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CRITICA CULTURALE DELLA MEDICINA

Vi sono poi altre teorie, le cosiddette teorie critiche, totalmente contrapposte a Parsons, ma che si differenziano dai teorici del conflitto perché meno incentrati sulla lotta di classe. In particolare, le riflessioni sono sì macrosociologiche, ma entrambi propongono una propria "alternativa" del rapporto medico-paziente versione (Parsons ci lavorò molto: asimmetria informativa, medico come rapporto paternalistico). Illich si spinge ancora più oltre perché vede l'establishment una vera e propria minaccia alla salute. Questi autori sono accumunati ai teorici del conflitto dalla forte convinzione che la medicina contemporanea rappresenti una forma potentissima di controllo sociale. È questo l'aspetto che va ad accumunare tutti i teorici radicali, sia del conflitto che delle teorie critiche.

FREIDSON Eliot (1923-2005, USA) è stato uno dei più grandi sociologi della medicina.

saliente nella sua teorizzazione è vedere il rapporto medico paziente come un incontro/scontro, perché i due soggetti provengono da sistemi strutturalmente e culturalmente diversi. Questo genera una fortissima incomunicabilità. Esiste una asimmetria informativa profondissima. Quello che nota F. è che il paziente non ha la struttura culturale adatta per poter capire le teorizzazioni del medico, può solo affidarvisi ciecamente. Proprio in virtù di questo, succede che il paziente consulta i propri riferimenti culturali, non si rivolge immediatamente al professionista ma ai propri "consulenti di riferimento" che il paziente ritiene autorevoli (struttura di riferimento profana o non professionale). Spesso quindi questo tipo di paziente arriva alla rete sanitaria con estremo ritardo, e sempre cercando gli specialisti attraverso la sua rete di suggerimenti. Per F. è fondamentale ribadire che per il paziente medio il primo passaggioèl'autodiagnosi/autocura (se non da parte di se stesso, da parte della sua rete) Altro aspetto importante: gli s/f hanno categorizzato la malattia come devianza istituzionalizzata, Friedson fa notare che il controllo sociale esercitato dalla medicina include anche fatti che prima non erano di pertinenza medica (esempio altri tipi di comportamenti devianti: atti di delinquenza, crimini da punire visti come malattie da curare, potere del medico di dichiarare capace di intendere "medicalizzazione e volere). Parafrasando Parsons, Friedson parla di della devianza". La medicina diventa una istituzione di controllo sociale sempre più potente. Le critiche culturali sono importanti perché fanno in qualche modo cadere quella fiducia cieca nella medicina, tendono a voler rompere il modo di costruire cultura attorno alla medicina e del relativo controllo sociale. "iatrogenesi" ILLICH Ivan (1926-2002, Austria) sviluppa il concetto di (=danni provocati dalle)La medicina può dunque avere il potere di dare problemi di salute (aspetto patogeno paradossale della medicina). La iatrogenicità non è un concetto nuovo in medicina, ma Illich lo espande. Suddivide i danni iatrogeni in tre tipologie: 1. clinica: danni prodotti da medici, ospedali, farmaci (è la i. più nota ma meno pericolosa) "promuove malessere", medicalizzazione di sfere sempre più ampie 2. sociale: medicina che invade la vita (legati a modi di vivere, aspetto fisico). Tutti siamo potenziali malati, la popolazione si sente sempre malata fino a prova contraria: medicalizzazione della vita e espropriazione della salute 3. culturale: livello più pericoloso, negazione della salute da parte della medicina, medicina "guarigione" fa propaganda sostenendo di poter guarire tutti/tutto, promettendo ogni tipo di si medicalizzano anche fatti fisiologici (es invecchiamento, menopausa, gravidanza...) uomo non

è più in grado di far fronte alla vulnerabilità dei passaggi fisiologici della vita e conviverci. “Nemesi Il suo testo di riferimento è medica” (medicina intoccabile vacca sacra): vendetta dellanatura rispetto alla presunzione della medicina di sostituirsi ad essa.

Esempio di quanto sostenuto da Illich è il fenomeno del:

  • DISEASE MONGERING

Messa in pratica di strategie di marketing mirate a creare patologie che non esistono. Esempi: abbassamento livelli soglie di rischio (colesterolo, glicemia), affermare anormalità di particolari esperienze umane (calvizie, alito, gravidanza). “malattie”, per poi rassicurare. Tutto questo crea allarmismo, questi fatti vengono categorizzati come una cura. Si genera quindi la cosiddetta prevenzione quaternaria (prevenzione da ipermedicazione).

Suggerire con la pubblicità la presenza di un sintomo normalmente comune come una

malattia grave.

PARADIGMI MICROSOCIOLOGICI

Sono teorie che studiano le relazioni interindividuali all'interno di contesti limitati (esempio piccoli "onegruppi o to one"). Importante ricordare che non sono in antitesi con quelli macro, anzi si spostaintegrano. L'interesse infatti dalla società al soggetto e sulla costruzione personale delvissuto di malattia, sulla sua interpretazione (malattia come esperienza soggettiva). Ciò chedi malattia.interessa è l'esperienza.

