Selvicoltura generale e sistemi forestali - Appunti
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FORMA DI TRATTAMENTO
Per trattamento si intende un sistema ordinato di operazioni destinate a regolare la
rinnovazione del bosco. Le varie forme di trattamento si definiscono in base al modo
con cui si effettuano i tagli intercalari (durante lo sviluppo, TAGLIO RASO, TAGLI
SUCCESSIVI & TAGLI SALTUARI) ed i tagli di rinnovazione (A maturità, allo
scopo di favorire la rinnovazione).
TURNO
Il turno è il periodo di tempo che intercorre tra due utilizzazioni del soprassuolo
maturo. CONVERSIONE
Cambio forma di governo.
La forma di conversione è quella da CEDUO FUSTAIA
(la conversione FUSTAIA CEDUO è di norma vietata).
TRASFORMAZIONE
Cambio forma di trattamento.
Filizzola
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RINNOVAZIONE NATURALE
(spontanea)
La maggior parte delle foreste italiane si rinnova mediante rinnovazione naturale.
La rinnovazione naturale può avvenire mediante diverse modalità:
RINNOVAZIONE ARTIFICIALE
- Selezione della specie
- Selezione della stazione
- Preparazione della stazione
- Metodo di impianto
- Semina
- Sottoimpianto
- Eliminazione delle specie infestanti (competitive).
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- OPERAZIONI DELLA SELVICOLTURA -
(TAGLI)
LE CONSEGUENZE APPORTATE DALLA SELVICOLTURA MODIFICANO NUMEROSI
CARATTERI DELL’ECOSISTEMA E DEL POPOLAMENTO ARBOREO:
– MODIFICA DELLA COMPOSIZIONE SPECIFICA
Si cerca di salvaguardare solo alcune specie o solo gli individui dominanti.
– MODIFICA DELLA DENSITÀ E DISTRIBUZIONE SPAZIALE
PRIMA | DOPO
– MODIFICA DELLA DIMENSIONE E FORMA DEI SINGOLI ALBERI
Le piante che rimangono in piedi, subito dopo il taglio crescono di più sia in diametro
che in altezza, dato che ogni pianta ha a disposizione più risorse.
– MIGLIORAMENTO DELLE CARATTERISTICHE TECNOLOGICHE DEL LEGNO
La selvicoltura porta a fine ciclo solo le piante dominanti con migliore qualità del
legname.
– MODIFICA DEL CICLO DEGLI ELEMENTI E DELL’ACQUA
Con l’eliminazione delle piante, aumenta anche la superficie su cui la pioggia batte
direttamente al suolo, in questo modo non ha il tempo di essere assorbita, ma viene
persa per ruscellamento (suoli troppo scoperti) sottraendo anche parte degli
elementi nutritivi solubili in acqua.
– MODIFICA DELLE CONDIZIONI DI CLIMA ALL’INTERNO DEL BOSCO
Con un taglio troppo marcato, si ha un’accelerazione di tutti i processi chimico/fisici,
dovuti al sole diretto che raggiunge il suolo:
- Calore: Escursioni termiche
- Umidità atmosferica: Maggiore evaporazione (perdita di acqua)
- Luminosità: con il suo aumento, si ha la scomparsa di specie sciafile e
l’aumento del grado di rinnovazione del bosco.
– MAGGIORE STABILITÀ NEI RIGUARDI DI AGENTI FISICI
(vento, fuoco, Insetti, Funghi, Malattie).
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I MEZZI DELLA SELVICOLTURA
L'attuazione di un intervento selvicolturale richiede una serie di indagini che
precedono la fase delle decisioni applicative.
È opportuno disporre di conoscenze relative ai diversi aspetti del bosco e
dell'ambiente fisico e sociale in cui esso si trova:
DESCRIZIONE DELLA STAZIONE
STAZIONE
– : Un’area topograficamente definita con condizioni ecologiche
uniformi, sulla quale è possibile applicare il medesimo
intervento selvicolturale. 2
Le sue dimensioni possono estendersi da pochi ettari a centinaia di Km .
