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E COMUNICATIVI

SUISS - Struttura Didattica Speciale in Scienze strategiche

2017/2018

5°lezione-16/03

Sulla modernità

Insieme di saggi tradotti dall’inglese.

Shumuel Eisenstadt ->è uno dei grandi nomi della sociologia della seconda metà del 900, è un illuminista

critico. La sua idea centrale è di modernità multiple , è l’idea che il processo di modernizzazione è quello che

noi chiamiamo la modernità, il prototipo della modernità è quella Europea . la sua idea è che il processo di

modernizzazione Europeo e quindi la modernità europea, ha preso diverse strade anche in Europa, cioè in

Europa la modernità ha preso strade multiple-> modernità multipla significa proprio questo, che si sviluppa

in modo diverso. Questo processo di modernizzazione , che si chiama ‘’programma moderno’’, si è articolato

in modo diverso, anche all’interno dell’Europa si sono creati modi diversi si modernità tra di loro anche in

conflitto. Ad esempio, l’economia capitalistica occidentale e dall’altra parte il modello socialista sono due

programmi diversi di sviluppo, allo stesso modo quando abbiamo parlato della democrazia repubblicana

francese e la monarchia liberale inglese.

Anche a livello politico , nel modo di elaborare il mondo democratico, ci sono versioni diversi. Gli ideali

democratici poi sono due idee che sono elaborate in modo diverso che danno luogo a programmi diversi e

che tra loro possono essere in competizione -> capitalismo liberista americano, programma socialista

comunista , poi ci sono diversi modi anche di concepire lo stato sociale.

Questa teoria della modernità multipla Eisenstadt afferma che non è che l’ha inventata lui, ma basta

guardare alla realtà moderna, guardando agli ideali sono tra loro uguali ma che si sviluppano in modo

diverso. Egli afferma ‘’ la modernità è per sua natura conflittuale, se non lo fosse non sarebbe moderna’’ .

non ci deve stupire questo stato perenne si conflitto perché questo è l’essere stesso moderno, è una sia

caratteristica e non può che essere così. Il mondo moderno ha bisogno di essere conflittuale perché consiste

nella continua rielaborazione ed elaborazione dei propri programmi.

Cosa vuole dire per Eisenstadt moderno? Egli si rifà a una citazione di Weber , Eisenstadt dice possiamo

chiederci quale è il momento in cui inizia la modernità , però possiamo usare l’idea di Weber di ‘’soglia della

modernità ’’, quando passi questa soglia vai da un mondo premoderno a uno moderno, questa soglia non è

altro che un cambiamento di mentalità, la soglia della modernità, afferma Eisenstadt sulla base di Weber,’’

può essere identificata con precisione, nel momento in cui l’indiscussa legittimazione di un ordine sociale

preordinato divinamente comincia il suo declino ’’->modo in cui noi pensiamo l’organizzazione della società e

l’ordine sociale, in epoca premoderna e antica la costruzione dell’ordine sociale non è altro che l’esecuzione

di un programma preordinato divinamente, la società deve rispettare un ordine cosmico, cioè

preordinamento divinamente. Ad esempio, nella società antica rispettava l’ordine sociale della creazione e

comunque il modo si strutturare la società era fatto in modo che rispettasse l’ordine della creazione,

semplicemente l’uomo applica un programma già definito in termini teleologici. Un esempio è l’applicazione

nella storia della Monarchia Gerarchica legittimata da termini divini, il Re governa per diritti divini, essendo

’’messo lì ’’ da Dio.

Nella storia della modernità si afferma come dominante una mentalità che non riconosce come

indiscutibilmente valido un ordine sociale che sia pre-ordinato divinamente quindi ritiene che l’uomo

moderno è quello che ritiene di avere lui la libertà assoluta di decidere come la società indipendentemente

da criteri pre-ordinari , non è solo l’esecutore del programma ma è anche il CREATORE

Eisenstadt afferma che per questo motivo la modernità è multipla -> perché se la società non deve fare i

conti con un ordine sociale preordinato, allora deve essere l’uomo a fare . Nel mondo moderno prende piede

il dibattimento secondo cui ->se questa responsabilità della società è nelle mani dell’uomo, allora si devono

identificare delle idee univoche , chiamate le idee trascendentali del mondo moderno( libertà, ragione

,uguaglianza, giustizia..) vuol dire che sono degli ideali astratti che non vano per forza interpretati in mood 1

cristiano, sono delle idee pure ma allo stesso tempo non sono trascendenti, nel senso che non devono per

forza essere interpretate dal cristianesimo.

Il cristianesimo afferma Weber che è nato con il mondo ebraico, la prima comunità cristiana è ebrea e

nell’ebraismo c’è questa idea del popolo eletto. Il popolo non è solo inteso come culturale, ma appartiene

alla stirpe eletta fino ad Abramo. Il cristianesimo introduce questa idea che cristo ha portato la salvezza per

tutti dal peccato , Weber afferma che il popolo di Israele è eletto solo perché è il popolo dove è nato Gesù.

