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LINGUE E CULTURE

Con LINGUA si intende una forma specifica di produzione del linguaggio che

riproduce forme culturali attraverso i simboli linguistici (la lingua riproduce il

linguaggio in modi diversi). La lingua è un medium specifico di riproduzione

delle forme culturali (forme di comunicazione e narrazioni).

→ la diversità linguistica è un medium di differenza culturale? La comunicazione

interculturale si riflette nella differenza tra le lingue dei partecipanti?

NO, perchè non si produce nessuna comunicazione se non esiste una lingua

compresa da tutti i partecipanti. È possibile solo se c'è un interprete che crea

una lingua comune.

C'è comunicazione interculturale se:

-i partecipanti parlano la stessa lingua (una lingua franca, come l'inglese).

-la varietà linguistica non è produzione di varietà culturale (differenza tra

lingue ≠ differenza di presupposti strutturali).

Quindi, in certe situazioni non è rilevante il fatto che si parli una lingua diversa.

C'è più comunicazione interculturale nel mondo che varietà linguistica per via

delle lingue franche e la creazione delle lingue nazionali. Non c'è coincidenza

tra varietà linguistica e varietà culturali. La lingua può rendere visibili i

problemi di comunicazione interculturale.

La varietà linguistica si riduce ma recentemente sta aumentando per:

CREOLIZZAZIONI: le lingue si modificano per contaminazioni e si

• differenziano. →

INCONTRO AGGIUNTIVO: traduzione aumenta la varietà linguistica in

• quanto ognuno può parlare la sua lingua ed essere capito con l'aiuto di

un interprete.

Il problema è che la globalizzazione ci porta comunque a tentare di creare la

comunicazione nonostante le varietà linguistiche. Lingue franche, creolizzazioni

e traduzioni sono tutti prodotti più o meno positivi della globalizzazione.

LA SOCIETÁ

La SOCIETÁ è il sistema sociale complessivo che include tutti gli altri (= tutte

le comunicazioni). Però la società ha dei confini:

non sono visibili perchè la comunicazione evapora, è un processo in cui

– viene prodotta ma ce ne sono continuamente di nuove, non sono confini

tangibili.

non sono fissi (la comunicazione si produce continuamente).

es. l'economia italiana non finisce sul confine dello stato italiano, ma ha

contatti con il resto del mondo; è un sistema di comunicazione articolato e

complesso che non ha un confine corrispondente al confine dello stato.

→ noi parliamo spesso di società nazionale, europea, mondiale o globale, ma

esistono davvero? Che caratteristiche hanno? Qual è il nostro punto di

riferimento? Che senso ha l'osservazione di società nazionali o società europea

o simili? È possibile che in una società ci siano “sottosocietà”?

Distinzione tra:

società globale come insieme di interdipendenze.

– società mondiale come forma unica e stabile.

Quando si cerca di produrre un ordine nel mondo, si cerca di arrivare a una

società mondiale; se si crea una cosa non controllabile si producono degli

effetti negativi, infatti la globalizzazione ha effetti sorprendenti.

→ come si osserva la società?

Vedendo come essa si differenzia, infatti la società ha una configurazione

interna basata su due criteri: →

1) forma della differenziazione come si differenzia la società? È l'unico

modo che abbiamo per capire e distinguere la realtà. È importante

perchè:

-posso capire i collegamenti tra le comunicazioni (livello di complessità

della società).

-si producono forme culturali (forme di comunicazione e narrazioni).

La forma della differenziazione è una struttura generale dentro la quale si

produce tutto il resto. Dire come è fatta la società significa capire cosa

succede al suo interno. →

2) forme di comunicazione che si sviluppano al suo interno sono

importanti perchè condizionano il cambiamento di forma della società

(possono o mantenerla o cambiarla).

Ci sono 3 forme di differenziazione dell'umanità, comparse in questa sequenza,

senza necessariamente sostituirsi l'una all'altra:

segmentazione ci sono o no?

– →

gerarchia cosa comportano?

– differenziazione per funzioni cosa sono?

SOCIETÁ SEGMENTATA: comunità isolate (villaggi e tribù) e nomadi a causa

della scarsità di esseri umani in un periodo storico molto lungo come la

preistoria. Queste comunità hanno gli stessi presupposti strutturali: la forma di

comunicazione è sempre la stessa, secondo gli antropologi, e hanno tutti più o

meno le stesse caratteristiche).

L'interazione è fondamentale oralità e memoria (la storia viene raccontata di

generazione in generazione).

Si produce una forma monoculturale della comunicazione perchè non c'è

differenza e tutti la cononscono e ne fanno esperienza; la caratteristica più

importante è la differenza “noi” (+) e il “nulla” (-) esterno unità della

comunità (we-identity/identità-noi), è l'unica salvezza perchè l'individuo da

solo non può sopravvivere, per cui non ha scelta. Bisogna essere

estremamente fedeli alla comunità. Questo è il fondamento storico dell'identità

etnica. I fondamenti di questa identità etnica:

origini e mito di fondazione: la memoria si consolida e si creano i miti di

1. fondazione (chi ha creato questo popolo? Un dio, qualche grande

fondatore della comunità). La memoria orale non è una riproduzione

fedele e quindi è poco affidabile.

radici e discendenza: antenati comuni, base del matrimonio combinato

2. per arrivare a un risultato preciso, non c'è spazio per le scelte personali.

riti di passaggio (dall'infanzia all'età adulta).

