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Lesioni muscolari e sindrome dolorofasciale
I primi due scenari prendono il nome di fibrositi. Tra le sindromi dolorose muscolo-scheletriche, quella miofasciale è sicuramente una delle più frequenti; presenta dolore muscolare continuo, associato a contrattura, limitazione funzionale. Ciò che caratterizza questa condizione sono i trigger point TP, cioè un'area di ipersensibilità circoscritta di muscolo o fascia-banderella palpabile indurita e dolente alla palpazione. La digitopressione dei TP evoca a distanza dolore riferito nella cosiddetta target area o zona di riferimento e una contrazione muscolare localizzata. È menzionata come lesione cronica in quanto scaturisce da situazioni reiterate nel tempo. È determinata a seguito di una prolungata contrazione nel tempo che causa la diminuita capacità elastica del sarcomero, che resta in uno stato di contrazione prolungata. Nel momento
in cui questa contrazione permane in più sarcomeri contemporaneamente, si origina un nodulo che dà origine ad un fascio di fibre muscolari contratte, questo nodulo si chiama trigger point. I fattori predisponenti, esogeni ed endogeni sono: le fibre restano contratte a causa di atteggiamenti posturali scorretti reiterati per diverso tempo, come stare ore davanti al computer; i trigger points miofasciali si associano frequentemente a numerose altre condizioni cliniche dolorose, come emicrania, cefalea tensiva, algodisfunzione temporomandibolare, cervicalgia, dolore di spalla, epicondilite, sindrome del tunnel carpale, mal di schiena, dolore pelvico e sindrome da colpo di frusta; altri fattori sono le lesioni muscolari da sport, stress e ansia possono facilitare questo tipo di condizione. 35) Elencare quali sono le caratteristiche in comune e le differenze tra una contusione ed una distrazione di terzo grado: La contusione muscolare avviene quando sono interessate le strutture.muscolari, tendinee o articolari. Si verifica quando il muscolo viene colpito con violenza da un agente esterno, nelle discipline dove si ha contatto fisico con l'avversario o contro attrezzature. Se il muscolo al momento del trauma è contratto assorbe meglio l'impatto e il danno è meno grave, se il muscolo è meno contratto, il danno sarà maggiore, perché il muscolo resta schiacciato tra il corpo contundente e il piano osseo. Le contusioni muscolari posso essere classificate in base a diversi fattori: ROM residuo dell'articolazione mossa dal muscolo coinvolto nel trauma, - lieve: è consentita oltre la metà dell'intera escursione articolare - moderato: è consentita meno della metà e più di 1/3 dell'intera escursione articolare - severo: è concesso un arco di movimento inferiore ad 1/3 dell'intera escursione articolare; forza residua; stravaso ematico; % fibre interrotte. Lo strappo o
distrazione muscolare: 1. Sollecitazione eccessiva: la distrazione muscolare è causata da una sollecitazione eccessiva del muscolo, come brusche contrazioni o scatti improvvisi. 2. Rottura delle fibre muscolari: la sollecitazione eccessiva provoca la rottura di alcune fibre che compongono il muscolo. 3. Livello di lesione: la distrazione può essere di terzo grado, causando la rottura parziale o totale della superficie di sezione anatomica del muscolo nel livello muscolare interessato dalla lesione. 4. Perdita di continuità del muscolo: nella distrazione di terzo grado, si verifica un'interruzione palpabile e visibile del muscolo, con perdita di continuità. 5. Deficit funzionale: il deficit funzionale nella distrazione di terzo grado è assoluto, cioè il muscolo non è in grado di svolgere la sua funzione correttamente. 6. Differenza tra contusione e distrazione: la contusione avviene per un traumatismo esterno, mentre la distrazione avviene per una lesione delle fibre muscolari in assenza di un meccanismo traumatico. 7. Presenza di ematoma: sia la contusione che la distrazione possono causare la rottura dei capillari e la formazione di un ematoma. 8. Sintomatologia dolorosa: sia la contusione che la distrazione sono caratterizzate da sintomi dolorosi.La guarigione di un muscolo dopo una lesione acuta si completa in un periodo di circa 3 settimane. Ci sono 3 fasi:
- Distruzione (caratterizzata da rottura e necrosi delle fibre muscolari, reazione infiammatoria ed formazione di un ematoma)
- Riparazione (fagocitosi del tessuto necrotizzato, rigenerazione delle fibre muscolari, produzione di tessuto cicatriziale connettivo e proliferazione capillare e nervosa nella zona lesionale)
- Rimodellamento (maturazione delle fibre rigenerate, contrazione, riduzione e riorganizzazione del tessuto cicatriziale)
È utile rieducare la muscolatura con una mobilizzazione lieve e lo stretching allo scopo di rielasticizzare, per quanto possibile, il tessuto di riparazione, perché una prolungata immobilizzazione ha effetti negativi sul processo di rigenerazione e riparazione. Lo stretching,
che ovviamente è assistito ed eseguito sempre sotto la soglia del dolore, è importante nella fase di rimodellamento del processo di guarigione, in quanto essa avviene tramite cicatrizzazione con accorciamento del muscolo, e questo accorciamento va controllato il più possibile. 37) Perché uno stiramento si tratta con massaggio decontratturante? Il massaggio decontratturante è un tipo di massaggio che agisce in profondità sui tessuti connettivi e muscolari, con il preciso scopo di sciogliere contratture e, più in generale, tensioni della muscolatura. Il massaggio, nel caso dello stiramento, agisce producendo il riscaldamento e la decontrazione dei muscoli, migliora l'estensibilità muscolare e tendinea, riattiva la circolazione del sangue e facilita quella linfatica, scioglie i cristalli di acido lattico e riduce notevolmente il dolore. Lo stiramento rientra nelle lesioni muscolari indirette, dopo lo stiramento la contrattura èUn'azione riflessa dovuta al fatto che la lesione comporta una rottura del reticolo endoplasmatico e una conseguente uscita degli ioni di calcio. L'aumento di questi ioni provoca, nelle 24-48 ore successive, una contrazione riflessa delle miofibrille all'interno e nei dintorni della zona della lesione. È importante che il massaggio decontratturante venga effettuato lontano dalla zona della lesione e non dove si avverte il dolore.
