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Le neuroscienze sono una serie di studi e ricerche scientifiche che indagano come è fatto e come funziona il
sistema nervoso. Gli egizi consideravano il cuore come centro di tutto ( tecniche post mortem). Ippocrate fu il
primo scienziato a prendere in considerazione il cervello; Platone considerava il cervello come la parte razionale
dell’anima; ma solo gli studi di Galeno, che si occupava dei gladiatori, portarono a comprendere che in seguito a
una lesione al cervello si possono perdere alcune facoltà. Sospesi nel Medioevo ( attenti allo spirito) gli studi sul
cervello, ripresero nel Rinascimento. Dopo il 1906 fu possibile individuare la struttura esatta dei neuroni,
riconosciuti come unità funzionali del cervello (Golgi: tecnica di colorazione con sale cromato d’argento). Le
tecniche a disposizione delle neuroscienze, sono in continua evoluzione:
-ELETTROENCEFALOGRAMMA: misura l’attività elettrica nel cervello, usato nell’infanzia (i bambini
emettono onde cerebrali diverse in presenza della madre: la riconoscono)
-RISONANZA MAGNETICA FUNZIONALE: misura l’attività cerebrale in un soggetto impegnato (aree che
si attivano: maggior flusso sanguigno)
-PET: tomografia ad emissione di positroni (tecnica scintigrafica) misura le variazioni del metabolismo del
glucosio (maggior attività: maggior consumo di glucosio).
-SPECT: verifica la distribuzione di un tracciante radioattivo in un tessuto
-TAC: tomografia assiale computerizzata, misura la densità dei vari tessuti
-RISONANZA MAGNETICA NUCLEARE: apparecchiature che generano campi magnetici variabili per
ottenere un immagine strutturale del cervello.
La neuropsicologia vuole scoprire le basi neuronali dei processi cognitivi, cioè i meccanismi tramite i quali i
neuroni elaborano le informazioni.
Il sistema nervoso centrale, o nevrasse, è formato dall'encefalo, sede delle attività superiori e centro di
elaborazione delle informazioni, e dal midollo spinale, che è la via di collegamento tra l'encefalo e il resto del
corpo. L'encefalo è contenuto nella cavità cranica ed è composto dal cervello e dal cervelletto. I componenti
chiave del cervello sono i neuroni che elaborano le informazioni; sono formati dal corpo centrale, da un assono
che si avvicina agli altri neuroni per creare delle connessioni dette sinapsi, e dai dendriti (alberi dendritici) che
trasportano il segnale nervoso verso il corpo centrale. All’estremità dell’assone ci sono delle diramazioni che
rilasciano delle sostanze: i neurotrasmettitori (il passaggio di informazioni tra neuroni avviene per via chimica. La
trasmissione degli impulsi dentro il neurone avviene per via elettrica). I neurotrasmettitori “traghettano” gli
impulsi da una parte all’altra dello spazio inter sinaptico. Gli assoni sono ricoperti di una guaina di mielina che
permetti agli impulsi di viaggiare più velocemente attraverso gli assoni. La guaina di mielina si sviluppa con
l’evoluzione del cervello. In seguito a una programmazione genetica e all’esperienza i neuroni si connettono in
circuiti neuronali. I neuroni a specchio sono neuroni che hanno un ruolo importante nell’apprendimento per
imitazione, si attivano infatti sia mentre compiamo un’azione sia mentre la osserviamo. Lo studio dei neuroni
specchio ci dà la possibilità di capire cosa sia l’empatia e cosa c’entri coi processi affettivi e di apprendimento.
Imitare le emozioni del simile dà al bambino l’opportunità di identificarsi, stabilendo col proprio simile
immediato un contatto senza mediazioni, portando così dentro di sé i modelli familiari e gli schemi e i linguaggi
di interazione e di riconoscimento; inoltre, di capire la distinzione tra il bene e il male (relativamente ai codici
morali vigenti nel mondo) in virtù dei sentimenti che egli legge sul volto degli adulti. Inoltre, l’imitazione gli
consente di dare valore agli insegnamenti sia morali che intellettuali, che così gli indicano la via per integrarsi in
famiglia e nella società. L’empatia, dunque, è alla base dell’intera vita sociale: rende solide e proficue le relazioni
di accudimento, fa in modo che le relazioni affettive attecchiscano e creino coppie, famiglie e amicizie, infine
rende possibili le più complesse relazioni che si hanno col mondo storico-sociale in quanto individui di un certo
gruppo e cittadini di una nazione.
Il cervello è dotato di plasticità, è in grado quindi di subire deformazioni che permangono nel tempo. Le
interconnessioni neuronali non sono stabili, possono essere modificate. Malacarne (1744-1816) sostiene che
apprendere significa modificare il cervello (esperimenti con i cani, quello addestrato ha una corteccia cerebrale
più sviluppata rispetto a quello non addestrato; il bambino apprende quando affronta un problem solving). La
corteccia cerebrale è una struttura dinamica e le esperienze comportano una sua continua riorganizzazione. Dal
punto di vista anatomico il cervello è diviso in due emisferi connessi tra loro dal corpo calloso. Il suo strato più
esterno è la corteccia cerebrale; ogni emisfero è diviso in 4 lobi: