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SOCIETÀ POLITICA (sfera politica non pubblica) POLITICA ED IDENTITÀ

Una possibile matrice concettuale della politica è legata alla categoria di identità collettiva.

Assunto: l'azione politica di ciascun individuo ha come termine di riferimento e motore una qualche sorta di appartenenza naturale o socialmente costruita che conferisce senso e valore ai suoi comportamenti.

Fonti primarie sono:

  • Attori collettivi.
  • Le teorie della scelta razionale non sono sufficienti a spiegare il comportamento politico.

Cosa si intende per appartenenza?

  • Se è naturale è motore dell'azione politica.
  • Se è socialmente costruita è motore e prodotto dell'azione politica.

Secondo Condor, esempio di appartenenza è la famiglia, cioè individui apparentati ancestralmente.

In epoca moderna appartenenza è anche etnia, nazione. In realtà, la nazione è definibile in base a tre variabili:

  • Naturale.
  • Sociale.
  • Culturale.
Culturale. Politica. Le nazioni sono anche il prodotto di elaborazioni mitiche e simboliche. Se in passato la percezione di identità è poco riconosciuta, i media oggi, invece, contribuiscono molto ad ampliare questa percezione e a creare un'identità di respiro internazionale. Come è costruito un referente identitario? Il senso di appartenenza è suscitato e alimentato da un discorso politico di noi/loro che enfatizza la vocazione conflittuale della politica. Interprete più autorevole di questo filone è Carl Schmitt per il quale la natura politica di un comportamento è data dalla carica di antagonismo che esprime. Egli afferma che la percezione di un antagonista permette una ridefinizione netta della nostra identità. Fu accusato di aver fomentato l'ideologia nazista. Questa però è una visione parziale che enfatizza una dimensione della politica sottacendo quella cooperativa. Da questa matrice concettuale

Emerge che la politica implica due distinte logiche d'azione:

  • Logica identificante: ottenere un riconoscimento sociale, soprattutto attraverso una lotta che unisce il gruppo di appartenenza e fissa i confini del medesimo rispetto agli altri soggetti (agire per essere: logica espressiva/identificante tipica della partecipazione ai movimenti).
  • Logica efficiente: differenziarsi per migliorare la propria posizione relativa (agire per avere: logica utilitaristica tipica dell'azione rivendicativa in un'ottica di scambio politico).

Rapporto fra le due logiche d'azione:

  • La logica identificante è funzionale a quella efficiente (se so chi sono so anche cosa voglio).
  • La logica efficiente ha scalzato quella identificante.

Se è facile adottare una logica strumentale nelle fasi di gestione, è altresì facile adottare quella identificante nelle fasi di crisi, anche se la formazione di identità collettive è sempre costante.

Identità collettive sono alla base delle politiche globali e possono favorire la coesione sociale internazionale. A ciò contribuisce la nascita dei movimenti sociali. I movimenti sociali sono formati da attori politici, non per iscrizione come nei partiti politici, ma per logica identificante emozionale. È lo strumento attraverso il quale l'azione collettiva prende forma anche nei momenti di crisi, determinando solidarietà. Prevedono cambiamenti sulla lunga distanza.

La classificazione dei movimenti è possibile in base a:

  • Obiettivi: difesa sociale, offensiva, controffensiva, sfida.
  • Nuovi/vecchi.
  • Modalità operative.

POLITICA E MERCATO

Altro rapporto di studio è quello politica/mercato. Presupposto è l'applicazione degli strumenti e dei metodi dell'economista all'analisi del processo decisionale collettivo. Sono 3 gli assunti principali:

  1. Metodo: si scompone il processo politico sino al livello della scelta
  2. individuale; l'individuo è l'unità analitica di base. Movente degli attori: massimizzazione dell'utilità. Forma di razionalizzazione dell'attore politico rispetto allo scopo: è il calcolo dei costi e dei benefici e della scelta dei mezzi più idonei ai fini. Tale approccio permette di dare risposte originali ai quesiti classici: Perché nascono le istituzioni politiche. Ci si occupa essenzialmente della distribuzione delle risorse che può avvenire per: Scambio. Consuetudine. Potere. La politica in quest'ottica è una modalità di scelta, alternativa o complementare ad altre istituzioni sociali, per l'allocazione delle risorse che avviene per via autoritativa. In questa logica, se il mercato fosse in grado di svolgere questa funzione in modo efficace, la politica non servirebbe quasi per nulla (idea di stato ultraminimo). In realtà i problemi sorgono e la politica costituisceuna minoranza che si fa carico della produzione del bene pubblico, mentre la maggioranza si limita a beneficiarne senza contribuire. Questo fenomeno è noto come free-riding. Per risolvere questo problema, è necessario introdurre meccanismi di incentivazione che spingano gli individui a contribuire alla produzione del bene pubblico. Questi meccanismi possono essere di diverso tipo, come ad esempio l'introduzione di premi o riconoscimenti per coloro che contribuiscono in modo significativo, o l'adozione di sanzioni per coloro che si limitano a beneficiare senza contribuire. Inoltre, è importante promuovere una maggiore consapevolezza e responsabilità individuale riguardo alla produzione e al consumo del bene pubblico. Gli individui devono comprendere che il loro comportamento ha un impatto sulla società nel suo complesso e che è necessario agire in modo responsabile per garantire il benessere collettivo. Infine, è fondamentale che le istituzioni pubbliche svolgano un ruolo attivo nella promozione e nella gestione del bene pubblico. Devono essere create politiche e regolamentazioni che favoriscano la produzione e l'accesso equo al bene pubblico, garantendo al contempo la sostenibilità e la giustizia sociale. In conclusione, per affrontare i fallimenti del mercato e i limiti etici nella produzione e nell'allocazione delle risorse, è necessario adottare una serie di misure che promuovano la cooperazione, l'incentivazione e la responsabilità individuale. Solo attraverso un impegno collettivo e una gestione oculata delle risorse si potrà garantire un futuro sostenibile e equo per tutti.all'interno del quale c'è un individuo che ha così tanto interesse nel produrre un bene che se ne accolla i costi di produzione. La politica serve dunque ad ovviare i fallimenti del coordinamento spontaneo.

