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PRINCIPALI RISCHI PER LA SALUTE E LA SICUREZZA DEI LAVORATORI.
I rischi ubiquitari sono quei rischi che interessano tutti i tipi di azienda.
I rischi specifici sono diversi per i vari tipi di aziende.
Il fenomeno infortunistico: i luoghi di lavoro sono tutti potenzialmente pericolosi e con probabili
rischi per la salute e la sicurezza di chi vi opera. Anche nelle aziende con un alto livello di sicurezza
e salute, sia in termini di prevenzione che di protezione, è impossibile avere rischio zero.
L’obiettivo resta quello di eliminare i rischi ma si sa che è un’azione impossibile per cui si elimina
ciò che è eliminabile e si riducono al minimo gli altri.
Il 20% degli infortuni avviene per distrazione e solo il 6% avviene per strumenti non adeguati,
mentre il 4% per condizioni di lavoro pericolose.
L’infortunio è qualsiasi evento lesivo con conseguenze fisiche e/o psichiche sull’uomo.
L’infortunio sul lavoro è un evento lesivo dovuto a causa fortuita, violenta ed esterna che produce
lesioni traumatiche verificatesi durante lo svolgimento dell’attività lavorativa che porta ad inabilità
o morte.
Il danno ha quattro tipi di entità:
• Trascurabile quando la prognosi è inferiore ai 3 giorni
• Lievi con prognosi compresa tra i 3 e i 40 giorni
• Grave quando comporta l’indebolimento permanente di organi, sensi, arti…una malattia che
mette in pericolo di vita
• Gravissimi quando porta a malattie insanabili, deformazioni permanenti o alla morte.
Quando avviene un infortunio, il datore di lavoro va informato e a sua volta deve informare
l’INAIL.
Altri tipi di infortunio sono l’infortunio altro (durante le pause o gli spostamenti interni), in itinere
(nel tragitto casa-lavoro), i near missess (situazioni di rischio che non diventano infortunio).
I near missess vanno sempre individuati, segnalati ed analizzati per permettere di pianificare,
revisionare ed organizzare una migliore formazione, informazione ed addestramento.
La malattia professionale è uguale all’infortunio solo perché occorre sul lavoro. Con malattia
professionale si definisce un evento dannoso che si manifesta in modo lento, graduale, progressivo
ed involontario in occasione del lavoro.
Gli ambienti di lavoro costituiscono un rischio ubiquitario. Con ambiente di lavoro si definisce il
luogo in cui si svolge l’attività lavorativa e in cui i lavoratori sono autorizzati ad accedere, a recarsi
o a sostare. Il luogo di lavoro è associato ad una costruzione con destinazione d’uso compatibile
all’attività lavorativa.
D. Lgs 81/08 art. 62: definisce i luoghi di lavoro come quei luoghi destinati ad ospitare posti di
lavoro ubicati all’interno di aziende o nell’unità produttiva ma anche gli altri luoghi di pertinenza
dell’azienda o dell’unità produttiva accessibili al lavoratore.
I luoghi di lavoro devo essere conformi ai requisiti dell’Allegati IV. Essi devo essere anche
accessibili ai disabili.
L’Allegato IV fornisce caratteristiche di omologazione per gli edifici costruiti ex novo dal 2008; gli
altri edifici si devono adeguare. L’Allegato contiene indicazioni per l’edificio in generale, i
pavimenti, i muri, i soffitti, le finestre, le scale, le rampe… con indicazioni strutturali per la
prevenzione del lavoratore. Importanti sono le dimensione delle vie di esodo per le quali vengono
fornite chiare indicazioni in fatto di misure, segnali e pulizia.
Le dimensioni degli uffici e delle aree produttive devono avere un microclima e una luce ottimale
per assicurare tranquillità fisica e mentale.
Le porte devono avere misure specifiche. Vanno indicate le pareti vetrate. I pavimenti e le scale
sono ad alto rischio di caduta per cui vanno adeguatamente progettati.
I fattori alternati sono quelle misure di protezione che possono rivelarsi dei rischi. Ad esempio la
pulizia degli ambienti è necessaria ai fini igienici ma i pavimenti bagnati possono causare infortuni.
Il microclima è il complesso di parametri climatici dell’ambiente locale che determina gli scambi
termici tra l’ambiente stesso e le persone. I parametri da tenere in considerazione sono temperatura,
umidità relativa e velocità dell’aria. La loro sommatoria dà lo stato di salute dell’ambiente e le
possibili migliorie da apportare.
L’uomo è un organismo omeotermico a 36/37 gradi per cui deve stare in un ambiente ottimale per
mantenere questa temperatura.
D. Lgs 81/08 All. IV include l’insieme degli obblighi per rendere migliore il microclima. La
temperatura deve essere tra i 21 e i 26 gradi; l’umidità relativa del 40/60%; la velocità dell’aria di
0,10/0,25 m/s.
Gli impianti di climatizzazione e condizionamento vanno periodicamente manutenzionati per
evitare la diffusione di polvere, spore… o danni funzionali.
L’illuminazione viene stabilita dal D. Lgs 81/08 All. IV che prevede una quantità di luce naturale
sufficiente e la presenza di luce artificiale in lux adeguate al tipo di lavoro svolto.
Il videoterminale (VDT) rappresenta un rischio specifico ed è contenuto nel D. Lgs 81/08 titolo
VII. Questo definisce il VDT come schermo alfanumerico o grafico. Comprende anche le
attrezzature munite di videoterminali o di un sistema di immissione dati e l’area circostante.
