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La riflessione sull'uomo nella metropoli
W. Benjamin, autore della scuola di Francoforte, dedica a Parigi il suo scritto, una delle metropoli più grandi dell'epoca. Scrive così: "Che cos'è il Flâneur? Non basta camminare per essere un Flâneur, non è perché lo fai per la strada o il luogo, se corri non sei Flâneur, non va infatti questa figura assimilata all'uomo folle contemporaneo che corre per ogni dove, quello che è spedito verso un luogo preciso non è un Flâneur. Il Flâneur è un uomo che cammina per le strade senza una meta precisa, non ha più uno scopo o un luogo preciso dove andare, questo suo camminare è lento, esso guarda la realtà come se si sentisse osservato da essa, come se gli altri lo guardassero, osserva il mondo nei suoi minimi dettagli". L'attitudine nuova della Flanerie si crea perché quando cammino sono vittima della sovra
stimolazione e ho di fronte troppe cose. Si manifesta lo spirito oggettivo in tutta la sua immensità, e lo spirito soggettivo perde. Benjamin afferma che l'unica soluzione è quella di abbandonarsi agli stimoli, proprio come fa Leopol Blume, personaggio che va dietro a qualsiasi tipo di stimolo nella metropoli.
23/09/2020
Si va dietro ad ogni stimolo: Se vedo una vetrina che raffigura un'immagine tropicale inizio a pensare a quello, poi vedo una persona vestita in una determinata maniera e il mio pensiero va indietro a quando ho comprato un vestito simile. Benjamin ragiona che dal momento in cui si entra in quel tipo di regime di produzione industriale esiste un concetto che lui chiama riproducibilità tecnica, quindi esattamente come ho troppi stimoli nella vita fisica, ho troppi stimoli nell'esperienza. Nell'arte e nella lettura ad esempio, ho troppi stimoli visuali, perché l'arte è entrata a far parte di una fase, che è
quella della riproducibilità. Ovvero non si distingue più ciò che è originale o non (con il negativo nella fotografia). Consumo distratto o lettura estensiva: il flaneur legge tante cose superficialmente, proprio perché lo spirito oggettivo è enorme, ma non è che non legge, legge in maniera diversa. Prima si aveva solamente un libro e si leggeva solo quello. Con la nascita delle librerie, si entra in negozio, si cerca il genere desiderato, poi si osservano i titoli, poi si legge l’introduzione, per poi alla fine non comprare niente. Un esempio perfetto di questo fenomeno è lo zapping, quindi entri su netflix, guardi 10, 20, 30 titoli di film o serie tv, ti leggi la trama, navighi nello spirito oggettivo, per poi non guardare niente. Quindi per stare dietro alla città, colma di stimoli, l’unica soluzione è abbandonarsi a questi e più sono e più si tende a stare in superficie. GEORGE SIMMEL prende laposizione opposta, ma complementare. «Questa incapacità di reagire a nuovi stimoli con l'energia che competerebbe loro è proprio il tratto essenziale del Blasé: un tratto che, a ben vedere, già ogni bambino della metropoli mostra in confronto ai bambini di un ambiente più tranquillo e meno stimolante». Il Blasé, figura moderna, che ne ha viste tante e tende quindi a non dare importanza a nulla. Si tratta di un adeguamento puramente razionale e puramente cerebrale, un innesco di difesa nei confronti della sovra stimolazione. Elimina quindi gli stimoli in eccesso, perché non riesco a dare peso a tutte le cose che incontro. Quindi per rendere un ambiente tranquillo e meno stimolante all'interno di quel casino che è la metropoli bisogna ridurre l'importanza che si da allo stimolo. Se io incontro in un paesino migliaia di persone al giorno, non posso fermarmi e pensare a come sta ognuna delle persone che vedo. ES1.passeggio e vedo un senza tetto per strada faccio finta di niente.23/09/2020ES2. Meccanismo difensivo, per cui la persona con cui si scambia meno è il vicino di casa.
Riassumendo:
- Benjamin: nel momento in cui si consuma si diventa Flaneur. Qui parliamo della dimensione del consumo distratto.
- Simmel: se devo andare dal punto A al punto B, significa che ho uno scopo, devo lavorare, devo produrre ovvero devo essere Blasé. Si tratta di una dimensione razionale, destinata ad uno scopo e della produzione.
4) IL COMPORTAMENTISMO E COME SUPERAROLO:
Come faccio quindi a gestire quella cosa enorme che è la massa ?
Il pensiero comportamentista è una delle due matrici che sta dietro al primo modo in cui sono stati pensati i media, ovvero la radio, prima ricerca sugli effetti dei mezzi è che i media sono strumenti di propaganda che servono a prendere la folla e a trasformarla in popolo. La prendo e la plasmo.
Questo significa partire con due presupposti:
- Allo uno
stimolo segue una risposta: esiste un rapporto meccanico tra lo stimolo e la risposta.
23/09/2020
Siamo intorno agli anni '20 e gli anni '30 e si inizia a pensare che i media siano un'agente di propaganda, che serve esattamente a produrre effetti sul comportamento rimettendo apposto, quasi in maniera autoritaria, quel grande disordine che si è creato con il passaggio alla modernità.
