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Responsabilità del Presidente della Repubblica
ART 90 - ci individua un principio importantissimo – viene affermato che il presidente della repubblica non è responsabile degli atti compiuti nell’esercizio delle sue funzioni. Egli non può essere chiamato a rispondere delle decisioni che assume, esso arriva dalla tradizione del monarca.
Affermiamo che ogni volta che il presidente della repubblica prende una decisione all’interno delle sue funzioni, non può essere chiamato a giustificare le sue scelte.
Allora dato che nel nostro ordinamento non ci può essere un atto di cui nessuno risponde, è stato individuato tramite l’art 89.
Infatti l’art 89 dice che deve essere controfirmato dal ministro proponente. Firma che un ministro mette sotto la firma del presidente, in cui egli se ne assume la responsabilità. Di solito è la firma del presidente del consiglio dei ministri. Oppure se un regolamento è di
iniziativa di un ministro particolare, la firma sarà di costui. Si parla di responsabilità politica non penale, non ci può essere alcuna responsabilità politica di un presidente della repubblica perché egli non ha responsabilità politica. 5 di 79 L'unico caso in cui egli può avere responsabilità politica: Alto tradimento e attentato alla costituzione, sono due reati che può compire solo il capo dello stato. *se il capo dello stato commette un atto penale però fuori dall'esercizio delle sue funzioni ha sempre responsabilità penale, esempio omicidio, furto ecc.. La corte costituzionale può giudicare il presidente della repubblica: 15 membri della corte costituzionale e 16 membri non togati (cittadini). Art 91 – elezione – insieme ai ministri sono gli unici organi chiamati ad una fedeltà qualificata alla costituzione (giuramento sulla costituzione). Il presidente della repubblicagiura in parlamento, i ministri giurano davanti al presidente della repubblica.
IL GOVERNO – CAPITOLO 9
IL GOVERNO DELLA REPUBBLICA
IMPORTANZA DEL RUOLO E DELLE FUNZIONI DEL GOVERNO NEL SISTEMA COSTITUZIONALE ITALIANO
LA FORMAZIONE E L’ENTRATA IN FUNZIONE DEL GOVERNO
I poteri del governo prima della fiducia parlamentare
La composizione del governo
IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO.
I MINISTRI. IL CONSIGLIO DI GABINETTO E I COMITATI FRA I MINISTRI.
IL CONSIGLIO DEI MINISTRI.
LA PRESIDENZA IN CARICA DEL GOVERNO DEI SINGOLI MINISTRI.
LE NORME SPECIALI IN TEMA DI REATI MINISTERIALI.
LE FUNZIONI DI INDIRIZZO POLITICO DEL GOVERNO.
LE FUNZIONI NORMATIVE.
I decreti legislativi decreti legge e i regolamenti
IL GOVERNO DELLA REPUBBLICA
Quarto organo costituzionale importantissimo, nella nostra costituzione, disciplinato dall’art 92 al 96.
Questi pochissimi articoli dedicati al governo, derivano dalla paura che avevano che l’organo esecutivo uscisse dalle sue competenze e si
tornasse alla dittatura. Oggi avere una disciplina così piccola, oggi sentiremmo di avere una disciplina che ci dicesse un po' di più su qual è il suo compito. È per questo che negli anni più recenti è nata la volontà di fare una revisione costituzionale per rafforzare il governo. Le disposizioni riguardano: la formazione del governo (art. 92 e 93), i rapporti tra governo e parlamento (art. 94), come svolge le azioni il governo (art. 95), responsabilità dei ministri (art. 96). Quello che manca è un'espansione dell'art. 95. Il governo è oggetto di una disciplina troppo minimale in costituzione. È quell'organo cui noi, rifacendoci alla teoria di Montesque, attribuiamo al governo il potere esecutivo. IMPORTANZA DEL RUOLO E DELLE FUNZIONI DEL GOVERNO NEL SISTEMA COSTITUZIONALE ITALIANO Oggi potremmo dire che il Governoè l’organo da cui prendono avvio le linee dell’indirizzo politico, organo propositore, a cui spetta di portare ad esecuzione le decisioni prese grazie anche all’espansione degli apparati amministrativi, che dipendono tutti dal governo.
Parlare di potere esecutivo del governo è eccessivo perché esistono anche enti dotati di autonomia amministrativa (v. Regioni e Autorità amministrative indipendenti). Le autorità amministrative indipendenti sono dei pezzi di pubblica amministrazione che non dipendono dal governo, quindi il governo non può dirgli cosa deve fare (per esempio sono in mano alle regioni).
E riduttivo perché anche organo preposto alle funzioni di governo di una serie di interessi dell’intera collettività nazionale.
