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ATTIVITA’ SINAPTICHE ECCITATORIE E INIBITORIE
I potenziali postsinaptici eccitatori (PPSE) sono prodotti dal legame di
molecole di neurotrasmettitore recettori inducendo depolarizzazione. In
generale, le sinapsi eccitatorie sono prevalentemente assodendritiche. Al
contrario, i potenziali postsinaptici inibitori (PPSI) sono in molti casi
causati da un aumento localizzato della permeabilità della membrana al Cl-
o al K+. Questo determina iperpolarizzazione e più comunemente avviene
a livello di sinapsi asso somatiche, dove esso è chiamato potenziale
postsinaptico inibitorio. La codifica dell’informazione da parte dei
neuroni coinvolge l’integrazione di afferenze sinaptiche provenienti da
molti altri neuroni. Se esse giungono nello stesso momento, PPSE
(depolarizzazioni) e PPSI (iperpolarizzazioni) tendono a sommarsi
reciprocamente. Dal momento che un neurone integra le informazioni
sinaptiche afferenti, in esso i segnali eccitatori ed inibitori si sommano. Un
potenziale d’azione è generato oppure no in rapporto alla possibilità che
sia raggiunta la soglia a livello della zona di avvio dell’impulso. La
frequenza e il pattern (o sequenza) dei potenziali d’azione codificano le
informazioni nervose.
PLASTICITA’ SINAPTICA E POTENZIAMENTO A LUNGO
TERMINE
Una delle proprietà uniche del sistema nervoso è che esso può apprendere.
Il potenziamento a lungo termine, caratterizzato da una facilitazione
della trasmissione sinaptica in seguito ad una stimolazione ad alta
frequenza, era stato dapprima osservato a livello delle sinapsi
nell’ippocampo ed esso può giocare un ruolo nell’apprendimento
associativo. Il potenziamento a lungo termine dipende dalla presenza nella
membrana postsinaptica di recettori per l’ N-methyl-D-apartato
(NMDA). La produzione di secondi messaggeri da parte della attività
sinaptica può giocare anche un ruolo nella regolazione dell’espressione
genica nelle cellule postsinaptiche. Pertanto i secondi messaggeri possono
attivare enzimi che modificano proteine preesistenti o inducono
l’espressione di nuove proteine. Questa attivazione determina un
meccanismo attraverso il quale l’eccitazione sinaptica delle cellule può
indurre modificazioni a lungo termine in quella cellula. Questo è un
esempio di plasticità all’interno del sistema nervoso. Queste variazioni
nella sintesi proteica delle cellule postsinaptiche possono essere coinvolte
nell’apprendimento e nella memoria e sono probabilmente importanti nello
sviluppo del sistema nervoso.
INIBIZIONE PRESINAPTICA
L’inibizione presinaptica fornisce un meccanismo per controllare
l’efficacia della trasmissione a livello delle singole sinapsi. Essa è mediata
da sinapsi assoassonali. L’inibizione presinaptica determina un
meccanismo attraverso il quale l’intensità di una particolare afferenza
sinaptica ad un neurone può essere ridotta senza ridurre l’efficacia di altre
afferenze sinaptiche allo stesso.
GIUNZIONI NEUROMUSCOLARI E POTENZIALI DI
PLACCA
Gli assoni dei neuroni motori inferiori proiettano attraverso i nervi
periferici alle cellule muscolari. Questi assoni motori terminano a livello di
regioni specializzate della membrana muscolare chiamate placche
motrici, che rappresentano aree specializzate di sarcolemma, la membrana
che avvolge le fibre muscolari striate. L’impulso nervoso è trasmesso al
muscolo attraverso la sinapsi neuromuscolare (chiamata anche giunzione
neuromuscolare). Il potenziale di placca è il potenziale depolarizzante
prolungato che compare a livello della placca in risposta ad un potenziale
d’azione nell’assone motorio. Esso è localizzato nella giunzione
mioneurale. Il trasmettitore a livello della sinapsi neuromuscolare è
l’acetilcolina (ACh). NEUROTRASMETTITORI
Un gran numero di molecole agiscono come neurotrasmettitori a livello
delle sinapsi chimiche. Questi neurotrasmettitori sono presenti nel
terminale sinaptico, e la loro azione può essere bloccata da agenti
farmacologici. Alcuni terminali pre-sinaptici possono rilasciare più di un
trasmettitore; differenze nella frequenza della stimolazione del nervo,
probabilmente, controllano quale dei neurotrasmettitori debba essere
rilasciato.
ACETILCOLINA
L’ACh è sintetizzata dalla colina-acetiltranferasi ed è scissa dopo il
rilascio, nella fessura sinaptica, della acetilcolinesterasi. Questi enzimi
sono sintetizzati nel corpo della cellula neuronale e sono trasportati
attraverso il trasporto assonale al terminale pre-sinaptico; la sintesi
dell’ACh avviene nel terminale pre-sinaptico. L’ACh è responsabile, ad
esempio, della trasmissione eccitatoria a livello della giunzione
neuromuscolare. Essa è anche il trasmettitore nei gangli del sistema
nervoso autonomo ed è rilasciata dai neuroni pregangliari simpatici e
parasimpatici. I neuroni postgangliari parasimpatici, così come un
particolare tipo di assoni simpatici postgangliari, utilizzano l’ACh come
loro trasmettitore. All’interno del SNC, differenti gruppi ben caratterizzati
di neuroni usano l’ACh come trasmettitore. Questi gruppi di neuroni
includono quelli che proiettano diffusamente dal nucleo basale di
Meynert dell’encefalo verso la corteccia cerebrale e dal nucleo settale
all’ippocampo. I neuroni colinergici, localizzati nel segmento del tronco
encefalico, proiettano all’ipotalamo ed al talamo, dove essi utilizzano
l’ACh come trasmettitore. Un interesse notevole è stato indirizzato
recentemente al ruolo dei neuroni colinergici del SNC nelle malattie
neurodegenerative. I neuroni colinergici nel nucleo basale dell’encefalo
degenerano, e le loro terminazioni colinergiche nella corteccia vengono
perdute nella malattia di Alzheimer.
