo di comunicazione che s'intende condurre. Secondo la scienza della prossemica le sfere dello spazio (intima, personale, sociale, pubblica) vengono gestite da ciascun individuo in relazione ai contesti comunicativi in cui si è coinvolto e in base agli scopi che ci si prefigge, quindi una pur se limitata violazione di tali limiti può essere percepita come sorta di violenza o minaccia attivando pertanto nel soggetto dei
Meccanismi reattivi sia psicologico sia cosciente. Pari importanza assumono i segni paralinguistici, attraverso cui si attua l'espressività verbale umana, in larga parte in modo inconsapevole, ma comunque sempre in maniera conforme alle situazioni comunicative. Il piano delle relazioni, in un'azione comunicativa interpersonale, è dunque attivato dai messaggi analogici che in larga parte rappresentano il linguaggio delle nostre emozioni, che sia a livello personale e sociale, occupano una dimensione centrale nei processi di significazione comunicativa. Pur se basate su meccanismi fisiologici innati, le emozioni assumono una dimensione sociale in quanto sono incapsulate all'interno di una serie di schemi a valenza normativa che ne condizionano e ne regolano la grammatica espressiva. In questo senso quindi rappresentano il motore di ogni comportamento umano e di conseguenza di ogni azione comunicativa.
CONOSCENZA SOCIALE
L'organizzazione della conoscenza osservata
Dalla prospettiva delle rappresentazioni sociali, si rimanda alla concezione culturalista della conoscenza secondo cui i sistemi simbolici di cui gli esseri umani si servono per elaborare e scambiare conoscenze sono già presenti nell'ambiente sociale perché costituiscono la cultura condivisa e il linguaggio. Lo sviluppo della mente non può non essere immaginato, calato all'interno del sistema di simboli e significati condivisi da una certa comunità culturalmente definita. Non è possibile immaginare una mente senza una cultura di riferimento, la quale modella le menti degli individui che a loro volta la utilizzano e ridefiniscono tutte le volte in cui devono dare significato alla realtà che li circonda. La realtà sociale è il risultato dell'interazione tra il dato fenomenico, l'azione del soggetto e le categorie concettuali utilizzate per interpretarla e darle un senso. Conoscere il mondo significa intervenire su di esso.
anche solo attraverso l'azione del conoscere, per ricondurlo all'interno di costrutti mentali la cui origine è appunto prevalentemente sociale. E' ciò che conta non è tanto che le conoscenze contengono la verità, quanto piuttosto che la nostra conoscenza sia in linea con il senso comune, con quell'insieme di certezze tacite e indubitabili che ciascun elemento condivida con i suoi simili. Ciascun individuo quindi, nel momento in cui condivide con il gruppo di appartenenza, simboli, segni e significati che altri prima di lui hanno condiviso, trova una sorta comune di facilitatore cognitivo, una strategia attraverso cui la realtà viene semplificata e quindi facilmente comprensibile. COMUNICAZIONE E CONOSCENZA La comunicazione non è una semplice trasmissione d'informazioni, bensì è un'azione complessa e dinamica.