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IDROSSIDO DI BARIO.

CONSOLIDANTI DELLA MACROSTRUTTURA. Presa dei consolidanti.

– POLIMERI TERMOPLASTICI : evaporazione solvente oliquido disperdente.

– MONOMERI: polimerizzazione.

– MATERIALI INORGANICI: carbonatazione, reazioni spontanee (prese di materiale idrata)

– SOSPENSIONI COLLOIDI: MICELLE – COLLOIDI MOLECOLARI (10- – 10-

– 5 7 CM sol –

gel)

SOLUZIONE: il soluto si disperde totalmente nel colvente.

– SOSPENSIONE: si formano degli aggregati di dimensioni notevoli – che rimanfono in

– sospensione non si possono sciogliere. (P.S. Il latte è una sospensione di proteine e sostanze

grasse).

USO DEI POLIMERI ARTIFICIALI: fissaggio consolidamento

– Decoesioni superficiali (colore che spolverizza): PARALOID B72, SOLUZIONE AL 3,5%

– (in soluzione diluite, applicata più volte).

Distacchi superficiali: scagliette che si distaccano, operazione di fisaggio, riadesione

– consolidamento, microstrutturale 1) carta giapponese + acqua, tamponamento con spugne 2)

PRIMAL AC 33 (consolidante in sospensione) resina acrilica acquosa, diluita 1:1 a

pennello.

Distacchi consistenti: in profondità, iniezione con acqua + alcool copolimero, VINAVIL o

– VINNAPAS in dispersione acquosa, diluito 1:1 in iniezione.

Discontinuità notevoli: consolidanti MACRO (MATERIALE IDRAULICO, inorganico).

– CONSOLIDANTI INORGANICI: 1) affinità con i materiali lapidei 2) lunga durata 3)

– miglioramento limitato delle proprietà meccaniche 4) saldature di fratture con un max di 50

– 100 mm 5) no idrorepellenza.

CONSOLIDANTI ORGANICI: 1) buona idrorepellenza 2) migliorano le proprietà

– meccaniche 3) elevato peso molecolare, viscosità 4) saldatura di ampia frattura 5) scarsa

penetrazione 6) aggredibilità da parte di fattori chimico, fisici, biologici. 7) variazione del

colore 8) elevato valore del coefficiente di dilatazione termica.

Pulitura, consolidamento.

– TRATTAMENTO CON IDRATO DI BARIO inorganici

– Ca SO 2H O + (NH ) 2 CO → Ca CO + (NH )2 SO + 2H O

– 4 2 4 3 3 4 4 2

gesso biidrato ↓

(NH4)2 SO4 + Ba (OH)2 → Ba SO + 2NH 0H (2NH + H O)

– 4 4 3 2

Ba (OH) + CO → Ba CO + H O

– 2 2 3 2

Da carboato di calcio in gesso (pericoloso perché cristallizza). Deterioramento del materiale.

– Reazione tra carbonato di Ammonio col materiale in cui vi è il gesso → il carbonato

– precipita.

Il consolidamentonon deve tappare tutti i pori. Permeabilità all'acqua liquida. Permeabilità al

– vapore d'acqua. La struttura non deve presentare discontinuità, croste.

APPLICAZIONE DEL CONSOLIDANTE: 1) spruzzo 2) pennello – iniezione 3)

– percolazione 4) immersione 5) sottovuoto → faccio il vuoto e poi faccio entrare il liquido 6)

uso

SILICATO DI ETILE

Polimeri del silicio organici (molti sono consolidanti idrorepellenti)

C2 H3O C2 H3O OH OH

\ ∕ → \ ∕

Si Si

∕ \ ∕ \

C2 H O C2 H O OH OH

3 3

A contatto con l'acqua si decompone, non è stabile e con il tempo viene a trasformarsi in polveri

+4C H OH (Alcool etilico) → Si O + 2H O

2 5 2 2

l'acido silicico si posizione al centro della frattura. Va bene per le microstrutture 5 – 10

– micron.

