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METAFISIC
O
filosofia
HERBERT SPENCER: la società come organismo sociale
Società paragonata all’organismo umano, ogni parte ha la sua funzione e cooperano
per mantenere in vita l’ORGANISMO SOCIALE
Con l’evolversi della società cambiano le sue parti EVOLUZIONE SPONTANEA
progresso che non prevede l’intervento dello stato soprattutto in campo
economico. (i neoliberisti prendono le sue teorie) =
Davanti alla disuguaglianza creata dal capitalismo DARWINISMO SOCIALE
sopravvive il più forte
1.3.2 I padri fondatori: Marx, Durkheim e Weber
KARL MARX: gli effetti del capitalismo
Ne “IL CAPITALE” cerca la risposta al perché ci fossero i ricchi e i poveri senza vie
di mezzo CONFLITTO CAPITALISTI (mezzi di produzione) / OPERAI
(proletariato salariato) = Le dinamiche del capitalismo: imprenditori davano salari
bassi per un profitto elevato. Lo sfruttamento degli operai era un’inevitabile
caratteristica del capitalismo, portato all’estremo gli operai avrebbero operato il
rovesciamento del capitalismo e adottato il SOCIALISMO (= un sistema economico
in cui la proprietà dei più importanti mezzi di produzione è pubblica e il governo
dirige le forze produttive industriali per il bene comune)
POTERE: il potere economico può essere utilizzato per influenzare altri aspetti della
vita sociale. Infatti affermava che c’è un’interazione tra struttura e azione (concetto
base della prospettiva sociologica).
Si collega alla globalizzazione
EMILE DURKHEIM: solidarietà sociale
Testo principale: IL SUICIDIO
SOLIDARIETÀ SOCIALE (o integrazione sociale): legami collettivi che uniscono
le persone. Base: norme sociali apprese e interiorizzate. (Alla base della sua teoria
c’è la convinzione che la società è retta da valori culturali condivisi, le norme sociali
che sono sostenute in modo informale dai costumi e dalla tradizione per essere poi
espresse in maniera sistematica dalle leggi. Quando vengono appresi e
interiorizzati, i valori e la morale condivisi divengono il fondamento della solidarietà
sociale.)
SOLIDARIETÀ MECCANICA: coesione sociale basata sull’esperienza condivisa e
sull’identità comune. Tipica delle società agricole dove le esperienze analoghe
(religione, lavoro, usi e costumi).
SOLIDARIETÀ ORGANICA: coesione sociale tipica delle società industriali dell’era
moderna, basata sull’interdipendenza in seguito alla divisione del lavoro. Questo si
lega alla teoria dell’organicismo di Spencer, la specializzazione fa si che tutti
abbiano bisogno di tutti. Questa teoria spiega come la solidarietà sociale non sia
collassata ma si sia evoluta. L’opera mise in luce la relazione tra struttura sociale e
valori culturali in particolare nel rapporto con la solidarietà sociale.
Ne “Il suicidio” spiega che il tasso di SUICIDI può essere spiegato dalla forza dei
legami sociali che le persone creano con i propri gruppi di riferimento
CRIMINI E PUNIZIONI: i crimini sono atti che offendono la coscienza collettiva
(=valori condivisi dalla società) e le punizioni rafforza la solidarietà sociale.
ANOMIA: in mancanza della costrizione della coscienza collettiva le persone
cadrebbero nell’anomia.
MAX WEBER: l’etica protestante e la razionalizzazione del mondo moderno
Ne “L’etica protestante” scrive che la cultura (calvinista in particolare) ha aiutato
la diffusione del capitalismo in Europa. La chiesa cattolica negava la ricchezza e
promuoveva le azioni di misericordia. L’etica protestante invece credeva nella
predestinazione e quindi nessuna azione poteva promettere il paradiso. Si capiva
il proprio destino grazie alle ricchezze e al lavoro che si avevano in terra. Questo
rigore nel lavoro aiutò la progressione del capitalismo. Weber dimostrò che
anche le TENDENZE CULTURALI AVEVANO INFLUENZA SULLO SVILUPPO
ECONOMICO.
APPROCCIO COMPRENDENTE: Cerca di intendere l’azione sociale dal punto di
vista dell’attore, capire come mai una persona si comporta in un certo modo
aiuta a decifrare il contesto culturale in cui si svolge la sua azione.
AZIONE SOCIALE TRADIZIONALE E RAZIONALE RISPETTO ALLO SCOPO:
Nelle società premoderne era la tradizione ad avere influenza primaria sulle
azioni delle persone mentre nelle società capitalistiche industriali sono
influenzate dalla razionalità strumentale (l’uso della ragione e del calcolo logico
per raggiungere un obbiettivo nel modo più efficiente possibile.
RAZIONALIZZAZIONE DELLA SOCIETÀ: processo storico a lungo termine,
attraverso il quale la razionalità ha sostituito la tradizione come base
organizzativa della vita economica e sociale. (es. prima l’autorità veniva
rivendicata per diritto dinastico mentre ora l’autorità poggia su fondamenta
razionali e legali.) Lo stesso principio è responsabile della burocratizzazione della
società. CONTRO
PRO Se la razionalizzazione permea tutti gli
Utile nella stabilizzazione delle aspetti della vita avrebbe creato una
procedure, sulla formalizzazione dei società fredda e impersonale. La
funzionari e sull’efficienza. burocrazia diventerebbe il tipo dominante
di organizzazione sociale capace di
imprigionare in una gabbia d’acciaio.
