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AGENTI FISICI.

Provocano una trasformazione delle condizioni ambientali, possono essere il rumore, la

vibrazione, le radiazioni o il microclima.

Il rumore può essere continuo un po' impulsivo, sopra gli 85 dB il rumore e lesivo. Si misura il

livello di rumore con il fonometro.

Le vibrazioni invece si misurano in metri al secondo attraverso l'accelerometro.

Le radiazioni sono dei campi elettromagnetici, come quelli del cellulare. Più e alta la tensione

che passa nel cavo più alto il campo elettromagnetico.

Le radiazioni possono essere ionizzanti o non ionizzanti. Quelle ionizzanti hanno la capacità di

determinare la formazione di ioni dannosi per l'uomo. Quelle non ionizzanti vengono suddivise

in: infrarossi, ultravioletti, raggi laser e microonde. Il lavoratore viene dotato di Dosometri

personali che misurano il livello di assorbimento delle radiazioni.

Il microclima e l'insieme degli aspetti fisici che caratterizzano l'aria degli ambienti confinanti. Si

può arrivare ad avere uno stress da freddo o uno stress da caldo.

Bisogna avere anche quando comfort visivo dettato da una buona illuminazione.

Gli obblighi del datore di lavoro per gli agenti fisici sono: fare in modo che ci sia riciclo d'aria

frequente, obbligo di sottoporre a visite periodiche le persone, informare e prevenire sui rischi,

sulle malattie e sulle procedure.

Lavoratrici in gravidanza. Possono lavorare solo fino alla fine del settimo mese. Per sei mesi

stanno in maternità con stipendio ridotto al 30%. Le assenze per maternità sono le uniche che

il datore non può contestare.

AGENTI CHIMICI.

Fino al 2012 di agenti chimici venivano classificati secondo una vecchia dicitura, erano

arancioni e neri.

Dal 2013 sono bianchi e neri, ma oltre al colore cambia anche la forma e i simboli. Il

pittogramma sarà uniformato in tutto il territorio europeo. Accompagnata sempre ad ogni

sostanza pericolosa vi è la scheda di sicurezza (SDS): deve dare informazioni utili per la

gestione del prodotto, indica il tipo di prodotto e chi l'ha prodotto, riporta i pericoli che ne

possono derivare, la composizione del prodotto chimico come deve essere trattato, come

posso trasportare il contenitore e che controlli bisogna fare, inoltre indica come smaltirlo come

trasportarlo. Ogni azione deve avere un registro dei rifiuti, oltre alle schede di sicurezza sui

contenitori devono esserci delle etichette che indicano informazioni sulla gente chimico,

sull'utilizzo, devono presentare simboli di rischio eccetera eccetera. Le etichette oltre sui

contenitori devono essere messe anche sulle tubazioni. Se ci sono scarsamente, purtroppo,

molte volte l'unica soluzione è l'evacuazione.

Prevenzione.

L'azienda e obbligata ad essere aggiornata sul livello tecnologico, quindi se c'è un prodotto

meno pericoloso l'azienda è obbligata ad usarlo. Si danno i dispositivi di protezione

individuale. Le persone sottoposte a contatto con sostanze chimiche vengono visitate

frequentemente. Buon senso.

Obblighi per i lavoratori.

Rispettare le regole. Indossare i dispositivi di sicurezza. Tenere pulite le aree di lavoro.

Rispettare le aree assegnate. Vietato versare prodotti chimici in fognatura.

Posto di lavoro in officina.

E obbligo del datore di lavoro che gli ambienti dove si lavora siano a norma ed in regola con il

decreto 81, che stabilisce anche il carico massimo della pavimentazione e lo spazio

necessario al movimento umano.

Metodologia delle 5S giapponese.

1^S: separare il necessario dal superfluo.

2^S: ordinare i materiali.

3^S: pulire e ordinare sistematicamente.

4^S: standardizzare, definire delle regole.

