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TERMOSFERA

MESOSFERA

STRATOSFERA

TROPOSFERA

inquinamento atmosferico

Per si intende ogni modificazione della composizione dell'aria a causa della presenza di una o più sostanze che alterano le normali

condizioni dell'atmosfera con effetti nocivi su organismi, ambiente...

Le cause dell'’inquinamento atmosferico sono: naturali, antropiche e industriali.

cause naturali

Le sono legate alle polveri provenienti dalla sabbia dei deserti, dall’erosione del suolo o dalle eruzioni vulcaniche che provocano l’emissione di agenti inquinanti in

atmosfera che disturbano l’equilibrio ecologico.

cause antropiche cause industriali

Le cioè provocate dall’attività dell'’uomo e in particolare le dell'inquinamento atmosferico sono: i processi di combustione, le attività di

produzione industriale, l’incenerimento dei rifiuti.

biossido di zolfo(SO ), ossido di azoto(NO , ),monossido di carbonio(CO) ozono(O ), benzene(C H )

I principali inquinanti sono: ,

sigla che sta per i vari ossidi di azoto: NO, NO ,N O N O

2 x 3 6 6

2 2 3 2 5

idrocarburi policiclici aromatici(IPA), piombo(Pb).

Un’altra importante fonte di inquinamento atmosferico è costituita dai trasporti, sono maggiormente inquinanti i veicoli Diesel rispetto alle vetture alimentate a benzina, metano, GPL.

( Si tratta di inquinanti come: anidride carbonica(CO ), ossido di azoto(NO ) anidride solforosa (SO ) monossido di carbonio

, ,

o ossido solforoso o ossido di zolfo o ossido di

2 x 2

)

(CO), idrocarburi incombusti, polveri sottili .

carbonio

Oggi con l’evoluzione dei motori si è potuto eliminare dalla benzina il piombo, ottenendo la benzina verde(cd benzina senza piombo) riducendo al minimo l’emissione nell’atmosfera di

inquinanti contenuti nei gas di scarico.

Altra fonte di inquinamento atmosferico è costituita dalla produzione energetica ove le centrali termoelettriche se in passato sono state alimentate da carbone e petrolio oggigiorno

forte è la tendenza di passare al gas metano(cd centrali turbogas).

L’industria siderurgica ha contribuito e contribuisce all’emissione nell’atmosfera di sostanze inquinanti come polveri e soventi ed anche la deforestazione rappresenta un'altra fonte di

inquinamento atmosferico perché contribuisce ad accrescere l’anidride carbonica(CO ) nell’atmosfera a causa della riduzione dei processi di fotosintesi.

2

processo di combustione

Il tipico degli impianti termici si ha quando l’ossigeno(O ) reagisce con un’altra sostanza liberando energia sotto forma di calore e di

2

luce.

Per lo più, le reazioni di combustione riguardano gli idrocarburi che sono dei composti del carbonio e dell’idrogeno.

La combustione completa di un idrocarburo da come prodotti diossido di carbonio e acqua; dunque la combustione può essere considerata come una particolare reazione di sintesi

ove l’ossigeno si combina sia con il carbonio sia con l’idrogeno.

C CO

(carbonio) (anidride carbonica nota anche come diossido di carbonio o biossido di carbonio)

2

H H O

(idrogeno) (molecole acqua pura)

2 (CH )

COMBUSTIONE DEL METANO 4

CH + 2O CO + 2H O + luce e calore

4 2 2 2

molecola

di metano

L’effetto serra è in realtà un fenomeno naturale da sempre esistito dovuto all’irraggiamento delle radiazioni provenienti dal sole che scaldano il nostro pianeta, e anzi ha

avuto conseguenze benefiche perché ha impedito che la superficie della Terra si raffreddasse eccessivamente a causa della dispersione del calore solare nello spazio; dall’effetto

serra deriva la temperatura terrestre e senza l’effetto serra la temperatura del globo terrestre sarebbe circa pari a -19°C.

Il rischio ambientale NON è dovuto all’effetto serra in quanto tale, ma ad un suo aumento incontrollato infatti accade che alcuni gas, come l’anidride carbonica, impediscono al calore

riflesso dalla Terra(cd energia termica)di disperdersi nello spazio e quando c’è troppa anidride carbonica la Terra si surriscalda.

L’aumento della concentrazione di anidride carbonica nell’atmosfera, sembra dovuto principalmente all’aumento del

(il gas maggiormente responsabile dell'aumento di temperatura sulla Terra),

consumo dei combustibili fossili come carbone e petrolio e alla deforestazione che contribuiscono maggiormente ai cambiamenti climatici.

buco dell'ozono

Il consta nell’assottigliamento dello strato di ozono(O ) presente negli strati alti della stratosfera capace di filtrare i raggi ultravioletti provenienti dal sole

3

UVB e UVC a causa degli inquinanti rilasciati nell’atmosfera.

(i più dannosi per la salute umana causa di tumori, melanomi…)

Tra le sostanze responsabili di questo effetto vi sono i composti contenenti cloro(Cl) e bromo(Br), come i clorofluorocarburi(CFC), i quali subendo l’azione UV liberano cloro

accelerando la trasformazione dell'ozono in ossigeno. I clorofluorocarburi iniziarono ad essere utilizzati alcuni decenni fa come refrigeranti nei comuni frigoriferi e negli impianti di condizionamento oltre

e al fine di diminuire l’impatto del buco dell'ozono si stanno eliminando progressivamente tali composti.

che come propellenti nelle bombolette spray

Protocollo di Kyoto

Il è un accordo in base al quale i paesi industrializzati si sono impegnati a limitare e/o ridurre le proprie emissioni di gas serra attraverso misure e

politiche adeguate L'impegno riguarda in particolare il periodo dal 2008 al 2012, anno in cui devono

(come la produzione di elettricità da fonti rinnovabili, la promozione del trasporto pubblico).

essere raggiunti gli obiettivi. Il Protocollo assegna ai paesi industrializzati una quantità determinata di diritti di emissione dei gas a effetto serra.

