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MUSSOLINI

Mussolini, sapeva che la sua Italia era impreparata per combattere, ma vedendo le vittorie

tedesche decise anche lui il 10 giugno del 1940 di entrare in guerra contro la Francia e il Regno

unito. L’Italia attaccò la Francia passando dalle Alpi, ma non riuscì a passare. Sul piano navale

l’Italia non seppe sfruttare le sue potenzialità e le battaglie di Punta di Stilo e di Capo Teulada

videro vincitrice Il regno Unito che sancì la sua supremazia fin da subito sul Mar Mediterraneo.

HITLER

Una volta sconfitta la Francia Hitler avrebbe voluto un compromesso con il regno unito, ma

Winston Churchill non accettò. Così Hitler ideò il Piano Leone Marino che prevedeva

l’invasione delle isole britanniche attraverso il Canale della Manica, prima di sferrare l’attacco

era necessario indebolire le difese del Regno Unito con bombardamenti essi però vennero

contrastati dagli attacchi del Regno unito, fu così che il regno unito riuscì a respingere

l’aggressione nazista. Hitler a questo punto cambiò piano e decise di attuare una guerra

sottomarina allo scopo di bloccare i rifornimenti che giungevano da altre potenze, cominciava

così la Battaglia nell’Atlantico.

MUSSOLINI

L’Italia dopo qualche successo subì una lunga serie di sconfitte: persero l’Eritrea, la Somalia,

l’Etiopia, l’intera Cirenaica dopo l’attacco inglese, fu così che i tedeschi intervenirono con al

comando Rommel che rovesciò la situazione e riportò l’Italia all’attacco. Successivamente

Mussolini strinse un patto con la Germania e la Giappone: il patto tripartito per l’instaurazione

del “nuovo ordine” in Europa e Asia, successivamente il 28 ottobre senza avvertire Hitler,

Mussolini attaccò la Grecia

SECONDA FASE DELLA GUERRA: APOGEO DELL’ASSE E INTERVENTO

AMERICANO.

L’odio per la politica russa e la voglia di espandersi spinse Hitler contro l’Unione Sovietica,

così di conseguenza scattò l’operazione barbarossa, il piano segreto d’invasione. Stalin non

avrebbe mai pensato che Hitler potesse attaccare l’Unione Sovietica e quindi non era preparato

all’attacco, in più la sua armata rossa non era organizzata e per queste le armate tedesche

ebbero la meglio in poco tempo su Leningrado, Mosca e sul Mar Nero e così facendo Hitler

diede nuovamente prestigio alla Blitzkrieg (Guerra Lampo). Quando l’esercito tedesco giunse

nei pressi di Mosca dovette fermarsi poiché logorato dalla lunga campagna e distrutto dal

terribile freddo russo.

Nel frattempo il Giappone cercava di estendersi sia in campo territoriale che marittimo, questi

penetrarono nell’Indocina francese e gli stati uniti e il regno unito reagirono bloccando le

esportazioni verso Tokyo del petrolio e ferro. Il 7 dicembre del 1941 gli arei giapponesi

attaccarono la base navale americana di Pearl Harbor, distruggendola in buona parte,

contemporaneamente a questa venne lanciata un’operazione che mirava all’occupazione degli

arcipelaghi del Pacifico, Filippine, Indie Olandesi e Indocina. Successivamente all’attacco di

Pearl Harbor il congresso americano decretò lo stato di belligeranza con il Giappone. Il

presidente degli stati Uniti avendo rafforzato il proprio esercito e la propria nazione poteva

adesso impegnare il proprio paese nella lotta contro le potenze del patto tripartito: anche

Germania e Italia che dichiararono infatti guerra agli Stati Uniti.

L’intervento americano definì i contenuti ideologici e politico-programmatici dell’alleanza

antifascista, che recepiva i principi già enunciati dal presidente Roosevelt delle “Quattro

Libertà”: la libertà di parola, la libertà dal bisogno, la libertà di culto e la libertà dalla paura.

Questi vennero ripresi assieme a Churchill nella Carta Atlantica, un documento in cui si

riaffermava la condanna dei regimi fascisti e si fissavano le linee del nuovo ordine democratico

per un “mondo migliore” da costruire a guerra finita. Lo schieramento antinazista era vasto e

variegato: gli Stati Uniti erano alleati con Regno Unito e Unione Sovietica e tutti erano in

guerra contro Hitler. Ben 26 governi, compresi i paesi in esilio occupati dalla dittatura nazista

aderirono così il 1° gennaio del 1942 alla Dichiarazione delle 26 Nazioni.

Nel 1942 le potenze del Patto tripartito raggiunsero la loro massima estensione: il Giappone

arrivò a minacciare l’India e L’Australia, In Africa settentrionale le truppe italo-tedesche

comandate da Rommel si erano spinti fin dentro l’Egitto e stavano mettendo a rischio l’intero

sistema dei possedimenti inglesi in Medio Oriente, l’unione sovietica tentò un’offensiva contro

Hitler ma furono fermati, così i tedeschi fecero una nuova offensiva verso Stalingrado che era

un importante centro industriale e sui campi petroliferi del Caucaso. Stalingrado resistette

all’attacco e Hitler commise l’errore di non concentrare un attacco decisivo sul punto strategico

di Stalingrado (risorse energetiche del Caucaso) ma ripetuti attacchi sulla città. Alla fine del

1942 la Germania era padrona della quasi totalità dell’Europa continentale, a Stati Satelliti

(Stato formalmente sovrano e riconosciuto come tale dalla comunità internazionale, ma in realtà

dominato da una potenza egemone che può giungere ad annullarne del tutto l’autonomia) o

governati direttamente da alti commissari tedeschi a cui si affiancavano stati neutrali come la

Svezia, Spagna e a Turchia.