3. fondamento linguistico per comprendersi.

4. confini territoriali che all'inizio sono i villaggi, posti sicuri.

5.

Ogni volta che si forma un'identità etnica ci si basa su tutti o alcuni di questi

presupposti.

In questa società segmentata esistono solo ruoli di appartenenza al “noi” (→

POSIZIONAMENTO), infatti in alcune comunità gli individui non avevano

neanche un nome proprio. La FORMA DELLE ASPETTATIVE è normativa

(stabilità e continuità alla comunità e alla sua identità-noi, non ci può essere

cambiamento perchè non ci sono le condizioni per attuarlo).

C'è una cultura unica e omogenea (MONOCULTURA) basata sul riferimento

esclusivo al “noi”; è un insieme omogeneo di orientamenti condivisi riferito a

una specifica popolazione, ma questo produce stereotipi e pregiudizi con il

tempo (le cui origini si trovano in questa società).

Con la globalizzazione si ha la fine dell'isolamento, della segmentazione e della

monocultura, mentre permangono il “noi” come valore (+) da proteggere e

consolidare, l'appartenenza alla comunità e le aspettative normative.

SOCIETÁ GERARCHICA: le cose lentamente cambiano e si comincia a infittirsi e

a spostarsi, grazie all'invenzione della ruota e con questa si usano gli animali

per tirare i carri; questo crea conseguenze: un centro prende supremazia su un

altro, qualcuno diventa un po' più ricco e comincia a esercitare un potere a cui

gli altri devono sottostare (si parla delle grandi civiltà come i sumeri) si

creano due tipi di relazioni basate sul dominio:

gerarchia tra gli spazi (il centro domina sulla periferia: nascono le città,

1. come Roma, Babilonia, Atene, ma sono facilmente attaccabili).

gerarchia tra i gruppi sociali (il vertice domina sulla base: nelle città

2. arrivano gruppi di aristocratici col compito di tenere in piedi l'impero).

La città e il gruppo sono sistemi di comunicazione e sono la base su cui si

forma la gerarchia. Questa si sviluppa solo in una parte del mondo con certe

caratteristiche locali, ma in altre no perchè non ha la capacità di espandersi

oltre.

Nella società gerarchica, la forma primaria di comunicazione è

l'ETNOCENTRISMO, caratterizzato dalla codificazione “noi/loro”: “noi” al

vertice, mentre il “loro” va combattuto o dominato; non è più un mondo isolato

ma connesso in modo negativo. Quasi tutta la storia delle società gerarchiche è

un campo di battaglia. I ruoli di appartenenza si dividono quindi in due (o

positivi o negativi) e l'individuo è necessariamente legato a uno di questi due

gruppi. Quando due comunità con una forte identità-noi si incontrano,

l'alleanza o la pace sono strategie (matrimoni combinati questione di

convenienza). La forma delle aspettative è sempre normativa.

L'etnocentrismo è la prima forma di comunicazione interculturale sorta nella

storia dell'umanità (se incontro qualcuno diverso da me lo domino), è la

prosecuzione della monocultura radicalizzata.

L'unica soluzione al problema della differenza culturale è il DOMINIO del “noi”

sul “loro” (finchè funziona va bene), e questa cosa ha funzionato per moltissimi

secoli, perchè per molto tempo nessuno l'ha messo in dubbio. L'etnocentrismo

è l'eredità delle società gerarchiche perchè crea l'idea della negatività culturale

(gli altri diversi da me sono negativi), ha la promessa di risolvere in modo

rapido e definitivo, magari con una guerra, i problemi delle differenze culturali,

ma in realtà oggi non è più fattibile. →

Dal XVII secolo al XIX secolo si ha un cambiamento epocale si ha il

passaggio dalla società gerarchica alla società differenziata per funzioni grazie

a:

-Illuminismo

-Riv. Industriale sono forme di comunicazione che

-Riv. Parlamentare in UK (Cromwell) cambiano e portano a nuove forme

-Riv. Francese di società.

-Riv. Scientifica

-invenzione della stampa

Partiamo dalla Rivoluzione Industriale: la nobiltà, fino a quel momento

• gruppo dominante, non può più contare sulla merce che le da il potere

ma deve fare denaro, quindi nasce l'imprenditoria; nel giro di poco

tempo l'aristocrazia perde peso e crolla (es. non serve a niente avere il

castello e la corte se non sai tosare le pecore e venderne la lana a

questo punto il contadino diventa pi&ugr

Dettagli
A.A. 2016-2017
54 pagine
SSD Scienze politiche e sociali SPS/08 Sociologia dei processi culturali e comunicativi

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher giuliacavallini di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Sistemi sociali e cultura della comunicazione e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia o del prof Baraldi Claudio.