SILICATO DI ETILE: metà strada tra prodotto organico e inorganico. Si comporta con

– l'acqua come prodotto organico. Siliconati, siliconi (consolidanti), rende idrofobe le

superfici trattate.

Tetto spiovente in Italia nell'architettura non esiste, è un'architettura solare. Per quel che

– riguarda la conservazione non è positivo, soprattutto a Venezia, vicoli stretti e non ci sono

tetti spioventi perché stringerebbero ancora di più.

SILICONE: non rende totalmente impermeabile il materiale che sarebbe dannosissimo

– perché non ci sarebbe espulsione di acqua, non preclude la respirazione del manufatto ma è

parzialmente idrofobico. Parte polare verso il materiale e la parte apolare verso l'esterno,

l'acqua è polare e dunque non si trattiene e scivola via.

PARALOID B 72 o resina acriliche: possono essere utilizzate per

– 1) consolidanti superficiali (resina in sospensione e in soluzione tutti e due) o come

– 2) protettivo (resina acrilica in soluzione)

– 3) quando c'è scollamento dello strato intonachino, si può utilizzare il PRIMAL AC 33 che è

– un consolidante in profondità che si può applicare con siringa.

CEMENTI: consolidanti inorganici, gesso a presa (non usare) : calce aerea, e idraulica, calce

– carbonata.

Calce idraulica: cemento: con pompe speciali se mettono nella muratura con acqua e metto

– questa grande quantità d'acqua nel muro e se la calce idraulica contiene tanti sali solubili si

ha dopo un po' uno sbiancamento che crea stacchi, scaglie......va fatta con molta cautela, si

deve usare meno acqua e bisogna testare prima la calce con pochi sali solubili, ci sono calci

per il restauro con pochissimo sali solubili. Sali solubili, 7 – 8% è tanto.

Il Cemento viene usato poco, certe volte è indispensabile. Forma grosse isole compatte e

– non porose se masse all'interno della muratura e tutte le forze di schiacciamento vengono

riversate sulla muratura debole.

Calce idraulica e pozzolanica: funziona abbastanza bene.

– STUCCHI: per portare a livello una lacuna ed è a contatto con l'esterno e la sua reversibilità

– non è molto importante perché la posso togliere meccanicamente.

Si utilizzano stucchi elastici, in genere si tende ad usare lo stesso materiale dell'opera più o

– meno. Poi sopra, quando si arriva a livello si fa rigatino per rirpodurre il materiale del

manufatto. Il cemento utilizzato come stucco ha prodotto danni enormi, tutte le anastilosi

fatti con cemento o a gesso da presa, con il tempo si ha l'impermeabilizzazione e l'acqua và

sui bordi degli stucchi: massimo è il degrado e si stacca la toppa. Nel cemento è gesso

inoltre ci sono molti sali solubili e dunque....ci si deve mantenere ad 1 leggero sottolivello e

il colore non deve essere uguale (rigatino).

Il cemento dopo un po' si trasforma anche nel colore, anche se è stato colorato.

– Stucchi: per allettamento di strutture in ferro nella pietra, si corrode e aumenta di volume,

– quando accade ciò la pietra si spacca perché il ferro aumenta di volume e corrode. Es:

“Certosa di Pavia” superficie esterna per far tenere le pietre sono state inserite zanche

metalliche. Le statue di bronzo su basamenti di pietra.

Miscela siliconica per rivestire il ferro immerso nella pietra in superficie però attira la

– polvere e ingrigisce dunque questo colletto che fuoriesce deve essere in sottosquadro e

ricoperto. La porosità deve essere sempre rispettata, la reversibilità no perché si può fare

meccanicamente. Le stuccature interne non sono stucchi ma consolidanti, per

consolidamento, e anche per l'esterno. Gli stucchi vanno solo a riempire buchi e lacune per

portarl a livello.

