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MODELLI REGIONALI E MODELLO NAZIONALE

• Sono confluiti in un unico sistema che l’accordo Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato e le

Regioni e le province autonome ha sancito

• E’ un sistema integrato in cui soggetti con responsabilità e ruoli istituzionali diversi hanno il compito di

concorrere alla realizzazione della funzione di governo della formazione continua

• L’accordo definisce:

1. I criteri minimi che devono essere adottati da tutti gli enti accreditanti per l’accreditamento

2. Le procedure per la costituzione dell’Albo Nazionale dei provider

3. I crediti formativi 16

4. I compiti degli ordini, collegi, associazioni professionali

5. I sistemi delle verifiche e controlli

6. Ampliamento dell’offerta formativa in favore dei liberi professionisti

• Quindi, elementi della formazione continua:

ACCREDITAMENTO • È necessario essere accreditati:

1. AO; ASL, ecc da parte delle Regione

2. Associazioni professionali, IRCCS società scientifiche, ordini, collegi dalla

commissione nazionale

• L’accreditamento che può essere sospeso o interrotto quando i controlli

evidenziano criticità (es. in merito ad interessi economici)

• Viene redatta una convenzione

VERIFICHE E • Da parte della Commissione nazionale tramite Comitato di garanzia ed

CONTROLLI osservatorio Nazionale

1. Compito istruttorio e verifica ex ante (da parte di enti territoriali e

Commissione nazionale)

2. Verifica ispettiva con invio di figure professionali formate

3. Verifica ispettiva ex post per la verifica del mantenimento dei requisiti

INFERMIERE E USO DI SOCIAL MEDIA

• Premesse: La comunicazione in ambito sanitario ha un ruolo trasversale, destinata ad assumere un

ruolo centrale e strategico nelle relazioni tra Stato e cittadino.

• La diffusione dei mezzi di comunicazione di massa e lo sviluppo di Internet hanno reso possibile e

necessario un miglioramento dei mezzi a disposizione delle Amministrazioni Pubbliche per

implementare una strategia comunicativa efficace.

• Storicamente:

1. Campagne di informazione ed educazione sanitaria fornite alla comunità: unidirezionali, rivolte a

tutti i potenziali destinatari, senza personalizzazione del messaggio.

2. Fine 900:

Il progresso delle tecnologie, lo sviluppo e la diffusione di Internet hanno permesso di fornire ai

- cittadini informazioni di carattere sanitario con con l’obiettivo principale di aumentare l’accesso

della popolazione ad informazioni sulla salute di alta qualità, coinvolgendo di più i

cittadini/pazienti, rendendoli il più possibile responsabili rispetto alla propria condizione di

salute e consapevoli riguardo alle malattie e le cure ed i trattamenti sanitari a cui devono

essere sottoposti (empowerment del cittadino).

Nei Paesi in cui l’utilizzo di Internet è particolarmente diffuso, il numero di persone che cerca

- informazioni sanitarie su Internet ha raggiunto o superato il numero di persone che richiedono

assistenza medica.

• Caratteristiche del web :

1. Potenziale di diffusione elevato ( moltiplicatore)

2. Processo tipicamente bidirezionali che comporta un elevato grado di interattività

3. Alta accessibilità

4. Health literacy: aumenta l’alfabetizzazione informatica in tema di salute

5. comunizione non solo scritta , ma anche visiva e Sonora

Linee guida per la costruzione del Canale ‘Cittadini’ del Ministero della Salute

• La metodologia utilizzata per la stesura ha previsto un approccio ‘misto’ che utilizza sia processi:

1. Top Down(alimentati dall’alto, a partire dalle indicazioni degli esperti, dalla letteratura, dalle norme

di settore, etc.)

2. Bottom Up (alimentati dal basso, a partire dai bisogni e dai giudizi dei cittadini e degli utenti di

Internet e dalla ricostruzione dell’attuale livello di qualità dei siti del SSN).

1. Analisi dei bisogni informative di salute via internet

17

• Categorie più propense all’uso di internet per informazioni sulla salute sono: donne, giovani e i soggetti

con un livello socio-economico medio-alto.

• Informazioni più ricercate: relative a specifiche malattie o trattamenti sanitari.

• In aumento la quota di utenti che ricerca informazioni relative alla promozione della salute ed alla

prevenzione delle malattie, nonché all’accesso ai diversi servizi sanitari

• Attraverso la rete passa un processo di costruzione sociale della malattia, di elaborazione e di

condivisione della propria condizione di malato

2. Questionario sulle ricerche online dei cittadini relative alla salute

• 62% usa internet per informazioni di carattere generale in tema di salute

• Quasi la totalità dei rispondenti usa come motori di ricerca :google, yahoo, ecc.

• I siti consultati con maggior frequenza sono: Ministero della Salute (24%), Wikipedia (20%), siti di

associazioni di pazienti con specifiche patologie (17%)

• Maggiormente ricercate sono le informazioni su: malattie specifiche e trattamenti, su ospedali e altre

strutture mediche, sulle condizioni per un corretto stile di vita

• Per circa la metà dei rispondenti sarebbe importantissimo trovare sui siti internet istituzionali

informazioni sui livelli di qualità delle prestazioni sanitarie erogate dalle ASL e dalle aziende ospedaliere

e per il 78% degli intervistati questi dati dovrebbero essere contenuti sul sito del Ministero della salute.