TERZA FASE DELLA GUERRA: SVOLTA E CROLLO DELL’ITALIA

Nel 1941 cominciò un’inversione di tendenza a favore delle forze alleate. Nel teatro del

Pacifico l’offensiva dei giapponesi fu fermata dagli americani con le grandi battaglie aeronavali

del Mar dei Coralli e delle Isole Midway, gli americani sbarcarono a Guadalcanal e la

riconquistarono e da lì partirono altre controffensive nel territorio del Pacifico. Nell’Atlantico

gli Alleati cominciarono a infliggere pesanti perdite ai sottomarini tedeschi, le potenze dell’asse

subirono una grave sconfitta anche in Africa Settentrionale quando le truppe italo-tedesche

persero contro le truppe inglesi e furono costrette a rifugiarsi in Tunisia. La situazione cambiò

anche sul fronte orientale dove i sovietici attaccarono le linee avversarie tedesche attorno a

Stalingrado e le sconfissero, questi si arresero nel 1943. Per gli antifascisti Stalingrado divenne

il simbolo della resistenza e della riscossa.

Gli americani, volevano attaccare Hitler dalla Francia. Roosevelt e Churchill, si incontrarono

alla Conferenza di Casablanca del gennaio del 1943 e decisero di indebolire la Germania con

bombardamenti aerei e di sbarcare in Italia per ragioni logistiche e politico-militari.

Il 9 e il 10 luglio del 1943 gli anglo-americani sbarcarono in Sicilia e in poche settimane si

impadronirono dell’isola. L’esercito italiano e il partito fascista davano al Duce la colpa della

disfatta. A determinare la caduta di Mussolini fu una congiura guidata dai Savoia infatti, solo la

scomparsa di Mussolini avrebbe permesso di tentare la via di un armistizio con gli Alleati. In

una lunga seduta del gran consiglio del fascismo Mussolini fu messo in minoranza e fu

convocato dal Re Vittorio Emanuele III che lo invitò a dare le dimissioni e lo arrestò, l’incarico

di gestire il governo passò a Badoglio. Il partito nazionale fascista fu sciolto, la Milizia venne

incorporata nell’esercito e molti gerarchi furono arrestati, i detenuti antifascisti in carcere

vennero liberati.

All’annuncio della caduta di Mussolini si invocava la fine della guerra ma Badoglio annunciò

che la guerra continuava, e che l’Italia doveva mantenere la parola data (alleanza con i

tedeschi), nello stesso tempo Badoglio allacciò trattative segrete per arrivare ad una pace

sperata con gli alleati (pace con gli anglo-americani), quindi l’Italia da quel momento era contro

i tedeschi. La sera dell’8 settembre fu data notizia dell’armistizio ma Badoglio non diede

istruzioni ai militari per predisporre le difese di Roma e della penisola dai tedeschi. Il re fuggì

insieme al governo a Brindisi dove vi erano insediati gli alleati, Roma cadde nelle mani dei

nazisti e gli italiani che resistettero vennero puniti con veri e propri massacri.

L’Italia era divisa in due: gli anglo-americani al sud e i tedeschi al nord dove risorse il fascismo

nella repubblica di Salò che era uno stato-vassallo sotto la tutela nazista ma dove presiedeva

Mussolini che era stato liberato dalla prigione del gran sasso e che diede vita alla repubblica

sociale italiana e al partito fascista. La funzione principale svolta dall’esercito di questa

repubblica fu combattere il movimento partigiano che stava nascendo nell’Italia occupata dai

tedeschi. Il centro nord divenne il teatro di una guerra civile fra italiani fascisti e italiani

partigiani. Nel sud sorse un comitato di liberazione nazionale composto dai vecchi partiti

antifascisti e da uomini di ispirazione socialista e liberale. Questi chiesero di non collaborare

con Badoglio e l’abdicazione del re e così fu, il 4 giugno del 1944 il re abdicò e Badoglio si

dimise lasciando il posto a Bonomi. Palmiro Togliatti appena rientrato dall’esilio in Unione

Sovietica disse di concentrare le forze nella lotta per la liberazione rimandando la questione

costituzionale e nacque così un governo di unità nazionale.

L’8 settembre, i tedeschi opposero resistenza all’avanzata degli anglo-americani che tentarono

di aggirare le linee con nuovi sbarchi a Taranto e a Salerno. Le truppe germaniche costrette ad

abbandonare Napoli si attestarono sulla linea Gustav (da Gaeta al Garigliano) per bloccare le

truppe alleate fino alla primavera ma successivamente il bastione di Montecassino cadde, Roma

fu liberata dai tedeschi che abbandonarono l’intera Italia centrale per bloccare le truppe alleate

fino alla primavera ma successivamente il bastione di Montecassino cadde, Roma fu liberata

dai tedeschi che abbandonarono l’intera Italia centrale per bloccare le truppe alleate sulla linea

gotica. Lo sfondamento della difesa germanica presso Bologna nel 1945 portò gli alleati ad

allargarsi anche nella Pianura Padana. Il 28 aprile l’esercito tedesco in Italia si arrese e

mussolino venne giustiziato.

RESISTENZA IN EUROPA E ITALIA

L’esasperazione dei popoli assoggettati al regime nazista sfociò in quasi tutta l’Europa nella

resistenza armata. Il termine resistenza, come forma di lotta contro un nemico superiore fu

impiegato per la prima volta da de Gaulle, contro i tedeschi che stavano occupando la Francia

con il suo appello tramite radio Londra per la lotta in difesa della nazione. Nella

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Publisher
A.A. 2018-2019
8 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-STO/04 Storia contemporanea

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher valedicap1997 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia della società contemporanea e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Firenze o del prof Manica Giustina.