Paesi diversi hanno obiettivi diversi stando al principio di responsabilità; tuttavia tra i Paesi NON aderenti figurano gli USA, l’India e la Cina e altri paesi in via di sviluppo esonerati dagli

obblighi del Protocollo perché essi NON sono tra i principali responsabili delle emissioni di gas serra durante il periodo dell'industrializzazione.

Il rispetto degli impegni di Kyoto si avvale anche delle cd misure di flessibilità, che permettono ai paesi di rispettare gli obiettivi di riduzione delle emissioni di CO nel modo

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economicamente più conveniente. I 3 meccanismi sono:

meccanismo di Implementazione Congiunta o Joint Implementation ( JI

),

Il prevede la collaborazione tra Paesi sviluppati ove un Paese

ottiene crediti di emissione finanziando progetti volti alla riduzione di CO verso un altro paese in cui vi è una maggiore convenienza a livello economico.

2

meccanismo di sviluppo pulito o Clean Development Mechanism ( CDM

),

Il permette alle imprese dei Paesi industrializzati di sostenere progetti di

riduzione di CO nei Paesi in via di sviluppo in modo da ottenere crediti di emissione per l’adempimento degli obblighi derivanti dal Protocollo di Kyoto e allo stesso tempo tale

2

meccanismo consente ai Paesi in via di sviluppo di crescere in modo sostenibile disponendo di tecnologie pulite.

Emission Trading ( ET )

L’ consente ai Paesi industrializzati di creare un mercato dei permessi di emissione in modo da commerciare tali crediti per adempiere agli obblighi di

riduzione. L'elemento della compravendita è stato introdotto per limitare al minimo il costo della riduzione delle emissioni di anidride carbonica.

Con l’avvicinarsi della scadenza del Protocollo di Kyoto il dibattito è incentrato sul post – 2012 perché vi sia un’estensione del Protocollo con ulteriori impegni per i paesi

industrializzati. carbon tax (cd tassa sul carbonio)

In Italia è stata introdotta con legge n. 448/1998 la esempio di ecotassa finalizzata a ridurre le emissioni di CO , volta quindi a

2

scoraggiare i consumi delle risorse energetiche basandosi sul principio del “chi inquina paga”, obiettivo che la tassa italiana NON contribuisce a conseguire in quanto i consumi sono

sempre aumentati nel tempo.

Tale fiscalità ecologica coinvolge diversi paesi dell'UE con differenti modalità di applicazione da paese a paese; il nostro Paese si è adoperato e si adopera tutt’oggi per la protezione

dell’ambiente in riferimento anche agli impegni internazionali assunti e l’obiettivo presente e futuro consta nello sviluppo delle fonti rinnovabili.

schema EU-ETS

Lo varato dall’UE, è la prima strategia mondiale messa in atto per contrastare il cambiamento climatico

(European Union Emission Trading Scheme)

basandosi sui cd sistemi cap and trade ove per cap si intende il limite massimo consentito e per trade si intende il commercio dei permessi di emissione di CO .

2

In pratica, i Paesi membri dell'Ue sotto la supervisione della Commissione europea, attribuiscono alle diverse imprese una quota di emissioni consentite(cd allowances) rilasciando

gratuitamente un numero equivalente di crediti di emissione.

Più un’azienda resta sotto il limite e più crediti di emissione può rivendere alle altre imprese non in grado di restare entro i livelli prescritti. Gli obiettivi si raggiungono abbassando via

via le quote consentite.

Entrato in vigore il 1 gennaio 2005, la prima fase, di durata pari a 3 anni, rappresentava una preparazione alla seconda fase di importanza cruciale il cui periodo 2008 - 2012, coincide

con il Protocollo di Kyoto durante il quale i diversi Paesi devono adempiere gli obblighi concordati, l'EU-ETS si integra con l'Emission Trading così che le EUAs(quote europee) si

convertono in AAus(quote di Kyoto). Inoltre a partire dal 2008 il commercio di quote di emissione potrà avvenire non solo tra le imprese ma anche tra i diversi Paesi; per taluni paesi i

costi legati alla riduzione di CO saranno più alti che altrove e per tale ragione avranno la possibilità di ottenere crediti di emissione investendo in progetti volti a ridurre le emissioni di

2

CO in altri paesi oppure acquistando crediti di emissione sul mercato internazionale. Per contro un Paese che riesce a rimanere sotto il tetto massimo delle emissioni consentite

2

realizzando una significativa riduzione delle sue emissioni di CO grazie a politiche e misure efficaci, può vendere il surplus di crediti ad altri Paesi che hanno superato il cap fissato dal

2

Protocollo di Kyoto. A partire dal 2013 verrà avviata la terza fase(cd fase post - Kyoto) che si protrarrà fino al 2020 il cui obiettivo da parte dell'UE sarà quello di ridurre entro il 2020

appunto le proprie emissioni del 20% rispetto ai valori del 1990.

L’inquinamento idrico è un’alterazione della composizione chimico-fisica dell'acqua causato da diversi e molteplici fattori quali: scarichi, rifiuti, contaminazioni di

varia natura(agricole, industriali…).

Vi sono div

Dettagli
A.A. 2013-2014
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SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/13 Scienze merceologiche

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher frog17-votailprof di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Sistemi di certificazione ambientale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Libera Università Maria SS.Assunta - (LUMSA) di Roma o del prof Fonseca Giancarlo.