Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
RISO E DISAPPROVAZIONE SOCIALE
Il filosofo Henri Bergson, scrisse un saggio sul riso (risata) che gli consentì di vincere il
Nobel per la letteratura del 1928. Secondo Bergson, il riso ha a che fare con tutto ciò
che è umano e basta (nulla fa ridere di un paesaggio naturale), perché la funzione del
riso è proprio quella sociale.
Ma il riso può essere anche soggettivamente negativo, perché può interessare un
nostro comportamento fuori dagli schemi della società ci UMILIA
Il riso non è voluto, ma è un meccanismo che si mette in moto da solo.
DAL PANOPTICON AL GRANDE FRATELLO
Quando si parla di controllo sociale, si pensa al
Panopticon, un modello di carcere ideato
da Jeremy Bentham. Una struttura
circolare con al centro una torre di
controllo, il cui concetto è controllare tutti
ma senza poter far capire chi viene
controllato in quel momento. Il nome
Panopticon deriva da Argo Panoptes, un mostro della mitologia greca che
aveva tanti occhi.
L’idea del carcere fu la prima, ma questo modello è facilmente applicabile in altri
contesti come ospedali, scuole e fabbriche.
Secondo Bentham il Panopticon aveva anche una funzione educativa e non solo
detentiva, l’isolamento e il continuo controllo avrebbero modificato il
comportamento e avrebbero mantenuto l’ordine laboratorio
comportamentale.
Michael Foucault riprende il concetto di rieducazione attraverso l’auto-
disciplina e prende il Panopticon specchio della società contemporanea, nella
quale tutti siamo controllati e simbolicamente isolati dagli altri
individualismo
Il modello di Bentham ha ispirato anche scrittori come Orwell, in “1984” nel quale
tutto è controllato da un Big Brother, che non si vede ma lui sa e vede tutto poi
divenuto Reality Show
Il modello di Betham ha ispirato anche carceri in Italia a Ventotene, il carcere di
Santo Stefano (1790)
Gruppo dei pari:
Bambine selettivi come amicizie, che parla di fatti soggettivi (gossip)
Bambini parlano di fatti oggettivi
Capitolo 5 - conformisti, devianti e vittime
Il conformismo (5.1)
Il conformismo è l’adesione consapevole o no a valori, norme e comportamenti
predominanti nel gruppo, cioè l’individuo si adegua alla maggioranza perché
rappresenta la soluzione più semplice anche se non si è d’accordo con il fatto. Le
tipologie di conformismo sono: modificare il proprio comportamento in base agli
altri, sottomettersi all’autorità e farsi condizionare dall’ambiente sociale.
Solomon Asch - (influenza del gruppo)
psicologia sociale: 8 soggetti di
cui 7 complici dei ricercatori e 1
ignaro di tutto. Vengono fatte
vedere le linee e i soggetti
dovevano dire a quale delle 3 linee
(a, b, c) assomigliava la linea
isolata. Inizialmente i soggetti
rispondevano giusto, ma quando i 7
complici cominciavano a rispondere
diversamente anche il soggetto
dell’esperimento almeno una volta
cambiava idea influenza del
gruppo il conformismo riduce le
decisioni, ma aumenta la socializzazione
Stanley Milgram – (obbedienza all’autorità)
partendo da riflessioni circa la volontà dei
soldati nazisti per ciò che fecero nella 2°
guerra mondiale, Milgram sottopose diversi tester
a questo esperimento:
Il ricercatore (v) ordina al soggetto (l - insegnante)
di punire con scosse elettriche, che quest'ultimo
crede siano dolorose, un altro soggetto (s - allievo),
che in realtà è un attore e complice. Molti soggetti
hanno continuato a dare scosse elettriche
nonostante le suppliche di misericordia da parte
degli attori.
Secondo Milgram il conformismo fa compiere al
soggetto azione contrarie alla sua volontà,
azioni che possono essere anche dannose.
Nessuno dei 40 soggetti sottoposti al test
rifiutò di “liberare” l’allievo quando chiedeva
pietà. tutti i tester sottoposti a test di personalità risultarono normali.
Cosa può spingerci a compiere tali azioni? L’estrema disponibilità ad obbedire
all’autorità, anche per cittadini educati alla democrazia.
Cosa cambia tra conformismo e obbedienza? L’obbedienza descrive l’azione di un
soggetto che accetta il volere della società, mentre chi si conforma agisce in accordo
con i suoi simili
Ron Jones (third wave)
nel 1967 Ron Jone un
professore americano,
per spiegare agli
studenti come sia nato il
nazismo, crea un
esperimento chiamato
“third wave” che mirava
ad eliminare la
democrazia
Zia e imporre disciplina.
Il primo giorno insegnò
a muoversi e
camminare, poi a salutare, successivamente diede dei ruoli e nuove regole e
notò che la classe era più attenta e produttiva del solito. Il quarto giorno,
preoccupato, fa terminare l’esperimento non prima di aver avvisati gli studenti
di una volontà di potere che sarebbe stata comunicata domani sulle tv. Questo
esperimento prova la facilità di manipolazione di un gruppo di persone in cerca
di un leader
Philip Zimbardo (influenza dell’ambiente)
Secondo zimbardo gli individui facenti parte di un gruppo tendono a perdere l’identità
personale e il loro senso di responsabilità, generando reazioni antisociali dettate
dall’istinto, solo così si potevano spiegare le atrocità naziste.
