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CLASSIFICAZIONE DEI FRUTTI DELLE ANGIOSPERME

Il frutto è costituito dal seme e dal pericarpo, quest'ultimo ha la funzione di proteggere il seme e allo stesso tempo, di facilitare la disseminazione. Nel pericarpo si distinguono tre zone concentriche: - ESOCARPO, la parte più esterna - MESOCARPO, quella intermedia - ENDOCARPO, la parte più interna a contatto con il seme. In base alla consistenza del pericarpo si distinguono i frutti carnosi dai frutti SECCHI. Quelli secchi vengono ulteriormente suddivisi in frutti DEISCENTI e INDEISCENTI, a seconda che, una volta maturi, permettano o no la fuoriuscita del seme. Filizzola Tesina Esame di Vivaistica Forestale - - Scienze Forestali e Ambientali UNIBAS FRUTTI CARNOSI DRUPA: Questo frutto caratterizza l'intera sottofamiglia delle Rosacee (Drupacee): pesco, albicocco, mandorlo, ciliegio, susino, prugnolo, ecc. Altre drupe sono i frutti del noce, dell'olivo, ecc. BACCA: Possiedono un Pericarpo polposo o succoso. Esempi di bacca

Sono l'acino dell'uva, il pomodoro, il peperone, il frutto del corbezzolo, del ribes, del mirtillo, del Kiwi e del fico d'India.

ESPERIDIO: È il frutto degli agrumi. La Parte superficiale del Pericarpo è ricca di ghiandole secernenti oli essenziali, mentre la parte interna è suddivisa in tipici spicchi molto succosi.

PEPONIDE: La parte interna del Pericarpo è deliquescente, cioè tende ad assorbire acqua e a sciogliersi a maturità, contiene numerosi semi. È il frutto tipico della famiglia delle Cucurbitacee. Tra le specie mediterranee si può ricordare il cocomero asinino.

POMO: È un falso frutto in quanto solo una parte della struttura deriva dell'ovario, gran parte dei tessuti derivano dalla proliferazione del ricettacolo. Caratterizza una sottofamiglia delle rosacee, quella delle Pomoidee. Esempi di pomo sono il frutto del melo, del pero, del nespolo e del sorbo.

BALAUSTRO: Tipico del melograno.

FilizzolaTesina

Esame di Vivaistica Forestale - - Scienze Forestali e Ambientali UNIBAS

FRUTTI SECCHI

I frutti secchi presentano un pericarpo secco. Alcuni, a maturazione si aprono lasciando fuoriuscire il seme (DEISCENTI) altri presentano semi che non si separano naturalmente dal pericarpo (INDEISCENTI).

FRUTTI SECCHI INDEISCENTI (Non permettono la fuoriuscita del seme)

ACHENIO:

Solitamente di piccole dimensioni, a volte presenta delle estensioni piumose denominate pappi che ne favoriscono la diffusione con il vento. Per quanto riguarda le specie forestali si possono citare le betulle, gli ontani e i platani.

NUCULA:

Si presenta di dimensioni rilevanti con brattee esterne (foglie trasformate) avvolgenti di varia tipologia e pericarpo legnoso o cuoioso. Ne sono esempio la nocciola, la faggiola, la castagna, la ghianda, il frutto dei carpini.

SAMARA:

È caratterizzato dalla presenza di una o due ali che ne favoriscono la propagazione da parte del vento. È il frutto degli aceri, dei frassini, degli...

olmi.CARIOSSIDE: In questo tipo di frutto, frutto e seme coincidono. È tipico delle Graminacee: frumento, mais, riso, ecc.

FRUTTI SECCHI DEISCENTI (Permettono la fuoriuscita del seme)

LEGUME: Tipicamente allungato, presenta deiscenza lungo i margini. Caratterizza la famiglia delle Leguminose (ginestre, acacie, robinia, albero di Giuda, maggiociondolo, ecc).

CAPSULA: Frutto che a maturità lascia uscire i numerosi semi tramite apposite fessurazioni. Esempi di capsula sono i frutti dell'eucalipto, delle eriche e dell'euforbia.

FALSI FRUTTI Spesso nel linguaggio vivaistico per comodità vengono chiamati semi degli organi che in realtà sono frutti e chiamati Frutti alcune formazioni che in realtà non lo sono. È il caso della fragola, la quale si tratta in realtà di un rigonfiamento del ricettacolo che diviene carnoso e i veri frutti sono rappresentati dai...

piccolisemi che si trovano sulla superficie (acheni).Sono normalmente scambiati come frutti anche i frutti carnosiderivati dall’ingrossamento dei calici (sorosio, tipico del gelso) odell’asse dell’infiorescenza (siconio, il comune fico).

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LA DISPERSIONE DEI SEMI

La dispersione naturale del seme si chiama disseminazione.

I mezzi adottati sono essenzialmente il vento, l’acqua e gli animali.

DISSEMINAZIONE ATTRAVERSO IL VENTO (anemocora)

Le piante che utilizzano tale modalità presentano semi leggeri o di piccole dimensioni, dotati di strutture atte al volo (ali o pappi).

In altre specie i tegumenti del seme si modificano sviluppando appendici pelose (Pioppi) o alate (Aceri, Frassini, Platani, Abeti, Cedri…) in modo da poter rimanere sospesi in aria per lungo tempo.

A volte l’intero strobilo si stacca dalla pianta e rotola sul terreno spinto dal vento.Il rotolamento

determina così il rilascio e quindi la dispersione dei semi nell'ambiente (Pino domestico).

