Anteprima
Vedrai una selezione di 10 pagine su 105
Sociologia del cambiamento nell'era digitale completa Pag. 1 Sociologia del cambiamento nell'era digitale completa Pag. 2
Anteprima di 10 pagg. su 105.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Sociologia del cambiamento nell'era digitale completa Pag. 6
Anteprima di 10 pagg. su 105.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Sociologia del cambiamento nell'era digitale completa Pag. 11
Anteprima di 10 pagg. su 105.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Sociologia del cambiamento nell'era digitale completa Pag. 16
Anteprima di 10 pagg. su 105.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Sociologia del cambiamento nell'era digitale completa Pag. 21
Anteprima di 10 pagg. su 105.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Sociologia del cambiamento nell'era digitale completa Pag. 26
Anteprima di 10 pagg. su 105.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Sociologia del cambiamento nell'era digitale completa Pag. 31
Anteprima di 10 pagg. su 105.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Sociologia del cambiamento nell'era digitale completa Pag. 36
Anteprima di 10 pagg. su 105.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Sociologia del cambiamento nell'era digitale completa Pag. 41
1 su 105
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

RISO E DISAPPROVAZIONE SOCIALE

Il filosofo Henri Bergson, scrisse un saggio sul riso (risata) che gli consentì di vincere il

Nobel per la letteratura del 1928. Secondo Bergson, il riso ha a che fare con tutto ciò

che è umano e basta (nulla fa ridere di un paesaggio naturale), perché la funzione del

riso è proprio quella sociale.

Ma il riso può essere anche soggettivamente negativo, perché può interessare un

nostro comportamento fuori dagli schemi della società ci UMILIA

Il riso non è voluto, ma è un meccanismo che si mette in moto da solo.

DAL PANOPTICON AL GRANDE FRATELLO

Quando si parla di controllo sociale, si pensa al

Panopticon, un modello di carcere ideato

da Jeremy Bentham. Una struttura

circolare con al centro una torre di

controllo, il cui concetto è controllare tutti

ma senza poter far capire chi viene

controllato in quel momento. Il nome

Panopticon deriva da Argo Panoptes, un mostro della mitologia greca che

aveva tanti occhi.

L’idea del carcere fu la prima, ma questo modello è facilmente applicabile in altri

contesti come ospedali, scuole e fabbriche.

Secondo Bentham il Panopticon aveva anche una funzione educativa e non solo

detentiva, l’isolamento e il continuo controllo avrebbero modificato il

comportamento e avrebbero mantenuto l’ordine laboratorio

comportamentale.

Michael Foucault riprende il concetto di rieducazione attraverso l’auto-

disciplina e prende il Panopticon specchio della società contemporanea, nella

quale tutti siamo controllati e simbolicamente isolati dagli altri 

individualismo

Il modello di Bentham ha ispirato anche scrittori come Orwell, in “1984” nel quale

tutto è controllato da un Big Brother, che non si vede ma lui sa e vede tutto poi

divenuto Reality Show

Il modello di Betham ha ispirato anche carceri in Italia a Ventotene, il carcere di

Santo Stefano (1790)

Gruppo dei pari:

Bambine selettivi come amicizie, che parla di fatti soggettivi (gossip)

 Bambini parlano di fatti oggettivi

Capitolo 5 - conformisti, devianti e vittime

Il conformismo (5.1)

Il conformismo è l’adesione consapevole o no a valori, norme e comportamenti

predominanti nel gruppo, cioè l’individuo si adegua alla maggioranza perché

rappresenta la soluzione più semplice anche se non si è d’accordo con il fatto. Le

tipologie di conformismo sono: modificare il proprio comportamento in base agli

altri, sottomettersi all’autorità e farsi condizionare dall’ambiente sociale.

