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BUONE PRATICHE CONTRO L’INDEBITAMENTO

MONEY TUTORING (BOLOGNA)

Il money tutoring è un laboratorio esperienziale sull’uso consapevole del denaro e d’educazione al risparmio.

Gli individui che possono partecipare a questo progetto sono soggetti/famiglie in condizione di povertà o in

gravi situazioni di sovraindebitamneto. Sono soggetto che ricevono aiuti dal comune e che quindi hanno la

possibilità (non l’obbligo) di poter partecipare a questo laboratorio.

Questo laboratorio ha lo scopo di dare un aiuto economico alle famiglie e di offrire sostegno nell’utilizzare al

meglio il fondo assegnato → Obiettivo di prevenzione ed educazione all’uso del denaro.

Temi del laboratorio:

Percorso di consapevolezza sull’uso del denaro:

b) Rapporto con il denaro: soggetti che spendono con più facilità e chi con meno.

c) Rapporto immaginario con il denaro: che immagine si ha del denaro e come ci qualifica (cioè come i

beni di seconda necessità/superflui ci facciano vedere in modo migliore all’esterno).

d) Famiglia di origine e il denaro: come si è stati educati fin da bambini, chi ha ricevuto la paghetta da

bambino sarà più responsabile nella spesa del proprio denaro, ne farà un uso più consapevole.

Strumenti utili alla gestione delle entrate e delle uscite:

a) Bilancio personale/familiare: segnare quanto denaro si ha e si spende, utile per avere un quadro

generale delle spese che si hanno.

b) Individuazione delle spese necessarie e indispensabili: fare una lista dei beni di prima importanza e

quelli di seconda importanza che possono essere acquistati successivamente.

c) Suddivisione delle spese: suddividere le spese primarie da quelle secondarie.

Individuazione degli strumenti per la gestione di risparmi e consumi:

a) Analisi dei consumi.

b) Analisi del risparmio e suggerimenti.

- Informazioni sul funzionamento di banche e finanziamenti:

a) Apertura di conto corrente e di estratto conto.

b) Lettura e interpretazione dell’estratto conto.

c) Funzionamento e utilizzo di bancomat e carte di credito.

d) Informazioni su finanziamenti e mutui.

SOCIAL CARD (TORINO)

La social card è uno strumento sperimentale di sostegno alle famiglie con un reddito basso, introdotta nel

periodo di presidenza del consiglio di Mario Monti (2012) in dodici città italiane attraverso i comuni, tra cui

Torino. → Non per famiglie sovraindebitate. un progetto di sostegno al consumo.

→È

La social card consiste in una carta prepagata sulla quale ogni due mesi viene accreditato un importo

variabile, calcolato in base al numero e all’età dei membri del nucleo familiare ed ha il vincolo di poter essere

utilizzata esclusivamente per l’acquisto di beni alimentari nei punti vendita che hanno aderito all’iniziativa e

per il pagamento delle bollette: in questo modo si vuole evitare che il denaro non sia speso per necessità di

primaria importanza.

Limitazioni:

• Utilizzabile solo in punti vendita attrezzati per il pagamento con carte.

• Acquisto solo di beni alimentari o per pagare le bollette.

I soggetti che avevano l’accesso alla social card erano obbligati a seguire il progetto “Ora facciamo i conti

“progetto composto da 6 sedute obbligatorie e dove se il soggetto non si presentava perdeva il possesso di

utilizzo della carta.

Il progetto “Ora facciamo i conti”, realizzato dall’associazione ActionAid in collaborazione con PerMicroLab,

con il sostegno della fondazione CRT e del Comune di Torino è rivolto ai beneficiari della nuova carta acquisti

(c.d. social card) con l’obiettivo di fornire degli strumenti utili per la gestione del bilancio familiare e del

reddito che ciascun nucleo ha a disposizione. Il progetto durava i primi due mesi in cui le famigli ricevevano

la social card.

La criticità del progetto era appunto l’obbligo al seguire il corso, un’obbligazione è una restrizione alla libertà

dell’individuo, principio molto importante nella società moderna. L’obbligo può essere anche

controproducente, portando il soggetto a comportarsi in maniera esattamente opposta a quanto gli veniva

enunciato.

Inoltre questa obbligazione metteva in risalto le differenze sociali, mettendo in risalto la popolazione di serie

B, i quali erano soggetti ad aiuti finanziari, e A quelli di serie a non soggetti ad aiuti finanziari liberi di spendere

il denaro a proprio piacere.

Tematiche degli incontri:

Le tematiche trattate nell’arco dei sei incontri riguardano principalmente l’economia domestica e la gestione

delle spese: elemento cardine è il registro delle spese o bilancio familiare nel quale segnare tutte le entrate

e uscite al fine di aver presente a fine mese quali siano i principali costi e poter valutare dove risparmiare e

in che modo. Un altro argomento oggetto di considerazione fa riferimento alla scelta delle migliori tariffe per

le bollette, allo stesso modo si riflette sugli strumenti finanziari e sui rischi connessi ad un loro uso poco

consapevole.

Ogni soggetto doveva portare a fine settimana il prospetto/bilancio delle spese fatte, argomento che poi

andava letto e discusso davanti agli altri. → Attività che noceva sulla privacy del singolo e che creava una

certa competizione tra chi partecipava.

