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Elezioni 1994 - Offerta politica e risultati

Come detto, le elezioni del 1994 hanno segnato un grande cambiamento sul piano dell'offerta politica perché l'introduzione dei collegi uninominali con il nuovo sistema elettorale, il mattarellum, ha favorito la creazione di coalizioni prima del voto. Il centro destra, come detto, ha optato per una doppia coalizione, ossia al nord era presente il Polo delle Libertà con FI, Lega e CCD, mentre al sud era presente il Polo del Buon Governo con FI, AN e CCD. Il centro sinistra aveva un'unica grande coalizione chiamata Alleanza dei progressisti formata dal principale erede del PCI, ossia il PDS, da RC (forza di ideologia euro-comunista, guidato da Bertinotti) dai Verdi, dal PSI, La Rete (movimento di sinistra con una forte caratterizzazione antimafia fondato dall'attuale sindaco di Palermo, dal figlio del Generale dalla Chiesa, e dall'attuale deputato dell'ARS, Claudio Fava), i Cristiano sociali.

(un pezzo della scomparsa Democrazia Cristiana). Infine c'era un terzo polo di centro guidato da Mario Segni, leader del movimento referendario che portò alla nascita di un sistema elettorale maggioritario, chiamato Patto per l'Italia, costituito dal partito popolare (erede diretto della democrazia Cristiana) e dal Patto Segni.

Il risultato fu la vittoria del centro destra che alla camera ottenne 366 seggi e in particolar modo l'affermazione di FI al suo esordio con il 21% dei voti divenendo il primo partito nazionale, e al senato ottiene 156 seggi dove però la Lega ottiene più seggi rispetto a FI.

Non ottenne un grande risultato il polo di centro che con circa il 15% dei voti ottenne circa il 9% dei seggi a causa della sua scarsa competitività nei collegi uninominali.

Lezione 12 Elezioni 1996 - Offerta politica e risultati

Nel 1996 cambia l'offerta politica rispetto al 1994.

Nella coalizione di centro sinistra cambia il rapporto tra moderati e radicali,

Poiché RC non faceva più parte della coalizione (l'Ulivo), si parla in questo caso di desistenza concordata, ossia un accordo pre-elettorale in cui Bertinotti si impegnava a sostenere il governo Prodi, dopo l'elezione, nel caso di un parlamento senza maggioranza. Infatti, come detto, Rifondazione rimane attore esterno senza stringere alleanza con l'Ulivo di Prodi. Dunque l'Ulivo comprende oltre al PDS anche i Popolari per Prodi (una lista a sostegno del candidato premier che comprendeva il PPI, SVP, PRI, e Comitati Prod), Verdi e Patto Segni.

Nella coalizione di centro destra non c'è più la doppia alleanza a geografia variabile, poiché la Lega Nord non fa più parte della coalizione e si presenta da sola, ma una coalizione unica che comprende il CCD di Casini presentatosi insieme al Cdu di Buttiglione (componente del PPI), FI e AN che però aveva subito una scissione, dopo la svolta di Fiuggi in cui venivano.

abbandonate el storicheposizioni neofascista, dall’ala radicale di Pino Rauti il quale fondò il MSFT che si presentò da solo alle elezioni.

La Lega, dunque, rappresenta il terzo polo come fece il Patto per l’Italia di Mario Segni nel 94’.

Tuttavia la Lega pur ottenendo meno voti del Patto ottenne più seggi a causa del voto concentrato della Lega rispetto al voto disperso del Patto. Infatti, la legge Mattarella favoriva il primo tipo di voto. Nello specifico si può notare che il Patto nel 94’ con circa il 15% dei voti ottenne 46 seggi (4 collegi), mentre la Lega nel 96’ con circa il 10% dei voti ottiene 59 seggi (39 collegi). Tuttavia la Lega ha fallito l’obiettivo politico, così come accadde al Patto che aveva lo stesso tipo di obiettivo, ossia essere l’ago della bilancia impedendo che il sistema elettorale fosse decisivo, ossia il Patto nel 94’ e la Lega nel 96’ volevano impedire che il sistema producesse

Formattazione del testo

Una maggioranza. Invece, la legge Mattarella, nelle tre elezioni in cui è stata applicata è sempre stata decisiva, ossia ha sempre prodotto una maggioranza.

Domanda d'esame: Perché vince il centro sinistra nel 1996?

Le tre ragioni della vittoria di Prodi nel 1996:

  1. Il divorzio tra Bossi e Berlusconi
  2. Rauti che ha corso da solo e ha drenato voti dal centro destra molto utili per vincere nei collegi.
  3. La defezione di una parte di elettori di centro destra tra proporzionale e maggioritario, infatti se B. avesse ottenuto il 44% dei voti che ha preso nel proporzionale anche nel maggioritario Prodi non avrebbe vinto le elezioni.