Può avere condizioni variabili:
- Fattori di disturbo (incendi, vento, frane, valanghe)
- Errata utilizzazione (Pascolo eccessivo)
FATTORI CHE CARATTERIZZANO LA STAZIONE
- Climatici: precipitazioni, temperatura, luminosità e vento.
- Edafici: proprietà fisiche, chimiche e biologiche.
- Biotici: organismi vegetali ed animali.
INQUADRAMENTO STAZIONALE (indici di FERTILITÀ)
Metodi Diretti
●
– Tavole alsometriche (Tavole di cubatura)
Esprimono la produzione legnosa del bosco, differenziano soprassuoli caratterizzati
da produttività diverse.
– Statura del popolamento
Altezza media delle 2-5 piante più alte ad ettaro
– Altezza media
Altezza della pianta di area basimetrica media (1,30 m)
– Altezza dominante
Altezza media delle 100 piante con diametro più grande ad ettaro
Metodi Indiretti
●
– I fattori dell’ambiente
Temperature
Precipitazioni (Disponibilità idrica mensile ed annua)
Spessore e Durata Copertura nevosa annua
Ventosità
Ore di luce
– Limiti altitudinali
Biomi
Classificazione di Pavari (1916)
– Suolo
Profondità Scheletro Tessitura Capacità idrica Esposizione
Giacitura Carta d’uso del suolo
Filizzola
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– Vegetazione
METODO FITOSOCIOLOGICO
La presenza di alcune piante erbacee indicano lo stato della stazione
Portulaca: Terreni ricchi di Humus
Felci ed Equiseti: Terreno umido & povero di Calcio
Ginestra: Terreni Acidi
Cicoria: Terreni secchi
Sambuco & Ortica: Terreni ricchi di Azoto
CINGOLI DI SCHMID
Distingue popolamenti concreti (Fitocenosi) in cui le specie sono presenti in
proporzioni differenti.
FASCE VEGETAZIONALI CINGOLI DI SCHMID
- Lauretum Quercus ilex - Olea
- Castanetum Quercus - Tilia - Acer
- Fagetum Fagus - Abies
- Picetum Picea - Larix
- Alpinetum Vaccinium - Loiseleuria
ALS - Airborne Laser Scanning (Informazioni 3D della stazione)
La nuova promettente tecnologia, Scansione Laser Aerotrasportata (ALS), prepara
accurate informazioni 3D su foreste.
Potenzialmente potrebbe sostituire la determinazione convenzionale di indicatori
stazionali.
Questo strumento infatti, può sia essere visto come un sensore remoto, basato
sull’evoluzione della crescita e calcoli di produzione stazionale, basato sulle relazioni
Altezza media & Età Dominanti.
In definitiva la tecnologia ALS dovrebbe essere capace di distinguere ecologicamente
importanti foreste che crescono tipicamente su aree con alte fertilità e profili verticali
di foresta meno fertili. Filizzola
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- DESCRIZIONE DEL SOPRASSUOLO -
● TIPO DI BOSCO: Composizione specifica,
Estensione
Grado di copertura delle chiome.
●STRUTTURA ORIZZONTALE: Omogenea,
A gruppi,
Regolare,
Casuale,
In filari,
Biogruppi per le foreste di montagna
(entità costituite da individui molto ravvicinati,
differenziati in altezza, ramificati fin dal basso).
●STRUTTURA VERTICALE: Altezza degli alberi dominanti
Soprassuolo Monoplano
Biplano
Stratificato
● ORIGINE DEL SOPRASSUOLO: Presenza di ceppaie e tracce di altre utilizzazioni
Da seme o da pollone
Artificiale o naturale
● FORMA DI GOVERNO: Fustaia
Ceduo
Ceduo Composto
● FORMA DI TRATTAMENTO: Tagli di rinnovazione
Intercalari
Taglio raso
Successivi
Saltuari
● STADIO EVOLUTIVO, per popolamenti coetaneiformi:
Novelleto,
Spessina,
Perticaia (bassa o alta),
Fustaia (giovane, matura, stramatura).
● DENSITÀ DEL SOPRASSUOLO: Numero di individui/Ha
ceppaie o polloni per i cedui
● NOVELLAME DI RINNOVAZIONE: Densità,
Composizione,
Distribuzione,
Altezza del novellame affermato
Altezza dei semenzali (alti fino a 20 cm).
● COMPOSIZIONE: Grado di copertura degli strati arbustivi ed erbacei
(Specie indicatrici di qualità stazionali)
● STRUTTURA DELLE ETÀ: Utilizzando il succhiello di Pressler (carotina)
Indica la fase del turno raggiunto, ultimo taglio.
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● INCREMENTI: Longitudinali e di volume, utilizzando il succhiello di Pressler
Giovani alberi > incremento legnoso
Alberi Maturi < bande incrementali
● STATO FITOSANITARIO: Piante sane: Stato vegetativo ottimale
Problemi di Dominanza: Crescita stentata
CLASSIFICAZIONE ARBOREA DI KRAFT
Si distingue in base alla posizione sociale: PREDOMINANTI, DOMINANTI,
CO-DOMINANTI, INTERMEDI e SOTTOPOSTI
Filizzola
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CLASSIFICAZIONE ARBOREA IUFRO
(International Union of Forest Research Organizations)
Organizzazione Internazionale Unione Ricercatori Forestali
È simile alla classificazione di ASSMANN,
differisce perché in più aggiunge punteggi
sulla vigoria delle piante e sulla loro classe
selvicolturale (Pianta Utile, Accessoria,
Infestante). Filizzola
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STRUTTURA DEL BOSCO
- Bosco Coetaneo (MONOPLANO)
Tutte le piante appartengono alla stessa classe di età (coorte)
ed hanno all’incirca la stessa altezza (struttura monoplana).
Struttura tipica non solo della maggior parte dei boschi gestiti,
ma anche di boschi naturali in presenza di disturbi di ampie
dimensioni (uragani, incendi).
- Bosco Disetaneo (PLURISTRATIFICATO)
Coesistono contemporaneamente nel bosco tutte le classi di età
(dimensioni).
Spesso si osserva la coesistenza di nuclei omogenei al loro
interno, ognuno originatosi nella radura aperta da un disturbo
(bosco disetaneo per gruppi).
Tipico di boschi naturali in stazioni impervie o in presenza di
disturbi localizzati (fulmini, marciumi) o di tagli saltuari.
COETANEIFORME: Talvolta anche il bosco disetaneo può presentare una struttura
monoplana per il convergere, alla stessa altezza massima, di generazioni diverse (le
giovani piante raggiungono le vecchie).
Questa forma può prevalere in specie molto longeve.
I rapporti di competizione fra le piante e la
distribuzione in classi sociali si comprendono
sollevando gli occhi a guardare le chiome.
permettendoci di apprezzare con facilità
l’organizzazione in classi sociali.
Nella pratica, la struttura e l’organizzazione in classi
sociali viene però apprezzata guardando alle chiome
dal basso, valutando la loro ampiezza, la vicinanza
con altre chiome e la stratificazione verticale.
Filizzola
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STADI EVOLUTIVI DI UN SOPRASSUOLO COETANEO
Novelleto: Insediamento novellame.
Concorrenza vegetazione erbacea-arbustiva.
Danni da pascolo e condizioni microclimatiche.
ø
Fino ad una altezza di 2 m circa ( 5-10 cm).
Spessina: Chiome giungono a contatto.
Inizia la competizione intraspecifica.
Si inizia a differenziare la posizione sociale.
La spessina si protrae fino alla
differenziazione tra suolo e chioma
(autopotatura dei rami più bassi).