    Come nascono le istituzioni politiche.

    Ci sono due visioni parallele:

    • Visione giusnaturalistica: l'istituzione pubblica nasce per il superamento della condizione dello stato di natura. La violenza e la confusione dello stato di natura sono ovviate rinunciando ad una parte della sicurezza di ogni individuo, azione che si traduce in un patto di soggezione, in un contratto istantaneo.
    • Visione del mercato: presupponendo il free-riding e l'essenza parassitaria degli individui, non è possibile che gli individui si uniscano spontaneamente in una comunità che sia autogestisce perché ci sarebbero sempre interessi di parte. Quindi il processo che porta alla creazione di uno stato sarà un processo spontaneo frutto di

    Un'evoluzione culturale. La nascita di uno stato con il monopolio legittimo della forza è dato per sopperire la mancanza di sicurezza dello stato di natura, è la fusione di varie associazioni territoriali atte a questo scopo, più fusione territoriale e più sarà grande lo stato.

    Come funzionano le istituzioni politiche. La politica in questa concezione è una forma di scambio complesso multilaterale simile a quello che si realizza nel mercato. La concezione procedurale della democrazia sostiene che la politica sia assimilabile ad un mercato concorrenziale nell'ambito del quale gli imprenditori politici si disputano i voti dei cittadini-consumatori per ottenere profitti politici come poteri e cariche pubbliche. Per questa ragione, l'approccio risulta utile soprattutto per analizzare i regimi democratici, in seno ai quali si ha uno scambio effettivo.

    Lo scambio complesso è dato dal fatto che si ha:

    • Concorrenza orizzontale fra

    élites.✳ Scambio verticale tra voti e politiche.Il problema dell’incertezza, a causa delle difficoltà e dei costi delle informazioni, è mitigatodalla presenza di ideologie, che sono pacchetti sintetici di informazioni.Ci sono varie critiche mosse alla teoria economica, ma una in particolare riguarda il free-riding. Sesi presuppone, per la regola del free-riding, che ogni azione non incentivata è improbabile, alloracome si spiega la partecipazione politica? Molto importante è la componente autovalorizzante,perché i comportamenti non-strumentali sono cruciali per spiegare il mutamento politico. Lapartecipazione è una forma di attivazione che genera consenso o dissenso nei confronti dell’autoritàpubblica.

    La presenza e il ruolo della partecipazione non-strumentale è studiata soprattutto da Hirshmann.Opera: “Exit, Voice and Loyalty” di Hirschman (1970)Hirshmann identifica 3 modi per produrre

    innovazioni nelle organizzazioni o per reagire alloscadimento dei beni pubblici da loro prodotti:

    • Uscita: abbandono/defezione, ma è possibile solo nel mercato, quando si può abbandonare un prodotto per un altro, non in politica, perché significherebbe abbandonare lo stato.
    • Voce: protesta, permette innovazioni dall'interno delle organizzazioni; questa strada è battuta nelle democrazie, dove i canali di protesta permettono un canale parallelo di feed-back sui quali i politici modellano le loro scelte.
    • Lealtà: è la caratteristica opportunistica dei membri di un'organizzazione.

    Conclusione: questo modello studia solo le azioni efficaci ma anche le azioni emozionali sono importanti.

    POLITICA E SISTEMA

    Secondo questo approccio, il sistema è uno strumento di analisi che consente di organizzare, a fini esplicativi, una realtà complessa introducendo un elemento di ordine nelle relazioni intercorrenti fra le unità.

    elemento di ordine che consente di procedere a descrizione, spiegazione e previsione. Due sono i tratti distintivi del sistema:
    1. Proprietà interne: il mutamento delle condizioni di una parte del sistema avrà conseguenze sulle altre. Queste proprietà sono:
      • Unità: le parti di un sistema non possono essere considerate come una semplice sommatoria delle stesse.
      • Interdipendenza: sono importanti i rapporti che intercorrono tra le unità del sistema.
      • Autoregolazione: capacità del sistema politico di essere sempre uguale a se stesso, mantenendo la propria identità ed autoequilibrandosi.
    2. Relazione sistema/ambiente: le condizioni del sistema sono il prodotto di uno scambio costante con l'ambiente, è un flusso continuo bidirezionale. È il riflesso di un criterio di inclusione/esclusione delle cose rilevanti per l'indagine sistemica di chi alloca i valori. Tutti gli argomenti esclusi costituiscono l'ambiente.
Dettagli
Publisher
A.A. 2012-2013
12 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/04 Psicologia dello sviluppo e psicologia dell'educazione

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher cecilialll di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Diritto della comunicazione e dell'informazione e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Teramo o del prof Caffarano Anna.