Solomon Asch - (influenza del gruppo)

 psicologia sociale: 8 soggetti di

cui 7 complici dei ricercatori e 1

ignaro di tutto. Vengono fatte

vedere le linee e i soggetti

dovevano dire a quale delle 3 linee

(a, b, c) assomigliava la linea

isolata. Inizialmente i soggetti

rispondevano giusto, ma quando i 7

complici cominciavano a rispondere

diversamente anche il soggetto

dell’esperimento almeno una volta

cambiava idea influenza del

gruppo il conformismo riduce le

decisioni, ma aumenta la socializzazione

Stanley Milgram – (obbedienza all’autorità)

 partendo da riflessioni circa la volontà dei

soldati nazisti per ciò che fecero nella 2°

guerra mondiale, Milgram sottopose diversi tester

a questo esperimento:

Il ricercatore (v) ordina al soggetto (l - insegnante)

di punire con scosse elettriche, che quest'ultimo

crede siano dolorose, un altro soggetto (s - allievo),

che in realtà è un attore e complice. Molti soggetti

hanno continuato a dare scosse elettriche

nonostante le suppliche di misericordia da parte

degli attori.

Secondo Milgram il conformismo fa compiere al

soggetto azione contrarie alla sua volontà,

azioni che possono essere anche dannose.

Nessuno dei 40 soggetti sottoposti al test

rifiutò di “liberare” l’allievo quando chiedeva

pietà. tutti i tester sottoposti a test di personalità risultarono normali.

Cosa può spingerci a compiere tali azioni? L’estrema disponibilità ad obbedire

all’autorità, anche per cittadini educati alla democrazia.

Cosa cambia tra conformismo e obbedienza? L’obbedienza descrive l’azione di un

soggetto che accetta il volere della società, mentre chi si conforma agisce in accordo

con i suoi simili

Ron Jones (third wave)

 nel 1967 Ron Jone un

professore americano,

per spiegare agli

studenti come sia nato il

nazismo, crea un

esperimento chiamato

“third wave” che mirava

ad eliminare la

democrazia

Zia e imporre disciplina.

Il primo giorno insegnò

a muoversi e

camminare, poi a salutare, successivamente diede dei ruoli e nuove regole e

notò che la classe era più attenta e produttiva del solito. Il quarto giorno,

preoccupato, fa terminare l’esperimento non prima di aver avvisati gli studenti

di una volontà di potere che sarebbe stata comunicata domani sulle tv. Questo

esperimento prova la facilità di manipolazione di un gruppo di persone in cerca

di un leader

Philip Zimbardo (influenza dell’ambiente)

Secondo zimbardo gli individui facenti parte di un gruppo tendono a perdere l’identità

personale e il loro senso di responsabilità, generando reazioni antisociali dettate

dall’istinto, solo così si potevano spiegare le atrocità naziste.

Zimbardo fece uno studio esperimento carcerario per verificare i cambiamenti di

comportamenti in base all’ambiente da parte di guardie e prigionieri. L’essere vestiti

uguali (tra i due gruppi), li portava a perdere l’autocontrollo ma aumentava l’identità

di gruppo. Al termine dell’esperimento le sofferenze non risparmiarono né guardie né

prigionieri.

Con il termine “effetto lucifero” zimbardo si riferisce alla capacità dell’uomo di passare

dal bene al male.

Le tre sfere di influenza considerate sono: persona, situazione e sistema.

Latanè e Darley (influenza sul gruppo)

 sono i primi a studiare l’effetto

spettatore, partendo da una storia di una

donna uccisa a ny e dei 38 testimoni

nessuna era accorsa in suo aiuto neanche

chiamando la polizia.

La spiegazione di questo comportamento si

basa su:

1. Ignoranza pluralistica: in un nuovo

ambiente tendiamo ad adeguarci al

comportamento degli altri, e se nessuno compie un’azione, anche il singolo

decide di fare lo spettatore

2. Differenziazione delle responsabilità: si tende a non assumersi

responsabilità per un’azione quando sono presenti altri che potrebbero

prendersel

Capitolo 5 – Conformisti, devianti, vittime

Devianza e devianti (5.2)

I comportamenti vanno dal conformismo totale alla devianza

Conformismo totale la scuola islamica pretende il conformismo totale

 Devianza fallimento della socializzazione, comportamento che si discosta alle

 norme, qualunque cosa che si discosta dalla media mancanza di obbedienza

alle norme

Robert Merton continuum tra conformità e devianza, definisce l’accettazione un

mix tra “mete culturali approvate” es. successo economico e i “mezzi per

arrivarci” es. lavoro.

