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PARTITI, OPINIONE PUBBLICA E INTEGRAZIONE EUROPEA
Da un punto di vista partitico, il progetto di adesione europea riscosse supporto anche se all'interno del partito comunista esistevano posizioni scettiche e critiche perché intravede nel progetto vincoli economici percepiti come una minaccia per gli interessi dei lavoratori. Il partito socialista è il partito che esplicita il maggior supporto. Un ammorbidimento delle posizioni comuniste si verifica quando c'è un indebolimento dei rapporti con il blocco sovietico, si avvicina al progetto europeo per guadagnare legittimità e superare la mancanza di alternanza causata dall'egemonia della DC. Il movimento sociale italiano (MSI) ha posizioni profondamente euroscettiche poiché il principio europeo contrasta quello nazionale e patriottico che invece anima il partito. A fronte di questo supporto generale, quello italiano, è stato definito un europeismo di facciata traducibile nella visione punitiva.di potere precedente e a rinnovare l'immagine del partito. Si assiste quindi a una serie di scissioni e fusioni tra i partiti, con la nascita di nuove formazioni politiche. Nel frattempo, l'opinione pubblica inizia a manifestare un crescente disinteresse per la politica e una diffusa sfiducia verso le istituzioni. Questo si traduce in una diminuzione della partecipazione elettorale e in una crescente polarizzazione tra i partiti. Nel 1994 si tiene quindi un'importante elezione politica, che segna l'inizio della cosiddetta Seconda Repubblica. I partiti tradizionali subiscono una pesante sconfitta, mentre emergono nuove forze politiche, come il Movimento 5 Stelle e la Lega Nord. Durante la Seconda Repubblica, i parlamentari italiani a Bruxelles e Strasburgo hanno un ruolo fondamentale nella definizione delle politiche europee. Tuttavia, l'opinione pubblica italiana mostra un consenso permissivo nei confronti del progetto europeo, senza manifestare un entusiasmo particolare. La crisi economica del 2008 e la successiva crisi dell'euro mettono ulteriormente alla prova l'opinione pubblica italiana nei confronti dell'Unione Europea. Si manifesta un crescente scetticismo verso le istituzioni europee e una richiesta di maggiore autonomia e sovranità nazionale. Nel 2013 si tiene un'importante elezione politica, che segna la fine della Seconda Repubblica. I partiti tradizionali subiscono una nuova sconfitta, mentre emergono nuove forze politiche, come il Movimento 5 Stelle e il Partito Democratico. In conclusione, durante la Seconda Repubblica i parlamentari italiani a Bruxelles e Strasburgo hanno svolto un ruolo fondamentale nella definizione delle politiche europee. Tuttavia, l'opinione pubblica italiana ha mostrato un consenso permissivo nei confronti del progetto europeo, senza manifestare un entusiasmo particolare. La crisi economica del 2008 e la successiva crisi dell'euro hanno ulteriormente messo alla prova l'opinione pubblica italiana, che ha manifestato un crescente scetticismo verso le istituzioni europee.sovietico e la dimensione atlantica ed europea sono elementi centrali della strategia internazionale italiana che, a seguito di un mutamento degli attori politici, cambia i legami. Gli attori politici della seconda repubblica saranno vari e, ad ogni cambio, si verificherà un mutamento nei rapporti con le istituzioni internazionali.
Il motivo ricorrente della politica italiana (durante la seconda repubblica) nei rapporti con la politica estera sarà l'alternanza e discontinuità tra governi di centro destra e centro sinistra che nel posizionamento della politica estera hanno orientamenti contrapposti:
Centro destra: orientamento atlantico e maggiore criticità nei confronti dell'unione europea
Centro sinistra: supporto convinto all'unione europea e maggiore criticità nei confronti della politica statunitense
IL CENTRODESTRA
Ha come obiettivo (per quello che riguarda la politica estera) il rafforzamento del ruolo dell'Italia
nell'alleanza con gli Stati Uniti. Obiettivo realizzabile a discapito della vicinanza con l'Unione Europea e le organizzazioni multilaterali (organizzazioni internazionali con ruolo politico tipo l'ONU). Berlusconi è stato il leader di tutti i governi di centrodestra ed è il primo ministro nella seconda repubblica. Durante questi anni si decide di intraprendere una politica di totale allineamento con quella statunitense cementando una relazione bilaterale (tra i due paesi) nella ricerca di un riconoscimento nella relazione privilegiata tra i due. Molti autori che si sono confrontati in merito hanno parlato di un'"americanizzazione" della politica italiana intesa come una adesione totale all'interesse statunitense anche laddove altri partner europei (es. Francia) si schierano contro (es. guerra in Iraq in cui l'Italia ha inviato armi e militari). Dal punto di vista mediterraneo dove l'Italia esercitava un ruolo di rispetto, siriposiziona e ristruttura pareri critici: si verifica un avvicinamento ad Israele ed un forte allentamento del tradizionale filoarabismo della politica estera italiana attraverso un indebolimento nelle relazioni con l'Iran. Nelle sedi ONU l'Italia è in prima linea quando si tratta di biasimare e condannare i palestinesi nelle loro attività contro gli israeliani. Sul versante europeo (nella prima repubblica l'Italia si colloca tra i paesi fondatori a supporto dell'unione europea e i suoi interessi) questo solido sostegno va a rimodularsi. I governi Berlusconi attenuano il tradizionale sostegno italiano per l'integrazione europea. Questo approccio viene rinominato "euro-realismo". Ci sono state critiche e anche aperte opposizioni verso un'unione