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SOCIOLOGIA DEI PROCESSI COMUNICATIVI
Nelle prime lezioni abbiamo discusso sull’etimologie delle parole COMUNICAZIONE e
EDUCAZIONE ovvero:
- COMUNICAZIONE = mettere in comune - TRASMETTERE
ed - EDUCAZIONE = condurre verso - IMMETTERE
Tra formazione e comunicazione i rapporti sono sempre stati stretti. L’atto educativo infatti
è un atto relazionale e comunicativo che si svolge interagendo nello spazio e nel tempo;
La comunicazione è nata insieme all’uomo a seguito della sua necessità di relazionarsi con
l’altro. Ciò che distingue l’uomo dagli altri animali proprio per la capacità di comunicare ai
suoi simili concetti complessi attraverso un linguaggio codificato o in base ai gesti.
La comunicazione è la principale forma di interazione e dunque la forza preminente, che fa
da collante per la società stessa.
Quando parliamo di comunicazione non possiamo non introdurre il pensiero dello studioso
canadese Marshall McLuhan. Partendo dai concetti di base, egli ci parla di società tribali
ovvero società che si basavano su di un linguaggio fonetico e dove vi era un equilibrio
sensoriale.
L’uomo tribale, ovvero l’uomo prima dell’invenzione dell’alfabeto, era un essere che viveva
in un mondo in cui tutti i sensi erano simultanei e in equilibrio reciproco, un mondo chiuso,
con una cultura orale strutturata da un dominante senso auditivo (udire e ascoltare) della
vita. Dato che il mezzo di comunicazione era la parola, la distribuzione della conoscenza tra
una persona ed un’altra era simile. Azioni e reazioni erano simultanee, senza separazione.
Nel mondo tribale i sensi del tatto, del gusto e dell’udito avevano un’importanza molto
elevata, che venne frantumata dall’assimilazione dell’alfabeto fonetico e l’equilibrio
sensoriale, caratteristico della cultura tribale, si disgregherà ancor di più nel momento in cui
comincerà a predominare la vista con l’introduzione della scrittura. Infatti la vista crea una
oggettivazione = ovvero una distanza.
Questo passaggio si realizzò quando il linguaggio orale o i gesti non bastarono, quando
bisognava comunicare su grandi distanze. (Questo concetto fu uno dei primi che diede
impulso allo sviluppo dei mezzi di comunicazione, via via sempre più evoluti)
Continuando infatti col processo evolutivo comunicativo è di fondamentale importanza
l’introduzione e l’uso della scrittura per fissare il concetto di “qui ed ora”. La scrittura infatti
segna inevitabilmente un passaggio. L'introduzione della scrittura e in particolare
l'invenzione dell'alfabeto sillabico, avvenuta nel mediterraneo a opera dei fenici, ha
introdotto una grande distanza, una mediazione molto consistente fra i due estremi della
linea di comunicazione, l'emittente e il ricevente.
Dopo l’era fonetica e della scrittura si passò in un’era completamente nuova: L’era
meccanica, con l’invenzione della stampa (dal 1700 al 1900 circa); (la ricordiamo
principalmente con diffusione dalla riforma protestante) oltre quindi, che una grande
diffusione di informazioni, è caratterizzata da uno spirito scientifico e analitico. E’, grazie
all’invenzione dei caratteri a stampa, l’era che maggiormente sintetizza l’estensione
dell’occhio. L’uomo subisce una trasformazione radicale e passa dal mondo caldo
dell’orecchio al mondo freddo e neutro dell’occhio. La parola diviene un semplice
significato mentale spesso mancante di un destinatario preciso. L’uomo dell’era meccanica
non partecipa all’intero processo sociale, ma soltanto ad un passaggio. Le tecnologie
specialistiche dell’era meccanica de-tribalizzano.
Quasi è possibile ricollegarci all’ultima lezione affrontata in aula, proprio su M. McLuan sul
discorso dei mezzi di comunicazione “caldi” o “freddi”. McLuhan vuole capire in che modo
e in quale misura i vari media stimolino la partecipazione dell'utente, la sua consapevolezza
di contribuire alla costruzione del processo culturale. Quando leggo un libro io non ho di
fronte il suo autore che me lo dice o me lo racconta, ho una pagina scritta, una "protesi"
della sua voce, e non posso porre alcuna domanda: sono solo con delle parole, per così dire,
mute. Per McLuhan esistono media caldi e media freddi: questa classificazione ha dato
luogo a equivoci e a discussioni, dovute al fatto che gli aggettivi "caldo" e "freddo" sono
stati adoperati in senso opposto rispetto loro reale significato. McLuhan classifica come
"freddi" i medium che hanno una “bassa definizione” e che richiedono una “alta
partecipazione” dell'utente, in modo che egli possa "riempire" e "completare" le
informazioni non trasmesse; i media "caldi" sono invece quelli caratterizzati da un'alta
definizione e da una scarsa partecipazione.
Altro passaggio fondamentale è quell’era evolutiva chiamata era elettrica tra l’800 e il ‘900
La tecnologia elettrica ri-tribalizza. L’uomo elettrico si ritrova a vivere in un unico spazio
che richiama la società tribale: il cosiddetto villaggio globale. Nell’ambito di questa era
elettrica ricordiamo quella del telegrafo, del cinema, della televisione, della radio, del
computer e di Internet.