5^S: disciplina.

Ergonomia.

L'ergonomia studia l'integrazione tra uomo e la macchina, vuole ridurre al minimo i movimenti

inutili, considera le stature per riporre gli oggetti alla giusta altezza, individua le zone dove

posizionare gli oggetti.

Si propone tre obiettivi: massima sicurezza, massimo benessere, massimo rendimento.

Bisogna evitare le lavorazioni sopra all'altezza del cuore perché ho più difficoltà nel trasporto

del sangue. Attenzione particolare al rumore.

Movimentazione manuale dei carichi.

Comprende le fasi di sollevamento, trascinamento,

spostamento, ti rammento e deporre gli oggetti. Sono tutte attività che possono avere

ripercussioni sull'apparato scheletrico. Bisogna capire che tipo di carico e, quanto pesa,

quanto e facile da prendere.

Caratteristiche del carico: e pesante? Quanto è ingombrante, se è stabile con un stabile.

Sforzo fisico: eccessivo se troppo pesante, e dannosa la rotazione del tronco.

Caratteristiche dell'ambiente di lavoro: più spazio libero c'è, più ampio, più mi posso muovere

meglio, non è consigliata la presenza di dislivelli. Temperatura e umidità devono essere

adeguate. Obblighi del datore sono quelli di sorveglianza sanitaria, cercare di ridurre al minimo

gli spostamenti manuali e creare condizioni favorevoli con maggior spazio e minor dislivello.

Norma Iso 11228: riporta la tabella con i vari pesi e le percentuali di persone non soggette a

problemi. Per sollevare 10 chili, ci riescono circa il 99% della popolazione sia maschile che

femminile.

Per i 20-25 chili ce la fanno il 95% di maschi e il 70% di femmine che hanno un limite massimo

di 20 chili.

Ovviamente se faccio più sollevamenti il carico massimo sopportabile diminuisce.

Postura e movimenti di lavoro. Ergonomia: scienza che mi dice la postura che devo adottare,

stabilisce la correlazione tra i movimenti e lo spazio ottimale nel quale bisogna eseguire essi.

L'ergonomia e correlata alla movimentazione dei carichi, alle posture incongrue, ai movimenti

ripetuti e alla fatica mentale.

Ci possono essere dei danni creati da una postura fissa, da una postura dinamica oppure da

dei movimenti ripetitivi.

I danni da movimenti ripetitivi sono i CTD.

Prevenzione: può essere effettuata attraverso interventi

-strutturali (altezza piano di lavoro)

-organizzativi (ritmi di lavoro)

-formativi (aggiornamenti)

Attività in spazi confinati e luoghi chiusi.

Spazio confinato: ambiente limitato in cui il pericolo di morte è elevato, come in Sylos,

serbatoi, reti fognarie, sistemi di drenaggio e vasche di depurazione. Non si deve lavorare mai

da soli e si utilizzano tutti i dispositivi di prevenzione.

Il decreto 81 attraverso l'articolo 66 dice che è vietato l'accesso ai lavoratori in queste arie se

prima non vie stata fatta una analisi e i lavoratori devono avere dispositivi di sicurezza.

Sempre il decreto 81 tramite l'articolo 121 dice che bisogna fornire le attrezzature necessarie

per farsi che nessuno si faccia male e se la presenza di ossigeno e bassa si utilizzeranno

delle bombole. Oltre i dispositivi di protezione individuale.

Requisiti: tutti devono essere formati, attraverso anche un percorso formativo specifico. Il

panico e la prima fonte di aumento di rischio.

Prima di iniziare l'attività bisogna controllare tutti i dispositivi necessari e analizzare l'ambiente

di lavoro. Durante l'attività bisogna stare molto vigili e controllare che ci sia le condizioni per

lavorare in sicurezza. Viene adottato il lavoratore di sistemi di allarme è recupero che sono

apparecchi portatili con pulsante di allarme e sensore di posizione, oltre che rilevatori di gas.