Altezza raggiunge circa 8-10 m.
1/3 del fusto è libero dalla chioma
Perticaia: Forti incrementi diametrici e
longitudinali.
Forte competizione e mortalità delle piante
dominate.
Differenziazione sociale evidente.
Portamento “forestale” degli individui dominanti.
Altezza fino ai 15-20 m.
Fustaia: Riduzione dell’accrescimento
longitudinale e diametrico.
Diminuzione della competizione
(fase di assestamento).
Diminuzione della mortalità.
Piano dominante vigoroso.
2/3 del fusto è libero dalla chioma.
LA STRUTTURA DEL BOSCO È CARATTERIZZATA
DALLA DIPENDENZA DELLE CHIOME ALLA LUCE.
La capacità di un albero di ricevere luce dipende dalla sua altezza in rapporto alle
piante vicine.
Nel bosco coetaneo, pur avendo piante ad altezza uguale, l’ampiezza delle chiome è
molto più varia, questo perché a causa della competizione per la luce le piante di
altezza inferiore muoiono.
Per evitare di soccombere, le piante ombreggiate danno priorità alla crescita in
altezza. VIGORE DELLA PIANTA
La crescita della pianta è proporzionale alle dimensioni della chioma verde.
La percentuale di chioma viva è un indice di vigore della pianta.
Nell’investimento delle energie, la priorità viene data alla crescita in altezza.
Se la % di chioma viva è minore del 30% si ha una riduzione di crescita diametrale.
Quando poi è minore del 20% si ha anche una riduzione di crescita in altezza.
Le piante dominate con chioma piccola e compressa, sono più basse, ma soprattutto
hanno diametro inferiore. Filizzola
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INDICE DI SNELLEZZA
Un indicazione della capacità che la chioma ha avuto di nutrire il
fusto nel passato è dato dal ”Coefficiente di snellezza”
H D
Rapporto tra altezza e diametro = (cm)/ (cm)
Piante sottomesse (con chioma molto ridotta) sono caratterizzate da
diametri molto piccoli ma altezze quasi uguali alle piante dominanti
indice di snellezza elevato “FRUSTE”.
Con valori maggiori di 100 si ha perdita di stabilità fisica.
E’ spesso il caso delle piante sottomesse talvolta piegate
(sciabolate).
N.B. La competizione non stimola la crescita in altezza delle piante, infatti l’altezza è
stimolata dalla fertilità della stazione, mentre il “ø” dall’assenza di competizione.
Le piante ombreggiate sono “FILATE” perché la loro crescita diametrica è
sottosviluppata a causa dell’elevato livello di competizione.
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- STRUTTURA DEL BOSCO COETANEO
EVOLUZIONE DELLA DENSITÀ E DIFFERENZIAZIONE SOCIALE
DINAMICA DI POPOLAZIONE
Al diminuire della densità del
popolamento, corrisponde un
aumento dell’altezza dominante. Filizzola
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- LEGGE DELL'AUTODIRADAMENTO ( )
Legge del -3/2
-3/2
V = K x N
3
All'aumentare delle dimensioni del Bosco, diminuiscono il Numero di individui.
K è una Costante.
3
V è proporzionale al Diametro.
N è proporzionale alla superficie.
All’aumentare della densità di popolamento, diminuisce il volume
medio di ogni pianta, questo a causa della perdita dei rami più
bassi causata a sua volta dalla troppa vicinanza delle piante.
DEFINIZIONI
- DIAMETRO (Misurato a 1,3 m, a petto d'uomo)
- DIAMETRO MEDIO DEL POPOLAMENTO.
- AREA BASIMETRICA 2
Superficie della sezione trasversale a 1,3 m (m /Ha).
- ALTEZZA DOMINANTE
Media delle 100 Piante più alte ad ettaro. Dopo i Diradamenti viene influenzato il
diametro, non l'altezza.