38) Definizione e cause della contrattura: È una lesione subacuta dei muscoli caratterizzata dall'aumento involontario e permanente del tono muscolare, è un atto difensivo che insorge quando il tessuto muscolare viene sollecitato oltre il suo limite di sopportazione fisiologico. L'eccessivo carico innesca un meccanismo di difesa che porta il muscolo a contrarsi. Le cause possono essere di natura meccanica e/o metabolica, ma sono correlate ai seguenti fattori: mancanza di riscaldamento preesercizio; sollecitazioni eccessive.
movimenti bruschi e violenti; risposta difensiva a lesione muscolare; problemi articolari, squilibri posturali e muscolari, mancanza di coordinazione, preparazione fisica non idonea. I muscoli più interessati alle contratture muscolari sono: tricipiti della sura, bicipite femorale e anche altri flessori della gamba, quadricipite femorale, sartorio, muscolo gracile, trapezio. 39) Definizione, cause e tipologie del crampo: Il crampo muscolare è uno spasmo della muscolatura, improvviso, involontario e doloroso che si presenta come una fitta acuta, dovuto a problemi di ossigenazione delle fibre muscolari o ad un'eccessiva perdita di Sali minerali. Il muscolo subisce il crampo quando, saturo di acido lattico, non riceve più la quantità d'ossigeno e sali minerali necessari a permettere l'estensione delle fibre muscolari, rimanendo contratto. La fatica è un'altra causa, infatti, spesso i crampi si verificano durante o subito dopo un'intensa attività fisica.Attività fisica che provoca un'abbondante sudorazione (perdita di sali minerali). Le diverse tipologie di crampo sono: da sforzo, notturni e "professionale", dovuto a contrazioni anche di bassa intensità ma prolungate (come sui posti di lavoro, o crampo alla gamba mentre si guida ecc...). Solitamente si manifestano alle gambe, soprattutto al muscolo del polpaccio. Si può verificare anche per problemi vascolari o circolatori, cioè quando si assume una posizione innaturale, quindi la normale circolazione del sangue viene ostacolata e provoca una contrazione muscolare anomala, o nel caso di scarsa circolazione in un soggetto affetto da patologia vascolare.
Elencare e descrivere le tipologie di tutori: I tutori ortopedici sono soluzioni che migliorano la stabilità articolare, riducono e prevengono dolori nei soggetti che hanno subito infortuni, fratture, distorsioni, traumi vari o anche durante le normali attività sportive quotidiane.
A seconda dell'utilizzo vi sono varie tipologie di tutori: - preventivi (per prevenire infortuni in caso di articolazioni instabili o di sport particolarmente a rischio) con lo scopo di distribuire il carico lontano dall'articolazione e quindi ridurre il carico sui legamenti; - riabilitativi (utilizzati in fase post operatoria); - funzionali (utilizzati in post riabilitazione) donano la sensazione di sostegno a muscoli e legamenti. 41) Descrivere gli effetti delle proprietà viscoelastiche dei legamenti sulla curva tensione-lunghezza: La curva tensione-lunghezza indica quanto si deforma o allunga un legamento posto sotto tensione nelle sue condizioni di riposo, in tensione, nel punto di lesione e, se continua la tensione, di rottura. I legamenti hanno componenti viscose, ciò vuol dire che la loro resistenza aumenta all'aumentare della tensione con cui sono allungati (ma si rompono comunque se portati oltre il loro limite di deformazione/lunghezza). Se la tensione continua, la curva tensione-lunghezza mostra un aumento della resistenza fino al punto di rottura del legamento.velocità di deformazione è alta allora si rompe il corpo del legamento, mentre se è lenta allora il legamento si stacca dalla sua inserzione (avulsione). 42) Elencare e descrivere i fattori in base ai quali viene classificata la gravità di una contusione: La classificazione delle contusioni che si usa è quella di Reid, che è in base alla quantità di fibre interrotte. Le contusioni muscolari vengono classificate in base al ROM (range of movement - escursione articolare) residuo dell'articolazione mossa dal muscolo coinvolto nel trauma: nella lieve è consentita oltre la metà dell'intera escursione articolare; nella moderata è consentita meno della metà ma comunque più di 1/3 dell'intera escursione articolare; nella severa è concesso un arco di movimento inferiore ad 1/3 dell'intera escursione articolare. Più il livello di lesione è grave e più sarà grave.Il livello di stravaso ematico (ecchimosi e ematoma) di fibre muscolari danneggiate e di forza muscolare persa. La contusione avviene solitamente in quelle discipline nelle quali si realizza un contatto fisico con l'avversario, ma anche