Il principio della commensalità è nato dal cristianesimo, questo principio diventa allo stato embrionale

un’idea trascendentale-> cioè il principio di uguaglianza degli uomini, che nel mondo moderno non deve per

forze essere interpretato in modo cristiano.

Sono ideali astratti la cui applicazioni è nelle mani del dibattito, scegliamo noi come appiccarlo. Esempio del

problema della schiavitù, la schiavitù è una pratica con il principio della uguaglianza dell’uomo , però le

potenze europee hanno applicato la schiavitù , anche in epoca moderna .

Werber parla di Etica della convinzione->i valori sono teorici, non si deve pensare che siamo vincolati ai valori

in modo divino e che dobbiamo obbedire all’ordine della creazione , sono solo dei concetti condivisibili.

Ci possono essere idee diverse su come applicarle , il mondo moderno accetta questi valori come proprio ma

decide lui come applicarli, questa applicazione è il frutto di un dibattito, ci sono punti diversi su come

applicarli anche conflittuali tra di loro, per vedere quali tra questi sembra essere più convincente . la società

moderna crea un pubblico dibattito che è conflittuale , ma questa non è eludibile , non se ne può fare a

meno.

Siccome non abbiamo tutti le stesse idee, nonostante in linea di massima ci riconcimiamo in queste idee,

però poi su cui organizziamo la società è tutto da vedere, questa decisione deve essere fatta attraverso un

CONFLITTO, un conflitto che essendo inevitabile la democrazia cerca di orientarlo con delle modalità non

violente, così che possono incontrarsi anche dei modi di intende le idee trascendentali diverse, in modo che

possano parlar e confrontarsi in modo conflittuale ma non violento. Il mondo moderno reifica la politica, la

politica esisteva anche nel mondo premoderno, ma la società moderna l’ha reificata in modo da seguire un

mondo moderno.

Reificare= la politica diventa la vera sintesi del mondo moderno, perché la politica deve elaborare e applicare

dei programmi moderni e questo è un compito politico, l’ordine sociale è un compito politico. La politica

reificata sta nel punto più alto , non è vincolata a una determinata interpretazione della idea trascendentali e

non è vincolata a una determinata applicazione delle idee , al di sopra di essa non riconosce nessun’altra

autorità.

Quello che viene deciso nel dibattito politico è l’ordine sociale, anche se non risponde all’ordine preordinato

divinamente.

Ad esempio, il dibattito dei diritti umani risponde a questo principio, ogni individuo è titolare di diritti in

quanto ‘’essere umano ’’. 6°lezione-19/03

L’autore di riferimento è Weber, sia per il concetto di ‘’soglia della modernità’’, sia per quello che riguarda in

generale l’idea delle ‘’molteplici modernità’’, sviluppato poi da Eisenstadt.

Idea della reificazione della politica -> la politica è il luogo della realizzazione dei programmi. L’ordine sociale

è possibile in forza di un ordine politico e quindi le istanze che si confrontano nella sfera pubblica , sono

sostanzialmente delle ideologie politiche , tradizioni.

Eisenstadt afferma (pag.5) ‘’ una delle più importanti implicazioni del termine molteplici modernità è che la

modernità e l’occidentalizzazione non sono la stessa cosa ’’ il processo di modernizzazione non significa

esclusivamente occidentalizzazione, ‘’ i modelli occidentali di modernità non sono le sole autentiche

modernità , sebbene godono di una storica precedenza e sebbene continuano a essere un punto di

riferimento’’ . i contesti non europei ( non occidentali) per sviluppare la propria modernizzazione guardano

all’occidente e all’Europa ,questo non significa che l’unico processo di moderazione sia quello Europeo- 2

occidentale, la modernizzazione può assumere delle caratteristiche diverse , queste sono comunque delle

‘’modernità’’, in cui il minimo comune denominatore tra queste modernità diverse è lo sviluppo scientifico-

tecnologico e industriale e questo non vuol dire che l’assetto economico deve per forza essere capitalistico ,

e anche se lo fosse non per forza deve essere di stampo liberale.

Nello stesso occidente esistono delle modernità diverse, anche lo stesso capitalismo può essere diverso e

allo stesso modo i processi di modernizzazione nei luoghi non occidentali, sicuramente guardano ai contesti

occidentali in cui la modernizzazione è nata , ma una volta fatti saldi i capisaldi ( sviluppo scientifico-

tecnologico-industriale) nei contesti non occidentali questo sviluppo non deve per forza prendere piede la

stessa modernizzazione occidentale ma possono anche prendere piede delle modernizzazioni diverse.

Quindi in questi pasi non occidentali possono sviluppare delle modernità diverse dall’occidente oppure

anche una stessa modernità rimanendo però in una posizione di subalternità rispetto l’occidente stesso, che

si fa ‘’ guida’’.

Il modello di sviluppo cinese ad esempio è un modello di modernizzazione che però è alternativo a qu

Dettagli
Publisher
A.A. 2019-2020
20 pagine
SSD Scienze politiche e sociali SPS/08 Sociologia dei processi culturali e comunicativi

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher sara.gaiazzi di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Sociologia dei processi culturali e comunicativi e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Torino o del prof Scalon Roberto.