- VOLUME
- DENDROMETRICO volume totale della pianta compresi fusto e rami.
- CORMOMETRICO volume del solo fusto utile.
- VOLUME
- DI MASSA PRINCIPALE volume delle piante in piedi,
- DI MASSA INTERCALARE somma delle misurazioni dei diametri effettuati.
- DI MASSA TOTALE somma delle masse principali e della massa intercalare.
- INCREMENTO CORRENTE accumulo annuo di volume (incrementi annuali).
- INCREMENTO ANNUO MEDIO
Sviluppo degli incrementi: Terminato lo stadio
di maturità, le piante non incrementano più il
loro volume che quindi rimane costante.
Le tavole alsometriche rappresentano la
dinamica degli incrementi.
- ACCUMULO DI BIOMASSA (volume)
Filizzola
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- CURVA DI MASSA PRINCIPALE (interventi con diradamenti).
LE 5 LEGGI DELL'AUXONOMIA:
1) L'incremento medio culmina sempre dopo l'incremento corrente.
2) Quando l'incremento medio è crescente, è inferiore all'incremento corrente.
3) INCREMENTO PERCENTUALE %V
= 1/età x 100 Pv= In/ V
4) L'incremento medio massimo (In max) è pari a 7/10 dell'incremento max (Ic max)
5) La culminazione dell'incremento medio si osserva ad un età
- TASSI DI CRESCITA E CULMINAZIONE DEGLI INCREMENTI:
Effetti della fertilità.
Condizioni di maggior fertilità inducono anche un avvio più precoce dei fenomeni di
invecchiamento, perché si instaurano prima, anche fenomeni di competizione
(Decremento della produttività forestale).
Confronto tra le specie
Anche tra le specie si osserva una correlazione negativa fra incrementi massimi e
precocità di invecchiamento.
Specie a rapido accrescimento invecchiano e muoiono prima di specie a medio e
lento accrescimento. Legge Di Eichom
Per ogni specie esiste una relazione tra altezza dominante e volume totale,
indipendentemente dalla fertilità (L'altezza= indice di fertilità).
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- BOSCO ASSESTATO
ASSESTAMENTO: Organizzare nel tempo l'utilizzazione di un bosco, ottenendo
una periodicità dei ricavi. Questo attraverso una suddivisione del bosco in un N° di
particelle elementari ed utilizzando ogni anno una particella si ottiene una
produzione ed un ricavo costante nel tempo (TURNO FORESTALE).
TURNO FORESTALE:
Età a cui conviene tagliare il Bosco per ottenere finalità economiche.
FISIOCRATICO:
Età a cui corrisponde il massimo incremento medio.
TECNICO:
Legato alla produzione di determinati assortimenti
(Paleria, Toppi Da Trancia).
MAX REDDITO FONDIARIO:
Turno che più conviene al proprietario è sempre inferiore al Turno Fisiocratico
eddito etto
(R N : Profitto + Beneficio Fondiario).
MAX SAGGIO DI INVESTIMENTO:
Turno che più conviene al proprietario che investe nella produzione forestale.
Il NOCE è una coltura i cui capitali possiedono il max saggio di interesse
(30-40 anni).
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- STRUTTURA DEI BOSCHI DISETANEI
- STRATO SUPERIORE (Pochi alberi con
chiome libere e diametri vigorosi).
- STRATO INTERMEDIO (Piante in fase di
massimo accrescimento in altezza
"Longitudinale" e piccolo diametro, a causa
della forte concorrenza).
- STRATO INFERIORE
(Piante fortemente ombreggiate con
individui di età diversa ma giovani).
● CARATTERISTICHE:
- È la conseguenza di interventi selvicolturali apportati dall'uomo.
- Alberi di tutte le età e dimensioni su una superficie ristretta.
- Viene occupato tutto lo spazio in senso verticale.
- Non esiste una distribuzione spaziale ordinata.
