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I  BENI  PUBBLICI  

I beni pubblici sono identificabili grazie a due caratteristiche fondamentali:

1. NON ESCLUDIBILITÀ.

Un bene è non escludibile quando non è possibile escludere un soggetto dal

consumo di esso. (es. difesa nazionale)

Ad es. Un vestito non può essere acquistato se non se ne paga il prezzo di vendita

sul mercato, e quindi chi non è disposto a pagare tale prezzo è escluso dal

consumo dei beni.

Nel caso della difesa, invece, tutti coloro che si trovano in un territorio protetto

utilizzano i beni, che siano o meno disposti a pagarne il prezzo: non vige il principio

di esclusione.

In una logica di mercato dovrebbero essere esclusi gli individui che non sono

disposti a pagare il prezzo, ma con questa caratteristica l’evasore delle tasse

beneficerà allo stesso modo della difesa militare o dei servizi di pubblica sicurezza,

anche non contribuendo al loro onere economico.

2. NON RIVALITÀ .

Un bene non rivale quando il consumo di ciascun individuo non comporta alcuna

sottrazione del consumo dello stesso bene da parte di un altro individuo.

L’offerta di un bene non rivale è disponibile in modo congiunto a tutti gli individui.

(es difesa nazionale)

Ad es. Un vestito può essere utilizzato da una sola persona, e non da due

simultaneamente.

La difesa del territorio nazionale, invece, è assicurata a tutti i presidenti del

territorio, senza che la difesa di un soggetto implichi una minore difesa e un altro

soggetto.

Quando un bene ha entrambe queste caratteristiche, si dice bene pubblico puro.

Quando un bene è escludibile e non rivale si dice bene di club.

Quando un bene è rivale ma non escludibile si dice bene com une.

Proprio per le loro due peculiarità, i beni pubblici rendono la regola della massimizzazione

inapplicabile: nella produzione privata di un bene pubblico ci troveremo di fronte a un

sottodimensionamento della produzione.

Nella produzione privata di un bene pubblico e il consumo di un singolo non intralcia il

consumo da parte di altri per la non rivalità; ciò rende impossibile agli operatori stabilire la

giusta quantità da produrre.

Il fatto, poi, che dal consumo di un bene pubblico non può essere escluso nessuno, induce

gli interessati a non rivelare le proprie preferenze, introducendo il problema del free riding,

in modo da rendere impossibile la definizione della curva di domanda del bene e di

conseguenza il prezzo del bene stesso.

Si induce quindi il mercato a sottodimensionare la produzione o a non produrre affatto.

 

   

 

 

SAMUELSON,  RECUPERO  DEI  BENI  PUBBLICI  NELL’EFFICIENZA  

Si deve all'economista statunitense Paul Sam Wilson il merito di aver individuato le

condizioni di ottimo sociale anche in presenza di beni pubblici.

In due famosi articoli, pubblicati negli anni 50, Samuelson dimostrò che per i beni

pubblici la condizione di ottimo paretiano sì determina quando la somma dei saggi

marginale di sostituzione tra bene pubblico e bene privato di tutti gli individui

eguaglia il costo marginale di produzione del bene pubblico.

 

Se io immagino che gli individui siano volontariamente disposti a pagare, e a

rivelare le loro preferenze, posso ricondurre i beni pubblici nel modello di tutti gli

altri beni.

 

  Si fissa il livello di utilità di

  un individuo. (U)

  Si calcola la curva residuale

  di beni che restano al

  secondo soggetto dato

  che il primo rimane sulla U.

 

  Si massimizza l’utilità del

  primo individuo data la

  curva residuale.

 

  Il primo individuo consuma

  una quantità y* di bene

  pubblico e ZD di bene

 

  privato.

 

  Il secondo individuo

  consuma una quantità y*

  di bene pubblico e CZ di

  bene privato.

 

 

  Vale la condizione di

  efficienza perché

 

  SMT-SMS 1 sogg=SMS 2 sogg

 

  È quindi possibile fronteggiare gli

  effetti del fallimento del mercato

  causato dai beni pubblici.

 

  L’inclinazione della curva delle possibilità produttive rappresenta il SMT tra bene

Ø pubblico e bene privato;  

L’inclinazione delle curve di indifferenza rappresenta il SMS tra il bene privato ed

Ø il bene pubblico dei due individui;

L’inclinazione della curva residuale, quindi, è data dalla differenza tra

Ø l’inclinazione della curva delle possibilità produttive e quella della curva di

indifferenza.

ESTERNALITA’  

Siamo in presenza di una esternalità quando l’attività di produzione o di consumo

di un soggetto ha effetti, negativi o positivi, sul benessere di un altro soggetto.

Le esternalità possono essere:

1. Positive, ad esempio nel caso della ricerca scientifica;

2. Negative, ad esempio nel caso dell’inquinamento.

Dato che esse si manifestano quando le azioni compiute da un individuo o da

un'impresa producono effetti direttamente su altri individui, senza che nessuno

parli mi diceva un compenso per questi effetti, nel caso di esternalità esistono dei

costi dei benefici che non sono considerati dal mercato, poiché non rientrano nel

sistema dei prezzi e quindi non sono quantificati.