Zimbardo fece uno studio esperimento carcerario per verificare i cambiamenti di
comportamenti in base all’ambiente da parte di guardie e prigionieri. L’essere vestiti
uguali (tra i due gruppi), li portava a perdere l’autocontrollo ma aumentava l’identità
di gruppo. Al termine dell’esperimento le sofferenze non risparmiarono né guardie né
prigionieri.
Con il termine “effetto lucifero” zimbardo si riferisce alla capacità dell’uomo di passare
dal bene al male.
Le tre sfere di influenza considerate sono: persona, situazione e sistema.
Latanè e Darley (influenza sul gruppo)
sono i primi a studiare l’effetto
spettatore, partendo da una storia di una
donna uccisa a ny e dei 38 testimoni
nessuna era accorsa in suo aiuto neanche
chiamando la polizia.
La spiegazione di questo comportamento si
basa su:
1. Ignoranza pluralistica: in un nuovo
ambiente tendiamo ad adeguarci al
comportamento degli altri, e se nessuno compie un’azione, anche il singolo
decide di fare lo spettatore
2. Differenziazione delle responsabilità: si tende a non assumersi
responsabilità per un’azione quando sono presenti altri che potrebbero
prendersel
Capitolo 5 – Conformisti, devianti, vittime
Devianza e devianti (5.2)
I comportamenti vanno dal conformismo totale alla devianza
Conformismo totale la scuola islamica pretende il conformismo totale
Devianza fallimento della socializzazione, comportamento che si discosta alle
norme, qualunque cosa che si discosta dalla media mancanza di obbedienza
alle norme
Robert Merton continuum tra conformità e devianza, definisce l’accettazione un
mix tra “mete culturali approvate” es. successo economico e i “mezzi per
arrivarci” es. lavoro.
Merton individua 4 tipi di devianza:
Innovazione: non accetta le mete ma non i mezzi Ladro
Ritualismo: accettazione dei mezzi in modo maniacale senza raggiungere la
meta burocrate che segue alla lettera le regole
Rinuncia: non segue né mete né mezzi: emarginato sociale/alcolizzato/drogato
Ribellione: rifiutano mezzi e mete per averne di nuovi rivoluzionari, che
sviluppano ideologie
È difficile identificare la devianza, perché viene considerata solo quando viene
scoperta scandali, prima dell’esplosione dello scandalo la persona era normalissima
e in linea con le norme.
DEVIANTI:
Cesare Lombroso (1876) “L’uomo delinquente”, padre della criminologia, pensa
che le cause della devianza siano biologiche (criminale per nascita).
Grazie allo studio nelle carceri, misurando la fisionomia e i caratteri del volto
e del corpo dei vari tipi di delinquenti, trova nell’aspetto esteriore una
manifestazione del comportamento interiore criminale per nascita.
Secondo Lombroso, l’inclinazione ad un crimine è ereditaria e può essere
curata solo con terapia solo nell’ultima parte della sua vita sosterrà che i
fattori ambientali, educativi e sociali intaccano le azioni future dell’uomo.
Labeling Theory : Secondo Howard Becker, il problema della devianza nasce dalla
società (c’è qualcosa che non va nella società):
Norme indicano i comportamenti da tenere e non tenere in determinate
situazioni, se un comportamento è deviante o no dipende da sé la norma è stata
violata. Colui che si presume abbia violato una norma: outsider che può
ritenere la sua “condanna” un’ingiustizia perché vede la norma come sbagliata,
ma varia da caso a caso (uno che beve tanto è diverso da un omicida).
problema delle norme:
1. sono fatte da piccoli gruppi, e tutti gli altri devono accettarle
anche se in disaccordo (norme degli adulti sui bambini)
DIFFERENZE DI POTERE
Le norme possono essere sia decretate formalmente (leggi scritte) che convenzioni
della società (tradizioni).
Secondo Becker è la società che crea la devianza, istituendo le norme la cui
infrazione costituisce devianza, attribuendo ai violatori di norme il nome di
outsider.
La devianza è creata dalla reazione delle persone a particolari tipi di
comportamento e dal processo di etichettamento di questi comportamenti
come devianti.
Il senso di ingiustizia che nasce dai disaccordi che le norme fanno nascere, può
creare carriere delinquenziali e subculture devianti.
Distinzione tra atto deviante e soggetto che lo compie Papa “aborto è
peccato ma chi lo pratica si può confessare”
ANTIPSICHIATRIA
Movimento che sostiene la malattia mentale come scelta dell’individuo in risposta
alle contraddizioni vissute nella società Non malattia mentale (Cooper e Laing)
In Italia, Legge Basaglia (1978) chiusura manicomiFranco Basaglia sostiene
che “la follia è umana come la ragione, allora perché condanniamo la follia e
accettiamo la ragione?” distinzione tra normalità e devianza cade.
Basaglia era direttore al manicomio di Gorizia malati e incarcerati vivevano
in modo uguale, Basaglia allora:
introduce specchi e comodini