Il videoterminalista è colui che usa il videoterminale per almeno 20 ore a settimana dedotte le
interruzioni obbligatorie ogni 4 ore. Ogni 120 minuti di lavoro al videoterminale si ha diritto a una
pausa di 15 minuti, da ritenersi parte integrante del lavoro.
Il VDT rappresenta un rischio per la vista e gli occhi, per la postura, dà problemi fisici e mentali,
ergonomici ed igienici.
Il VDT richiede esami specifici, visite periodiche, corsi di formazione ed ambienti adeguati.
Vengono imposti parametri per lo schermo, la posizione rispetto allo stesso, il piano di lavoro, la
sedia e la postura.
I rischi psicosociali sono un rischio ubiquitario e non possono essere esclusi. Sono rischi di natura
trasversale che possono nascere da rapporti con persone diverse per carattere, etnia, sesso…, dalla
natura dell’azienda. È difficile riscontrare il danno psicosociale.
Più un lavoratore si sente bene, più rende per cui le variabili psicosociali influenzano il fatturato.
Alcuni fatto che fanno emergere i rischi psicosociali sono:
• Nuove forme di contratto e la conseguente incertezza
• Forza-lavoro vecchia che si pone in contrasto con quella più giovane in una complessa
assenza di integrazione
• Alti carichi di lavoro
• Tensione emotiva
• Interferenza della vita privata
Lo stress è il risultato di più fatto psicosociali e si divide in stress lavoro correlato, burnout e
mobbing.
Gli effetti dello stress sono psicopatologici e psicosomatici. I rischi psicosociali si usano tre
parametri per cercare di diagnosticarli, cosa che resta sempre difficile. Inoltre si ricorre a strumenti
di prevenzione ed identificazione delle situazioni a rischio.
Lo stress lavoro correlato è una condizione che può essere accompagnata da disturbi o disfunzioni
fisiche, psichiche o sociali, conseguenza del fatto che l’individuo non si senta più in grado di
soddisfare gli obiettivi. Colpisce chiunque. Gli indicatori sono il turnover, assenteismo, conflitti
interpersonali, lamentele.
Burnout è l’esito patologico da stress che colpisce le professioni d’aiuto (helping professions =
medici, insegnanti, sacerdoti, forze dell’ordine… chi lavora con la fragilità). Si ha quando le
aspirazioni, gli ideali e le aspettative degli individui che lavorano con la fragilità vengono disattese:
ciò che si era idealizzato non trovare riscontro nella realtà.
Esaurimento emotivo (stanchezza) → depersonalizzazione (insensibilità ed aggressività) → ridotta
realizzazione (demotivazione ed insoddisfazione).
Il burnout dà segni somatici e psicologici.
Il mobbing colpisce l’8% dei lavoratori europei. È la rottura dell’equilibrio psicofisico e sociale con
comportamenti vessatori e terroristici in ambito lavorativo per creare danno. È una forma di
violenza lesiva che deve durare almeno 6 mesi ed essere continuativa per venire riconosciuta.
Il mobber è colui che vessa; il mobbizzato è colui che subisce; gli osservatori sono coloro che
vedono ma non denunciano.
Il mobbing come isolamento dal gruppo, attacco alla reputazione o alle prestazione.
Il mobbing può essere strategico se si basa su una strategia comportamentale pianificata, o
emozionale se deriva dall’alterazione dei rapporti.
Il mobbing verticale può essere discendente (dal capo verso i dipendenti), ascendente (un gruppo di
dipendenti attacca la dirigenza), bossing (per ridurre il personale).
Il mobbing orizzontale è la dinamica del branco che isola chi il gruppo non vuole.
Il doppio mobbing è quando il mobbizzato a sua volta mobbizza qualcuno, come la famiglia.
Il mobbing esterno lo subisce il datore di lavoro da sindacati o da chi ha velleità dirigenziali.
La segnaletica di sicurezza è una misura di prevenzione che fornisce indicazioni o prescrizioni.
Sono cartelli di colori e forme specifiche, segnali acustici o luminosi, comunicazione verbale o
gestuali. Si sceglie in base al tipo di prevenzione che si vuole attuare.
La gestione delle emergenze si attua nel piano di emergenza che è un documento con elencate le
migliori misure di gestione di un’eventuale emergenza. Il documento deve essere di facile
comprensione per chiunque. Nella gestione delle emergenze ci sono:
• Responsabile emergenze che ha potere decisionale e possibilità di prendere decisioni
arbitrarie
• Addetti alla squadra antincendio che valuta l’uso degli estinguenti
• Addetti alle chiamate di emergenza che valuta la chiamata alle squadre di soccorso
• Altri addetti ad esempio al conteggio nel punto di raccolti, al pronto soccorso…
Non tutte le aziende, soprattutto le più piccole, sono tenute ad avere tutte le figure in persone
distinte: devono avere tutte le figure anche in una sola persona. Gli addetti devono essere
adeguatamente addestrati con corsi e addestramenti.
Il personale è comunque tenuto a conoscere il piano di emergenza, a conoscere i nominativi della
squadra di emergenza e a partecipare alla prova di evacuazione.
Il rischio antincendio va sempre valutato e mai escluso.
D. Lgs 81/08 art. 46 comma 1 parla di prevenzione degli incendi di interesse pubblico come di
esclusiva competenza statuale per salvaguardare la vita umana, la sua incolumità e quella dei beni e
dell’ambiente.
Nel D. Lgs 81 l’antincendio viene citato ma esiste ancora un testo a parte per questo.
Bisogn