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MIDOLLO SPINALE
Macroscopicamente è un cilindro con pareti esterne non lisce (presenta delle incisure, dei
segni); non ha un diametro costante in tutta la sua lunghezza ma presenta dei
rigonfiamenti: uno è a livello cervicale, dove emergono i nervi per l'arto superiore, e uno a
livello lombare, dove emergono i nervi per l'arto inferiore.
→ il discorso sulle afferenze/efferenze sensoriale o motoria è lo stesso
Nella parte terminale del canale vertebrale (da L2 in giù) non c'è midollo spinale, ma c'è
una struttura che prende il nome di CAUDA EQUINA (=coda di cavallo), costituita solo da
radici nervose (NON dal tessuto che costituisce il midollo). Le radici nervose sono il tratto
contenuto nel canale vertebrale.
Nella zona cervicale e toracica della colonna vertebrale, le radici dei nervi sono strutture
parallele tra la struttura nervosa del midollo e il suo foro di emergenza; [nel canale
vertebrale c'è dunque il cilindro del midollo e parallelamente a questa zona che
corrisponde a quella vertebra, c'è la sua radice, che poi emerge dal foro e poi diventa
nervo.] Più ci si sposta verso il basso e più le radici si fanno oblique: questo perché il
tessuto nervoso nel tempo non varia (quando infatti vi sono dei danni al SN, si creano dei
buchi) → Il midollo spinale al momento della nascita ha la stessa lunghezza del canale
vertebrale: il midollo non cresce, rimane invariato nel tempo, ma le ossa della colonna
vertebrale crescono (= la colonna si allunga); dunque al momento della nascita a ogni
tratto di midollo spinale corrispondono parallelamente i fori di uscita del nervo, nel
momento in cui la struttura ossea cresce trascina in basso le radici dei nervi e la
lunghezza di midollo rimane quella del momento della nascita. Ciò significa che ci sono
delle zone di midollo spinale che corrispondono a innervazioni di regioni lombo-sacrali
molto impaccate in alto rispetto alla lunghezza della colonna; le radici emergono dalle
proprie vertebre (quindi l'ultima sacrale emerge dove termina la colonna vertebrale), ma il
punto di midollo da cui emerge l'informazione nervosa è ben più in alto. Questa è la cauda
equina, ovvero l'insieme delle radici dei nervi spinali che per accrescimento osseo si
ritrovano come foro di emergenza vertebrale un foro molto più basso rispetto al punto di
origine del midollo.
• Ogni nervo deriva dall'unione di 2 radici nervose, una anteriore e una posteriore: la
radice A porta l'info motoria | la radice P porta info sensoriale.
Il tessuto nervoso è costituito da neuroni, cellule gliali e altri tipi di cellule, tra cui:
> cellule con attività macrofagica --> cellule di microglia (SNC): queste cellule emettono le
loro estensioni per individuare detriti cellulari o altri problemi all’interno del tessuto; si
concentrano in aree danneggiate da infezioni, traumi o eventi ischemici.
> cellule ependimali --> hanno la forma di un epitelio cubico: formano infatti una sorta di
rivestimento interno delle cavità del SNC, separando i neuroni dal liquido delle cavità
interne, il liquido cerebrospinale o cefalorachidiano, che ha circa le stesse funzioni del
liquido linfatico. Le cellule ependimali producono questo liquido e alcune possiedono
agglomerati di ciglia sulle loro superfici apicali per facilitare la circolazione di questo
liquido.
> Astrociti --> sono le cellule gliali più abbondanti nel SNC; ricoprono l’intera superficie encefalica e
la maggior parte delle regioni non sinaptiche dei neuroni nella sostanza grigia del SNC; il loro
nome deriva dalla forma a stella che hanno. Hanno molteplici funzioni: formano una rete di
sostegno per il tessuto nervoso | hanno dei pedicelli perivascolari, delle estensioni citoplasmatiche,
che prendono contatto con i capillari stimolandoli a creare una barriera emato-encefalica isolando il
sangue dal tessuto (il principio attivo deve avere molecole oleose o alcoliche che possano
superare anche questa barriera | forniscono nutrienti ai neuroni | secernono fattori di crescita
neuronale, proteine che promuovono la crescita dei neuroni e la formazione di sinapsi | possono
influenzare le sinapsi tra neuroni | regolano la composizione chimica del fluido tessutale | formano
un tessuto cicatriziale: riempiono gli spazi inizialmente occupati dai neuroni, quando questi sono
danneggiati: processo detto astrocitosi o sclerosi.
>>SOSTANZA BIANCA
Nel midollo spinale circonda la sostanza grigia: non è un cilindro regolare, perché oltre ai
ripiegamenti ci sono anche dei solchi (dove penetra la pia madre) che permettono di
distinguere la parte A dalla parte P. In posizione mediana A c’è una fessura mediana
anteriore che separa la sostanza bianca dalla grigia: questa fessura impedisce il contatto
tra le due sostanze | la si riconosce perché è più larga di quella nella parte P, la quale
prende il nome di solco (= è una fessura meno aperta).
Dall’esterno si vede l’emergenza di radici A, P e L, che prendono il nome di cordoni di
sostanza bianca,.
> Nel cordone A tra fessura M-A e radice A del nervo vedrò sempre e solo vie motorie di
tipo somatico (sempre vie discendenti);
> Nel cordone P tra il solco M-P e la radice P del nervo vedrò sempre e solo vie
ascendenti che portano la sensibilità che tocca la coscienza: info sensoriale epicritica (=
cosciente).
> Nel cordone L, dunque tra la radice A e la radice P del nervo, ci sono vie miste: ci sono
punti con vie ascendenti e altri con vie discendenti.