PROTETTIVI SUPERFICIALI

Polimeri aventi caratteristica di proteggere dati in film sottili dagli agenti atmosferici interni il

manufatto.

Sui dipinti murali si parla di protettivo superficiale per le tele e tavole si parla di vernice.

1) non deve cercare le proprietà ottiche del materiale, questo non è possibile, per quanto venga

dato in strato sottile il colore diventa più cupo e più lucido.

2) Stabilità degli agenti chimici e fisici: gli inquinanti dell'aria devono influire poco, è richiesta

una resistenza chimica, fisica.

3) Impermeabilità all'acqua liquida, ma la permeabilità all'acqua vapore va bene per tutti i

manufatti tranne per i metalli.

4) Reversibilità: perché si degrada

5) Non ci devono essere sottoprodotti quando c'è il degrado.

6) Deve essere di facile applicazione, non si devono creare croste.

7) Elasticità e coefficiente di dilatazione adeguato: se non si adatta alla elasticità di materiali

questi si dilatano e si restringono molto (per es bronzo al sole) e se il protettivo non lo segue

nei movimenti si rompe entra umidità, degrado.

Vernice e protettivi: 1) presenta tutte queste caratteristiche, ma per le proprietà ottiche tende

– a saturare il colore, rende più vivo il colore e il protettivo invece no o non dovrebbe.

1) solo dipinto su tavola e tela 2) per tutti i manufatti.

– Le pitture:per i metalli contiene all'interno inerte colorato per es. le cancellate in ferro (nero:

– pigmento che ha azione anche attiva come protettivo) o leghe del ferro.

Proprietà di idrorepellenza viene chiesta a tutti quanti, ma soprattutto ai protettivi, la goccia

– d'acqua non si spande ma mantiene la sua forma perché non avvengono legami idrogeno con

la superficie, invece con il protettico la superficie diventa apolare e non si formano i legami.

Non si ha penetrazione dell'acqua nel capillari, perché il protettivo fodera questi capillari

– fino a qualche mm sotto la superficie, e dunque l'acqua non lo bagna ma viene espulsa

l'acqua.

Tutte le resine usate in restauro sono TERMOPLASTICHE: hanno intervallo di fusione, non

– hanno temperatura dissa di rammollimento. Sono reversibili in acqua, ma questa

reversibilità è teorica. Peso molecolare elevato, catena lineare.

TERMOINDURENTE: catene reticolari che formano struttura tridimensionale, struttura

– assolutamente insolubile e non fondono, possono bruciare ma non fondono. Sono totalmente

irreversibili. Resine epossidiche.

Punto di transzione vetrosa: la resina al di sotto di questa temperatura si comporta come

– vetro,al di sopra caratteristica ELASTOPLASTICA.

Le resine epossidica: per attaccare un braccio di una statura.

– SOLUBILITA' e SOLVENTI

– questi sono i primi interventi: fissaggio, e riconsolidamrnto, prima della pulitura con

– solventi.

Legami chimici che si vanno a creare tra i solventi e il materiale stesso: parliamo di

– solubilità.

Abbiamo un capillare, quando un liquido è penetrante e quindi bagna la superficie? Quando

– il liquido si spande nei pori del amteriale stesso quando l'acqua assorbita penetra nel

capillare e risale nel capillare per la pressione capillare

pressione capillare: la p. che lavora all'interno del capillare è : alla p. atmosfera più una certa

– indice che è 2 volte la tensione dell'acqua + ….....(legge di Laplace)

legge di Jurin h= sO/rdg h=spostamento del menisco del liquido nel capillare

– Δ

Dettagli
A.A. 2014-2015
6 pagine
SSD Ingegneria civile e Architettura ICAR/19 Restauro

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher silvia.vallenari di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Chimica del restauro e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi della Tuscia o del prof Marabelli Maurizio.