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L'interpretativo
I criteri elaborati per la risoluzione delle antinomie generalmente accettati sono quattro: quello gerarchico (in caso di contrasto tra due norme, si deve preferire quella che nella gerarchia delle fonti occupa il posto più elevato), quello della competenza (criterio esplicativo dell'organizzazione del sistema delle fonti; prevede l'applicazione della fonte cui la Costituzione ha assegnato la competenza per quella determinata materia), quello cronologico (in caso di contrasto tra norme di pari grado gerarchico, si deve preferire quella più recente a quella meno recente) e quello della specialità (in caso di contrasto tra due norme, si deve preferire la norma speciale a quella generale, anche se questa è successiva).
28) Cos'è l'attività interpretativa? L'interpretazione giuridica, nel diritto, è l'attività volta a chiarire e stabilire il significato delle disposizioni, ossia degli enunciati.
seguente modo:- nei quali si articola il testo di un atto normativo, in vista della loro applicazione nei casi concreti.
- Che differenza sussiste tra abrogazione e annullamento di una norma? L'annullamento consiste nella rimozione di una norma dall'ordinamento giuridico ed ha effetti erga omnes ed ex tunc (effetti retroattivi) ossia riguarda anche le situazioni giuridiche sorte prima di esso. Di solito l'annullamento di una norma è disposto dalla Corte Costituzionale, per incompatibilità della norma con la costituzione e per vizi di legittimità o di merito. L'abrogazione è l'istituto mediante il quale il legislatore determina la cessazione ex nunc (non retroattiva) degli effetti della norma. Ciò significa che le situazioni venute in essere precedentemente non saranno coinvolte dall'abrogazione.
- Cos'è l'analogia? L'analogia, in diritto, è un procedimento logico di carattere interpretativo, utilizzato nel
Il diritto in relazione all'attività di giurisdizione. Esso ha luogo allorquando, a fronte di una lacuna dell'ordinamento giuridico, il giudice si veda nella necessità di dover offrire un obiettivo criterio di valutazione giuridica, in ordine a categorie di soggetti o di rapporti, il cui status o la cui regolamentazione non appaia espressamente contemplata dalla lettera della norma.
- Cosa sono le fonti e come vengono classificate?
Per fonti del diritto si intendono quei atti o fatti idonei a produrre diritto. Le fonti del diritto si dividono in fonti di produzione, fonti sulla produzione e fonti di cognizione. Le fonti di produzione si dividono in fonti di fatto e fonti di atto: le fonti di fatto sono fonti non scritte e sono determinate da comportamenti umani non volontari o eventi naturali atti a produrre diritto, le fonti di atto sono atti normativi prodotti da organi o enti nell'esercizio di poteri attribuiti dall'ordinamento. Poi abbiamo le fonti sulla produzione.
che sono quelle norme che individuano gli organi e le procedure di produzione del diritto. Infine, abbiamo le fonti di cognizione che sono quegli strumenti idonei a far conoscere le fonti di produzione. Tra le fonti di cognizione è possibile distinguere le forme di pubblicazione in: necessarie, che precedono o condizionano l'entrata in vigore della norma stessa e non necessarie, che non incidono sull'effettività della norma. 32) Quali sono i caratteri del Decreto Legge? Il decreto legge è un provvedimento con valore di legge adottato dal Governo nei casi straordinari di necessità e urgenza, che viene emanato dal Presidente della Repubblica e pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale. Entra in vigore il giorno stesso o il giorno successivo alla pubblicazione. Il decreto legge deve essere convertito in legge dal Parlamento entro 60 giorni, altrimenti perde efficacia sin dall'inizio. Le Camere, tuttavia, possono regolare con una legge i rapporti giuridici.sorti sulla base del decreto legge.
Quali sono i caratteri del Decreto Legislativo? Con il decreto legislativo il Parlamento affida al Governo l'esercizio della funzione legislativa. La legge di delega contiene l'oggetto della delega, i principi e le direttive al quale il Governo deve attenersi, il termine entro il quale esercitare la delega. Dopo aver ricevuto la legge delega il governo emana il decreto legislativo. Sono presenti due limiti all'utilizzo del decreto legislativo: un limite razionale volto ad evitare che il governo possa emanare atti che rendono difficile distinzione di ruoli tra Parlamento e governo; un limite tecnico giuridico per cui non possono essere delegate materie riservate alla legge costituzionale. Il Parlamento nel decreto legislativo interviene in via preventiva mentre nel decreto legge interviene in via successiva.
34) Cos'è la legge delega? La legge delega, secondo l'ordinamento costituzionale italiano, è una legge formale
La legge di delega è una legge approvata dal Parlamento, che delega il Governo a esercitare la funzione legislativa su di un determinato oggetto. La legge di delega contiene l'oggetto della delega, i principi e le direttive alle quali il Governo deve attenersi, e il termine entro il quale esercitare la delega.
35) Cosa si intende per Riserva di legge e come si differenzia? L'istituto della riserva di legge non essendo omogeneo si differenzia in vari modi: riserva di legge assoluta, quando la materia deve essere regolata integralmente dalla legge; riserva di legge relativa, quando i principi sono stabiliti dalla legge, riducendo la discrezionalità dell'esecutivo, che però potrà intervenire dettando la disciplina di dettaglio con propri regolamenti; riserva di legge rinforzata, quando la Costituzione pone dei limiti alla discrezionalità del legislatore, predeterminando alcuni dei contenuti che la legge deve avere.
