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JATI JATI
Centro
JATI JATI
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Per comprendere al meglio la relazione centro-periferia, è necessario partire dalla storia dell’Antica
India:
Nell’Antica India la relazione centro-periferia era distinta in base all’aspetto religioso
• Nella civiltà indiana erano presenti diverse collettività.
•
Nel corso della storia tutte queste varietà non si sono unite tra di loro, ma hanno formato una serie
di reti a carattere rituale.
Anche se si mette in risalto il concetto di “rituale”, questo non vuol dire che non si mette in secondo
piano il concetto di “potere sovrano”. Infatti, siccome l’autorità simbolica del Re derivava dalla
visione religiosa bramanica, il Re era legittimato dal punto di vista religioso.
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La dimensione organizzativa spesso viene paragonata all’Europa medievale perché l’India è
costituita da un Centro forte di potere e da varie realtà distinte presenti nella Periferia (come si
vede nell’immagine soprastante).
Si può quindi affermare che la società indiana è caratterizzata da un sistema di reti che comporta
la presenza di una sovranità frammentata/frazionata.
Il fatto che ci sia una sovranità frammentata, da una parte può creare dei problemi, dall’altra parte
invece crea un aspetto positivo e interessante. Infatti il Centro, grazie ai tre principi visti prima
(pragmatismo, atteggiamento accomodante, bassa ideologizzazione), riesce a comunicare e a
rapportarsi con le varie realtà locali.
Il rapporto centro-periferia venne visto meglio soprattutto dopo l’indipendenza indiana perché essa
comportò la nascita di movimenti a carattere locale che spingevano verso una maggiore
autonomia e verso l’accumulo di maggiori risorse.
La capacità del Centro fu quindi quella di riuscire a rispondere a tutte queste esigenze.
La legittimazione del potere
In India la modalità di legittimazione del potere si rifà alla concezione del Dharma (cioè si rifà a
quello che è coerente con l’ordine dell’universo, ovvero la verità e la giustizia).
Il re per poter governare:
Deve agire nella sfera del Dharma (seguendo valori come la giustizia e la verità);
• Deve ascoltare i sudditi;
• Deve essere accettato dai sudditi.
•
La legittimazione del potere si basa su due valori sacri “indù”: la Purezza e le Aspettative.
Il concetto di purezza: implica che il sovrano deve provenire da una delle caste pure
• (inizialmente la casta più pura era quella dei Bramini, ma poi è diventata la casta dei Kshatriya
in quanto è la casta dei governanti).
Le aspettative: sono l’aspetto interessante della società indiana in quanto i sovrani, una volta
• che salgono al governo, devono poter rispondere alle esigenze e deve soprattuto mantenere le
promesse fatte inizialmente.
L’India premoderna e l’evoluzione delle caste
Il sistema delle caste variò nel corso del tempo. Per poter analizzare al meglio le caste indiane è
necessario suddividere il tempo in
Periodo Moghul
• Periodo post-Moghul
•
Inizialmente il sistema delle caste era caratterizzato così:
La dimensione religiosa era gestita dai Bramini, mentre la dimensione politica era gestita dai
Kshatriya che per poter governare dovevano ottenere la fiducia da parte dei sudditi
BRAMINI KSHATRIYA
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Religiosa Politica
Successivamente, nel periodo “Moghul-Post Moghul”, queste due caste hanno cercato di unire
il loro potere per poter governare insieme. In questo modo i Bramini e gli Kshatriya hanno creato
una sorta di “casta ideale”.
BRAMINI KSHATRIYA
Casta Ideale
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Nel secondo periodo, sempre nel periodo Moghul-Post Moghul, si instaurarono in India altre
realtà e altre religioni che non riconoscevano il sistema delle caste.
Da ciò nacquero vari movimenti di protesta di carattere religioso in quanto anche queste nuove
realtà vollero entrar a far parte della vita politica e dell’arena politica per poter esprimere le loro
problematiche.
Nacque così l’esigenza di creare un sistema nuovo di caste.
Tuttavia con la creazione di nuove caste, anche queste nuove entità entrarono a far parte di un
sistema tipicamente indiano. Ciò provocò un “processo di brammatizzazione” nel senso che
queste nuove realtà si evolsero in un ulteriore aspetto della religione bramanica.
Sempre nello stesso periodo, in India si sviluppò notevolmente l’economia, l’agricoltura e nacquero
nuovi settori all’interno della società. Anche in questo caso, come in precedenza, bisognò cercare
di inserire questi nuovi settori della società all’interno di questo schema complesso di caste.
Anche in questo caso, inoltre, nacquero nuovi movimenti di protesta che volevano essere
riconosciuti dal punti di vista politico.
Intervenne perciò un’altra volta l’aspetto politico per cercare di creare dei nuovi settori per
includere per esempio la classe dei mercanti o la classe degli artigiani.
In questo modo si creò “il settore dei mercanti” che andava ad includere tutti i mercanti delle
varie caste.