- Rinnovazione naturale con rinnovazione continua.
- Produttività costante nel tempo con piccole variazioni dovute alle variazioni di
provvigione.
- Esiste una grande varietà di Microclimi presenti nel popolamento.
- Il turno perde significato così come l'età, le quali vengono sostituite dal concetto di
DIAMETRO.
● MESCOLANZA:
- PER PIEDE D'ALBERO (con chioma sullo stesso piano)
- PER GRUPPI
- PER PIEDE D'ALBERO (con piani sovrapposti)
● FASI:
1) RINNOVAZIONE (Soprassuolo con ampi spazi, copertura irregolare)
2) INTERMEDIA (Struttura omogenea)
3) FINALE
4) SENESCENZA Filizzola
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- TRATTAMENTO -
TAGLI INTERCALARI TAGLI DI RINNOVAZIONE
Sono interventi di taglio effettuati durante la vita del popolamento, dall'inizio, fino al
raggiungimento del livello di Fustaia giovane.
I Tagli intercalari si dividono in diradamenti & sfolli.
- SFOLLI: Realizzati durante il novelleto o spessina, quando ancora non è
cominciata la competizione.
Sono finalizzati a ridurre la densità numerica, eliminare le Piante Malate, Tagliare le
piante agevolando gli individui di maggiore interesse e di solito anche per creare una
viabilità interna (strade).
- DIRADAMENTI:
Vengono realizzati dallo stadio di perticaia fino a Fustaia giovane, con la finalità di
guidare i processi di competizione e differenziazione sociale.
Accelerano quello che avviene lentamente in natura (autodiradamento) andando a
tagliare le piante sottomesse che sottraggono nutrimento e limitano la crescita alle
piante dominanti. OBBIETTIVI DEL DIRADAMENTO:
- Ridurre la Densità (aumentando lo spazio tra le piante).
- Proteggere le piante migliori (eliminando le piante storte, difettose o malate).
- Favorire lo sviluppo di un numero di individui inferiore di quello che sarebbe
in natura, ottenendo minor produzione ma di elevata qualità.
- Aumento della stabilità del bosco (con i diradamenti si stimola l'accrescimento
in diametro, l'altezza invece dipende dalla fertilità del terreno, le piante avendo un
diametro maggiore, sono più resistenti alle calamità e quindi tutto il bosco è più
stabile).
Migliorando l'indice di snellezza si riducono i rischi da
schianti da vento e si riduce la vulnerabilità agli incendi.
- Si migliora l'accesso al bosco, permettendo di
intervenire tempestivamente in caso di incendi.
Raggiunto lo stadio di Fustaia matura, non c'è più
competizione dato che gli individui si sono affermati,
quindi è inutile il diradamento, anzi può anche essere
negativo provocando solo una rinnovazione anticipata e
precoce.
Nel Bosco disetaneo, che si avvicina di più alla forma
naturale, non bisognerebbe eliminare tutti gli alberi morti,
in quanto questi oltre ad apportare sostanza organica al
Terreno, potrebbero essere zone di rifugio per piccoli
animali. Filizzola
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DIRADAMENTI: EFFETTI SULL'AMBIENTE FISICO DEL BOSCO
- ILLUMINAZIONE: La maggior parte della luce solare è intercettata dalla
copertura aerea ed al suolo ne arriva pochissima.
Con l'aumentare dei diradamenti e la diminuzione di individui, arriva una percentuale
sempre superiore al suolo.
- TEMPERATURA: Inizialmente la temperatura maggiore è sulle chiome, poi
successivamente con l'avanzare dei diradamenti la temperatura all'interno del bosco
aumenta.
- PRECIPITAZIONI: La maggior parte della pioggia è intercettata dalla copertura
aerea ed al suolo ne arriva pochissima. Con l'aumentare dei diradamenti e la
diminuzione di individui, ne arriva una percentuale sempre maggiore al suolo.