36) Qual è la classificazione delle fonti nell'Ordinamento Italiano?
La Costituzione e le fonti costituzionali, le fonti dell'Unione Europea, le fonti legislative ordinarie e le fonti legislative equiparate, il referendum abrogativo, le fonti espressione di autonomia degli organi costituzionali, le fonti regolamentari, le fonti del diritto regionale, le fonti degli enti locali, le fonti delle autonomie collettive, le fonti fatto.
37) Cosa si intende per legge ordinaria? La legge ordinaria dello stato è riconosciuta, nell'ordinamento giuridico, come fonte a competenza generale. Essa infatti può regolamentare qualsiasi oggetto a patto che non vada a modificare o a cambiare quanto affermato nella Costituzione.
38) Quali sono i caratteri della consuetudine? La consuetudine, detta anche uso normativo, è una fonte del diritto. Essa consiste in un comportamento costante ed uniforme, tenuto dai consociati con la convinzione che tale comportamento sia doveroso o da considerarsi moralmente obbligatorio. Gli elementi della consuetudine sono
due: un comportamento ripetuto nel tempo e la convinzione che ripetere il comportamento sia giuridicamente dovuto. Le consuetudini possono essere: - secundum legem, quando sono conformi alle norme poste da fonti atto, - praeter leggem, quando operano al di fuori di norme poste da fonti atto, - contra legem, quando sono in contrasto con norme poste da fonti atto. 39) Quali sono i limiti all'adozione dei Decreti Legge? Il Governo non può mediante decreto-legge: a) conferire deleghe legislative ai sensi dell'art. 76 della costituzione; b) provvedere nelle materie indicate dall'art. 72, comma 4, della costituzione; c) rinnovare le disposizioni di decreti-legge dei quali sia stata negata la conversione in legge con il voto di una delle due camere; d) regolare i rapporti giuridici sorti sulla base dei decreti non convertiti; e) ripristinare l'efficacia di disposizioni dichiarate illegittime dalla Corte costituzionale per vizi non attinenti al procedimento. 40) Quali sonoGli atti normativi equiparati alla legge sono i decreti-legge e i decreti legislativi.
I caratteri della Costituzione italiana sono:
- POPOLARITÀ: La Costituzione italiana è stata emanata dall'Assemblea Costituente, un organo rappresentativo del popolo.
- RIGIDITÀ: La Costituzione italiana non può essere modificata come una normale legge ordinaria, ma è necessario un particolare procedimento, più complesso, posto in essere dal Parlamento e che prende il nome di revisione costituzionale.
- LUNGHEZZA: La Costituzione italiana è una Costituzione lunga: sia nel senso che contiene norme su molti argomenti, per alcuni dei quali potrebbero non sembrare necessaria una norma costituzionale, come ad esempio norme in tema di salute o di risparmio, sia nel senso che molte norme non si limitano a contenere delle enunciazioni.
Di principio generali, ma entrano nel dettaglio e negli aspetti applicativi.
COMPROMISSORIETÀ: L'Assemblea costituente che ha approvato la Costituzione italiana era formata da membri appartenenti a vari partiti politici aventi ideologie, a volte, molto diverse. Rappresenta un compromesso tra: i principi liberali, nella parte in cui si riconosce che l'iniziativa economica privata è libera e quelli socialisti nella parte in cui è previsto che l'attività economica è anche pubblica, e l'attività economica privata e quella pubblica siano indirizzate dalla legge a fini sociali.
DEMOCRATICITÀ: alla base della Costituzione italiana vi è il principio della democrazia poiché la sovranità appartiene al popolo;
PROGRAMMATICITÀ: La Costituzione italiana non contiene solamente norme che stabiliscono le regole relative all'ordinamento dello Stato o quelle relative alla disciplina dei rapporti tra Stato e cittadini,
Ma anche norme che fissano alcuni obiettivi che i pubblici poteri debbono realizzare. In altre parole la Costituzione è una sorta di programma da attuare.
42) Quali sono i limiti alla revisione Costituzionale? L'art. 139 Cost. stabilisce che la forma repubblicana non può essere oggetto di revisione costituzionale. L'art. 139 Cost. è l'articolo di chiusura della Costituzione, che viene ricollegato all'art. 1 Cost., il quale stabilisce che l'Italia è una Repubblica democratica, e la forma repubblicana, quindi, è considerata inscindibile dal carattere democratico della Repubblica. Pertanto, il limite esplicito ex art. 139 Cost. si allarga anche a limite implicito, poiché comporta il fatto che anche i principi supremi della Costituzione e i diritti fondamentali della persona, che rappresentano fondamento e declinazione della forma repubblicana non possono essere sottoposti a revisione costituzionale, almeno nel loro nucleo essenziale.
Pertanto, i diritti inviolabili ex art. 2 Cost., e quelli previsti esplicitamente dagli artt. 13 ss. Cost. costituiscono limite implicito alla revisione costituzionale. 43) Così