Supporto:

Per completare il quadro di informazione finanziaria offerta dal percorso, vengono anche illustrati gli

strumenti finanziari e spiegate le opportunità del micro-credito, con il supporto del partner PerMicroLab. Ai

partecipanti è anche stato proposto di costituire una comunità autofinanziata, grazie alla collaborazione con

ACAF Italia.

L’ACAF sono comunità di individui che decidono di mettere a fondo perduto una piccola parte di denaro che

sarà utile, alla stessa comunità, in occasioni future di difficoltà finanziaria. La somma viene usata per I soggetti

che sono a rischio di sovraindebitamneto, questi chiedono i soldi alla comunità per pagare l’intero debito e

ne aprono uno nuovo con la società ma condizioni per la restituzione molto più morbide.

Come è stata usata al social card?

È stata usata si per i fini previsti dall’intero progetto ma anche per molti altri, si ha avuto un uso improprio

dei finanziamenti.

a) Non si è avuta una ricaduta sull’economia locale (sperata dal progetto), ovvero non venivano

comprati beni nella piccola distribuzione, negozi locali, ma gli acquisti perché più economici venivano

fatti nella grande distribuzione, supermercati, e soprattutto su prodotti non sempre di provenienza

locale o nazionale.

b) I valori contano più della ragionevolezza: si realizzarono dei mercati di scambi nella grande

distribuzione, ovvero una sorta di baratto tra vari soggetti. Chi con la social card acquistava beni

alimentari per soggetti che in cambio gli compravano beni di seconda necessita. → Fregano il sistema,

perché no si sa cosa realmente abbia comprato il soggetto con quei soldi. I beni secondari sono più

attraenti di quelli primari.

C’è stato anche un sotto utilizzo della social card, questo perché essendo una carte facilmente riconoscibile

rendeva identificabile i soggetti in povertà, che vergognandosi non la usava per non rischiare che gli altri lo

vedessero.

È giusto controllare l’uso di questi strumenti? Si ha difficoltà a dare un adefinizione, questo perché i

beni che si dividono tra:

i. Beni di sopravvivenza (bisogni base).

ii. Beni di appartenenza (beni di secondo livello, paniere ISTAT, beni per l’inclusione

nella società).

Sono differenti da persona a persona. No si può definire cosa sia di primaria importanza per l’individuo perché

ciò che lo è per lui non lo è per altri.

IL PREVALERE DELLA FINANZA SULL'ECONOMIA REALE: il

finanzicapitalismo e il denaro-incertezza

Denaro segno, razionalità, interesse: a partire dalla modernità il denaro diventa codice del mercato e si

separa dagli aspetti emotivi delle relazioni di scambio. gli attori dello scambio si collocano in uno spazio di

indifferenza in cui la soggettività perde di valore. Una sordità emotiva cioè una penalizzazione dei sentimenti

e delle emozioni connesse alle relazioni impersonali. La neutralità del denaro moderno lascia spazi

unicamente ad una fredda razionalità. ci sono stati casi di boicottaggio che a volte non sono funzionali ai

nostri interessi ma solo funzionale alla nostra etica. Un esempio potrebbe essere non usare prodotti realizzati

tramite lo sfruttamento dei bambini.

Positività dell'interesse economico individuale: eliminazione delle emozioni dello scambio monetario e

l'affermazione della razionalità promuove L'ascesa dell'interesse individuale come movente prevalente o

addirittura unico delle persone. L'interesse economico individuale assume una funzione positiva sia per gli

individui che lo esprimono sia per la società nel suo complesso. Perché? L'interesse individuale diventa la

motivazione degli individui all'interno della società moderna.

Negatività delle "passioni": l'interesse, basato sul calcolo razionale, rende gli individui civili, industriali,

disponibili ed onesti e garantisce alla società all'ordine che le permette di mantenersi E svilupparsi.

l'interesse si contrappone alle passioni che vengono considerate distruttive per la società. Dove prevalgono

le emozioni c'è conflitto perché sono poco governabile. scorporando le emozioni e le relazioni sociali, le

passioni e le simpatie si è una società che può sviluppare in maniera armoniosa e può crescere meglio.

Dalla modernità alla società attuale: e le motivazioni della crisi sono stati la Cattiva distribuzione delle risorse

sociali e la acquisivita` illusoria. L'Acquisività e` poter arrivare agli scopi che ciascuno di noi si propone.

Illusoria perché dovrebbe essere quella che si basa sul paniere aperto. Questo processo di sviluppo che

dovrebbe basarsi sul merito, funziona veramente così e non permette a tutti di raggiungere i propri obiettivi.

Dal capitalismo industriale al capitalismo finanziario: la sfera economica subito delle profonde trasformazioni

che si sono trasformati in una seconda scorporazione.

La seconda scorporazione: la modernità aveva scorporato la sfera economica, con essa il denaro, nella società

e della cultura. la postmodernità scorpora le sfera finanziaria della sfera economica reale, dando luogo a

quello che Gallino ha chiamato il finanzcapitalismo. Il finanzcapitalismo prevede prevalenza del capitalismo

finanziario sul capitalismo produttivo.

Dal lavoro come vocazione alla sete di denaro: l'imprenditore non deve aver

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A.A. 2018-2019
32 pagine
4 download
SSD Scienze politiche e sociali SPS/07 Sociologia generale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher MorenaD di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Sociologia del denaro e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Torino o del prof Martinengo Maria Cristina.