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L'UNZIONALISMO

Si contrappone al dualismo. Ritiene che uno stato mentale possa essere identico solo al suo stato funzionale e non anche al suo stato cerebrale. In questo modo sottolinea il tipo di operazioni che svolge la mente e non quali sostanze fisiche o chimiche servano per svolgerle. In quest'ottica, se a sostituire l'organizzazione biologica che rende in noi possibili le funzioni mentali, si sostituisse un'organizzazione elettronica, allora sarebbe possibile creare una macchina pensante secondo il modello dell'intelligenza artificiale.

Hilary Putnam. "Menti e macchine"

Prova a creare una "terza via" tra dualismo e materialismo. In (1960) dice che gli stati mentali possono essere descritti in termini funzionali così come si fa per gli stati funzionali di una macchina di Turing. La mente è come la macchina di Turing, solo un po' più complessa. Per essere più simile alla nostra mente, in modo da colmare il

Il divario che impedisce di assimilare la nostra psicologia alla struttura di una macchina che esegue computazioni, bisognerebbe che la macchina di Turing:

  1. Fosse più complessa
  2. Non fosse totalmente chiusa verso il mondo interno, ma potesse, di tanto in tanto, consultare degli "oracoli esterni"

Siccome la nostra mente, a differenza di una macchina, è assalita da una serie di dubbi in molti casi, invece di associare ad uno stato una singola azione, gli si potrebbero associare una serie di azioni possibili.

Secondo il funzionalismo, il comportamento di una macchina calcolatrice non è dato dalla fisica o dalla chimica della macchina, bensì dal suo programma. Questo programma è costituito in base a una particolare fisica e chimica, ma questo non fa del programma una proprietà fisica o chimica della macchina in cui opera: esso è una proprietà astratta della macchina. Lo stesso vale, secondo Putnam, per le nostre proprietà.

psicologiche: per quanto esse si trovino realizzate nella nostra costituzione biologica, hanno una funzione autonoma; in questo modo ha confutato una delle forme del materialismo, il riduzionismo, a cui egli si oppone. A lui non interessa il discorso "spirito o materia". Egli ha ritenuto che avessero avuto torto sia Diderot che Cartesio nell'affermare che se noi siamo fatti di materia o se la nostra anima è materiale, allora debba esistere una spiegazione fisica del nostro comportamento.

Negli anni '80 Putnam respinge pure il funzionalismo e gli oppone la teoria della realizzabilità multipla, o delle molteplici realizzazioni: non si possono attribuire stati mentali identici a identità che hanno organizzazioni biologiche diverse. Il cervello è "plastico", quindi è improbabile che, in due individui diversi, uno stesso stato mentale corrisponda all'attivazione di identiche strutture cerebrali. Non esiste un tipo generale di strutture cerebrali.

Così come dice la teoria dell'identità delle occorrenze, stato neurobiologico che sia identico ad uno stato mentale particolare. Su una versione di questa teoria si basa il monismo anomalo di Donald Davidson: ogni occorrenza di un evento mentale è identica all'occorrenza di un evento fisico, ma non esiste una corrispondenza uno-a-uno tra tipi di eventi fisici e mentali non si possono costruire delle leggi psicofisiche che mettano in correlazione tipi di eventi mentali con tipi di eventi fisici. Anche Davidson, come il materialismo, ritiene che tutti gli eventi siano fisici, però non crede che si possano dare spiegazioni puramente fisiche dei fenomeni mentali. La teoria dell'identità delle occorrenze si accompagna alla tesi della sopravvenienza: il mentale sopravviene sul fisico perché ne ha bisogno per sopravvivere, ma comunque i contenuti della mente non hanno equivalenti nella base fisica.

Jerry Fodor. "The language of"

“Nell’opera (1975) elabora una teoria computazionale della mente; dice che il cervello è simile ad un computer: elabora le informazioni che gli giungono dagli stimoli sensoriali e li converte in risposte motorie. I processi computazionali della mente sono determinati da regole sintattiche e si manifestano attraverso rappresentazioni mentali (che hanno un valore semantico) che poi la nostra mente combina attraverso alcune regole (sintattiche). Fodor e Putnam ritengono che la mente non sia un mondo privato e che nessuno può spiegare il comportamento altrui basandosi su se stesso.

L’EPIFENOMENISMO è una forma sofisticata di dualismo. Nega l’interazione fra i fenomeni mentali e la materia. All’epifenomenismo appartiene Thomas Nagel, il quale afferma che non si possono analizzare le esperienze in termini oggettivi perché esse sono intrinsecamente connesse con una prospettiva soggettiva che non può essere eliminata. Inoltre, a

lui si deve la nozione contemporanea più comunemente usata di "stato mentale cosciente"; infatti, nella sua opera prende in considerazione l'apparato sensoriale dei pipistrelli: essi sono dotati di una specie di sonar, un sistema percettivo dunque totalmente diverso da quello umano. Per capire che cosa si prova ad essere un pipistrello dovremmo necessariamente condividerne le caratteristiche percettive. Questo dimostra che esistono dei fatti che non sono riconducibili alle nozioni fisiche e che possono essere conosciuti soltanto attraverso l'esperienza. In ogni caso, Nagel sottolinea che anche la componente soggettiva non è da eliminare. Oramai da alcuni decenni la filosofia della mente sta alimentando un acceso dibattito, vivo in particolar modo nel mondo anglosassone. Autori come Chomsky, Putnam, Davidson, Fodor e Nagel propongono teorie molto differenziate. Queste teorie sono spesso altamente articolate, in quanto coinvolgono a