APPROCCIO FENOMENOLOGICO

(ispirato alle teorie di Husserl)

In totale antitesi con la biomedicina, il corpo è considerato in una prospettiva fenomenologica, ovveromente e corpo connessi.di malattia viene meno la partecipazioneNell'esperienza attiva dei soggetti coinvolti (degradoprogressivo di coscientizzazione). La malattia causa una perdita progressiva della socialità e lapropensione a ritirarsi in se stessi. sempre più pervasiva verso il

Comincia a svilupparsi un'attenzione al corpo, perché il corpo inizia a dare segnali. La consapevolezza dei pazienti è quella di una realtà dolorosa. Ciò produce un crescente atteggiamento alla passività, che nasce dall'incapacità di controllare il proprio corpo.

La prospettiva temporale cambia: da una prima fissazione dell'attenzione sulla malattia, ora il presente si dilata fino a fare scomparire quelle di passato (difficile da ricordare) e futuro (che non c'è).

Inoltre, il venir meno di uno stato di piena coscienza del malato riduce anche la sua capacità di comunicare verbalmente, aumentando ulteriormente il suo isolamento.

Sintesi:

In generale, il vasto contesto degli approcci microsociologici dedica un'attenzione particolare alle "one to one" (faccia a faccia), al rapporto medico paziente, alla ricerca di senso nella malattia. Viene dato risalto allo sforzo di

riadattamento quotidiano dell'individuo nei diversi contesti sociali (e di cura).

Appare completo il tentativo di rottura sia con il modello biomedico e la speculazione teorica parsoniana, sia con i teorici del conflitto. La prospettiva micro dà valore al senso soggettivo della malattia ed al ruolo delle attività terapeutiche/assistenziali con cui il malato fa esperienza.

  • RAPPRESENTAZIONE SOCIALE DI MALATTIA "costruzione"

Si comincia a parlare, in particolare a partire dagli anni 70, di sociale della malattia: ovvero salute e malattia sono concetti che il soggetto interpreta in base alle rappresentazioni che ne dà la sua cultura: la società/cultura forniscono un quadro interpretativo (gli strumenti).

Si cerca quindi di svelare i processi attraverso i quali gli individui arrivano a spiegare ed a vivere il proprio stato di mancanza di salute o di benessere.

Il focus è sì sulla persona, ma soprattutto sul contesto storico e

culturale: una stessa persona in un contesto storico/culturale diverso svilupperà un senso di malattia diverso. Noi siamo ciò che la nostra costruzione personale ci permette di essere. La malattia determina sempre nel soggetto una forte richiesta di senso, per inquadrare la propria esperienza. Tale spiegazione non è solo individuale ma è anche legata al sociale ed alla cultura. Ad una cultura fornisce all'individuo il quadro nel quale avvengono queste interpretazioni che riguardano i fenomeni del corpo (e di malattia). Esempi: significato attribuito al cuore e al cervello, in Giappone tradizionalmente all'addome; malattie "sindromi non vissute come tali in certe società (es vermi intestinali). Gli antropologi le chiamano "legate alla cultura". Il medico interpreta i sintomi che il paziente sente e li categorizza in base al proprio sapere. Ma il paziente possiede il punto di vista culturale che influenza la sua percezione e interpretazione della malattia.riguardo il suo stato e si è fatto un modello esplicativo in proposito (su base sia individuale sia culturale). Il rapporto medico-paziente è, anche in questo caso, uno scontro, perché portatori di categorie di pensiero e conoscenze dissimili (ritorna Friedson e il concetto di asimmetria informativa). Gli studi sul senso della malattia come rappresentazione sociale vengono svolti già dagli anni '50: ad esempio sull'esperienza del dolore, Zobrowski. - APPROCCIO DRAMMATURGICO condotta - Nello studio dei significati del ruolo del malato, si situa l'analisi da: GOFFMAN Ervin (Canada, metà anni '50) di importanza fondamentale per le prospettive microsociologiche nell'analisi delle istituzioni sanitarie. Tra i suoi studi più famosi si annovera la ricerca svolta in un grande ospedale psichiatrico, tanto che i suoi studi sono stati molto utilizzati, ad esempio in Italia per la stesura della Legge Basaglia. Secondo Goffman non tutte le malattie

Sono uguali, ma soprattutto, spesso la stessa malattia ha conseguenze diverse a seconda del contesto culturale e sociale in cui vive la persona. La malattia “incidente esterno all’individuo”, temporaneo, che non provoca può essere considerata come un'alterazione alla sua identità; in altri casi invece è vista come uno stigma, una menomazione, che può segnare in modo negativo il portatore fino a causare nei suoi confronti un sentimento di repulsione. Concetto fondamentale di Goffman: essere malati è uno stigma sociale e provoca nel malato una forma di repulsione sociale. Goffman elabora la categoria delle istituzioni totali. Possono essere di diverso tipo ma caratterizzate da elementi comuni: separazione dalla propria famiglia, dalla vita quotidiana, per periodi lunghi e spesso con barriere architettoniche. della persona (internato), Qui si verificano la perdita progressiva dell’identità in quanto giorno dopo giorno egli vede perdere

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Dettagli
Publisher
A.A. 2021-2022
13 pagine
SSD Scienze mediche MED/45 Scienze infermieristiche generali, cliniche e pediatriche

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher gm706 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia e filosofia avanzata dell'assistenza infermieristica e ostetrica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Parma o del prof Vetti Elisa.