Inoltre da ricordare che la coalizione di Prodi ebbe i numeri per governare solo grazie all'appoggio esterno di Bertinotti che con il suo partito (RC) si era presentato da solo alle elezioni. Dunque Bertinotti votò la fiducia al governo Prodi, anche se solo due anni dopo tale fiducia venne a mancare e il governo cadde. Rifondazione

subì una scissione, e la fazione dissidente filogovernativa capeggiata da Cossutta formò un nuovo partito: il partito dei comunisti italiani. Elezioni 1996 - Il caso del MSFT Un caso particolare nelle elezioni del '96 è rappresentato dal MSFT (Movimento Sociale Fiamma Tricolore), il quale non essendo entrato a far parte dell'alleanza di centro destra ha avuto un impatto notevole per la vittoria del centro sinistra. Infatti Pino Rauti, leader del MSFT, sapendo che era molto difficile entrare in parlamento a causa della soglia di sbarramento del 4% alla Camera, e al Senato delle soglie di fatto che in molti casi erano più alte del 4%, e a causa del collegio uninominale, cercò di entrare nella coalizione di centro destra, attraverso il meccanismo del cosiddetto coordinamento strategico, secondo cui i partiti piccoli entravano in coalizione portando un pacchetto di voti in cambio di un numero variabile di collegi garantiti per loro. Ed è quello

Che fece Rauti con Berlusconi. Ma Berlusconi gli disse di parlarne con Fini, leader di AN, facendo un gravissimo errore a causa dei pessimi rapporti tra Rauti e Fini. Infatti i due non trovarono un accordo e Rauti si presentò da solo, raccogliendo un numero di voti sufficienti a dare fastidio alla coalizione di centro destra. Infatti Rauti nei collegi in cui si è presentato ha raccolto anche il 5% dei voti. In particolar modo nella circoscrizione Lazio 2 ha presentato candidati in tutti gli 11 collegi ottenendo in media il 6% dei voti, in particolar modo nel collegio di Cassino il suo candidato Modesto Della Rosa ha ottenuto il 14,7%. In tal modo i voti dati al MSFT hanno fatto la differenza facendo vincere molti collegi ai candidati del centro sinistra drenando voti al candidato del centro destra.

Il governo D'Alema

Dopo Prodi, si formò il governo D'Alema sostenuto da Cossutta e da un gruppo di deputati e senatori fuoriusciti dalla coalizione di centro destra.

guidati da Mastella creando un partito (UDEUR). Questo governo dura poco più di un anno, in tale periodo Bossi si riavvicina a Berlusconi, infatti i due si presentano insieme nelle regionali del 2000 stravincendole. D'Alema si dimette e lo sostituisce Amato nel 2000 restando in carica fino alle elezioni del 2001. Elezioni 2001 - Offerta politica Nelle elezioni del 2001 cambia nuovamente l'offerta politica rispetto al 1996. La novità maggiore è rappresentata sicuramente nella coalizione di centro destra che per la prima volta si presenta unita in un'unica coalizione chiamata Casa delle Libertà composta da FI, AN, Lega Nord e Biancofiore (lista elettorale composta dal CCD e CDU). Fiamma tricolore, pur correndo da sola, si accorda con il centro destra presentandosi in pochi collegi non dando fastidio come avvenne nel '96. Il centro sinistra invece si presenta con un nuovo leader, Francesco Rutelli, ex sindaco di Roma. La coalizione mantiene lo stessosinistra ha portato alla fine dell'esperienza dell'Ulivo e alla nascita di una nuova coalizione, il centro sinistra, che si presenta alle elezioni del 2006 con il nome di L'Unione. Questa coalizione è composta da DS, DL, La Margherita, i Verdi, i socialisti e il PdCI. Il risultato delle elezioni del 2006 è una vittoria del centro sinistra, che ottiene la maggioranza dei seggi alla Camera e al Senato. Tuttavia, la coalizione si divide presto e nel 2008 si forma una nuova coalizione di centro destra, il Popolo della Libertà, che vince le elezioni e governa fino al 2011. Nel 2013 si tiene un'elezione anticipata e il centro sinistra, con il nome di Italia. Bene Comune, torna al governo. Nel 2018 si svolgono nuove elezioni e il centro destra, con la Lega di Salvini e Forza Italia di Berlusconi, ottiene la maggioranza dei seggi alla Camera e al Senato.

Sia nelle elezioni del 1996 che in quelle del 2001, alla Camera, il centro destra ha ottenuto circa un milione e mezzo di voti in meno nella parte maggioritaria (nei collegi uninominali) rispetto alla parte proporzionale. E anche al Senato, dove il sistema funzionava esclusivamente sulla base dei collegi uninominali, il suo rendimento era inferiore a quello della Camera.

La ragione di fondo di questo cattivo «rendimento coalizionale» del centro-destra sta nella difficile «sommabilità» del suo elettorato. In altre parole, i suoi candidati comuni nei collegi non riuscivano a raccogliere tutti i voti dei partiti ad essi collegati.

Infatti, una quota significativa di elettori del centro-destra preferiva votare altri candidati uninominali pur votando per uno dei partiti della coalizione di centro destra. Questa scarsa coesione del suo elettorato ha sempre rappresentato un handicap grave per il centro destra che gli è costato molti seggi. Se nel 2001

coalizione proporzionale è del 10%, mentre nei collegi meno frammentati (3 candidati) la differenza media è del 5%. Questo significa che, aumentando il numero dei candidati nei collegi uninominali, si riduce la possibilità per il centro destra di ottenere un risultato proporzionale più vantaggioso. La Legge Calderoli, quindi, ha favorito il centro destra, consentendo a Berlusconi di ottenere una maggioranza più ampia e di governare senza dover fare compromessi con altri partiti. Tuttavia, questa legge ha anche portato a una maggiore frammentazione politica, con un aumento del numero di partiti presenti in Parlamento. In conclusione, la disproporzione tra i voti ottenuti nella parte proporzionale e quelli ottenuti nella parte maggioritaria ha spinto Berlusconi a modificare la legge elettorale, favorendo il centro destra ma aumentando la frammentazione politica.

La coalizione di centro destra nella parte proporzionale è addirittura di 8 punti percentuali. Una coalizione che funziona.

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SSD Scienze politiche e sociali SPS/04 Scienza politica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Giovanni1307 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Sistema politico italiano e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Libera Università internazionale degli studi sociali Guido Carli - (LUISS) di Roma o del prof D'Alimonte Roberto.