La filosofia, le neuroscienze e la scienza cognitiva sono diversi livelli, ma in tutte si può individuare come nucleo principale la riflessione sul tema dell'intenzionalità. L'idea di intenzionalità risale all'opera di quello che forse può essere definito il primo filosofo della mente in senso moderno: l'austriaco Franz Brentano (1838-1917). Con ciò egli voleva significare quella caratteristica fondamentale dei fenomeni psichici, per cui essi si riferiscono necessariamente a un oggetto immanente (non si dà rappresentazione mentale senza un oggetto; o, in altri termini, la coscienza è sempre coscienza di qualche cosa).

Brentano è stato tra i padri fondatori della psicologia sperimentale. La sua analisi consisteva nell'analizzare i pensieri di un paziente tenendo conto dei caratteri intenzionali (intenzioni, scopi, desideri), quindi non prevedeva la sperimentazione in laboratorio, ma consisteva nell'analisi della

Il ELIMINATIVISMO è una corrente filosofica che venne inaugurata negli anni '70 e sostiene che la nostra mente sia un'entità fisica. Essa quindi deve essere analizzata scientificamente solo attraverso lo studio del comportamento o dell'attività neuronale, eliminando ogni aspetto metafisico. Questa corrente ritiene di superare il problema mente-corpo semplicemente eliminando la mente (che ritiene un concetto errato) e si concentra solo sullo studio del cervello negando qualsiasi forma di dualismo.

È sbagliato guardare la mente attraverso la lente della "psicologia del senso comune", bisogna usare il linguaggio puro della fisica e della neurologia. La psicologia tradizionale appare limitata nello spiegare alcuni aspetti della mente e quindi, col tempo, l'attuale concezione che abbiamo degli stati mentali verrà probabilmente abbandonata in seguito allo sviluppo delle

neuroscienze. La spiegazione della mente secondo Paul Churchland

La mente è realizzata su un sostrato fisico materiale strutturato attraverso reti neurali. In particolare, la rete è composta da tre strati di unità:

  1. Unità di input
  2. Strato intermedio - unità nascoste
  3. Strato di output

In questo modo, Churchland elimina le tradizionali categorie psicologiche e le sostituisce con categorie neuroscientifiche. Questa prospettiva è in evidente contrapposizione con tutti i modelli basati sulla computazione (es. Funzionalismo).

L'eliminativismo invalida tutti gli scritti sulla psicoanalisi di Sigmund Freud, perché ritiene che la mente sia solo frutto di una nostra "distorsione immaginativa". Stranamente però, Paul Churchland, nello spiegare la sua teoria, ricorre proprio alla "psicologia del senso comune", dicendo che:

La psicologia del senso comune è una teoria

Tale teoria è probabilmente falsa

infattib. x. Sul piano esplicativo è molto poveray. È rimasta sostanzialmente immutata da almeno duemila anniz. Forse non è una teoria scientifica, e quindi non può fare progressi

3 - LAP E OSSERVAZIONI AL MATERIALISMO

Sono state mosse diverse obiezioni nei confronti del materialismo, soprattutto perché è stato ritenuto che esso non fosse in grado di spiegare adeguatamente l'esperienza cosciente.

La. A PRIMA OSSERVAZIONE RIGUARDA IL ED ILDIVARIO ESPLICATIVO DIFFICILE PROBLEMA

Levine divario esplicativo

Quando parla di intende la difficoltà, da parte dei materialisti di giustificare la coscienza e la relazione tra le proprietà fenomenologiche e quelle cerebrali. Esiste, appunto, un divario esplicativo tra fisico e mentale ed è una difficoltà unica nel suo genere, infatti David Chalmers non esistono problemi simili su altre identità scientifiche. invece ha parlato di hard problem della coscienza, rappresentato dall'esperienza.

Cioè la difficoltà a spiegare perché si riceve un'immagine mentale e perché si prova un'emozione. Per il materialismo forse è importante il fatto che concetti diversi possono individuare la stessa proprietà o lo stesso oggetto nel mondo. Fuori dal mondo c'è solo la materia, che può essere concettualizzata sia come "acqua", che come "H2O". A tal proposito, si distingue tra significato, senso e rappresentazione:

  • Il significato è il valore di verità. Non è detto che un significato debba avere un senso solo, può averne più di uno. Due concetti che possono avere significati diversi possono riferirsi alla stessa proprietà o oggetto (es: "venere" e "la stella del mattino").
  • Il senso è il pensiero. Nel giudizio si vede se un enunciato è vero o è falso, quindi in esso avviene il passaggio dal senso al significato.
Non sempre una frase, per quanto
Dettagli
Publisher
A.A. 2012-2013
25 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-OR/17 Filosofie, religioni e storia dell'india e dell'asia centrale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher cecilialll di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Etica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università del Salento o del prof Scarafile Giovanni.