Di fondamentale importanza e nella gestione delle emergenze.

Attività in quota.

I lavoratori in quota sono quelli che effettuano lavoro o attività da 2 m d'altezza da un piano

stabile, cioè su superficie piana. Le protezioni sono: collettive, come ponteggi e reti metalliche,

personali come funi e imbracature, temporanee, fisse, individuali ossia punti fissi di ancoraggio

e ganci di sicurezza.

Necessari sono gli Smorzatori così che la frenata, in caso di caduta, venga rallentata. Obblighi

del datore sono quelli di formare ed informare, adottare di dispositivi di protezione ed

elaborare procedure per gestire le emergenze. Il caschetto per le attività in quota e

obbligatorio.

Gestione delle imprese terze.

Lavori in appalto: contratto con il quale un appaltatore assume il compimento di un'opera.

Datore di lavoro e subappaltatore lavorano all'attuazione delle misure di prevenzione e di

protezione dei rischi. Devo sapere assolutamente chi è il responsabile dell'azienda in caso di

problemi. DUVR e un documento unico di valutazione dei rischi che deve essere allegato a un

contratto di un appalto ho un opera. Sono obbligatorie attrezzature contrassegnate comunità

europea.

Emergenza ed evacuazione.

Il rischio più presente e preoccupante e l'incendio, le aziende devono fare un piano per la

gestione delle emergenze. Il primo problema da gestire e il panico, bisogna infatti individuare i

soggetti con cui si vanno relazioni nel proprio territorio. Ci deve essere un piano di emergenza

interna (PEI) e un piano di emergenza esterna (PEE). Il piano di emergenza interna ha come

obiettivo quello di ridurre gli effetti sulle persone ambiente e sulle cose. Vuole ridurre i danni al

patrimonio aziendale, devono essere indicate le vie di fuga e deve dare istruzioni operative per

individuare la migliore e più veloce via d'uscita. Deve essere di chiara interpretazione, gli

allarmi devono essere vicino alle uscite di emergenza.

Il piano di evacuazione esterna e fatto dalla Prefettura insieme con la regione e gli enti.

Sempre nel decreto 81, legge 110 si definiscono i criteri per individuare la fascia di rischio

incendio di una azienda e fornirne le principali informazioni. Il piano di emergenza e

obbligatorio e deve essere reso disponibile a tutti. Deve essere provato almeno una volta

all'anno.

Incendi.

Ci sono tre livelli di indice di panico:

-basso che prevede una formazione di quattro ore.

-medio che prevede una formazione di otto ore +4 ore di pratica.

-Alto che deve avere delle certificazioni ed esami da parte dei vigili del fuoco. In condizioni

necessarie affinché avvenga un incendio sono la presenza di un combustibile, un comburente

e una sorgente di calore che innesca la reazione.

Una fiamma si può spegnere perché: finisce il combustibile, finisce il comburente, si soffoca o

raffredda la fiamma.

La norma uni e del 2005 ci permette di classificare le tipologie di combustibile: classe a solido,

classe B liquido, classe C gas, classe di metalli, classe F mezzi di cattura, classe ed elettricità.

Le fonti di innesco possono essere dirette o indirette, cioè essere innesco per irraggiamento,

convenzione o conduzione. Ci può anche essere uno autocombustione o riscaldamento

spontaneo.

I prodotti della combustione sono:

Gas di combustione.

Fumi.

Calore.

Fiamme.

Le sostanze per restringere la fiamma sono l'acqua, la schiuma, le polveri, il gas inerti.<

Dettagli
A.A. 2013-2014
14 pagine
SSD Ingegneria industriale e dell'informazione ING-IND/17 Impianti industriali meccanici

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher nicolo.martucci di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Sicurezza degli impianti industriali e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Politecnico di Torino o del prof Schinocca Walter.