Tale circostanza costituisce una fonte di fallimento del mercato

In mancanza di un adeguato funzionamento del mercato, per raggiungere

l'efficienza paretiano è necessario che lo Stato, con il suo intervento, azioni dei

meccanismi e incentivi che inducano I soggetti economici a tenere in

considerazione anche i costi esterni.

Tali metodi di correzione delle esternalità possono essere sintetizzati in:

Produzione pubblica: è una delle soluzioni estreme consiste nell’assunzione

• diretta da parte dello Stato della produzione dell’attività che causa

l’esternalità;

Fusione delle imprese: procedendo alla fusione dei due agenti economici

• coinvolti dall'esternalità, ad esempio l'impresa che la provoca è quella della

subisci, si fa in modo che chi produce deve tener conto sia dei costi interni

che dei costi esterni;

Regolamentazioni: mediante apposite misure amministrative e legislative si

• impone all’impresa di limitare la produzione di sostanze inquinanti;

Imposte Pigouviane: Se l’esternalità è negativa, si impone una tassa, se

• l’esternalità è positiva, si dà un sussidio.

Nel caso di esternalità negativa si impone all’impresa inquinante una tassa

pari i costi marginali esterni di modo da compensare la perdita di beneficio

sociale.

Tale rimedio non è, però, di semplice applicazione in quanto non sempre lo

Stato è il grado di reperire le informazioni necessarie a stabilire il giusto

livello dell’imposta. (soluzione di stampo neoclassico).

Teorema di Coase

TEOREMA  DI  COASE  

L’approccio di Coase parte dal presupposto che il vero problema dell’esternalità è

la mancanza di una chiara definizione dei diritti di proprietà.

Immaginando il caso di due imprese A e B, è necessario stabilire se l’impresa B ha o

meno il diritto a inquinare oppure se l’impresa A ha o meno il diritto a non subire

gli effetti esterni dell’impresa B.

Se si stabilisce che B ha il diritto di inquinare, allora A potrà pagare una certa

somma come indennizzo per indurlo a ridurre la quantità prodotta.

R È la retta di profitto;

E4 Sono i costi sociali. I soggetti

devono sopportare quando l’impresa

decide di massimizzare il profitto,

ovvero i danni subiti dai vicini che

sono disposti a pagare per evitare

successivi danni;

Q* È la quantità ottimale prodotta.

Il produttore deciderà di non avere

tutto il profitto possibile, ma di

acconsentire alle richieste dei

soggetti.

Per il teorema di Coase, quindi, se le parti coinvolte sono in grado di contrattare

costo nullo e a vantaggio di entrambi, l'esito che si otterrà sarà efficiente,

indipendentemente da come sono specificati i diritti di proprietà.

Quando invece si siano fissati diritti di proprietà, sarà sufficiente lasciare I due

soggetti liberi di contrattare per raggiungere una situazione efficiente, senza che

vi sia necessità di un intervento pubblico.

Bisogna precisare che una contrattazione privata tra le parti potrebbe non essere

possibile, o non essere economicamente convenienti, a causa degli alti costi di

transazione nel caso in cui siano molti i soggetti coinvolti.

 

   

 

 

ASIMMETRIE  INFORMATIVE  

Una delle assunzioni di base del modello di concorrenza perfetta è quella secondo

cui tutti gli operatori sono perfettamente informati dei prezzi e delle quantità

scambiate sul mercato.

Si tratta, però, di un'ipotesi assolutamente irrealistica: l’informazione è una risorsa

scarsa e preziosa, che non è distribuita in modo omogeneo tra tutti gli agenti

economici.

Quando in un mercato non tutti i soggetti economici sono in possesso delle

informazioni necessarie allo scambio alla produzione, ci troviamo in una situazione

di asimmetria informativa.

La presenza di asimmetrie informative è molto frequente nella realtà con la

conseguenza che si generano varie forme di fallimento del mercato, tra le quali le

più significative sono:

a) L’adverse selection, che si verifica quando l’asimmetria informativa riguarda

una qualità dei beni oggetto di scambio;

b) Il moral hazzard, che può verificarsi quando uno dei due soggetti economici,

dopo la stipula del contratto, non è in grado di conoscere quale sarà il

comportamento dell’altro contraente riguardo la prestazione contrattuale.

La controparte, in questo caso, ha la possibilità di modificare l’esito di un

contratto a danno dell’altro.

 

 

 

IL  PROBLEMA  DEL  FREE  RIDING  

Il termine free-riding deriva dal comportamento di chi sale sull’autobus senza

pagare il biglietto.

Un free Ryder, quindi, è una persona che riceve un beneficio di un bene o servizi

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A.A. 2013-2014
14 pagine
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SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/03 Scienza delle finanze

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher flaviavalorosi di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Scienze delle finanze e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi Roma Tre o del prof Di Majo Antonio.