Le invenzione principale è il telegrafo ma possiamo ricondurla anche al telefono.
La parola telegrafo, derivata dal greco, significa letteralmente “scrittura a distanza”. Vi è lo
svincolamento della comunicazione tra il materiale (fisico) e l’immateriale e viene
avvicinato all’oralità. Vi è quindi una ri-tribalizzazione. Ci si avvicina alla comunicazione
simultanea e si iniziano ad abitare nuovi territori (territori mediali) di un grande villaggio
globale
La trasformazione del mondo in un villaggio globale significa innanzitutto che chiunque
viva nel più remoto dei villaggi è in grado di comunicare, grazie alla simultaneità e
all’estensione dei mezzi elettronici. Per villaggio globale si intende un mondo piccolo, delle
dimensioni di un villaggio, all'interno del quale si annullano le distanze fisiche e culturali e
dove stili di vita, tradizioni, lingue, etnie sono rese sempre più internazionali.
Le altre invenzioni teconologiche sono il telefono …. Tutti questi mezzi dice McLuhan,
evitando esplicitamente di considerare buone o cattive le tecnologie, parte dall’idea che gli
strumenti e le macchine presenti sulla terra sono solo estensioni delle estremità e dei sensi
dell’uomo, ed è soprattutto attraverso questa strada che la tecnologia influisce sull’uomo e,
in un certo senso, lo domina. È questo il motivo per cui egli sottolinea la necessità di
conoscere il meglio possibile le tecnologie di cui disponiamo, piuttosto che criticarle o
giudicarle. Assumere solo criticità degli effetti e degli utilizzi che noi ne possiamo fare.
Senza andare troppo indietro con la storia, è possibile tracciare in linea generale ma
significativa cardini fondamentali dell’evoluzione della comunicazione.
Le evoluzioni sono sempre introdotte da grandi rivoluzioni che spezzano e portano al
cambiamento. Il momento di “crisi estremo” in cui si manifesta la rottura di un ordine
precedente, porta al cambiamento (AVANGUARDIE STORICHE). La sociologia nasce
quando, a causa di mutamenti alla base della società, questa non viene più data per scontata.
In questo processo è possibile focalizzare 3 rivoluzioni di fondamentale importanza:
- Rivoluzione Scientifica: Analizza la società attraverso l'osservazione e l'esperimento,
si inizia a parlare di leggi che regolano la realtà e che possono essere capite dallo
scienziato. Il mondo viene pensato per la prima volta in termini scientifici visione
lineare verso il progresso.
- Rivoluzione Industriale e la nascita delle Metropoli: Cambiando il principale metodo
di produzione è cambiato il concetto di ricchezza e di conseguenza in modo di vivere.
Il nuovo processo produttivo è basato sull'investimento di un capitale che permetta di
ottenere, alla fine della produzione, un plusvalore. Ha aumentato la ricchezza
generale e determinato il processo di urbanizzazione che , cambiando le condizioni di
vita ha cambiato i rapporti sociali maggior autonomia ma progressivo spaesamento
del soggetto. La Nascita delle macchine a vapore, in cui la macchina assume un vita
sua propria con l’energia che le viene fornita dal vapore; ciò determina la rivoluzione
industriale. Nella fabbrica i processi di produzione diventano il centro propulsore
dello sviluppo sociale, con grande potenza di esprimere bisogni (quello che accade
anche con la nascita delle Metropoli = La metropoli è un grande laboratorio,
l’industrializzazione porta a farle diventare un luogo d’insediamento delle folle.). La
rivoluzione industriale è stato un fenomeno economico, sociale ed espressivo dove
vengono contenute le basi del passaggio dal soggetto individuale a quello collettivo,
dalla rivoluzione borghese alla civiltà di massa, ai media di massa e al loro territorio
espressivo. Uno degli effetti dell’industrializzazione è la scissione/unione del tempo
libero e tempo del lavoro e la creazione dell’industria culturale. La sfera del privato
diventa uno spazio in cui è sempre più difficile individuare la differenza tra tempo di
lavoro e tempo libero, consumo e produzione, appartenenza e mutamento, tradizione
e innovazione. Questo processo è alla base della grande Industria Culturale ovvero la
complessa vicenda di continue sintesi e fratture tra lavoro e intrattenimento, tra
produzione e consumo. Nel tempo libero il lavoratore diviene consumatore di
prodotti culturali, che sono il frutto degli interessi economici del capitalismo. Da
questo punto di vita non sussiste alcuna differenza, in termini qualitativi, tra
tempo del lavoro e tempo libero: ciascuno dei prodotti dell'industria culturale non è
che “un modello del gigantesco meccanismo che tiene tutti sotto pressione fin
dall’inizio, nel lavoro e nel riposo che gli assomiglia”. Ecco perchè viene definito
come un PARADIGMA. NON dobbiamo dimenticare l’importanza CAPITALE
UMANO. I beni prodotti sono merci, si vendono sul mercato e hanno un valore d'uso
e uno di scambio. Il lavoro accumulato diviene capitale quando è utilizzato nella
produzione per ottenere un profitto. CAPITALISMO Metodo di produzione fondato
sul capitale che produce merci con altre merci. Il Plusvalore: tempo durante il quale
l'operaio produce merci in più rispetto a quelle necessarie a coprire i costi. Diviene
profitto e nasce dallo sfruttamento dell'operaio! porta all'alienazi