GLUTAMMATO
L’aminoacido glutammato è stato identificato come uno dei maggiori
neurotrasmettitori eccitatori nell’encefalo e nel midollo spinale del
mammifero. Sono stati individuati quattro tipi di recettori glutammatergici
post-sinaptici. Tre di questi sono ionotropici e sono legati a canali ionici.
Questi recettori prendono il nome dal farmaco che si lega ad essi
selettivamente. Il recettore del glutammato sensibile al kainato e
all’AMPA è legato ai canali del Na+, e quando il glutammato si lega a
questi recettori si producono degli PPSE. Le sinapsi glutammatergiche
NMDA appaiono essere destinate ad identificare attività coincidenti in due
differenti vie neurali e, in risposta a tale attività accoppiata, modificano la
forza della connessione sinaptica. E’ stato ipotizzato che questa modifica
possa rappresentare una base per la memoria. E’ stato inoltre identificato
un recettore del glutammato di tipo metabotropico. E’ stato suggerito che
un’attivazione eccessiva delle sinapsi glutammatergiche può portare ad un
grande flusso di Ca+ all’interno dei neuroni, e che questo fenomeno possa
causare la morte neuronale. Poiché il glutammato è un trasmettitore
eccitatorio, un rilascio eccessivo di glutammato potrebbe portare ad una
ulteriore eccitazione dei circuiti neuronali attraverso un feedback positivo,
che determina ulteriore depolarizzazione e entrata di calcio nei neuroni.
Questo meccanismo eccitotossico di danno neuronale può essere
importante nelle alterazioni neurologiche acute, quale un ictus cerebrale e
nel trauma del SNC, e forse in alcune malattie degenerative croniche,
come la malattia di Alzheimer.
CATECOLAMINE
Le catecolamine noradrenalina (norepinefrina), adrenalina (epinefrina) e
dopamina sono formate dalla idrossilazione e decarbossilazione
dell’aminoacido essenziale fenilalanina. La fenil-etanolamina-N-
metiltrasferasi, l’enzima responsabile per la conversione della
noradrenalina ad adrenalina, è trovata in concentrazione elevata nella
midollare della ghiandola surrenalica. L’adrenalina è presente solo in
poche aree del SNC. La dopamina è sintetizzata, attraverso la molecola di
idrossifenilalanina (DOPA), dall’aminoacido tirosina per opera della
tirosin-idrossilasi e della DOPA-decarbossilasi.
DOPAMINA
I neuroni dopaminergici hanno generalmente un effetto inibitorio. I
neuroni che producono dopamina proiettano dalla sostanza nera al nucleo
caudato ed al putamen (attraverso il sistema nigrostriatale) e dall’area
tegmentale ventrale al sistema limbico ed alla corteccia (attraverso le
proiezioni mesolimbiche e mesocorticali). Nella malattia di Parkinson,
c’è una degenerazione dei neuroni dopaminergici e della sostanza nera.
Pertanto le proiezioni dopaminergiche dalla sostanza nera al nucleo
caudato ed al putamen sono danneggiate e l’inibizione dei neuroni del
nucleo caudato e del putamen è compromessa. La proiezione
dopaminergica dall’area tegmentale ventrale al sistema limbico e alla
corteccia può essere coinvolta nella schizofrenia; i farmaci antipsicotici,
agendo come antagonisti dei recettori della dopamina possono
temporaneamente ridurre il comportamento psicotico in alcuni pazienti con
schizofrenia. I neuroni contenenti dopamina sono stati trovati anche nella
retina e nel sistema olfattorio. In queste aree essi appaiono mediare
l’inibizione che filtra le afferenze sensitive.
NORADRENALINA
I neuroni contenenti noradrenalina nel SNP sono localizzati nei gangli
simpatici e proiettano a tutti i neuroni simpatici postgangliari eccetto
quelli che innervano le ghiandole sudoripare, le quali sono innervate da
assoni che usano ACh come trasmettitore. I corpi cellulari nel sistema
nervoso centrale che contengono noradrenalina sono localizzati in due
aree: il locus ceruleus e i nuclei tegmentali laterali. Sebbene il locus
ceruleus sia un nucleo relativamente piccolo contenente solo qualche
centinaio di neuroni, esso proietta diffusamente verso la corteccia,
ippocampo, talamo, mesencefalo, cervelletto, ponte, bulbo e midollo
spinale. Le proiezioni noradrenergiche che partono da queste cellule
emettono numerose collaterali e sono ampiamente distribuite. Alcuni
assoni si ramificano e proiettano sia alla corteccia cerebrale che al
cervelletto. Le proiezioni noradrenergiche dal locus ceruleus e dall’area
tegmentale laterale sembrano giocare un ruolo modulatorio nel ciclo
sonno-veglia e nell’attivazione corticale e possono regolare anche la
sensibilità dei neuroni sensitivi. Alcuni dati suggeriscono che un’attività
parossistica abnorme nel locus ceruleus può scatenare attacchi di panico.
SEROTONINA
La serotonina è un’importante amina regolatrice del SNC. I neuroni
contenenti serotonina sono presenti nei nuclei del rafe del ponte e del
bulbo. Queste cellule