Essere umani potessero impegnarsi in azioni significative soltanto all’interno
delle grandi organizzazioni per sacrificare gli obbiettivi personali per quelli della
società.
Fu il più visionario tra i padri fondatori per via del fatto che predisse non la caduta
del capitalismo (Marx) ma la iper razionalizzazione e burocratizzate.
1.4.1 Comprendere la teoria
Una TEORIA SOCIALE è un insieme di principi e affermazioni che spiegano il
rapporto fra i fenomeni sociali.
Una teoria non è soltanto un’intuizione o un’opinione personale: deve
essere sottoposta a verifica
Le teorie evolvono lasciando sopravvivere solo le idee più utili
Spesso le teorie multifattoriali forniscono un quadro più completo
rispetto a qualsiasi teoria monofattoriale
1.4.2 Le dimensioni chiave della teoria
Consenso e conflitto: per conflitto si intende la presenza di tensioni e dispute
nella società spesso dovute a una distribuzione ineguale di risorse scarse che
possono contribuire al cambiamento sociale. Il consenso si riferisce alla
solidarietà e alla cooperazione sociale spesso determinate dalla presenza di
valori e interessi condivisi che possono contribuire alla stabilità sociale.
Coesistono in ogni società.
Realtà oggettiva e soggettiva: le condizioni oggettive sono gli aspetti
materiali della vita sociale, tra cui l’ambiente fisico, i network sociali e le
istituzioni sociali. La dimensione soggettiva della vita sociale riguarda il mondo
delle idee che include la nostra coscienza di sé, le norme sociali, i valori e i
sistemi di credenze. Tutti appartengono all’aspetto culturale della vita sociale.
Analisi microsociologiche e macrosociologiche: quelle che si concentrano
sull’interazione sociale su piccola scala sono analisi microsociologica mentre
quelli su larga scala sono macro sociologica. Quelle che si concentrano in un
punto qualsiasi fra fenomeni sociali molto grandi e molto piccoli sono
mesosociologica.
1.4.3 Funzionalismo o teorie struttural-funzionaliste
Teorie incentrate sul consenso e l’interazione cooperativa nella vita sociale, che
sottolineano come i diversi elementi che formano la struttura di una società
contribuiscano al suo operato generale.
Le basi le hanno date Spencer (organicismo) e Durkheim (solidarietà sociale). Il loro
principale sostenitore era Talcott Parsons: considerava la società come sistemi
complessi formati da parti interdipendenti (famiglie scuola tribunali) che operano insieme
per produrre stabilità sociale. Poiché sono bilanciati tali sistemi tendono a muoversi verso
il normale stato di equilibrio: un mutamento che comporta compensazione e
cambiamento. Le persone si integrano attraverso condivisione dei valori che con il
consenso si trasformano in impegno morale verso la società.
Afferma anche che qualsiasi organizzazione sociale deve adempire a diverse funzioni
chiave per poter sopravvivere: ROBERT K. MERTON distingue fra:
FUNZIONI MANIFESTE: le conseguenze riconosciute e volute dei fenomeni sociali
FUNZIONI LATENTI: le conseguenze per lo più non riconosciute e non volute di tali
fenomeni
Merton pur nella loro persistenza, alcuni fenomeni possono essere DISFUNZIONALI in
quanto inibiscono o disturbano il funzionamento di un sistema nel suo insieme.
1.4.4 Teorie del conflitto
Si concentrano sui conflitti, sul potere e sulle disuguaglianze che mettono in particolare
luce la competizione per le risorse scarse.
Le radici si devono a Marx e Weber. L’approccio del conflitto sottolinea come le persone
cerchino di acquisire risorse che possono includere i beni materiali ma anche meno
tangibili. Poiché spesso tali risorse sono limitate, per ottenerle le persone entrano in
competizione, formando gruppi sociali e portandoli al conflitto. Collocano il POTERE al
centro della vita sociale poiché esso consente a chi lo detiene di ottenere un vantaggio
sugli altri. In questa LOTTA INCESSANTE i diversi gruppi si avvalgono dei valori culturali
e delle idee come armi per promuovere le proprie posizioni mentre la CULTURA
DOMINANTE sostiene e giustifica le disuguaglianze esistenti. Nel tentativo di modificarle,
si formano così varie CONTRO-CULTURE che si esprimono valori diversi e alternativi
rispetto alla cultura rispetto alla CULTURA EGEMONE.
1.4.5 Teorie dell’interazionismo simbolico
Teoria sociale che si concentra su come le persone utilizzino i simboli condivisi e
costruiscano la società come risultato delle proprie interazioni quotidiane.
Weber (approccio comprendente / azioni dal punto di vista dell’attore) e Georg Simmel
(dinamiche della vita quotidiana) posero le basi. Sviluppò poi George Herbert Mead che
analizzò il modo in cui sviluppiamo il nostro sé grazie all’interazione con gli altri e
all’auto-riflessione. Erving Goffman con la sua teoria drammaturgica dimostrò che la
vita ha molte analogie con una rappresentazione teatrale.
Le teorie sono fortemente legate alle dimensioni soggettive della vita sociale,
quest’ultima viene spiegata dal fatto che l’interazione fra gli individui su cui si basa il
mondo sociale avviene mediante simboli culturali come le parole e il linguaggio non
verbale del corpo (prospettiva microsociologica). Grazie all’interazione gli individ