Il sistema andò perciò a complicarsi ulteriormente perché, oltre al semplice sistema delle quattro
caste viste in precedenza, ora abbiamo la presenza di sottocaste con altre realtà religiose e in più
ci sono nuovi settori. L’India moderna
L’India moderna inizia con il colonialismo e procede con l’unità indiana.
Il periodo del colonialismo è caratterizzato da:
Maggiore accentramento del potere: è un aspetto innovativo per la società indiana perché è
• una società caratterizzata da una sovranità frammentata.
Creazione di una pubblica amministrazione con valore consultivo: quindi viene meno
• l’aspetto accomodante, pragmatico e rappresentativo. Siccome le pubbliche amministrazioni
avevano solo il valore consultivo, la maggior parte della popolazione e dei gruppi non era
rappresentata dal punto di vista politico e quindi non poteva accedere a far parte delle
pubbliche amministrazione. Ciò generò tensioni e movimenti all’interno della società indiana che
lottarono contro il dominio britannico. Questi movimenti confluiranno tutti nel Partito Unico
(Indian National Congress), permetteranno di cacciare via gli inglesi e svilupperanno un
processo di democratizzazione per spingere la massa a partecipare alla vita politica.
Ciò avvenne anche grazie alla figura di Gandhi
Uno studioso indiano dice che per capire il motivo per cui la democrazia si sia radicata, è
necessario pensare alla recente evoluzione politica indiana in tre fasi.
Le tre fasi dell’Unità indiana:
- Prima fase —> formativa.
- Seconda fase —> crisi del sistema politico indiano.
- Terza fase —> dopo Indira Gandhi.
La fase formativa si basa su due istituzioni fondamentali:
1. Una pubblica amministrazione efficiente: che conferisce un governo stabile e un
• funzionamento a livello burocratico-statale.
Un partito popolare di governo (Indian National Congress): questo partito è in grado di
• riunire il Centro, la Periferia e le varie identità culturali.
Il sistema politico democratico di questa fase era caratterizzato da:
Una grande coalizione di governo in grado di rappresentare tutti i gruppi linguistici e religiosi
• all’interno della sfera politica; 59
Un’autonomia culturale dei vari gruppi;
• Una rappresentazione dei vari gruppi nella pubblica amministrazione. Questo è un aspetto
• interessante perché anche nella pubblica amministrazione tutti i vari gruppi dovevano poter
partecipare e far valere le proprie voci;
Un potere di veto della minoranza su questioni che rientrano nel loro diritto.
•
La fase della crisi del sistema politico indiano:
2. Le cause di questa crisi furono:
- La democratizzazione: intesa come l’eccessivo tentativo dei vari settori di inserirsi
nell’arena politica.
- Il declino del partito: dovuto al tentativo dei leader politici di rispondere alle varie esigenze
che provenivano sia dal basso, quindi il leader doveva cercare di mantenere le promesse
fatte, sia da avversari che gli stavano accanto. Per tali ragioni successe che il potere venne
accentrato nelle mani delle élite e vennero fatti dei privilegi (i leader iniziarono a fare dei
favori a determinate categorie a discapito di altre).
Per capire realmente il declino bisogna tenere in considerazione le trasformazioni interne al
sistema:
La trasformazione del concetto di uguaglianza: è un aspetto legato alla vita sociale nel
1. senso che le caste più basse iniziarono a chiedere una maggiore uguaglianza rispetto alle
altre. Non chiedevano un’uguaglianza in senso individuale (come la intendiamo noi), ma
un’uguaglianza in senso di collettività e di casta.
2. La trasformazione della Casta: in questo periodo, con lo sviluppo economico, nacque una
nuova classe (detta “classe dei mercanti”) fluida e libera perché c’era la possibilità da parte
della maggior parte della popolazione di poter accedere a questa classe attraverso
l’istruzione o attraverso il denaro. Il fatto di accedere a questa casta però non significa che gli
individui salgano per forza di casta.
3. La contraddizione della legittimazione dell’India come stato secolare.
3. Fase dopo Indira Gandhi
Indira Gandhi fu uno dei leader politico degli anni 80-90 del Novecento che cercò di accentrare
il potere nelle sue mani portando il sistema ad un declino continuo. Dopo la sua morte si verificò
perciò un declino del partito ed una crisi del Centro. Ciò portò all’esigenza di un nuovo sistema
politico.
In questo periodo si crea quindi un nuovo sistema politico:
BJP: ha una visione centralizzante a maggioranza indù e ha una forte ideologizzazione;
• Il Congresso: ha una visione pluralista e diversificata;
• Vari partiti che hanno una visione regionalista: accettano sì il pluralismo del Congresso,
• ma non accettano l’accentramento politico. Quello che vogliono è infatti un mantenimento del
decentramento. Questi partiti per governare dovettero coalizzarsi perché nessuno di questi
riusciva ad avere la maggioranza assoluta in Parlamento. Per questo motivo tali partiti
confluirono nel Centro e ciò significò una bassa ideologizzazione.
Alcune considerazioni
Il capitolo conclude con alcune considerazioni da parte di Eisenstadt:
Visione positiva: vede il susseguirsi di questi ev