- LETTIERA: In seguito ai diradamenti non subisce diminuzioni in %.
Quello che avviene invece è una diminuzione della sostanza organica nel terreno,
perché la lettiera che c'è, con l'aumentare della temperatura interna del Bosco viene
decomposta più velocemente dai meccanismi metabolici dei microorganismi ed è
subito utilizzata dalle piante rimaste.
La maggiore ampiezza delle cerchie legnose annuali, determina un peggioramento
della resistenza nel legno tardivo delle conifere (di chiusura), mentre nelle latifoglie
determina un miglioramento della resistenza (maggiore legno tardivo).
TAGLI DI DIRADAMENTO
- Dal Basso: Si interviene nel piano dominato-
intermedio favorendo lo sviluppo delle piante migliori
(Rapporto minore di 1).
VANTAGGI:
Semplicità di esecuzione.
Si lasciano le piante che mostrano una crescita sostenuta.
Ha un effetto estetico eliminando le piante morte e
difettose.
SVANTAGGI:
Primi diradamenti a macchiatico negativo.
Per ottenere accrescimenti maggiori devono essere ripetuti
frequentemente.
Vanno ad eliminare piante che naturalmente dopo qualche
anno moriranno ugualmente.
- Dall'Alto: Si interviene nel piano Dominante-
CoDominante lasciando il piano dominato vivo, si conserva
una buona copertura del suolo (Rapporto maggiore di 1).
VANTAGGI:
Maggiore redditività, eliminando piante grosse da utilizzare
e lasciando piante che cresceranno e si potranno utilizzare
in futuro.
SVANTAGGI:
Prevede personale qualificato per determinare quali piante
tagliare e come tagliare, viste le dimensioni delle piante
dominanti. Filizzola
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Spesso si tagliano le piante più grosse e belle, senza curarsi degli effetti futuri.
- Selettivo: È una evoluzione del diradamento dall'alto, si interviene osservando
le caratteristiche individuali di ciascun Albero eliminando gli alberi malformati o
infestanti (indesiderati).
Prima devono essere scelte le piante da portare a fine turno e poi si tagliano quelle
che le danneggiano.
- Geometrico: Si interviene seguendo uno schema numerico.
VANTAGGI:
Non richiede personale esperto.
Possibilità di meccanizzazione con il conseguente abbattimento dei costi.
SVANTAGGI:
Si riducono i ricavi a fine turno. Filizzola
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- TRATTAMENTO -
TAGLI DI RINNOVAZIONE
TAGLI INTERCALARI TAGLI SUCCESSIVI TAGLI SALTUARI
TAGLIO RASO
TAGLIO RASO
È applicato solo in presenza di una
sola specie e prevede l'eliminazione di
tutte le piante. Tende a favorire le
specie Eliofile.
Il taglio raso ha un forte impatto
visivo, per questo motivo bisogna
procedere al taglio con forme che si
avvicinano alle forme naturali
(MARGINI IRREGOLARI).
Le piantine in rinnovazione iniziano la
loro crescita con piena disponibilità di
spazio per crescere.
La rinnovazione avviene in un breve
intervallo di tempo dopo il disturbo.
RINNOVAZIONE NATURALE:
Nel caso di taglio raso su ampie superfici,
vengono rilasciate PIANTE PORTA SEME con
funzione di disseminazione.
Queste piante sono ad alto rischio di
sradicamento o di schianto, quindi per la loro
scelta bisognerebbe trovare un giusto rapporto di
Snellezza. Filizzola
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taglio raso
- A Strisce taglio raso
-
A Buche
La superficie di ciascun gruppo dipende dal Temperamento della specie (Eliofila,
Buche più grandi o sciafila, Buche ridotte), in genere le dimensioni medie si aggirano
2
sui 1000-1500 m , per permettere alla luce diretta di giungere al suolo.
Un altro parametro utile a determinare le dimensioni delle buche è l'altezza delle
piante mature circostanti (il raggio lungo 1 o 1,5 volte la loro altezza).