economica e monetaria che riguarda vincoli finanziari. Ha invece un atteggiamento a favore di un allargamento dell'UE nei paesi come Turchia, Israele e Russia. Questi difficili rapporti conL'UE si manifestano in tutta la loro dramaticità nel Berlusconi-IV (2008-2011) quando, con il dispiegarsi della crisi finanziaria globale e dei debiti sovrani in Europa, l'Italia è fonte e oggetto di instabilità finanziaria dato il debito pubblico alto e la decennale bassa crescita economica, che culmina con un fortissimo rialzo del rendimento dei titoli di Stato e le dimissioni del governo nel novembre 2011. In questo periodo, le istituzioni europee hanno esercitato pressioni sul governo italiano per adottare misure di finanza pubblica e riforme strutturali e recuperare la fiducia di investitori e degli attori europei. Berlusconi risponde solo parzialmente a queste richieste con riluttanza. L'esito è quello delle dimissioni e il passaggio di testimone a Mario Monti che si occuperà del risanamento delle finanze mirate a mandare un segnale di maggiore controllo delle spese pubbliche e mettere in sicurezza la tenuta del sistema italiano.Europeo, l'Italia è il terzo paese come PIL. Il centrodestra era poco interessato alle organizzazioni multilaterali come le Nazioni Unite, preferiscono rafforzare una serie di relazioni bilaterali "speciali" con potenze come Stati Uniti, Russia e Israele identificate come essenziali per lo status dell'Italia a livello internazionale. È un bilateralismo che si basa sulla personalizzazione della politica che si trasla sul fronte delle relazioni internazionali. La personalizzazione è il tratto distintivo di Berlusconi che intrattiene rapporti personali e diretti con i leader di questi partiti (ad es. il suo rapporto con Putin). La politica estera è affare personale durante i governi Berlusconi, poco lungimirante nel lungo periodo. Durante questi periodi continua il ruolo dell'Italia come luogo di incontri di eventi e cerimonie ma fatica ad avere un peso nelle relazioni internazionali.
IL CENTROSINISTRA
Operano scelte di politica estera opposte.
scelte costruite attorno ad un fronte europeismo con atteggiamenti critici verso l'alleato americano e un convinto multilateralismo. Rimane ancorata all'alleanza atlantica ma ci sono elementi critici, emergono posizioni più critiche perché i governi di centrosinistra sono frutto di coalizioni molto larghe al cui interno ospitano partiti politici di sinistra radicale (i comunisti italiani) critici verso gli Stati Uniti. Una serie di divergenze e piccoli incidenti diplomatici caratterizzano sia la legislatura 1996-2001 (es. l'incidente della funivia del Cermis causato da un aereo militare statunitense) che gli anni del Prodi II (preoccupazioni americane per il finanziamento delle missioni militari italiane in Afghanistan). Il fulcro della politica si rintraccia nell'asse europeo dove i governi di centrosinistra ritengono che l'Italia debba accrescere il proprio status internazionale. Durante il primo governo Prodi l'Italia entra nell'area euro.ciò richiede riforme economiche importanti e il varo di una tassa per l'Europa per migliorare la finanza pubblica italiana e convergere attorno ai criteri stabiliti dal trattato di Maastricht. Esistono forti dubbi da parte dell'Europa sull'affidabilità dell'Italia circa la sua capacità di risanamento del suo debito pubblico sul medio-lungo periodo. L'opposizione principale è quella tedesca ma esistono perplessità anche in Olanda e Francia. Prodi si è speso in prima persona per convincere gli alleati ad accettare l'ingresso dell'Italia nella moneta unica (euro) e nel maggio del 1998 il consiglio europeo decide in maniera positiva. Nel secondo governo Prodi, il centrosinistra ha cercato di riposizionare l'Italia in Europa rafforzando i rapporti con Parigi e Berlino dopo il raffreddamento che si era creato durante gli anni del centrodestra. Una diversa chiave di lettura della politica estera è il posizionamento.internazionale dell'Italia non cambiano dopo il 1989e sia i governi di centrodestra che quelli di centrosinistraperseguono questi interessi stabilmente all'interno della comunitàeuro-atlantica. Piuttosto che la sostanza, quello che è cambiatofurono lo stile, i toni e la narrazione con cui le due coalizioni digoverno conducono la politica estera.
Un tratto che caratterizza il centrosinistra è il multilateralismoattivo: cercano di valorizzare il ruolo italiano nelle sediinternazionali (es. sostegno alle missioni ONU in Albania).
L'Euro-realismo dei governi Berlusconi e l'Eurocentrismo di alcuniministri non arrivano mai al punto di mettere in discussionel'appartenenza dell'Italia all'UE o all'euro.
Nella conduzione dei dossier di politica europea, questi governi simostrano pragmatici e spesso seguono il consenso europeo.
Il parlamento italiano è stato tra i primi ad approvare il trattato diCostituzione europea nel
2005 e le dichiarazioni pubbliche (critiche euroscettiche) di Berlusconi spesso non si tramutano in posizioni ufficiali di governo restano sempre esternazioni estemporanee dei leader. Le coalizioni di centrosinistra a volte si sono schierate contro i partner (episodio più eclatante: guerra in Kosovo (1999) in cui il governo D'Alema, centrosinistra, ha dato un significativo contributo logistico e operativo nonostante la posizione fortemente contraria di partiti di sinistra, l'opposizione russa alla guerra e la mancanza di un mandato del Consiglio di sicurezza dell'ONU). IL RAPPORTO CON L'UE Sono dati eurobarometro: strumento della Commissione europea mirato alla raccolta di dati d'opinione sui cittadini europei, funziona con campioni rappresentativi della popolazione dei