Si parla quindi di:
- Teoria proiettile: il pubblico è talmente indifendibile, che crede che il treno stia veramente arrivando, che posso considerare l'effetto dei media come un proiettile.
- Teoria ipodermica o dell'ago ipodermico: infilo una cosa sotto pelle e l'effetto passa immediatamente come un'iniezione sottopelle.
Questa è la prima visione con cui si inizia a fare ricerca negli stati uniti d'America sugli effetti della radio al tempo della Prima Guerra Mondiale.
E lo si fa attraverso la communication research: ricerca sulla comunicazione.
Che è principalmente la ricerca sugli effetti della comunicazione. Principalmente si parla di radio, a volte usata dai vertici del governo per una comunicazione funzionale, quindi io ti pago e tu mi dici qual è il modo migliore per fare propaganda. I media sono strumenti di propaganda. I modelli che seguiranno invece avranno questo schema:
S R Interpretazione
Il modello stimolo/risposta è quello che suppone che i media di comunicazione abbiano effetti onnipotenti per due motivi:
A. non viene considerato il livello dell'interpretazione tra lo stimolo e la risposta, quindi se io espongo due persone allo stesso martellamento di campagna pubblicitaria ottengo lo stesso risultato. (avviene in specifici ambienti in cui tutti sono cresciuti alla stessa maniera e con la stessa versione della realtà).
B. Si considerano gli individui completamente separati tra loro, ovvero quella che Durkheim definiva anomia, si è rotto il legame sociale.
23/09/2020 Orson Welles, La
guerra dei mondi [1938]Welles all'età di vent'anni ha una rubrica radiofonica della CBS, anziché leggere una notizia, legge un capitolo della guerra dei mondi di Herbert-George wells, che è un romanzo di fantascienza in cui gli alieni sbarcano sulla terra perché vogliono uccidere tutti. Le cronache vogliono che tanta gente ha preso per vera la lettura, e sia scappata di casa per la paura di essere invasa dagli alieni. Qui non si riesce a comprendere quindi se quel momento di effetto onnipotente dei media sia un'allucinazione, quindi se la teoria ipodermica sia sbagliata e l'hanno pensata male o se è una teoria calata in un tempo in cui il pubblico di massa non aveva troppi strumenti per interpretare il messaggio di entrata.
Leni Riefenstahl, Il trionfo della volontà [1938] Sei di fronte ad un prodotto che è stilisticamente un capolavoro, ma anche un concetto ignobile, in quanto propaganda nazista. (Bisognerebbe separare
lavalutazione etica da quella stilistica). Qui non si riesce a comprendere quindi se quel momento di effetto onnipotente dei media sia un'allucinazione, quindi se la teoria ipodermica sia sbagliata e l'hanno pensata male o se è una teoria calata in un tempo in cui il pubblico di massa non aveva troppi strumenti per interpretare il messaggio di entrata.Probabilmente è vero che la radio ha avuto un effetto devastante sul ministero della cultura popolare in Italia e quello di Gebbels in Germania, ma allora come mai oggi se si viene esposti a sei mesi di propaganda, non si ottiene lo stesso risultato che si ottiene sottoponendo allo stesso esperimento un'altra persona? Questo accade perché prima di quei sei mesi, si ha una esperienza soggettiva della vita, diversa da quella degli altri. E questo crea uno schema di pertinenze e di priorità: interpreto quello che mi arriva sulla base di un capitale culturale e di un vissuto.
Quindi il fatto che la
Il motivo per cui la radio e il cinema hanno avuto effetti devastanti in quel periodo è spiegato dal fatto che si trattava di sistemi totalitari, cioè un sistema che usa per uno scopo tutti gli strumenti e monopolizza anche i mass media. In quei 6 mesi infatti, tutti allo stesso modo sono stati sottoposti alla propaganda del reich e quindi non esiste un'esperienza diversa dall'altra ma tutti sono "uguali".
Il primo a cui si attribuisce una qualche visione scientifica è Harold Lasswell, con il suo libro "Propaganda Technique in the World War" [1927]. Si tratta di un rapporto delle ricerche che lui fece, finanziato dal governo degli Stati Uniti, per studiare la propaganda tra la prima guerra mondiale e gli anni venti. Per rispondere all'interesse su come si fa propaganda, Lasswell riprende il discorso che era stato di Gustav le Bon sulla folla. Se considero la folla come un insieme, essa risponde a poche stimolazioni.
cose semplici, superficiali, ricorrenti e ripetitive. L'uso dellaparola chiave ripetuta in modo ossessivo è la soluzione al dilemma dellacomunicazione pubblica e della comunicazione politica nel corso degli anni '20. Tifornisco una cosa facilmente condivisibile, ma te la ripeto in maniera martellanteall'infinito.
Afferma quindi: "Un simbolo-chiave è un termine elementare e fondamentale delmito politico. Negli Stati Uniti sono simboli-chiave parole come 'diritti', 'libertà','democrazia', 'eguaglianza'. Tali termini figurano negli oscuri trattati dei professori,nelle sentenze emesse dai tribunali, nei discorsi che si possono ascoltare al Senatoe alla Camera dei rappresentanti, agli angoli delle strade, per tutto il paese. Unafunzione evidente dei simboli-chiave è quella di fornire una esperienza comune atutti all'interno dello stato,