3. Efficacia degli interventi realizzati via internet

• L’efficacia degli interventi sanitari via internet allo stato attuale è ‘modesta’, anche se questo non

significa che tali interventi non possano avere impatti significativi in termini di salute.

• In considerazione del basso costo potenziale di tali interventi è probabile che le valutazioni economiche

portino a stime di costo- efficacia estremamente favorevoli e convenienti.

• Il buon senso consiglia l’implementazione di modelli ‘ibridi’, che contengano più tipologie di interventi .

• In particolare si consigliano programmi interattivi con livelli più o meno elevati di personalizzazione, in

grado di favorire miglioramenti comportamentali in merito alla promozione della salute, alla

prevenzione delle malattie ed alla gestione delle stesse, anche in termini di accesso ai servizi sanitari

INFERMIERI E USO DI SOCIAL IN REPARTO

• Tutte le linee guida sono concordi nel constatare l’esponenziale sviluppo dei social media, quali nuovi

strumenti di comunicazione, e ne individuano però i pro e i contro.

• OPPORTUNITA’:

1. Favoriscono le relazioni sociali e professionali;

2. Migliorano la comunicazione con il cittadino e in tempo reale;

3. Possono fungere da strumento didattico per studenti infermieri e docenti;

4. Permettono la diffusione rapida di messaggi o campagne di sensibilizzazione (per esempio la

campagna per il lavaggio delle mani);

5. Favoriscono la diffusione e la discussione di buone pratiche di assistenza, di educazione sanitaria e

della ricerca;

6. Permettono di costruire una rete di riferimento affidabile sui temi della salute;

7. Permettono la condivisione di esperienze;

8. Aumentano l’aggregazione professionale;

9. Consentono di rappresentare e tutelare la professione infermieristica.

• RISCHI CORRELATI ALL’USO IMPROPRIO DEI SOCIAL MEDIA:

1. Violazione della privacy di pazienti o colleghi;

2. Inappropriata condivisione e diffusione di informazioni sensibili;

3. Violazione dei confini professionali;

4. Violazione della riservatezza di informazioni sanitarie;

5. Compromissione dell’immagine professionale dell’infermiere, dell’organizzazione a cui appartiene o

del sistema sanitario.

• Questi rischi possono compromettere il rapporto tra infermiere e paziente e tra questo e l’intero

sistema sanitario. 18

Le linee guida stesse mirano quindi ad aumentare la consapevolezza degli infermieri su questi

strumenti e orientarli a un loro appropriato utilizzo; in ogni documento le raccomandazioni sono

accompagnate da esempi di uso improprio dei social media, seppure inconsapevole, e ne analizzano le

potenziali conseguenze.

• Tra le raccomandazioni trovate, il documento dall’American Nurses Association (ANA, 2011) in

particolare, propone alcuni principi di uso dei social media e dei suggerimenti di base rivolti agli

infermieri per non commettere errori nel modo in cui utilizzano questi strumenti.

Secondo tali principi, gli infermieri devono:

1. Evitare di trasmettere o mettere online informazioni che possono favorire l’identificazione del

paziente;

2. Osservare i principi deontologici e rispettare i confini professionali;

3. Essere consapevoli che i pazienti, i colleghi, le istituzioni e i datori di lavoro possono visualizzare i

loro messaggi;

4. Impostare correttamente le opzioni dei social media relative alla privacy e mantenere separate le

informazioni personali da quelli professionali;

5. Segnalare alle autorità competenti eventuali contenuti presenti sui social media che possono

danneggiare la privacy, il benessere e i diritti degli assistiti o dei colleghi;

6. Partecipare allo sviluppo di politiche istituzionali che disciplinino la condotta online.

• Parallelamente, i suggerimenti basilari sono:

1. Far valere gli standard professionali anche per la condotta online o in qualsiasi altra circostanza;

2. Non condividere o pubblicare informazioni o immagini ottenute attraverso la relazione tra

l’infermiere e il paziente;

3. Non fotografare o girare video di pazienti utilizzando dispositivi personali compresi i telefoni

cellulari;

4. Mantenere i confini professionali;

5. Non fare commenti su pazienti, colleghi o datori di lavoro anche se non sono direttamente

identificati.

RISCHIO CLINICO E RISK MANAGEMENT

• Rischio clinico: paziente subisca un danno o disagio involontario, imputabile alle cure sanitarie, che

causa un prolungamento della degenza, un peggioramento delle condizioni di salute o la morte

• Principi etici:

1. “Primum non nocere”: bisogna sentirsi impegnati due volte, sia come singoli professionisti sia come

componenti di un’organizzazione complessa, a non nocere ai pazienti e ai colleghi

2. Codice deontologico:

Articolo 9: l’infermiere, nell'agire professionale, si impegna ad operare con prudenza al fine di

- non nuocere.

Articolo 29: l'infermiere concorre a promuovere le migliori condizioni di sicurezza dell'assistito e

- dei familiari e lo sviluppo della cultura dell’imparare dall’errore. Partecipa alle iniziative per la

gestione del rischio clinico.

• La complessità del sistema sanitario è una prima causa di rischio clinico:

19

• Errore è umano: “Il sistema che basa la prevenzione degli errori sulle perfette prestazioni degli individui

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Publisher
A.A. 2016-2017
24 pagine
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SSD Scienze matematiche e informatiche INF/01 Informatica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher c.mirk91 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Scienze umane e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Milano - Bicocca o del prof Marcellini Elena.