Nelle Buche si avrà comunque un gradiente di luce che favorirà la
rinnovazione di SPECIE DIVERSE
(Eliofile verso il centro e Sciafile verso i bordi).
RINNOVAZIONE ARTIFICIALE
Si effettua solo nel caso la rinnovazione naturale non abbia avuto successo, questo
perché ha costi di manodopera elevati.
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- TRATTAMENTO -
TAGLI DI RINNOVAZIONE
TAGLI INTERCALARI TAGLI SUCCESSIVI
TAGLIO RASO TAGLI SALTUARI
TAGLI SUCCESSIVI
Con questa tipologia di taglio (evoluzione del diradamento dal basso), il soprassuolo
viene eliminato con una serie di interventi (2-5).
I Tagli in ordine temporale sono:
TAGLIO DI SEMENTAZIONE 1° Taglio
- :
Finalizzato ad ottenere la rinnovazione, si esporta fra il 30% (se la specie del
popolamento è Sciafila) e il 70% (se la specie del popolamento è Eliofila).
Tutto questo rilasciando le piante migliori.
TAGLI SECONDARI 2°-3° Taglio
- :
Sono finalizzati allo sfoltimento graduale del popolamento, accompagnando la
crescita graduale della Rinnovazione.
TAGLIO DI SGOMBERO Ultimo Taglio
- :
Quando si è certi che la rinnovazione si è affermata (piantine di 80-100 cm),
si asporta tutto il soprassuolo maturo residuo.
PERIODO DI RINNOVAZIONE
Periodo tra Taglio di Sementazione e Taglio di sgombero
(5-6 anni per le piante Eliofile).
(Fino a 30 anni per specie Sciafile).
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MODALITÀ DI TAGLIO
- TAGLI SUCCESSIVI UNIFORMI:
Viene eseguito uniformemente su tutta la superficie del popolamento.
Si fa coincidere il taglio di sementazione con l'annata di Pasciona allo scopo di
favorire una maggiore disseminazione e Rinnovazione.
10-20 anni prima della fine del turno si asporta una parte del bosco (10-20% con
TAGLI INTERCALARI) per migliorare il terreno e prepararlo alla rinnovazione.
La caratteristica dei tagli successivi è che, la rinnovazione è garantita in quanto
viene rilasciata una quantità di piante tale da garantire la copertura e la
disseminazione, in questo modo però favoriscono maggiormente le specie sciafile e
poco quelle Eliofile (a causa della rinnovazione sotto copertura).
Un altro punto a favore dei tagli successivi è che sono particolarmente indicati per le
specie a disseminazione Barocora (per gravità).
In alcuni casi “SBAGLIATI” si effettuano tagli di sementazione molto
energetici senza poi effettuare successivamente i tagli secondari e di
sgombero, provocando un eventuale infestazione di piante Eliofile
indesiderate.
QUANDO È IL MOMENTO DEL TAGLIO DI SEMENTAZIONE?
- Piano di Assestamento.
- Esigenze Economiche.
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- TAGLI SUCCESSIVI
A STRISCE:
Non si interviene su
tutta la superficie, ma
l'intervento viene
effettuato a strisce:
È importante procedere
al taglio tenendo conto
della protezione contro
vento. Filizzola
Tesina Esame di Sistemi Forestali - - Scienze Forestali e Ambientali UNIBAS
- TAGLI SUCCESSIVI
A BUCHE:
È indicato per boschi misti
plurispecifici con
rinnovazione di specie sia
Eliofile che sciafile.
Bisogna prevedere ogni
10-30 anni un Taglio di
sementazione di forte
intensità (70%).
Filizzola
Tesina Esame di Sistemi Forestali - - Scienze Forestali e Ambientali UNIBAS
I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher GPL1987 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Selvicoltura generale e sistemi forestali e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Basilicata - Unibas o del prof Ripullone Francesco.
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