DISSEMINAZIONE ATTRAVERSO L'ACQUA (idrocora)

Possono fungere da mezzi di dispersione dei semi sia le acque piovane, sia i corsi d'acqua spostandoli spesso anche a notevoli distanze. Vi sono poi specie con frutti che presentano tessuti natatori, cioè contenenti aria e quindi in grado di galleggiare (noce di cocco), specializzate per sfruttare le correnti marine al fine di colonizzare nuovi territori.

DISSEMINAZIONE ATTRAVERSO GLI ANIMALI (zoocora)

In questo caso si possono verificare due possibilità:

L'animale divora completamente il frutto. Il frutto dovrà essere appetibile e facilmente visibile (frutti carnosi), mentre il seme, ben protetto, passa indenne attraverso l'apparato digerente e viene spesso aggredito dai succhi gastrici, così che, una volta eliminato con le feci, è pronto per la germinazione. Anche gli animali che si nutrono di

semi e i frutti sono importanti per la dispersione delle piante. Molti roditori, come ad esempio i topi, seppelliscono i frutti delle querce e dei faggi per poterli mangiare in seguito. Tuttavia, a volte dimenticano di recuperarli e, quando le condizioni ambientali sono favorevoli, i semi germinano. Gli animali possono trasportare i semi attaccati al loro corpo. In questo caso, il frutto è dotato di elementi che favoriscono l'adesione, come uncinetti o strutture vischiose. Alcuni frutti presentano anche spine o uncini che si impigliano nel pelo degli animali, nelle piume o nei nostri abiti. Quando gli animali si liberano di questi semi strofinandosi, i semi cadono a terra e possono germinare. La lavorazione dei frutti e l'estrazione dei semi è un processo che permette di ottenere semi pronti per la semina, privi di impurità e in grado di germogliare.seme destinato all'impiego in vivaio deve essere quasisempre estratto dal frutto e soprattutto quando questi sono ancora attaccati allapianta, perché i semi raccolti caduti a terra, hanno un GRADO DI PUREZZA moltobasso (Presenza di impurità, foglie e rametti). È necessario estrarre artificiale i semi perché il maggior volume dei frutti rispetto allesementi può creare problemi nella loro commercializzazione e conservazione. Inoltre molti frutti, soprattutto quelli carnosi, sono soggetti alla formazione di muffe,che possono compromettere in maniera drastica la germinazione. EPOCA DI RACCOLTA DEI FRUTTI E DEI SEMI FORESTALI L'epoca di raccolta dei frutti e dei semi forestali è molto importante poiché non ci sipuò solo affidare alla pratica. L'individuazione del periodo più adatto alla raccolta dei frutti di una qualsiasi specieforestale è la prima condizione per la preparazione di sementi con.

elevate caratteristiche biologiche. Per alcune specie infatti occorre effettuare le raccolte con molta accortezza in un lasso di tempo di pochi giorni per evitare cattivi risultati e notevoli perdite economiche tenuto conto dell'elevato costo delle sementi. Un eccessivo anticipo nell'inizio può essere causa di una riduzione della facoltà germinativa dei semi. Al contrario, ritardi nelle raccolte possono avere come conseguenza la perdita di semi, poiché le squame hanno incominciato ad aprirsi.

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ESCUZIONE DELLA RACCOLTA

I metodi di raccolta dei frutti e dei semi variano da specie a specie.

CASTAGNE, GHIANDE e FAGIOLE ad esempio vengono raccolte a terra. Spesso si effettuano preventivamente una ripulitura nell'area di insidenza delle piante portasemi tagliando il sottobosco e rimuovendo la lettiera indecomposta, che possono ostacolare le operazioni di raccolta. Per assicurare la

La migliore qualità del seme, la raccolta andrebbe fatta giornalmente finché i frutti continuano a cadere. I sacchi di polietilene non costituiscono contenitori adatti per i semi appena raccolti, perché ne favoriscono il riscaldamento. Meglio i sacchi di Juta, che consentono il libero movimento dell'aria. Di recente sono stati ideati e sperimentati vari attrezzi meccanici per raccogliere le faggiole basati sul principio degli aspirapolvere. Sono costituiti da un cassone, in cui finisce il raccolto, munito di una turbina azionata dalla presa di forza del trattore e collegata a due tubi d'aspirazione. L'apparecchio aspira insieme ai semi diverse impurità (foglie, rametti, ecc). La separazione viene fatta in base al peso dei prodotti aspirati: le faggiole cadono nel fondo del cassone, mentre foglie e rametti vengono rigettati attraverso la bocca di evacuazione della turbina. Gli PSEUDOSTROBILI di BETULLE e ONTANI si raccolgono sugli alberi in Settembre-Ottobre.

Poco prima che si aprano per liberare il seme. Le Samare dell'OLMO si possono raccogliere sia da terra dopo la caduta, sia sugli alberi già agli inizi di Aprile o Maggio. Le Samare degli ACERI e dei FRASSINI, come anche i Legumi di ROBINIA, si raccolgono normalmente sugli alberi alla fine di Settembre. La raccolta sugli alberi è facilitata dall'impiego di potatori montati su lungo manico, con i quali si tagliano le estremità dei rami che portano i frutti. Nelle CONIFERE la regola è questa: salire sugli alberi e raccogliere i coni a mano. Per salire sugli alberi sono oggi disponibili vari attrezzi. Di maggiore impiego sono senz'altro i RAMPONI Forestali. Abbastanza diffuso è l'impiego di SCALE DI METALLO ULTRALE.

Dettagli
Publisher
A.A. 2011-2012
97 pagine
3 download
SSD Scienze agrarie e veterinarie AGR/05 Assestamento forestale e selvicoltura

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher GPL1987 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Selvicoltura e principi di gestione forestale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi della Basilicata o del prof Pierangeli Domenico.