Rispetto a Montesque, i poteri non sono più solo legislativo, esecutivo e giurisdizionale, ma ci sono altri tipi di potere come l’idea dei poteri di garanzia, garantiti dal
presidente della repubblica e dalla cortecostituzionale, è un potere totalmente diverso dai 3 poteri.Il governo oltre che essere un organo esecutivo aggiungiamo un'altra funzione, dell'indirizzo politico.Funzione di indirizzo politico è da intendere come scelta di politiche la realizzare, il governo non la detiene da solo, lo condivide con la maggioranza parlamentare.Un'ulteriore funzione pubblica, di regolazione, si può attribuire alle Autorità amministrative indipendenti.
LA FORMAZIONE DEL GOVERNO
Nella prima parte della storia del nostro stato unitario, abbiamo un governo che non ha un'identità ben definita, non ha nemmeno un vero vertice che lo dirige, i ministri rispondono al re. Primo quarantennio(1861-1900): Re a capo dell'esecutivoAll'inizio del 900 i ministri iniziano a rispondere al governo e inizia ad restaurarsi un rapporto di fiducia, questo gli permette di configurarsi come un organo a se stante, grazie a
Crispi ma poi soprattutto grazie a Giolitti, età giolittiana (1900-1915), Consiglio dei ministri vero organo di governo. Infatti è in questa fase che si affermano i poteri normativi del governo, cioè potere di adottare una serie di norme giuridiche. In epoca fascista il governo diventa l'organo centrale che non si riferisce più al governo, vengono eliminate l'Autorità garante della concorrenza del mercato (l'autorità che vigila sulla concorrenza) poi c'è il garante della privacy, Banca d'Italia poi abbiamo ARERA (autorità nel settore dell'elettricità del gas dell'acqua e dei rifiuti) ecc. cambiate un sacco di cose (come abbiamo visto nel cap. 4) quindi nel periodo fascista (1922-1943) il primo ministro era capo del governo. 1946-48: scelte nella costituzione repubblica, scelte che cercano di tornare al modello di inizio secolo. La scelta in costituzione ce lo fa capire l'art 92 della costituzione.
che ci descrive che cos'è il governo in questa frase: "il governo della Repubblica è composto del presidente del Consiglio dei ministri che costituiscono insieme il Consiglio dei ministri" questa affermazione ci dice che la scelta che è stata fatta in costituente e per un organo ispirato al principio della collegialità, principio che si è andato affermare all'inizio del 1900, i governi Giolitti sono governi ispirati alla collegialità. Abbiamo scelto un organo dove le sue componenti hanno ruolo pari, dove non c'è la preminenza del presidente del Consiglio dei ministri sulle altre componenti, ma il presidente del Consiglio dei ministri è un Primus Inter Pales ovvero primo tra altre che stanno sullo stesso livello. Il presidente del Consiglio dei ministri non può prendere nessuna decisione da solo. Sono mesi che veniamo controllati dai DCPM, i decreti del presidente del Consiglio dei ministri, Questinonsono suscettibili di un'analisi da parte del Parlamento e in più non sono frutto di nessuna decisione collegiale, sono decreti che vengono solo dal presidente del Consiglio dei ministri, sinceramente in questo momento non rischia mai nessun problema autoritario però c'è da chiedersi se tutte queste misure si vadano a definire solo coi decreti del presidente del Consiglio dei ministri sia un po' anomalo data la nostra forma di governo parlamentare in cui tutte le decisioni dovrebbero essere prese dall' intero collegio.
Il Governo della Repubblica è composto dal Presidente del Consiglio e dai Ministri, che costituiscono insieme il Consiglio dei ministri. È un organo ispirato al principio della collegialità, ossia un organo nel quale tutte le componenti hanno lo stesso peso. il Presidente del Consiglio non può assumere decisioni da solo. L'unico caso in cui adotta decisioni da solo è nel caso dei decreti.
legislativi. La scelta dei ministri, come quella del vicepresidente del consiglio, dei sottosegretari e del segretario generale sono scelte prettamente politiche. Il Governo è formato dai seguenti organi:
- Il presidente del Consiglio: questa figura, secondo l'art 95 della Costituzione, ha il compito di dirigere la politica generale del Governo e ne è responsabile. Inoltre, mantiene l'unità di indirizzo politico ed amministrativo, ossia si pone come obbiettivo il fatto che tutti i componenti abbiano un unico indirizzo. Questo è possibile in quanto egli promuove e coordina l'attività dei ministri. A provvedere all'ordinamento della Presidenza del Consiglio è la legge n 400/1988.
- I Ministri: i Ministri sono soggetti che portano avanti l'attività a loro delegata, che corrisponde a quella del ministero a cui fanno capo. I Ministri sono responsabili di tutte le attività svolte dal proprio ministero.
- Il Consiglio dei ministri
- Vicepresidente del consiglio: Anche il Presidente del Consiglio ha un vicepresidente che ha il compito di bilanciare i rapporti di forza.
- Sottosegretari: ogni ministro ha uno o più sottosegretari, che hanno il ruolo di viceministro.