Merton individua 4 tipi di devianza:

Innovazione: non accetta le mete ma non i mezzi Ladro

 Ritualismo: accettazione dei mezzi in modo maniacale senza raggiungere la

 meta burocrate che segue alla lettera le regole

Rinuncia: non segue né mete né mezzi: emarginato sociale/alcolizzato/drogato

 Ribellione: rifiutano mezzi e mete per averne di nuovi rivoluzionari, che

 sviluppano ideologie

È difficile identificare la devianza, perché viene considerata solo quando viene

scoperta scandali, prima dell’esplosione dello scandalo la persona era normalissima

e in linea con le norme.

DEVIANTI:

Cesare Lombroso (1876) “L’uomo delinquente”, padre della criminologia, pensa

che le cause della devianza siano biologiche (criminale per nascita).

Grazie allo studio nelle carceri, misurando la fisionomia e i caratteri del volto

e del corpo dei vari tipi di delinquenti, trova nell’aspetto esteriore una

manifestazione del comportamento interiore criminale per nascita.

Secondo Lombroso, l’inclinazione ad un crimine è ereditaria e può essere

curata solo con terapia solo nell’ultima parte della sua vita sosterrà che i

fattori ambientali, educativi e sociali intaccano le azioni future dell’uomo.

Labeling Theory : Secondo Howard Becker, il problema della devianza nasce dalla

società (c’è qualcosa che non va nella società):

Norme indicano i comportamenti da tenere e non tenere in determinate

 situazioni, se un comportamento è deviante o no dipende da sé la norma è stata

violata. Colui che si presume abbia violato una norma: outsider che può

ritenere la sua “condanna” un’ingiustizia perché vede la norma come sbagliata,

ma varia da caso a caso (uno che beve tanto è diverso da un omicida). 

problema delle norme:

1. sono fatte da piccoli gruppi, e tutti gli altri devono accettarle

anche se in disaccordo (norme degli adulti sui bambini)

DIFFERENZE DI POTERE

Le norme possono essere sia decretate formalmente (leggi scritte) che convenzioni

della società (tradizioni).

Secondo Becker è la società che crea la devianza, istituendo le norme la cui

infrazione costituisce devianza, attribuendo ai violatori di norme il nome di

outsider.

La devianza è creata dalla reazione delle persone a particolari tipi di

comportamento e dal processo di etichettamento di questi comportamenti

come devianti.

Il senso di ingiustizia che nasce dai disaccordi che le norme fanno nascere, può

creare carriere delinquenziali e subculture devianti.

Distinzione tra atto deviante e soggetto che lo compie Papa “aborto è

peccato ma chi lo pratica si può confessare”

ANTIPSICHIATRIA

Movimento che sostiene la malattia mentale come scelta dell’individuo in risposta

alle contraddizioni vissute nella società Non malattia mentale (Cooper e Laing)

In Italia, Legge Basaglia (1978) chiusura manicomiFranco Basaglia sostiene

che “la follia è umana come la ragione, allora perché condanniamo la follia e

accettiamo la ragione?” distinzione tra normalità e devianza cade.

Basaglia era direttore al manicomio di Gorizia malati e incarcerati vivevano

in modo uguale, Basaglia allora:

introduce specchi e comodini

Dettagli
A.A. 2018-2019
105 pagine
SSD Scienze politiche e sociali SPS/12 Sociologia giuridica, della devianza e mutamento sociale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher fallerinialessandro di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Sociologia del cambiamento nell'era digitale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Libera Università di Lingue e Comunicazione (IULM) o del prof Scramaglia Rosantonietta.