(*) vie di Lemnischi: sono vie della sensibilità (sempre ascendenti)
(*) vie piramidali ed extrapiramidali: sono vie motorie somatiche (sempre discendenti) ->
prendono il nome dalle cellule piramidali che si trovano nella corteccia.
L’info motoria viscerale è trasmessa con il sistema orto o para: MAI uno stesso nervo potrà
portare sia l’info orto sia l’info para. La distribuzione dei nervi spinali, che emergono dal
midollo spinale da t1 a L2, portano info nervose di tipo ortosimpatico | quelli sacrali e della
regione cervicale portano l’info para.
Per i nervi encefalici c’è un nervo che ha solo la componente para ed è il 10° nervo, il
nervo vago, che va ai visceri -> è l’unico nervo encefalico che va a tutti i visceri del corpo.
Un danno al vago provoca una risposta di spreco di energia per tutti i visceri.
TRONCO ENCEFALICO
Si trova all’interno della scatola cranica e comprende (dal basso verso l’alto): bulbo | ponte
| mesencefalo. Macroscopicamente la parte inferiore è simile al midollo spinale: ha una
forma cilindrica con una fessura mediana A con un foro di emergenza di radici di nervi
(dove emergono le radici A nel midollo spinale), un solco L-A e prosegue P in una struttura
simile al midollo con un solco M-P e una struttura L-P. Sulla faccia A presenta due rilievi di
tessuto detti piramidi bulbari (= nel midollo corrisponderebbero ai cordoni A): queste
costituiscono sempre il collegamento con l’info motoria somatica, dunque contrazione del
muscolo scheletrico -> in questa zona corre la via piramidale. | Nella zona L del bulbo ci
sono dei rilievi detti olive bulbari (= corrispondono al cordone L del midollo), che prendono
il nome dai nuclei olivari, stazioni delle vie sensoriali.
Dal bulbo a salire la sostanza bianca attraversa la sostanza grigia separandola in tanti
piccoli puntini: da qui a salire NON si ha una disposizione regolare di motoneuroni e
interneuroni, ma ci sono dei nuclei di sostanza grigia singoli, stazioni della via sensoriale
--> non vi è più una netta separazione tra sostanza bianca e sostanza grigia. Di questi
nuclei alcuni vedono motoneuroni viscerali, altri motoneuroni somatici -> alcuni sono
nuclei motori, altri sensoriali, altri associativi.
Quando un nervo encefalico porta un’info motoria somatica, questo nervo dentro al bulbo
vede un nucleo di nervo encefalico motorio somatico: solo un nucleo, non tutta l’H. Se un
nervo, per es. quello ottico, porta solo una componente nervosa, nel tronco encefalico
vede un solo nucleo sensitivo, in questo caso ottico. Ogni nervo encefalico in base a
quante info porta vede altrettanti nuclei nel punto del tronco encefalico da cui esce: per es.
il nervo vago è un nervo misto e vede dunque 4 nuclei --> i nervi encefalici NON sono tutti
misti.
Questi nuclei nei nervi encefalici a livello del midollo spinale corrispondono alle zone delle
corna.
Le regioni di sostanza grigia associativa nel tronco encefalico, così come nel midollo,
associano e basta: non si ha l’entrata o l’uscita di nervi: nel tronco encefalico prendono
dunque il nome di nuclei propri del tronco o dei nervi encefalici.
Come distinguere le 3 parti del tronco encefalico?
Faccia A:
> bulbo: struttura cilindrica
> ponte: fascia liscia da cui non emerge alcun nervo, solo sulla fascia L emerge il V nervo
> mesencefalo: due rilievi sferici, detti corpi mammellari, con anteriormente un peduncolo
+ chiasma ottico
Faccia P:
gran parte della struttura è occupata dal 4° ventricolo, una cavità dove sfocia il LCR che
proviene dal canale ependimale (questo canale infatti prosegue nella parte inferiore del
bulbo; tra bulbo e ponte si apre nel 4° ventricolo). Pareti del 4° ventricolo: A bulbo e ponte,
P cervelletto.
P al tronco encefalico c’è un collegamento con il cervelletto tramite strutture nervose:
queste sono i peduncoli cerebellari (collegano bulbo, ponte e mesencefalo al cervelletto).
Ci sono 2 peduncoli inferiori che collegano bulbo e cervelletto, e 2 peduncoli superiori che
collegano mesencefalo e cervelletto. Facendo una sezione frontale e togliendo il
cervelletto c’è la faccia P del tronco encefalico: gran parte di questa faccia è occupata dal
4° ventricolo, che NON occupa però l’intera area in quanto nella parte inferiore del bulbo
c’è tessuto nervoso (= quindi una struttura a cilindro): a 1/3 della sua intera struttura, il
bulbo nella scissione M-P si apre lasciando spazio alla parte inferiore del 4° ventricolo. Il
ponte non presenta tessuto nervoso a chiuderlo P: il suo tessuto nervoso è la parte A e L
del 4° ventricolo, e si collega al cervelletto coi peduncoli L medi. La parte inferiore del 4°
ventricolo è il canale ependimale; il LCR viene dunque convogliato all’interno del
mesencefalo nell’acquedotto mesencefalico di Silvio.
Pareti del 4° ventricolo:
> pt. Bassa, parete A: bulbo
> pt. Alta, parete A: ponte
> parete P: cervelletto
> pareti L: peduncoli inferiori, medi e superiori
La faccia P del mesencefalo prende il nome di lamina quadrigemina ed è costituita da 4
rilievi: 2 tubercoli quadrigemini superiori e due inferiori.
Superiormente al mesencef